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sabato 20 apr
  • Forza Bogdani!

    Lo so che non sono la persona più adatta a parlare della sconfitta del Palermo di ieri: di calcio non ne capisco niente e vi confesso di non avere nemmeno tanta voglia di capirne.

    Il mio interesse invece è sulle cosiddette “comunicazioni sociali”, ovvero sul gigantesco sistema di messaggi che attraverso i mezzi di comunicazione influenza e per certi versi determina la nostra socialità.

    Ecco, la partita di ieri dal punto di vista della socialità ha qualche motivo di interesse per il suo essere rivelatrice di un movimento, ancora allo stato larvale ma che alla lunga non mancherà di mostrarsi nella sua evidenza, quello di una auspicabile e possibile integrazione sostanziale degli immigrati albanesi nella nostra comunità.

    Come molti di voi sapranno, ieri ad insaccare i tre gol dell’umiliazione al vostro beneamato Palermo è stato Erion Bogdani, giocatore albanese, un vero campione sembrerebbe, a prima vista uno dei tanti giocatori stranieri che giocano nel nostro campionato.

    La mia ipotesi è che essere un “calciatore albanese” di successo non sia la stessa cosa di essere un “calciatore straniero” di successo. Questo perché la comunità albanese è la più grande comunità di extracomunitari presente in Italia, una comunità che a dispetto delle altre pur numerose presenti nel nostro paese condivide con noi un medesimo habitus europeo e spesso mostra una piena padronanza della nostra lingua, tutte caratteristiche che lascerebbero pensare ad un vantaggio e ad una possibilità di rapida integrazione.

    Allo stesso tempo, però, gli albanesi nell’immaginario collettivo vengono ancora identificati come gli immigrati clandestini del film Lamerica, gli stranieri venuti da oltre-adriatico per insidiare la nostra ricchezza, i marginali che spesso si rendono protagonisti di episodi di violenza nelle periferie delle nostre città.

    Ovviamente stiamo parlando di stereotipi che traggono la loro forza dalle paure più profonde ed ataviche, che, spesso, però, in maniera sistematica ma non imputabile a singole volontà vengono riprodotti dai media quando e dove meno ce l’aspetteremmo, ogni qual volta, per esempio, sentiamo parlare di “accento slavo” nei nostri tg, di “aspetto albanese” (sic!) associato a comportamenti devianti i cui responsabili non sia possibile identificare.

    Secondo gli studiosi, uno degli effetti più pervasivi dei media è quello di “agenda setting” ovvero di definizione dei temi su cui discutere e quello di costruzione di “rappresentazioni sociali”, di maschere che vengono di solito recepite in maniera non problematica da parte dei vari pubblici. Pensate, per fare un esempio banale, alla figura del “notaio” in tv, che ovviamente non è mai un vero notaio, agli “esperti” convocati nei vari talk show, ai serial in cui vengono messe in scena le “professioni” (poliziotti, medici ecc…) e via dicendo.

    Ecco, come potete immaginare questo tipo di rappresentazioni sono tanto potenti quanto difficili da “controllare”, proprio perché non è facile ricondurne la responsabilità ad una singola azione o ad un singolo grande fratello. Si tratta piuttosto di effetti “di sistema” che nascono a partire dall’aggregazione di microcomportamenti.

    Lo stereotipo negativo degli albanesi, insomma, non ha un unico responsabile, al contrario, si autoalimenta quotidianamente dal linguaggio di ogni singolo giornalista che si trova a scrivere un pezzo servendosi delle supposte e discutibili conoscenze pregresse da parte del pubblico, dal comportamento di ogni singolo direttore che decide di pubblicarlo, dal contenuto di ogni singolo annuncio a stampa, spot televisivo, talk show eccetera.

    Si può anche dire che la nostra esperienza e la pratica quotidiana spesso smentiscono le immagini veicolate dai media: laddove degli albanesi e degli “slavi” si parla soltanto nei casi di cronaca nera, sempre più spesso il nostro barbiere, il nostro meccanico, il cameriere del nostro ristorante preferito sono “extracomunitari” sereni ed integrati.

    Adesso, si potrebbe pensare che questo movimento di integrazione stia naturalmente per toccare il suo primo punto critico, ovvero che queste immagini di integrazione stiano varcando ogni giorno di più la soglia della tv, venendone così potenziate a dismisura. Segno ne è l’emergenza di rappresentazioni “positive” e di veri e propri “successi” come quello di Bogdani che proprio ieri sera ci ha infilato addirittura tre gol.
    Penso anche e soprattutto, però, alle trasmissioni di Maria de Filippi, in cui vengono valorizzati i giovani ballerini albanesi, a Kledi, l’idolo delle teenager italiane.

    Un po’ come è successo per Joe Di Maggio che, negli anni in cui gli italiani in America erano quasi esclusivamente noti per le loro attività criminali e per aver importato la mafia, riscattava nel suo successo e nella sua popolarità un’intera comunità di emigrati, così il successo “mediatico” di Bogdani o di Kledi possono aiutare concretamente a cambiare gli stereotipi sui nostri sempre-più-vicini di casa.

    Questo tipo di “rappresentazioni” hanno, infatti, avuto un enorme peso nel cambiare la percezione della comunità albanese tanto che la stessa Maria de Filippi è stata recentemente premiata dal presidente albanese Moisiu in persona per la sua scelta di inclusione.

    Il loro effetto si può apprezzare su due versanti: sulla dimensione di socializzazione di stereotipi positivi (come dice il mio amico Sazan, gli albanesi sono i migliori ballerini del mondo!) che possono facilitare l’accettazione e l’inclusione e sulla dimensione dell’autorappresentazione da parte degli albanesi immigrati stessi, che possono immaginarsi, proiettarsi in una promessa d’integrazione possibile, cui poter fare affidamento nei momenti in cui le durezze dell’emigrazione indurrebbero a gettare la spugna.

    Speriamo proprio che continui così e, anche se so di essere impopolare proprio oggi, Forza Bogdani!

    Palermo
  • 7 commenti a “Forza Bogdani!”

    1. Su Rosalio, le mie riflessioni sull’integrazione della comunita albanese in Italia […]

    2. MI PIACEREBBE SAPERE SE ANCHE LA BURGIA E’ DEL TUO STESSO AVVISO.
      SPERO DI NO.

    3. Bogdani è un campione. Contro il Palermo.

    4. sono felicissima di vedere scritte queste cose…sono contro il razzismo e contro ogni manifestazione esplicita di ignoranza disarmante….w gli albanesi e ogni persona che vive civilmente e amorevolmente nel nostro paese

    5. w bogdani….questo rivolto a tutti coloro che dicono male di lui e che sottovalutano le sua capacità….a confronto di tanti altri giocatori che guadagnano milioni e milioni e riscaldano la panchina o non aiutano per niente squadra e tifosi….vai erjon!!!!!

    6. Volevo semplicemente fare i auguri a Erion perche lo tengo uno dei piu bravi giocatori della serie A e dirli che vale molto piu di tanti altri giocatori che magari si sentono migliori ma in realta non sono niente di che!con molto simpatia FJONA

    7. Bogdani, Tare , Kledi, Ilir
      Orgoglio Albanese

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