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venerdì 19 apr
  • Fenomenologia del traffico palermitano

    Il traffico palermitano è un organismo fragile in cui tutta la rete viaria è collegata come un sistema di vasi comunicanti. Anzi, la metafora che mi sembra più calzante è quella dell’Effetto Farfalla, teoria per la quale, come è noto, un battito d’ali di una farfalla in Brasile può causare un tornado in Texas. Allo stesso modo, a Palermo, un’auto e un motorino che si sgriciano sulla circonvallazione creano, dopo alcuni minuti, un intasamento nei vicoli dell’Albergheria.

    Nel traffico, quello serio, mi ci sono trovato oggi; bloccato da un incidente di tal sorta in Corso Calatafimi, stavo cercando di andare a Monreale. L’incidente non era dei più cruenti, ma aveva bloccato entrambe le carreggiate e quindi, riverberando i suoi effetti, fino a circa cinque miglia nautiche. Per togliere i veicoli sarebbe bastato spingerli, ma i conducenti aspettavano la perizia dei vigili i quali però, essendo bloccati nel traffico, non riuscivano ad arrivare all’epicentro.

    È durante questi ingorghi in cui non ci si muove di un centimetro che si può approfondire la conoscenza della fenomenologia dell’automobilista palermitano. L’escalation è delle più prevedibili. Essa inizia con lo scatto dei più svelti che, sorpassando la coda dalla carreggiata in controsenso, vogliono evitarla arrivando in cima. Oggi però anche loro sono rimasti bloccati, immobilizzando a loro volta quelli che avevano cercato di fare lo stesso dal senso opposto. È così che comincia la catena di eventi.

    Dopo qualche minuto la frustrazione si esprime in un variegato coro di clacson. Il palermitano è fantasioso e sfoggia un repertorio da orchestrale nel modo in cui suona. Qualcuno suona così a lungo che sembra che si sia semplicemente accasciato sul volante, tenendo premuto per sbaglio.

    Passano ancora una decina di minuti e iniziano, nel caos generale, i primi scambi di informazioni su cosa sia successo. Le notizie però si spandono progredendo in modo geometrico in imprecisione man mano che ci si allontana da luogo dell’accaduto. Quello che, vicino all’incidente, è ancora uno scontro fra uno scooter e un’auto, un chilometro più giù è diventato un tir di dodici metri che si è rivoltato.

    Passano trenta minuti e cala un silenzio grottesco su tutto Corso Calatafimi e traverse. Abbiamo spento i motori e i colpi di clacson si sentono solo in lontananza, come se appartenessero al passato. Intanto la gente scende dall’auto per sgranchirsi. Qualcuno socializza. Uno chiede una sigaretta a un altro, attraverso il finestrino; due vecchie conoscenze si incontrano e si fanno gli auguri di Natale; l’autista dell’autobus ha fatto scendere tutti e sta prendendo un caffé al bar. Io mi metto a scrivere questo post.

    Alla fine ci sono stato un’ora e quaranta nell’ingorgo. Fino a quando ho incontrato Geraci, che aveva trovato un parcheggio un chilometro più su e adesso se la stava facendo a piedi. Mi ha aiutato a utilizzare un varco sul marciapiede, dove sono salito con l’auto (seguito da altri che subito si sono accodati) per raggiungere una traversa col divieto d’accesso, da dove ho potuto aggirare l’ostacolo e arrivare, finalmente, due ore dopo che ero partito, a Monreale.

    Palermo
  • 18 commenti a “Fenomenologia del traffico palermitano”

    1. Vorrei unirmi allo stato d’animo di un automobilista che rimane intrappolato nel traffico, impotente di raggiungere le sue mete.
      Inoltre vorrei mettere in evidenzia una genialità natalizia!!
      Quest’anno c’e un proliferarsi delle fiere di Natale! Ma ahimè c’e qualcosa che non va nella logistica.In via Notarbartolo di fronte Stacampiano ne troviamo il primo, il secondo è a Piazzale giotto e il terzo si trova in via Principe di paternò angolo con Via Galilei. Cavolo se ci fate caso c’e una distanza di poche centinaia di metri!!
      Quindi oltre la non equa distribuzione dei mercati del Natale si è riusciti a concentrare tutto il traffico nell’asse Notarbartolo paralizzando anche via sciuti e zone limitrofe. Certe volte mi chiedo chi è questo scienzato che con le bandierine distribuisce le locazioni di queste manifestazioni natalizie!
      Ma con visto che si avvicina il Natale ho voluto sorridere a scene di ordinaria follia tra automezzi, autobilisti e passanti esterefatti!
      Vi auguro Buon Natale e mantenete la calma se qualcuno vi suona il clackson, non lo fa con cattiveria ma lo fa per ravvivare un pò la cacofonia cittadina!

    2. L’effetto farfalla si è verificato anche alla Marina… un’ora e più nel traffico e neanche l’ombra di un vigile… strano! Solitamente sono i primi a causarlo… ti leggevo e sorridevo perchè proprio oggi commentavo con un amico su come ci si diverte a divulgare la notizia sull’incidente, causa dell’ingorgo… c’era un simpatico palermitano che, sotto la pioggia, passava di macchina in macchina, incoraggiando gli automobilisti e informandoli dell’accaduto… beh, tanto normale non doveva essere, ma Palermo senza questi “personaggi” non sarebbe Palermo!

    3. Ottimo esempio, quello di Nicola dei vasi comunicanti. Ed in effetti, ciò che è successo in Corso Calatafimi è un classico esempio di meccanica dei fluidi. Perchè il traffico di Palermo è un fluido incomprimibile (leggi: sù sempre tutti piedi piedi): in assenza di sorgenti (macchine che scaturiscono dal sottosuolo, impossibile) o pozzi (macchine che spariscono nel sottosuolo, e con le buche che ci ritroviamo è un pò più probabile) la portata di fluido è la stessa in ogni condotto del sistema. Fermala in un punto e la fermerai ovunque. Ovviamente il Palermitano, fine fisico, si sentirà in dovere di estendere le proprietà di questo fluido-traffico anche all’acustica: così come un’onda sonora si propaga in un fluido in ogni direzione con eguale intensità, allo stesso modo il primo clacson pigiato deve per forza causare un’onda concentrica di pigiature. Dopo un’ora e quaranta di ingorgo i testicoli prolassano? Tranquilli, ragazzi miei, Newton e la gravitazione universale, ma questa è un’altra storia…

    4. interessante il post di Nicola.
      Ma oggi non ho molta voglia di scherzare.
      E il palermitano è così, siamo una razza particolare siamo fantasiosi, socievoli,e via dicendo. Ma smettiamola con l’ironia e il romanticismo!
      Sin et simpliciter SIAMO
      UN POPOLO DI INCIVILI

    5. Bravo infausto…è vero. Ho visto altri traffici “importanti” (a Roma ne avrò beccati un trentina, sopratutto nella famigerata Colombo in estate) ma c’era sempre un certo ordine e un certo rispetto. La verità è che il traffico palermitano non può essere espresso con un semplice algoritmo e puro caos allo stato primordiale!

    6. Premetto che anch’io mi sono ritrovata in questo megaingorgo…
      Ma qualcuno vorrebbe approfondire il palermitano che, costretto, si improvvisa vigile?????

    7. Ma sapete, o avete domandato perchè Palermo è bloccata?
      C’è un congresso sulla droga (ottimo)
      Il tema mi trova sensibile, perchè è un dramma per tanta gente.
      Ma mi domando se c’era davvero bisogno di farlo al Teatro Politeama??
      Abbiamo la Fiera, il Palazzetto dello sport e altre location che non causano un naturale intasamento cittadino.
      Sfruttarle sarebbe nocivo per l’amministrazione?
      Continuiamo a votare bene, mi raccomando.

    8. Eccomi… accorro come palermitana, aggiungento il mio “canto di sofferenza” dicendo un chiaro e forte: “io c’ero!”. Ebbene si, anche io ero fra coloro che hanno ripensato a tutti gli anni della loro vita trascorsa, avendo a disposizione circa 120 minuti pieni pieni che, in mezzo al traffico, potrebbero diventare 100 lunghi anni!!L’unica speranza è incontrare gente cordiale con cui potere parlare.. ho imparato sulle mie spalle che la condivisione aiuta a sopportare meglio le cose.. ma non tutti la pensano così. Alcui preferiscono di gran lunga “appendere” la loro mano fatata sui quei clacson che dovrebbero prendere fuoco. Ecco.. una delle cose che non sopporto in assoluto è aggiungere rumore a rumore, perchè la confusione ed il blocco in realtà sono solo un gran rumore.
      Per quanto riguarda i vigili, il Signore ce ne liberi!! 😉 … in questo caso serviva ovviamente l’autorità competente per risolvere la questione.. ma in generale la presenza dei vigili riesce a creare ingorghi là dove il palermitano classico se la discute con un suo codice personale :D.
      Quando ho preso la patente mio padre mi ha detto: “ricordati che se non t’infili non cammini”.. di certo un messaggio nudo e crudo, ma nei primi mesi, ho scoperto che l’educazione pagava poco. Oggi guido seguendo le regole del codice stradale (quasi..forse..vabbè si :D) ma usando anche quella prepotenza che deve amalgamarsi ad un’educazione che non dovrebbe mai mancare. Dopotutto noi palermitani vorremmo soltanto capire certe regole incomprensibili e fino a che non lo fanno, decidiamo di fare a modo nostro..
      Ed è così che io non riesco a capire i 50 km come limite massimo di velocità in una circonvallazione che in certi tratti e a certi orari è vuota. I veicoli che vanno così piano costituiscono un pericolo esattamente come quelli che corrono.. ma la famosa via di mezzo non la si riesce a trovare neanche in questo caso..
      Corso Calatafimi, che percorro giornalmente, dà modo nell’arco di un anno di conoscere esattamente le dinamiche del traffico cittadino. Sono sopravvissuta al lungo periodo di chiusura della “conigliera” e davvero nn dimenticherò quel periodo.. Ho imparato che in macchina si può fare davvero di tutto.. colazione.. ascoltare musica ed avere il tempo necessario per cambiare diversi cd… e non buttare mai vecchi telefonini, perchè magari l’unica cosa che funzionava era proprio quel bel tetris che mantiene lo spirito e ti distrae, mentre i finestrini chiusi e la musica alta ti proteggono da tutto il mondo che continua a gridare, aggiungendo rumore al rumore..
      😉

    9. ma dite vero??
      vi prego non parlate cosi’ del traffico di palermo…
      niente è piu’ incomprensibile del traffico di milano.
      Mi spiego meglio: sono una palermitana doc trasferitasi nella milano da bere da due anni; nel primo anno scelgo i super efficienti mezzi pubblici ma dopo,perchè sono una “signora” e non amo l’odore del curry alle nove del mattino nè intendo unfluenzarmi ad ogni minimo contatto fisico ( giuro è cosi), mi sono convertita all’automobile.
      tragitto casa ufficio : 10 km trenta minuti che diventano inevitabilmente 45 o 50 . perche? perche’ il popolo milanese non sa guidare ; crea inutili file laddove si puo’ scorrere e zizagare abilmente; teme il verde e anziche’ ” allazzare” davanti al verde rallenta perche’ il verde a milano dura pochi secondi ; che rallenta davanti le strisce pedonali per far attraversare le pantegane dei navigli. E poi sono lenti lenti…….credetemi rimpiango il ns traffico che almeno ci riporta a casa…saluti debora

    10. Sul traffico a Palermo il discorso sarebbe inesauribile. Ogni tanto mi viene da sorridere quando penso che abbiamo un assessore al traffico ai parcheggi e alla mobilità. Non faccio nomi, Lorenzo Ceraulo. Probabilmente lui si muove con l’auto blu in corsia preferenziale, ma io mi immagino invece che ogni tanto gli tocchi di arrivare trafelato in assessorato dicendo: scusate il ritardo per la riunione, ma sono rimasto bloccato nel traffico; oppure: sono stato un’ora a cercare parcheggio…

    11. E già il traffico palermitano…Io per ovviare al problema ho comprato una barca. Sì una barca, perchè abito a Vergine Maria, una pseudo borgata marinara stritolata fra Monte pellegrino e il cimitero dei rotoli che il sabato e la domenica intasa sempre l’unica via di fuga verso la città…In realtà ci sarebbe sempre la possibilità di girare da Mondello allungando solo di una ventina di km, ma ormai con una certa frequenza tra maratone, minimaratone , mezzemaratone,ed estemporanee chiusure domenicali della favorita al traffico veicolare, anche questa possibilità mi viene spesso preclusa. In realtà tempo addietro una soluzione al problema era stata trovata, una bretella che percorreva la parte superiore del cimitero dei Rotoli e diversi altri terreni fino alLungomare C. Colombo,ma c’erano da fare degli espropri, e voi vel’immaginate un mega dirigente regionale che si fa espropriare una fetta di terreno per farci passare una strada??? Manco a dirsi oh! A Palermo siamo!!!
      Adesso però mi sà che devo fare come Ancelotti,mi comprerò un elicottero perchè da quest’estate, a quanto pare ci portano pure il khalesa a Vergine Maria, ma non ci viene da solo, ci viene con il Brass group e un teatro da 500 posti sul mare, e pensare che sono un appassionato di Jazz e il signor Coppola mi sà di brava persona…Ma ho la vaga idea che ci negheranno anche l’accesso al mare e quindi addio barca, per i posteggi si sono inventati una cosa “molto palermitana”…mi resta solo l’elicottero…

    12. D’accordo con Infausto e per niente con Deborah: inutile nascondere dietro l’ironia ciò che ha solo un nome…INCIVILTA’ PURA. Io sono Milanese e ora vivo a Palermo e ti assicuro che a Milano, nonostante il numero delle auto sia infinitamente maggiore che a Palermo e ci sia mooooolto più traffico, alla fine è tutto più scorrevole. Qui c’è casino a qualsiasi ora perchè l’anarchia provoca solo ingorghi…per non parlare delle vetture in doppia fila…miiiiiii, se una volta leggete di una che ha saparato selvaggiamente sul traffico con un kalashnikov, sono io!

    13. Inconcepibile spostarsi a Palermo in auto!
      Io nella mia avrò fatto 5.000 km in un anno e molti di questi fuori città.
      Ma non trovo Palermo un eccesso.
      Se si considera che nelle ore di punta, il 60% della provoncia scorazza in città. Basta un piccolo tamponamento ed è la fine.
      Stessa cosa nella bretella che da Villabate entra in città-

    14. La terza piaga: Il traffico. “Troppe machene!!! E’ un traffico tentacolare, votticoso che ci impedisce di vivere…e ci fa nemici famigghia contro famigghia!!” 🙂

    15. Ma se, a parte chi deve andare a Monreale, in questa città PIATTA e SOLEGGIATA utilizzassimo un po’ più biciclette e un po’ meno macchine? No, per dire…

    16. Non c’è da scherzare. Non esistono più ore di punta. In viale regione, via notarbartolo, corso calatafimi anche alle 17 e alle 18 si incontra un traffico che ti fa rimanere bloccato 1ora e mezza, senza incidenti! Se guardate ogni macchina, l’80% è occupata da una sola persona. Per non parlare delle intossicazioni. E’ la fine del mondo. Oggi ho impiegato 2 ore per tornare a casa (zero incidenti; percorso università-borgonuovo)

    17. Nicola,vorrei tanto unirmi alla tua considerazione riguardo la fantasia della clacsonata palermitana,ma non ci riesco proprio.
      Uno dei momenti in cui il palermitano tipico riesce a dare il peggio di sè è proprio alla guida(anche se sto cercando di fare mente locale sul momento in cui il palermitano riesce a dare il meglio di sè), ecco perchè ormai da molto tempo ho abbandonato la macchina almeno quando sono in città e guido soltanto quando vado fuori Palermo.
      Si potrebbe cominciare a creare quantomeno delle zone a traffico limitato,l’ideale sarebbe la totale chiusura del centro storico al traffico privato, ma mi rendo conto che in una città come Palermo dove gli abitanti prendono la macchina anche per andare al cesso, la cosa è veramente impegnativa.

    18. Sono Romano ed ho vissuto (benissimo) a Palermo. Il primo giorno in assoluto sono rimasto esterefatto per il numero di sirene ululanti che ho ascoltato per strada. Sulle prime ho pensato ad una catastrofe, poi ho capito. In tema di clacson, a proposito delle infinite sonate, sono convinto che la patente si prenda al conservatorio. Poi segnalo una cosa che mi hanno spiegato dei miei carissimi amici: “a Palermo non litigare mai in macchina, non sai mai chi ti trovi davanti. Se hai voglia di strillare fallo con quelli in divisa, con loro non ti scantare!”.

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