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sabato 20 apr
  • Luoghi comuni siciliani

    Ieri un mio amico di Bergamo è venuto a trovarmi (motivi di lavoro) nella mia bella città, cosicchè mi sono ritrovato a fare da cicerone in giro per Palermo.
    Per quanto però possano essere interessanti le Mura delle Cattive, la Cattedrale e i Quattro Canti, cosa c’è di meglio del confrontare quelli che sono i luoghi comuni sui palermitani con la realtà? Ecco dunque cosa ne è venuto fuori…

    1. Il palermitano è pigro: verissimo. Il palermitano medio, ove possibile, gradirebbe poter parcheggiare il suo mezzo di locomozione ai piedi del letto, così da non dover sopportare l’immenso sforzo di percorrere lo spazio che va dal parcheggio al materasso;
    2. il palermitano parla in siciliano: falso. Oltre che il dialetto siciliano non esiste (c’è il palermitano, il messinese, ecc.)… l’unica colpa che si può attribuire al palermitano medio è quella di fare un pò di confusione tra i termini dialettali e il loro corrispettivo italiano. Accade dunque di sentir dire “esco il cane” per indicare che si sta portano fuori il cane a fare la passeggiata ‘fisiologica’;
    3. il palermitano è omertoso: un dogma! A Palermo vige il detto che recita “chi si fa i fatti suoi vive cent’anni”, cosa che porta spesso e volentieri il palermitano medio a non sapere niente su nulla… ma attenzione: il palermitano medio in realtà sa tutto ed è anche molto furbo;
    4. il palermitano veste coppola e bretelle: che? L’ultima volta che ho visto una persona conciata così era un modello d’una nota marca vestiaria italiana
    5. Il palermitano ha tre problemi, ovvero l’Etna, la siccità e il traffico: qui ci siamo quasi… La frase di Johnny Stecchino ne indovina due su tre. A Palermo piove poco e l’acqua scarseggia (sembra strano ma non abbiamo ghiacciai perenni… nè un desalinizzatore). Poi c’è da dire che la pianificazione urbanistica da noi non l’hanno ancora inventata: i palazzi sorgono autonomamente e spontaneamente, indisturbati come funghi; senza contare che ovunque si scava emergono reperti arabo-normanni… tutto ciò porta a una rete stradale dove, per fare cento metri, puoi starci anche un’ora. Infine, l’Etna. Non riesce neanche minimamente a dare i problemi della mafia;
    6. il palermitano è geloso: di tutto e tutti. L’uomo quanto la donna. L’anziano quanto il giovane. Ogni palermitano, una volta che conquista qualcosa (o qualcuno) non ne vuole sapere di condividere la proprietà con altri… nè sotto tortura nè a pagamento! È una questione di principio: ciò che è del palermitano non può più essere di altri;
    7. iIl palermitano è un provinciale ignorante: punto complicato. Se è vero che, vista la situazione del Meridione e dell’Italia intera, chi sa fare qualcosa o comunque chi ha voglia di fare fugge verso il Nord o altri paesi, sarà anche vero che a Palermo rimangono una buona percentuale di inetti svogliati… Ma anche no: il siciliano del Grande Fratello 7 è ‘emigrato’, ma non mi sembra questo grande esempio di cultura e/o iperattività;
    8. il palermitano è espansivo: può essere. Secondo voi, è espansiva una persona che, quando bussi alla sua porta per aver prestato un pò di zucchero, ti invita ad accomodarti, ti fa un caffè, ti offre dei cannoli preparati al momento, ti racconta tutta la sua vita, ti mostra i video delle vacanze e infine ti regala un chilo di zucchero e pure un chilo di sale ‘che non si sa mai’? Per un palermitano è assolutamente normale;
      Il palermitano non ha mai visto la neve: tze! Forse qualcuno pensa anche che non abbiamo i monitor LCD o anche le lavastoviglie… A Palermo abbiamo addirittura un impianto sciistico! … Beh… Si… forse era il caso di finire l’autostrada prima di costruire un impianto utilizzabile solo uno/due mesi all’anno, però la neve la conosciamo!;
    9. il palermitano è razzista verso sè stesso: per forza! Dopo aver avuto come regnanti tutti i popoli esistenti (arabi, normanni, tedeschi, francesi, spagnoli, ecc.) e poi aver vissuto a contatto con frotte di turisti (cinesi, giapponesi, svedesi, africani, tnisini, ecc.) come poteva mancare al palermitano medio il concetto d’integrazione razziale? Se le cose vanno male però, con qualcuno bisogna prendersela… e questo intervento è un valido esempio per capire su chi è caduta la scelta del colpevole!

    Se hai letto quest’intervento e non sei di Palermo, ti sarai fatto una cultura… e la prossima volta che, quando mi conosci e scopri che sono palermitano, esclamerai “Lo sai che non sembra!” come fosse un complimento, nessuno m’impedirà di darti una testata, secca e precisa.

    Se invece sei un palermitano, fatti quattro risate e, come ogni palermitano che si rispetti, pensa: “Avrò pure questi difetti, ma che magari gli italiani delle altre città ne hanno di meno?”… E vivi sereno! ^_^

    Ospiti
  • 36 commenti a “Luoghi comuni siciliani”

    1. Mi accodo alla coda di commento pur non condividendo alcuni punti.
      Il palermitano é tollerante per storia vissuta, DNA epocale, non litiga, media, non si indigna, cerca di capire cosa può contrattare. E’ un mercante nell’anima. Uno scettico, amante di tutte le diversità, e disposto a sfruttarle tutte, se serve.
      L’eccessiva capacità di comprensione é insieme un vantaggio ed un limite.
      Il Palermitano é abituato ad ottenere sottobanco, cose, che con più fatica dovrebbe lottare per avere, in questo ssenso forse la va pigrizia, ma più credo lo storico scetticismo su cose e persone.
      Difficile dire, cmq

    2. Anche io sono d’accordo con alcuni punti ed altri non li condivido come penso che accadrà a tanti lettori…
      mi preme però un’osservazione…
      la gente che ha voglia di fare invece di andare fuori dovrebbe provare a sopravvivere nel sistema Palermo…
      in molti ci sono riusciti…
      vedi per esempio questo interessantissimo sito…
      a piccoli passi sta ottenendo grandi cose…
      concludo con una nota sul Palermitano del GF…
      Certamente poco istruito e pigro, meriti che lui stesso con estrema umiltà ha sempre evidenziato, ma il livello di umanità e di correttezza di questo ragazzo che abbiamo esportato non ha eguali…
      e questo merito le altre città farebbero bene a copiarcelo…
      daniela

    3. Ciao
      spero non prenderai per polemica quello che sto per dirti, del resto non ce ne sarebbe ragione alcuna.
      Il SICILIANO È UNA LINGUA!
      che i palermitani, catanesi, messinesi non la conoscano é un conto, resta il fatto che il noi Siciliani possiamo vantarci di possedere una nostra lingua. purtroppo non tutti la conosciamo e in tal proposito i dibattiti sono tanti, molti linguisti italiani si oppongono a definire il siciliano come lingua.
      c’é anche unja proposta di legge per iniziativa popolare per riconoscere la lingua siciliana come tale e non come un dialetto pui leggere su questo link:
      http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=48
      (fai copia e incolla perché non so fare il collegamento

      Giusto Per INFO:
      La Pro Loco di Siculiana bandisce il secondo concorso di “Lingua Siciliana”.
      Il concorso si prefigge:
      Il recupero della memoria storica, culturale e linguistica Siciliana;.
      Di attivare l’impegno per la creazione di una cultura delle tradizioni.

      STASERA FINISCO DI LEGGERE IL TUO ARTICOLO

    4. appunto luoghi comuni,poi un bergamasco.mi vien da ridere…….

    5. Sono daccordo, la descrizione è abbastanza precisa. Anche a me è capitato di subire quel complimento (…quando mi conosci e scopri che sono palermitano, esclamerai “Lo sai che non sembra!”), e devo dire che il mio orgoglio terrone stava per esplodere portandomi ad esternazioni poco ortodosse.. Purtroppo come diceva la mia prof di filosofia “fatti a fama e va curcati”.. e ho detto tutto.
      saluti

    6. LOL!

      approposito di traffico e di Stecchino, clickate sul mio nome 😉

    7. Il palermitano geloso?!? Ma noooo, che dici? Al massimo ti capiterà di vederlo segnare il territorio con la pipì. Ma geloso NO! Questa caratteristica dell’individuo la salta, ad ogni livello di rapporti è direttamente possessivo!

    8. Considerando che è da un bel pezzo che le donne non sono più “fredde come il mammo”: maschi bevete tutti Uliveto

    9. bergamo non esiste.
      milano 2.

    10. Luoghi comuni, appunto. Niente di più…

    11. Mi chiedo … ma il palermitano esiste o è frutto di una leggenda? opterei per la seconda ipotesi perchè io non ho mai incontrato nessuno nato a Palermo che esprimesse nella sua completezza tutte queste caratteristiche …

    12. Mi perdonerà l’autore, ma che razza di post! Ho provato a trattenermi, ma era da tempo che non leggevo tante cose stupide tutte insieme.
      Chiedo scusa anticipatamente, volevo esprimere il mio pensiero.
      Salutamu

    13. Se questo è un post…

    14. Forse sarebbe stato meglio che continuasse a cantare le canzoni di Raffaella Carrà…

    15. quoto alla grande FABIO G.

    16. frequentissimo qui su Rosalio e mai visto su altri blog è la critica o l’elogio di un post e darne una valutazione come a scuola. Mancano solo i voti…

    17. il siciliano è una lingua. riconosciuta dalle più importanti organizzazioni che si occupano della salvaguardia delle lingue, tipo ethnologue.

    18. e se il siciliano è una lingua perchè tutti gli altri dialetti d’italia non lo sono?

    19. alcuni, come il friulano o il sardo, lo sono. e infatti vengono studiati nelle scuole di quelle regioni.

    20. @jigen guarda che non è detto che tutti i dialetti debbano essere lingue…

    21. Il siciliano è una lingua!

    22. È la lingua dei tasci.

    23. se per te (fabio), federico II, Giovanni Meli, Ignazio Buttitta, Rosa Balistreri, Luigi Pirandello, Giuseppe Tornatore, Ciullo d’Alcamo, ecc.. sono tasci, allora lo sono anch’io. resta da capire cosa sei tu.

    24. anche per me è la lingua dei tasci.

    25. IGNAZIO BUTTITTA
      “Accusu i politici
      d’oggi e d’ajeri:
      Crispi e cumpagni,
      pridicatura d’ ‘a monarchia,
      beccamorti e fallignami
      ca nchiuvaru ‘a Sicilia
      viva nta cruci.
      Accusu i Savoia,
      i primi e l’ultimu
      re e imperaturi,
      fascista e talianu
      ncurunatu d’i midagghi
      scippati c’ ‘u sangu
      nto cori d’ ‘i matri.
      Un seculu di guerri,
      un seculu di stragi:
      ci su’ ossa di siciliani
      vurricati nte diserti,
      nta nivi,
      nto fangu d’ i ciumi:
      c’è sangu di sulfarara,
      di zappatura,
      di matri scheletri
      e picciriddi sparati
      nte chiazzi d’ ‘a Sicilia”…

    26. tascio è chi rinnega le sue origini e la sua lingua,magari usando il “nè” piemontese o l’ormai italiano “romanesco”…
      ci sono poi quelli cari anche a Gigi,con le vocali esageratamente allungate,attipo picciriddi “figghi di papa” 🙂

    27. tascio è chi non sa parlare in italiano.

    28. tascio è chi veste hogan ,abercrombie,non ha mai letto un libro,apericeneggia,usa la scatola cranica come cachepot, è rumoroso,urla (non parla) di fantomatici affari conclusi grazie alla sua furbizia …poi se lo fa parlando in siciliano od in occitano poco cambia…

    29. “La lingua siciliana si deve ritenere una Lingua Regionale o minoritaria ai sensi della Carta europea per le lingue regionali e minoritarie, che all’Art. 1 afferma che per “lingue regionali o minoritarie si intendono le lingue… che non sono dialetti della lingua ufficiale dello stato”
      Il siciliano è il frutto di tante lingue: Latino, Greco, Italiano, Francese, Spagnolo, Portoghese, Tedesco, Arabo. Ma all’origine è l’insieme di tre grandi famiglie:
      – l’insieme delle Lingue indoeuropee (l’élimo, lingua parlata dal popolo siciliano della Sicilia sud-occidentale, era di ceppo indoeuropeo), Lingue semitiche e Lingue altaiche
      – Italiche
      – Romanze.
      “La maggior parte dei siciliani è descritta come bilingue. Da notare anche una influenza forte del francese e delle lingue iberiche (aragonese e catalano prima, castigliano poi); in genere tale lingua può essere classificata meglio come romanzo-meridionale piuttosto che italo-occidentale”.
      L’unico stupido, tarato, ridicolo, è il “provinciale” italiano-tischitoschi-palermitano 😀

    30. Certo, anche quelli descritti da gigi sono tasci, ma questo non significa che che sono gli unici. Restano esclusi da questa categoria le persone che parlano correttamente italiano ed usano il dialetto solo quando decidono di farlo.

    31. Fabio, preciso meglio: unico è riferito a italiano-tischi-toschi-palermitano.
      Volevo dire l’unico modo di parlare stupido e tarato.
      Perché tutte le altre influenze hanno portato arricchimento (si spera!)
      Ma sei Fabio che conosco o un altro?

    32. Pascolando per NY, capitava spesso di perceperire il sicano dialetto, mi divertivo a fare un giochetto.
      Questo è Trapanese, mi avvicinavo e chiedevo, stessa cosa con agrigentini, nisseni, ragusani e via discorrendo.
      Il palermitano a me tanto familiare, era facile identificarlo, mi avvicinavo però solo a quelli “tasci”.
      Quelli “ma dici vaaro” li tenevo a debita distanza….tutti lì per mirabolanti affari, amici del sindaco o in missione per conto del comune di Palermo….

    33. i tasci nei dialetti del trapanese indica una persona rozza o una di bassa statura e grossa, stile anfora panciuta.. i sicani sono pre indoeuropei e non hanno niente di siciliano.

    34. Il tascio (o gargio) a Palermo designa non caratteristiche fisiche ma soprattutto morali e attitudinali. Come altrove è il tamarro o il burino.
      In ogni caso la lingua evolve…
      Vabbé, allora la stessa cosa si può dire dei siculi http://www.lasiciliainrete.it/storia_sicilia/CAP2/siculi.htm
      e a questo punto vai a cercarlo il primo siciliano spuntato, nato e cresciuto sull’isola…

    35. E dire che ero convinto che tre furono le popolazione autoctone (native del luogo in cui vivono)della Sicilia: Sicani, Elimi e Siculi.
      Pertanto leggere che i sicani sono non hanno niente di siciliano, mi spiazza……:-)

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