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sabato 20 apr
  • Vip & Spip

    Cosa fa un vip, quando si trova in branco con i suoi simili? Ovvero, quando pascola con altri vips che vengono interrogati quotidianamente, alla stregua dell’oracolo di Delfi, sull’esistenza di Dio, sulla finanziaria, sul quattroquattrodue, sul triangolo delle Bermuda e sul corretto modo di portare gli slip al giorno d’oggi? Semplice: soffre caninamente. Esemplificazione pratica dell’assunto. Terrazza piena di vips. Un giornalista televisivo importante, una contessa importante, un mangiatore a ufo importante, un politico importante, camerieri importanti, tartine disgustose. Eppure importanti. Arriva il primo vip e si guarda in giro, proprio come un vip. Cioè, con una specie di altera degnazione, tuttavia non aliena a una bonaria socievolezza democratica (tu sei uno straccione, non sei mai stato in tivvù da Pippobaudo. Ma io che sono un vip ti concedo il mignolo per un fugace baciamignolo, così tutti vedranno che sono consapevole dei precetti della rivoluzione francese e li applico). Arriva il secondo vip, su una carrozza trainata da cavalli in livrea. Occhiata d’intesa con il primo vip, sopraggiunto in anticipo, e immediata, tacita, suddivisione della terrazza in zone d’influenza tipo muro di Berlino, sorvegliate dalle telecamere. Poi piovono vips a cascate. E cominciano i guai. I gesti diventano nervosi. Le occhiate abbandonano la maschera di finta allegria e si appuntano con durezza sul prossimo, come aguzze matite di ghiaccio, per rimarcare distanze siderali. Ci leggi, in quelle pupille vippaiole, una sofferenza immane, una rabbia compressa. Che gusto c’è a partecipare a un ricevimento per soli vips? Che goduria si può trarre dal livellamento verso l’alto (?), dall’égalité che rende il mio prossimo (vip) del tutto sovrapponibile a me e perciò annulla la mia corona di sire, per retrocedermi al rango di pidocchioso valvassino? Comunque, siccome i ragazzi sono uomini di mondo, alla fine si sono dati un tono. Risate forti, strette di mano gagliarde e vigorose. E qualcuno, tra una tartina e l’altra, ha trovato perfino il coraggio di comparare quella giornata da bicchieranti in terrazza a: “Un segno sicuro della rinascita di Palermo”. Gli Spip (Scafazzati, Poco Important People) ringraziano di vero cuore. E promettono di offrire, per il prossimo party, un vassoio di tartine. Al polonio.

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  • 16 commenti a “Vip & Spip”

    1. I vip o li ignori o li prendi per il cu*o e ti diverti,se possono divertire le loro figure patetiche.
      La battuta al polonio non fa ridere nessuno!E’ solo cattiveria gratuita.

    2. Il polonio è quanto di meglio offra l’attualità. L’arsenico non ci avrebbe detto nulla. E’ cronaca, d’accordo, ma talmente romanzata da sembrare una spy story. Ed è fatale che si sovrappongano i termini della realtà e dell’ironia, sia pure in chiave grottesca. I vip non li considero patetici, affatto. Era solo un resoconto dell’abisso che li separa dagli spip.

    3. Io preferisco gli Scafazzati di tutto il mondo,e se sono pure ambiziosi li apprezzo ancor di piu’.
      Resta il fatto che ,sia all’arsenico o al polonio,la battuta non e’ per niente divertente.

    4. Polonio!!?
      ahahahhhahaAAAAAHHH!!
      pazzesco ahauhauhuahuahuauha!!!
      :DDDD

    5. Il divertimento è un concetto soggettivo. Per esempio, a Gianni Minoli è piaciuta tanto.

    6. RP
      perche’ questa tua necessita’ di giustificarti?
      Se scrivi articoli poi devi avere le spalle larghe per accettare critiche…e complimenti.
      Ripeto, la battuta finale e cattiva in tutti i sensi.E’ il resto e’ solo…ordinaria banalita’.
      Per quanto mi riguarda il termine vip solo a leggerlo provo disgusto:implica la presunta superiorita’ di uomini nei confronti di altri uomini, per questo i vip sono patetici e li ignoro,piuttosto che usare il polonio.

    7. Gigi, mica mi giustifico. Si chiama dialogo. Viene dal greco.

    8. Viene dal greco?
      Grazie! Devi spiegare anche l’etimologia, cosi reciti in pieno il tuo ruolo di professore di…fumo.
      Tanto nel tuo articolo non c’e’ nulla da spiegare, e’ solo festival delle banalita’, con finale da autentico coup de théâtre : la battuta….vedi sopra.

    9. Non mi resta che lasciarti alla carità del primo psicologo di passaggio. Adieu.

    10. RP e Gigi vi invito a ritornare entro i limiti del rispetto reciproco e ad esprimere garbatamente i vostri pareri. Diversamente vi consiglio di astenervi dal commentare. Grazie.

    11. Rosalio,
      Poiche’ questo sito mi piace particolarmente e vorrei rimanere un lettore ti chiedo gentilmente di dirmi dove ho mancato di rispetto nei miei post.A me sembra di aver esposto in modo educato il mio parere.
      Ho notato in altri muri palermitani che RP sopporta difficilmente le critiche, costruttive secondo me,quindi non ha le spalle sufficientemente larghe per accettare le opinioni altrui.
      E’ felice quando riceve elogi, non posso stabilire se retorici o meno,mentre davanti alle critiche reagisce con offese infantili che non lo elevano dal punto di vista professionale.
      Ma si deve commentare un articolo solo per incensare l’autore?Che noia sarebbe!

    12. Gigi penso che tu sappia bene a che cosa mi riferisco. Sarò lieto di darti eventuali chiarimenti per e-mail poiché non penso che si tratti di una discussione attinente al post.

    13. Rosalio,
      Per lo stesso motivo detto prima, il piacere di leggere in codesto sito,
      aspetto con piacere la tua e-mail.CIAO.

    14. Gigi, la prossima volta lascia l’email, cosi se qualcuno vuole dirti in privato la sua, puó farlo 🙂

    15. Perdonate,non ho capito a cosa si riferisce l’autore. C’è stato un qualche evento mondano di cui non so niente?

    16. Questo post è un Puglisi DOC. Cosa intendo quando uso questa definizione? Puglisi ha il suo “stile”, che gli appartiene, il suo linguaggio e modi espressivi, che forse non li ha nemmeno inventati o coltivati, forse gli sono assolutamente naturali(?); e non è facile avere il “proprio stile”, né abituale, nella stampa globalizzata, spesso stereotipata, ed in molti casi fatta da agenzie di stampa, con tanto di linguaggio dove, nel migliore dei casi si legge il… vocabolario (peraltro freddo in molti casi).
      In certi post questa particolarità – il Puglisi DOC – è più evidente e ne guadagnano anche qualità e fantasia.
      N.B. Il 4 dicembre 2006 forse non conoscevo il sito Rosalio, se non erro l’ho conosciuto l’anno seguente; il commentatore gigi sopra: solo nick simili. All’epoca, non essendo ancora un lettore di Rosalio non avevo gli “amici” trolls che ogni tanto mi omaggiano di varie gentilezze, né imitatori 😀

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