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giovedì 18 apr
  • Monreale, danni alle viti di Liberaterra

    Circa il 70% dei germogli delle viti di un terreno confiscato alla mafia e assegnato alla cooperativa “Lavoro e non solo” che aderisce al consorzio Liberaterra sono state danneggiate. L’appezzamento si trova in contrada Pietralunga a Monreale ed è stato confiscato al presunto mafioso Giovanni Simonetti.

    Don Ciotti, presidente di Libera, ha dichiarato: «È in atto una controffensiva da parte delle organizzazioni mafiose evidentemente preoccupate dai risultati che si stanno ottenendo nei campi della legalità. Non ci faremo intimidire e siamo convinti che i cittadini e le istituzioni sapranno ancora una volta rispondere con fermezza. Ai giovani impegnati quotidianamente nei campi di lavoro dei beni confiscati alle mafie vogliamo dire di continuare ad avere lo stesso coraggio dimostrato finora insieme alla consapevolezza di avere accanto tutta l’Italia che crede nei valori della democrazia, della libertà e della legalità».

    AGGIORNAMENTO: stamattina Francesco Forgione, presidente della Commissione nazionale antimafia ha visitato il vigneto insieme al prefetto di Palermo Giosuè Marino, al comandante provinciale dell’Arma di Palermo Vittorio Tomasone, al comandante territoriale di Monreale Michele Sirimarco e al questore di Palermo, Giuseppe Caruso.
    Il presidente della Regione Salvatore Cuffaro ha espresso solidarietà alla cooperativa: «L’arroganza dell’intimidazione sarà sempre un’arma spuntata contro il coraggio e la tenacia delle persone oneste ed impegnate in prima linea, come don Luigi Ciotti. Persone che non lasceremo mai sole e che sosterremo con ogni mezzo nella battaglia quotidiana per dare alla Sicilia un futuro migliore. […] Lì dove c’era qualcosa di improduttivo, conquistato con il malaffare, deve sbocciare un progetto di vita e di sviluppo: è questo l’esempio quotidiano che ci arriva da don Ciotti e che ci ha spinto a creare nuovi strumenti che possano agevolare tale percorso».

    Palermo
  • 3 commenti a “Monreale, danni alle viti di Liberaterra”

    1. è la coop Lavoro e Non Solo, le agenzie hanno troncato il nome.

    2. Ho visitato quei terreni un anno e mezzo fa, quando lavoravo per Libera. La legge attuale consente di confiscare anche solo una parte di un terreno. Per cui i 4/5 erano del presunto mafioso Simonetti, gli altri destinati alla coop Lavoro e non solo. Immaginate come si debba lavorare, a contatto con questa gente, entrando dal loro cancello, chiedendo loro la possibilità di usare i loro invasi d’acqua.
      Una delle tante storture della legge 109/96, quella della confisca dei beni, da rivedere in pieno.
      Se almeno questo governo si volesse occupare di mafia.

    3. 1, 100, 1000 confische.
      E’ la strada giusta, magari evitando il paradosso di avere come vicino il mafioso al quale è stato confiscato solo una parte del terreno, come ha indicato Marco.
      Vicinanza affettuosa e solidarietà incondizionata per Libera.

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