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  • Storia del pool antimafia a fumetti

    «Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe»

    Un fumetto sul pool antimafia di Palermo può essere considerato come una scommessa o come un atto d’amore. Per me, scrittore romano, e per due disegnatori di Genova, si è trattato di entrambe le cose e così abbiamo deciso di tentare una triangolazione fra Palermo, Roma, Genova e raccontare la storia del pool traducendola in un medium che ancora non ha conosciuto le vicende che hanno scosso la Palermo degli anni Ottanta. Cercheremo di raccontare la storia di Chinnici, Falcone e Borsellino, di Buscetta nel migliore dei modi e lo faremo con il nostro linguaggio: il fumetto. Il fumetto, a metà strada fra parola scritta e cinema, permette una narrazione più approfondita di un film e allo stesso tempo più scorrevole di un saggio.
    La nostra storia inizierà nel giugno del 1979, quando il commissario Boris Giuliano sequestra mezzo milione di dollari all’aereoporto di Punta Raisi e si concluderà oltre dieci anni dopo, con la strage di via D’Amelio.
    Nel raccontare una storia tanto complessa e drammatica ci siamo trovati di fronte a una serie di scelte obbligate e, allo stesso tempo, a un ventaglio di possibilità ancora inesplorate. La sceneggiatura è frutto di un anno e mezzo di accurate ricerche bibliografiche e i fatti sono riportati con la maggiore fedeltà possibile, pur mantenendo un ritmo avvincente.
    La trama verrà raccontata all’interno di una forma dai colori quasi favolistici; riallacciandoci a una tradizione illustre, infatti, ognuno dei nostri personaggi avrà le sembianze di un animale accentuando così l’aspetto morale della vicenda.
    Alla fine, il nostro punto di vista è quello dell’innamorato e chi leggerà la storia dovrà forse perdonarci qualche ingenuità ma avrà anche la certezza di leggere una storia scritta col cuore.
    In fondo, a pensarci bene, raccontare una storia, raccontarla con ogni mezzo possibile, è l’unico modo per riuscire a tenerla a mente e a tramandarla.

    Ospiti
  • 28 commenti a “Storia del pool antimafia a fumetti”

    1. Bravi ragazzi!!!! non vedo l’ora di poter leggere il vostro fumetto.

    2. Pregevole iniziativa, interessante l’interazione del fumetto a contenuti storici contemporanei: la rappresentazione grafica permette una fruizione trasversale e una comprensione più diretta.

    3. La scelta “animalesca” non mi piace. La considero concettualmente troppo esemplificativa e graficamente brutta.

    4. Credo che la scelta di stilizzare i personaggi in forme ferine sia un rimando voluto alla tradizione favolistica che da Esopo in poi ha fatto storia.

    5. Non discuto la tradizione. Ma quel tipo di rappresentazione è legata alla semplicità di un carattere (il lupo-cattivo, l’agnello-vittima). Credo che qui si tratti di personaggi – nel bene e nel male – molto più complessi. E’ proprio l’esemplificazione che – da profano di questo tipo di linguaggio – mi respinge.

    6. ciao sono uno degli autori
      urge una spiegazione:il legame animale -personaggio non è quello favolistico, ovvero legato solo a qualità morali.abbiamo fatto un discorso su + livelli proprio x rispettare i caratteri, le somiglianze estetiche, le categorie di appartenenza(avvocati,corleonesi,poliziotti ecc)…tutte opinabili, certo, ma comunque basate su documentazioni pluristratificate proprio x rispettare le complessità umane di tutti.poi una volta uscito il fumetto credo potrete capire meglio a cosa mi riferisco.grazie e ciao

    7. Senz’altro leggeremo. Comunque l’innovazione è già degna di nota. Ciao.

    8. E vai va, ogni tanto da ste parti si parla di cose serie.

    9. Roberto, cosa mi dici allora di Maus? Oltretutto Art Spiegelman usa volutamente un tratto molto più stilizzato e grezzo, e si che lui è in grado di fare dei capolavori. Non ho visto ancora il fumetto, ma secondo me utilizzare gli animali, se fatto bene, può avere una forza evocativa unica. Ti ricordo che in Maus i nazisti erano dei maiali! Sono curioso di vedere che animale ha utilizzato Manfredi per i mafiosi.

    10. Solo l’ironia può salvare il mondo… se nel fumetto fossero stati animali solo i mafiosi ci saremmo annoiati tutti da morire di questo moralismo antimafioso di cui non ne possiamo più… ma… animali, siamo tutti animali e poi quel porcellino a me lo confesso fa una certa tenerezza!!! Fatemi sapere quando esce e in bocca al lupo (lupo?)!

    11. scelta coraggiosa comunque!
      l’idea mi piace, mi esprimerò più approfonditamente dopo aver letto il fumetto in questione…
      comunque Falcone e Borsellino associati a due cani (così pare) funzionano, almeno il fiuto ce l’hanno avuto!
      in bocca al lupo!

    12. Infatti a me Maus non piace. Non c’è niente di più esaustivo del tratto umano. Secondo me.

    13. Nessuno si offenda: trasformare un’immagine storica di Falcone e Borsellino in questa sorta di riunione canina mi sembra una profanazione.

    14. il Professore Puglisi é quasi sempre molto critico nei confronti degli autori e delle loro opere.La critica é legittima,ovviamente,e Puglisi la esercita come farebbe una grande firma del giornalismo.Io leggo tutti i giorni il GDS e non ho mai visto pubblicato un articolo di Puglisi,quindi non posso giudicare,noto solo che non pubblicano i suoi articoli.Ho visto che Puglisi é sporadicamente in mezzo al pubblico che assiste alla partita del Palermo,e fa qualche domanda ai tifosi,non si puo’ dire che se la cava proprio male,come altri che fanno domande ai tifosi.

    15. Professore era mio padre e la ringrazio per il titolo ereditario che non merito. Quanto al Gds, legge assai male se non mi trova. Ma forse è un bene (per me, inrendo. Sa, spero sempre che i miei lettori abbiano un minimo di qualità). Per il resto, perchè se la prende? Io non intendevo mica mandarla a quel paese. Solo avere notizia della sua dipartita e provare – una volta tanto – a fare ridere il pubblico, descrivendola. La ringrazio sempre e comunque: dai toni che lei usa si capisce che la sua è una critica non dettata da alcuna forma di pregiudizio o risentimento. Direi quasi una correzione fraterna nel senso evangelico del termine. Io, certo, critico come qualunque cittadino senziente potrebbe fare. Le consiglio di rileggersi l’articolo ventuno sulla libertà di opinione. E con questo la saluto definitivamente, sperando che lei (meglio: chi per lei) mi tenga presente per la richiesta che le ho avanzato. Grazie ancora.

    16. P.S. evidentemente il Professore Puglisi non accetta con la stessa signorilità di altri,gli autori di questo post e di questo fumetto per esempio,le critiche ai suoi racconti di morti e tragedie mischiate e introdotte spesso anche nei ricordi che dovrebbero essere lieti e nostalgici.Spesso davanti alle critiche che sono rivolte ai suoi post Puglisi perde il controllo dei nervi,ammesso che conosca il self-control.

    17. Professore Puglisi,i suoi lettori?quali?
      ne convenga,spero,stavolta esagera!
      Io leggo male effettivamente.A questo punto,Puglisi,ti faccio la domanda chiaramente:quante volte ti pubblicano in un anno?

    18. PatBum questa discussione è assolutamente fuori tema. Vi invito a continuare per e-mail.

    19. Io non ho niente da aggiungere.
      Rosalio,ho semplicemente fatto notare che non é da gentlemen criticare tutto e tutti,a volte a priori senza aver letto l’opera in questione,e poi perdere il controllo dei propri nervi se le critiche sono rivolte ai propri post.
      Se ho esercitato male un diritto me ne scuso.

    20. Ciao Rosalio, guarda che io avevo già raccolto il tuo invito prima ancora che fosse reso esplicito 😉

    21. Ovviamente – lo dico agli autori del fumetto – la buonafede, l’impegno e perfino la bravura non sono in discussione. Parlando di profanazione intendo esprimere una reazione a caldo che è diventata riflessione. Valeva la pena di “mistificare” un’immagine talmente simbolica da far parte della storia?

    22. Grazie per i commenti.

      Considerato che lavoriamo a questa storia da un anno e mezzo direi che le scelte che abbiamo fatto sono state ragionate abbondantemente, incluso le reazioni che tali scelte potevano suscitare, quindi ben vengano reazioni a caldo e riflessioni a freddo.

      Mi rendo conto che vedere un’illustrazione slegata dal contesto, come quella riportata qui sopra può fare un certo effetto.

      A questo punto, dopo essere venuto a conoscenza dell’esistenza di “25 novembre 1985” mi piacerebbe leggerlo.

      p. s.
      Mi rendo conto che non è chiarissimo ma Falcone è un gatto e Borsellino un cane…

    23. Ciao Manfredi, ci dovrebbe essere qualche copia in giro. Ma se mi mandi una mail a robertopuglisi@libero.it te la procuro io con molto piacere.

    24. A me comunque Maus piace. Secondo il mio piuùcchemodesto parere trattasi di capolavoro

    25. Maus è sicuramente un capolavoro, ha vinto pure il pulitzer! Cosa mai vista per un fumetto! Ma non basta fare una storia con gli animaletti per pensare di fare un capolavoro, cari miei!

    26. E invece sarabbe meglio continuare a sorbirsi fiction come quella su Falcone?! Ma fatemi il piacere…

    27. Mi piacerebbe leggere questo fumetto a mia figlia, visto che nelle scuole siamo ancora ai “Sumeri”. Dove posso trovarlo?

    28. Trovo l’idea del fumetto con soggetti trasfigurati da volti animaleschi una banale scusa x deturpare l’immagine di personaggi che con la loro rettitudine hanno dato un esempio alla popolazione di non poco conto. Lasciamo ad Esopo quel che è di Esopo.

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