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martedì 16 apr
  • Guida alle elezioni di Palermo: i candidati

    Diego Cammarata

    Diego Cammarata: sito, programma, post Il primo impegno è dare continuità.

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    Massimo Costa: sito, programma, post I primi sei mesi.

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    Andrea Piraino: sito, programma, post Palermo universale, multietnica, produttiva e sicura.

    Giovanni Battista Zampardi

    Giovanni Battista Zampardi: programma.

    I candidati sono 3859: oltre ai cinque candidati a sindaco concorrono 1334 candidati per cinquanta posti al Consiglio comunale; concorrono 2525 candidati per 120 posti negli otto consigli circoscrizionali.

    Le liste collegate ai candidati sindaco.

    Gli ultimi sondaggi resi noti: Demopolis ed Ekma.

    Speciale elezioni amministrative sul sito del Comune di Palermo (liste del Consiglio comunale e delle circoscrizioni).

    Palermo
  • 16 commenti a “Guida alle elezioni di Palermo: i candidati”

    1. “La legge prevede, inoltre, che sino alla chiusura delle operazioni di voto, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori, anche se questi sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente quello del voto” (dal sito del Comune di Palermo)

    2. Antoniop sono sondaggi già resi noti in illo tempore.

    3. “o comunque diffondere (…), anche se questi sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente quello del voto”

    4. Erano GIÀ stati diffusi, non sono inediti.

    5. “… diffondere i risultati di sondaggi demoscopici …. e sugli orientamenti politici degli elettori, anche se questi sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente quello del voto”
      Mi sembra chiaro! La legge non parla di inedito o edito, parla di quando non pubblicare i sondaggi. E’ stato condotto un sondaggio giorni fa. La legge permette che i giorni prima dell’apertura delle urne questi sondaggi possano essere pubblicati.
      Oggi e domani fino alle 15 la legge vieta di rendere pubblici questi sondaggi, anche se questi sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente quello del voto.
      Piu’ chiaro di così !!!

    6. I post stanno lì rispettivamente dal 24 e dal 27 aprile. Tutto ok.

    7. Potenza dell’iperlink, che rende fruibile con un semplice click qualcosa di pubblicato “illo tempore”… Insomma un pò come se un quotidiano in uscita oggi allegasse ad ogni copia pagine tratte dal numero pubblicato “illo tempore” con in risultati di quei sondaggi… Si può fare secondo la Rosalio’s philosophy?

    8. Le polemiche e le illazioni sono inutili. Se pensate che sia stato commesso un illecito la delibera spiega come procedere. Fatelo. 🙂
      Io sono convinto di aver agito nei limiti consentiti.

    9. Ho diffuso anch’io il mio sondaggio…

      Riporto qui ciò che ho scritto tempo fa (30 aprile) su questa questione..Rosalio se mi permetti..

      “Nel blog di Diego Cammarata un certo Slovbrat ha scritto: “Scusami Walter, non vorrei sembrarti pignolo, pero’ per caso non c’e’ una legge che proibisce di pubblicare sondaggi a qualsiasi titolo nei 15 giorni precedenti le elezioni??? Ad esempio http://www.fascioemartello.it ha sospeso il suo sondaggio “vota la faccia da candidato” proprio per questa legge. Nella correttezza che finora ti ha contraddistinto certamente provvederai…”

      Naturalmente il commento fa riferimento al sondaggio presente nella colonna di destra del blog.

      Ora, nel sito postomi come esempio si legge questa motivazione alla sospensione del sondaggio: “Alla luce di quanto dispone la Delibera n. 57/07/CSP: Disposizione di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni comunali e provinciale della Regione Sicilia indette per i giorni 13 e 14 maggio 2007, art. 23, è vietato nei quindici giorni precedenti la data della votazione e fino alla chiusura delle operazioni di voto diffondere i risultati di qualunque tipo di sondaggio…” (il neretto è mio).

      Ebbene, stiamo assistendo alla nascita come funghi di blog di politici, soprattutto di candidati che vogliono giustamente palesare i loro programmi. Però c’è ancora chi non sa cosa sia esattamente un blog. Partiamo dalle fondamenta, usando Wikipedia: “Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero traccia su rete […] Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. […] È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. […] Su un blog si può pubblicare quello che pare, senza infrangere le normative di legge in merito a diffamazione, copyright, ecc”. (anche in questo caso il neretto ed il corsivo sono miei).

      E non si può non fare riferimento al famoso disclaimer, che si legge spesso in molti blog, ad esempio qui: “Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001”.

      Un blogger, quindi, non è un giornalista (può capitare che le due figure coincidano, comunque); non dipende da alcun ordine o mezzo di stampa. E’ libero di scrivere quello che vuole, ma è responsabile personalmente e direttamente di ciò che pubblica. Di certo non può infrangere il copyright né procurare a se stesso o ad altri un profitto economico. Però può liberamente pubblicare e proporre un sondaggio politico, anche nello stesso momento in cui si stanno svolgendo le elezioni; può scrivere di votare un partito anziché un altro, proprio com’è accaduto nel corso delle ultime elezioni nazionali; può perfino invitare ad andare a votare per un referendum (sì o no) o a rimanere a casa mentre i seggi sono aperti (com’è successo nel giorno del referendum sulla procreazione assistita). Tutto questo perché un blogger, che non sia né giornalista né politico o aspirante tale, è libero)

    10. Walter credo che siano due casi diversi.

    11. credo che questa volta Rosalio abbia ragione: una cosa è “diffondere (…), anche se questi sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente quello del voto”… una cosa è riproporre – sondaggi già diffusi e comunque già effettuati – …
      … tanto appiamo che i sondaggi lasciano il tempo che trovano… Ciao

    12. O bedda matri, polemiche e illazioni, illeciti e delibere… Io una domanda ho fatto, diretta a Rosalio.
      Domandare è lecito e rispondere è cortesia, se poi Rosalio non vuole rispondere e cafudda faccine, amen. 🙂

    13. Il tuo esempio è improprio perché questo è un blog e quello un giornale, il collegamento ipertestuale è impossibile sul cartaceo e non trovo omologhi.

    14. Portando alle sue conseguenze la logica espressa da alcuni commentatori i risultati delle richieste ai motori di ricerca e persino le pagine dinamiche dei siti dei candidati che rimandino a un sondaggio sarebero da considerarsi illeciti. Mi sembra decisamente eccessivo.

    15. In effetti portare la logica a estreme conseguenze, e di qui equiparare un link, fornito bell’e impiattato, al risultato di una ricerca web mi sembra decisamente eccessivo. Ad ogni modo, ribadisco che non è mia intenzione fare polemica, quindi 🙂

    16. Il link di questo post, così come il risultato di una ricerca web, rimandano a un documento del passato. È eccessivo considerarli illeciti. 😀

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