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giovedì 28 mar
  • Jessiche, Costanze e Selvagge

    Puntuale come un orologio svizzero (o come un mal di testa post sbronza), eccomi pronta, per par condicio a “classificare” pure la categoria delle femminucce palermitane. Premetto che, così come ho fatto per i maschietti, si fa per ridere, anche se del vero c’è…
    A) LE MERY, LE ROSY, LE GIUSY:
    (ma in tempi recenti pure LE JESSICHE, LE SAMANTHE, LE BRENDE) in genere sono giovani, giovanissime anzi, perché loro scopo precipuo è quello di accasarsi bello presto (diciamo che se ancora intorno ai vent’anni sono singles i parenti cominciano ad allarmarsi). Dopo il precoce matrimonio, le suddette si trasformano, di solito, in signora Maria, signora Rosa e signora Pina. Nell’età dell’acchiappo però si presentano così:
    Abbigliamento da combattimento: jeans attillatissimi e a vita bassissima, pure se la Mery di turno pesa 120kg non rinuncerà a un bel toppino strizza panza. Decolletes di vernice, nere o bianche (apprezzate molto anche le varianti rosa shocking o blu elettrico). A completamento di ciò cinture D&C e CUCCI e borsette con cartine geografiche o pianeti stampati. Vanno in giro in motorino, senza casco però sennò si sconzano i capelli
    Dove incontrarle: il sabato pomeriggio al Politeama. O in giro, a farsi il giro, appunto, col motorino, anzi col MOTORE, perché da noi gli scooters e affini si chiamano così, il MOTORE niente sellino, né ruote, né manubrio. Quando uno dice ho posteggiato il motore sotto casa, viene da chiedergli perché non te lo portavi appresso sotto l’ascella, come l’autoradio negli anni ’70? Tanto è solo il MOTORE. Altro tratto distintivo delle Jessiche è che masticano sempre, ma proprio sempre, le cosi chiamate ciunghe. Per avere l’alito fresco, forse.
    Se, per caso, avete mai assistito a un diverbio tra una Mery e una Rosy sapete già che è uno spettacolo spassosissimo. Volano buttane di qua e di là che manco i meglio scaricatori di porto.
    Argomento di conversazione: fuitine, ma anche curtigghi vari su altre Jessiche e Samanthe.
    Frase cult: se si sentono importunate da qualche avance ritenuta “spinta” usano apostrofare l’interlocutore come segue: “riccillu a to suoru! o a to matri” a seconda della variante scelta.
    Modello di riferimento: Anna Tatangelo, Loredana Lecciso.

    C) LE COSTANZE:
    Rigorosamente motomunite e in giacca e filo di perle di giorno. Occasionalmente automunite la sera. Di norma si fanno venire a prendere.
    Abbigliamento da combattimento: jeans griffati (ovvio, ma di quelle griffe discrete, non visibili), ma anche pantaloni e t – shirt, o vestitini. In genere le Costanze hanno l’aria di chi ha indossato la prima cosa trovata nell’armadio, in realtà (ma non lo confesserebbero mai!) ogni abbinamento richiede ore di studio! Sempre perfettamente pettinate e lisce (le loro chiome, per chissà quale alchimia non sono scalfite dalla tremenda umidità che caratterizza Palermo sia d’estate che d’inverno), sfoggiano mani curatissime e borsette niche, niche ma accussì niche dove a stento ci entrano le carte di credito.
    Dove incontrarle: all’aperitivo e alle stesse feste dei Manfredi. In pratica le Costanze stanno ai Manfredi come la cipolla allo sfincione…
    Anche le Costanze di solito vanno a vivere da sole attorno ai trent’anni. Hanno deliziose e colorate casette sempre in ordine, grazie alla colf presa “in prestito” da mammà. La lavatrice, a differenza dei Manfredi di pari età, loro ce l’hanno. Tanto, mica sanno come funziona!
    Argomento di conversazione: abiti, sfilate, ma anche palestra e parrucchieri preferiti. Non di rado l’oroscopo.
    Frase cult: non è che le Costanze parlino molto, ma amano svisceratamente l’avverbio ASSOLUTAMENTE e l’aggettivo PAUROSO (detto pure di minchiate tipo di un bel film che non è manco dell’orrore). Di norma sbuffano tanto e hanno sempre la “funcia”, cosa che conferisce loro un’aria deliziosamente e perennemente imbronciata (a tal punto che tu ti chiedi: ma possibile mai ca su’ sempre ‘ncazzate?).
    Modello di riferimento: Victoria Beckham e altre secche dello stesso genere.

    D) LE SELVAGGE:
    Con un nome così quale potrà mai essere il caratteristico mezzo di locomozione? Ma la bici è ovvio! In alternativa spesso possiedono dei simpatici e quanto mai scassati motorini che sbatacchiano a terra (poiché spesso manca il cavalletto) e poi non se ne curano anche per giorni…tanto cu si l’ha futtiri?
    Abbigliamento da combattimento: di solito molto colorate, prediligono abiti usati (così colpiscono la globalizzazione) e abbinano tinte e fantasie con molto, molto estro. Lo stile è vario: quello che passa il governo, si va da gonnellone ampie a tute de ginnastica. Ai piedi rigorosamente anfibi (duri, botta ri sale! Ma come faranno?). Purtroppo le Selvagge spesso perdono femminilità poiché portano spavaldamente tagli di capelli realizzati da loro stesse o da Selvagge amiche loro. Il risultato è di solito di sminnamento della chioma pressoché irrimediabile: tipo rasate di mezzo lato e lunghissimi dall’altro. Ma loro non se ne curano.
    Dove incontrarle: all’università, nelle scuole di recitazione, centri di yoga e orientalità simili.
    Argomento di conversazione: battaglie, battaglie e sempre battaglie. Combattono ra matina a’ sira per questa o quella causa. Per il terzo mondo, per la parità VERA tra uomini e donne, per i diritti degli orsetti lavatori.
    Frase cult: quest’estate vado in India. In autostop. Così diamo una mano al commercio equo e solidale (in che modo, però non te lo spiegano)
    Normalmente se si ha la ventura di avere una Selvaggia per amica, questa vi riempirà di affetto a più non posso: se avrete bisogno di lei, a qualunque ora balzerà in sella al suo motorino e vi raggiungerà.Ma vi scroccherà l’impossibile. Dalla settimana nella multiproprietà vostra zia in Sila, alle sigarette che non compra perché mai e poi mai darò allo Stato tutti quei soldi, che schifo!Ma lo sai che in Spagna costano la metà, e di solito se le rollano con cartine e tabacco, però se voi le avete improvvisamente le piacciono un sacco!
    Modello di riferimento: Asia Argento.

    Anche in questo caso, manca la categoria B quella delle Daniele, delle Chiare, delle Anne
    Devo confessare che, finito l’elenco, mi sono resa conto che è stato più difficile del previsto, essendo le mie con – sorelle l’oggetto in esame…non me ne voglia nessuna! Magari a ridacchiare saranno i maschietti stavolta…
    Ah, dimenticavo! Per la cronaca io ho lo spirito di una Giusy, ma mi travesto ogni tanto da Costanza e da adolescente ho avuto sprazzi di Selvaggità

    Palermo
  • 24 commenti a “Jessiche, Costanze e Selvagge”

    1. Quando sei un bimbo “le femmine sono incomprensibili e seccanti” … non le sopporti sia le piccole, che ti vogliono imporre i loro stupidi giochi, che le grandi che non perdono occasione di strizzarti e baciarti …. odiose!! Nell’adolescenza, complice forse una piccola tempesta ormonale, cominci a trovare il lato femminile dell’umanità interessante e inizi a dedicare sempre più tempo a pensare alle tue coetanee e ti trovi inconsciamente a dedicare il resto della vita in questa complessa attività di ricerca, eppure …. anni di studio, applicazione, corsi e ricorsi … alla fine, alla resa dei conti, non si saprà mai come si comporterà una donna. Forse un piccolo segreto … è non darle mai per scontate! A proposito, la tua descrizione è come sempre deliziosa e spassosa.

    2. Bravissima!

    3. Brava!!! E proprio tanto simpatica anche di presenza…:) ( Festa 1°anniversario di Rosalìo)Attendo con impazienza la descrizione della categoria B per vedere se in quanto “Chiara” e pure Entusiasta ci rientro, le Chiare infatti apparentemente semplici ma in realtà troppo complesse , tormentate e tormermetose sono difficili da collocare all’interno di un un’unica tipologia o no?

      N.B. Di Manfredi e Costanze ne conosco un paio e non posso che confermare la tua spassosissima descrizione, ma aggiungo che sono così già da “nutrichi” …

    4. le sabrine sono tutte un po costanze

    5. Bravaaaaaaaaaaaa! Ci sarebbero tante altre categorie da esaminare, sviscerare e descrivere, tuttavia questa “classificazione” è divertente tanto quanto quella degli uomini…par condicio rispettata sotto tutti gli aspetti!

    6. Mi hai fatto sorridere.Ma nn credo nele categorizzazioni.Io,voi donne,vi metterei tutte nella stessa categoria:le Incognite.Sono tutte quelle persone che vengono da un altro pianeta,che non riesci mai a comprendere,che trovano problemi lì dove tutto ti sembra così chiaro e semplice,che non gli sta mai bene la tua posizione perchè devono a forza contraddirti, che si mettono la funcia quando ti permetti di non pensarla come loro.Ah,già,ma io odio le categorizzazioni…besos(che fa anche viaggiatore multilingua)

    7. brava maria! come sempre! io, che mi chiamo chiara, a volte mi sento un po’ selvaggia (sarà per la bici?) ma mi sento lontanissima dalle giusy e dalle costanze…. maria ti prego, parlaci delle chiare! 😀 attendiamo con impazienza…

    8. Signora/ina Cubito, un po Giusy, un po Costanza, senza dimenticare Selavaggia, lei mi ha fatto sorridere e riflettere.
      Ho capito che mi sono sposato una Selvaggia che nel tempo si e’ trasformata in mezza Costanza. E mi tratta a volte come se fosse una Giusy.
      Mi pregio, infine, da uomo che in tempi non sospetti (prima di incontrare la mia trittica) ho donato egual attenzioni, ma in tempi diversi, alle Giusy, Costanze e Selvagge. Nel piu’ puro amore tollerante.

      cordialmente

    9. Darei ragione ad Alessio… le donne possono classificarsi tutte in un’unca categoria: le incognite! Ed anch’io mi sento a volte una di queste!!!
      (Almeno non sono una Costanza!!!!! quella proprio no!!! Certo però di Manfredi nella mia vita ce ne sono stati… ed anche in questo caso, non sarebbe stato meglio trovare “un” INCOGNITA???)
      TP

    10. stu-pen-do!
      bellissima descrizione, davvero…
      neanch’io credo nelle categorizzazioni, ma conosco sia costanze che selvagge (jessiche per fortuna no, ma palermo ne è comunque piena…) e le ho riviste tutte quante in queste poche righe…
      quella che ha sempre la funcia, quella che ha sempre la frangetta perfetta, quella che combatte contro tutti e conosco anche quella che si ‘conza’ le cartine LAMENTANDOSI CHE IN SPAGNA LE SIGARETTE COSTANO 2,50 €!!
      bravissima!
      per fortuna esistono le chiare…

    11. EVVIVA LE CHIARE!! ;D

    12. Amen,non sono tra queste °_°.

    13. Cara Maria,
      hai pienamente azzeccato in ogni dettaglio le varie “tipologie di femmina palermitana”…ed io, che di mestiere vorrei osservar la gente, non faccio che sbellicarmi dalle risate leggendo questo tuo post…
      mi piacerebbe sapere un po’ delle “laura”
      di quelle che invidiano la sfrontatezza delle jessiche e l’aggressività delle selvagge…e che non riescono a capire com’è che le costanze pesano sempre 40 kg con tutte le scarpe!
      un abbraccio a tutti i Rosaliani

    14. Mi hai fatta sorridere un bel po’.. Io mi diverto tantissimo quando cammino per strada ad osservare e (tra molte virgolette) fare le mie personali categorie. Devo dire che hai azzeccato moltissime cose. Ultimamente ho notato che la città è invasa da Giusy 16enni e che ne dimostrano 25 per come si “consano”…la cosa mi fa riflettere e al contempo mi spaventa

      un saluto

    15. …allucinante

    16. Per quanto mi riguarda ho avuto sempre problema con le Barbare…secondo me , richiederebbero un’approfondimento a parte…
      😉
      Complimenti per i suoi post…

    17. Rosalio , potrei sapere perchè il mio post è stato rimosso ?
      Stavo attenzionando la gente su una cosa a mio avviso abbastanza grave e seria .

    18. Essi la persona che citavi non necessariamente intende rendere noti qui particolari della sua vita, quindi ci sono potenziali problemi di privacy. Ti invito a scrivere per e-mail per eventuali chiarimenti.

    19. e brava!
      le tipologie sono passibili di incroci, vero?
      iihiihiiih
      un bacio

    20. Ciao sono allibita dal fatto che tutti i “personaggi” al femminile che tu osservi in una magica Palermo…io li osservo in un “algida” Milano…possibile che la globalizzazione riguarda anche i comportamenti?!! Giuro stessa situazione…va be’ prendiamola a ridere altro che grande fratello!!

    21. ma io voglio sapere a che categoria appartengo ankio:-)brava!
      nadiù

    22. le terminati per Y. sono ovviamente le più provinciali. perché si deve terminare per Y? non ha molto senso, secondo me.
      Ed é la generazione delle sue ellen dei miei tempi, quando imperava Dallas. L’idea che se una figlia avesse un nome ‘mericano o televisivo, fosse più ‘avvantaggiata.
      No comment.
      vero é che nel tentare di diventare simili ai loro compagni, finiscono per perdere la loro identità come specie (femminile).
      Alla fine sono dei maschi nelle forme e nei gesti, saranno compagni di vita, ma certe non compagne di un essere altro da sè. Le ragazze si maschilizzano, spesso, per sentirsi più forti, o integrate nei gruppi maschili, ma pena la perdita della loro identità.
      Bene fanno le costanze che descrivi, spocchiose, conservatrici, attente a farsi dare, prima che a dare. Non compagne ma obiettivi da raggiungere alle loro condizioni. Sicuramente più furbe. Le selvagge, se capisco sono quelle che noi chiamavamo le sfaciate. Ossia tutte quelle che erano interessate al misticismo, all’interiorizzazione. Tutte si vestono dagli indiani, hanno sciarpette indiane, pamtaloni indiani e borse indiane.
      L’india é una forma simbolica della ricerca in se stessi, e si manifesta esteriormente in un certo tipo di abbigliamento. Pare.
      Tutte le scuole schematizzano ruoli comportamenti e mode. Ma si sa, crescendo si cambia sempre.

    23. Favoloso! Che ridere…
      Complimenti per la splendida ironia!
      ciao a tutti ;o)

    24. Cara Maria, devo farti i miei complimenti, non riesco a smettere di ridere perchè sei riuscita pienamente a descrivermi.Io ho lo spirito di una “selvaggia” e ho 27 anni. hai proprio indovinato tutto…ma proprio tutto anche il fatto che mi taglio io i capelli ma come fai??? Venerdì verrò a sentire la presentazione del tuo libro..a presto ciao

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