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giovedì 28 mar
  • Il “Natale intelligente”

    È una presunzione infondata quella che sostiene che i palermitani si tappano in casa appena c’è un po’ di freddo. Come Billitteri, anche io sono rimasto colpito dalla densità di frenetici acquirenti che affollano i marciapiedi del centro (quel centro un po’ spostato, che va dal Massimo a Piazza Croci), sfidando temperature da gelo. Questo pomeriggio attraversare via Cavour mi ha ricordato la fifth avenue, dove quando scatta il verde per i pedoni sei travolto da una schiera compatta di persone che attraversano in senso opposto, disposte pure a passarti sopra pur di raggiungere immediatamente la loro meta. In questi giorni lo scopo è riuscire a comprare un oggetto o un indumento sovrapprezzo, non sgradevole ma di solito perfettamente inutile, nell’unità di tempo necessaria a tornare all’auto parcheggiata in zona rimozione o zona blu senza scheda, prima che arrivino i zelanti ausiliari AMAT e “stacchino”.

    In un certo senso sono fuori da tutto questo, sono a casa mia, al calduccio, e mi muovo solo per lavoro e svago. Ricordando le acrobazie dell’anno passato per trovare i regali all’antivigilia (impossibile, si litiga, letteralmente, per l’ultima mutanda di Intimissimi) che si conclusero in una visita a Feltrinelli dove per pagare bisogna mettersi in una fila paragonabile a quelle delle esequie di Karol Wojtyla, mia moglie mi ha convinto quest’anno a comprare tutti i regali in largo anticipo. Siamo entrati in negozi semivuoti quando ancora stavano montando gli addobbi e acquistato regali per ognuno della ventina di componenti della mia famiglia, che si riunisce ogni 25 dicembre per la mangiata. Abbiamo comprato l’ultimo regalo il 5 dicembre.

    Una settimana fa ricevo una telefonata che mi dice che quest’anno, per varie circostanze, il consesso familiare ha deciso di non scambiarsi e comprare regali, con l’eccezione dei bambini. Oggi quindi, ventuno di dicembre, sono in esubero di una dozzina di regali. Si tratta naturalmente di oggetti irriciclabili che, ora che hanno perso la loro funzione di regali, mi appaiono nella loro oscena superfluità: dei sali da bagno al muschio, dei sottobicchieri decorati, dei guanti ornati da una rosa, etc.

    Nell’attesa di riuscire a piazzare questi oggetti a qualche disperato che alle 20.30 del ventiquattro ancora vaga per via Ruggero Settimo nel tentativo di intrufolarsi sotto le saracinesche in chiusura, ho promesso a me stesso di non fare più il “Natale intelligente”. L’anno prossimo di questi tempi percorrerò, insieme a migliaia di palermitani, con aria corrucciata ed esausta, le vie del centro affrontando la bolgia di pedoni e il gelo invernale.

    E non sarà del tutto male, sarà come essere a New York.

    Palermo
  • 3 commenti a “Il “Natale intelligente””

    1. Anche per me la fila da feltrinelli resta un ricordo indelebile.
      Per fortuna c’è qualcosa da leggere. Una consolazione. Seppur magra.
      Ottimo post.
      Baci

    2. File interminabili… ore di caos che bloccano completamente la città.. Dovessero trascorrere mille anni, credo che non riuscirei mai a comprare “tampinata” da 100 persone che confondono persino l’aria e rendono l’acquisto di un regalo un mero pensiero da togliersi il più presto possibile.. Personalmente cerco di fare sempre pensieri “personalizzati” anche se non è molto semplice e, spesso, non ne trovo il tempo. Così pur riducendomi all’ultimo minuto, mi ritrovo ad andare da Grande Migliore alle 8:30 della domenica mattina.. (…sembra incredibile ma c’è gente anche a quell’ora..). Ho sempre cercato di approfittare delle mattinate, ma da quando inizio a lavorare molto presto non mi è più possibile….

      Un grido disperato: non è preferibile davvero eliminare l’usanza dei regali piuttosto che ricevere 6000 candele O_o ??. In questo modo sembra di doversi togliere il pensiero proprio perchè “è dovuto”.. (e purtroppo lo faccio anche io, piegandomi alla necessità di un rapido acquisto “last minut” :P).

      A volte ricevere qualcosa di personale ti dà qualcosa che durerà in eterno di qualcuno e che porterai sempre con te. Il regalo più bello che ho ricevuto è stato da parte di una mia collega con poche possibilità economiche. Il suo regalo non era atteso, eppure ha costruito una cornice con dei pezzi di legno eh ha ricamato su una tela, una delle frasi che sapeva quanto importante fosse per me..

      comunque buoni ultimi acquisti a tutti ^__-

      p.s.: per i regali che ti avanzano siamo tutti qui 😀

    3. ho incontrato un ragazzo che non fa regali a natale.. li fa il resto dell’anno, inaspettatamente, di bellissimi, ma a natale si sottrae alla ressa. una rivelazione.

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