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giovedì 25 apr
  • Camilleri per il Val di Noto

    Andrea Camilleri ha lanciato su la Repubblica.it un appello contro le trivellazioni e le prospezioni nel Val di Noto.

    Rosalio vi invita a leggerlo e, al di là delle personali idee politiche, a firmare.

    In difesa del Val di Noto

    I milanesi come reagirebbero se dicessero loro che c’è un progetto avanzato di ricerche petrolifere proprio davanti al Duomo? Rifarebbero certo le cinque giornate.

    E i veneziani, se venissero a sapere che vorrebbero cominciare a carotare a San Marco?

    E i fiorentini, sopporterebbero le trivelle a Santa Croce?

    I rispettivi abitanti che ne direbbero di scavi per la ricerca del petrolio a Roma tra i Fori imperiali e il Colosseo, a piazza De Ferrari a Genova, sulle colline di Torino, a piazza delle Erbe, a piazza Grande, lungo le rive del Garda?

    Non si sentirebbero offesi e scempiati nel più profondo del loro essere?
    Ebbene, in Sicilia, e precisamente in una zona che è stata dichiarata dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, il Val di Noto, dove il destino e la Storia hanno voluto radunare gli inestimabili, irrepetibili, immensi capolavori del tardo barocco, una società petrolifera americana, la “Panther Eureka”, è stata qualche anno fa autorizzata, dall’ex assessore all’industria della Regione Sicilia, a compiervi trivellazioni e prospezioni per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. In caso positivo (positivo per la “Panther Eureka”, naturalmente) è già prevista la concessione per lo sfruttamento dell’eventuale giacimento.

    In parole povere, questo significa distruggere, in un sol colpo e totalmente, paesaggio e storia, cultura e identità, bellezza e armonia, il meglio di noi insomma, a favore di una sordida manovra d’arricchimento di pochi spacciata come azione necessaria e indispensabile per tutti. E inoltre si darebbe un colpo mortale al rifiorente turismo, rendendo del tutto vane opere (come ad esempio l’aeroporto Pio La Torre di Comiso) e iniziative sorte in appoggio all’industria turistica, che in Sicilia è ancora tutta da sviluppare.

    Poi l’inizio dei lavori è stato fermato, nel 2003, dal Governatore Cuffaro su proposta dell’allora assessore ai Beni Culturali Fabio Granata, di Alleanza nazionale, in prima fila in questa battaglia.

    Ma è cominciato quel balletto tutto italiano fatto di ricorsi all’ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma e via di questo passo ( ma anche di sotterranee manovre politiche che hanno sgombrato il campo dagli oppositori più impegnati).

    E si sa purtroppo come in genere questi balletti vanno quasi sempre tristemente a concludersi da noi: con la vittoria dell’economicamente più forte a danno degli onesti, dei rispettosi dell’ambiente, di coloro che accettano le leggi. E i texani, dal punto di vista del denaro da spendere per ottenere i loro scopi, non scherzano.

    Vogliamo, una volta tanto, ribaltare questo prevedibile risultato e far vincere lo sdegno, il rifiuto, la protesta, l’orrore (sì, l’orrore) di tutti, al di là delle personali idee politiche?

    Per la nostra stessa dignità di italiani, adoperiamoci a che sia revocata in modo irreversibile quella contestata concessione e facciamo anche che sia per sempre resa impossibile ogni ulteriore iniziativa che possa in futuro violentare e distruggere, in ogni parte d’Italia, i nostri piccoli e splendidi paradisi. Nostri e non alienabili.

    Firma qui.

    Sicilia
  • 17 commenti a “Camilleri per il Val di Noto”

    1. Si veda in tema anche il documentario “coprodotto” da alcune centinaia di persone (tra cui io): “13 variazioni in tema di barocco” http://www.malastradafilm.com/variazioni/

    2. no alle travellazioni Noto e tutto il suo speldore di antichità e bellezza artisticha deve rimanere un paradiso ambientale, con il petrolio non si porta ricchezza ma malformazione aria schifosa basta vedere la fine di Priolo, Augusta, Melilli. ognuno di noi deve contribuire per salvare questa zona della Sicilia .

    3. è UNA VERGOGNA SOLO PENSARLO. SEMPLICEMENTE OSCENO. SE SOLO SI AZZARDANO A FARE UN SOLCO, VADO IN LOCO E SABOTO CATERPILLAR E QUANT’ALTRO. a costo di farmi arrestare

    4. Qualcuno è in grado di farci sapere chi fossero l’Assessore all’Industria ed il Presidente della Regione all’epoca in cui, in maniera così lungimirante, fu concessa l’autorizzazione all’azienda americana? Grazie.

    5. Sento il dovere di tornare a scrivere su questo blog per il sostegno a questa importantissima iniziativa di Camilleri. Congratulazioni al nostro “vecchio” scrittore che prende posizione contro le multinazionali petrolifere! APPOGGIO TOTALE DA PARTE MIA! Finalmente gli intellettuali prendono posizione su temi importanti ancora complimenti.

    6. da http://www.carta.org
      “è cominciato quel balletto tutto italiano fatto di ricorsi all’ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma e via di questo passo (ma anche di sotterranee manovre politiche che hanno sgombrato il campo dagli oppositori più impegnati).

      E si sa purtroppo come in genere questi balletti vanno quasi sempre tristemente a concludersi da noi: con la vittoria dell’economicamente più forte a danno degli onesti, dei rispettosi dell’ambiente, di coloro che accettano le leggi. E i texani, dal punto di vista del denaro da spendere per ottenere i loro scopi, non scherzano.

      Vogliamo, una volta tanto, ribaltare questo prevedibile risultato e far vincere lo sdegno, il rifiuto, la protesta, l’orrore (sì, l’orrore) di tutti, al di là delle personali idee politiche?

      Per la nostra stessa dignità di italiani, adoperiamoci a che sia revocata in modo irreversibile quella contestata concessione e facciamo anche che sia per sempre resa impossibile ogni ulteriore iniziativa che possa in futuro violentare e distruggere, in ogni parte d’Italia, i nostri piccoli e splendidi paradisi. Nostri e non alienabili.”

    7. Da questo momento tolgo il disturbo, grazie!

    8. “Permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi alla Panther Resources Corporation con sede a Houston – Texas e sede di rappresentanza in Palermo”, pubblicato sulla G.U.R.S. n.32 del 30/07/2004. La durata concessa era di 6 anni dalla data di pubblicazione, non considerando evidentemente fermi e ricorsi vari. Il Presidente della regione all’epoca era Cuffaro e l’Assessore all’industria Marina Noè.

    9. Grazie Fabrix.
      C’è, però, un’incoerenza di date con quanto scritto nel post (ripreso dai giornali).
      Il blocco dei lavori sarebbe del 2003, l’autorizzazione ad effettuarli successiva.
      in ogni caso è singolare che il Presidente della Regione all’epoca della concessione fosse Cuffaro, il quale poi avrebbe fatto marcia indietro.
      Esempio di schizofrenia politica? O cos’altro?
      La vicenda (come prevedibile) non sembra cristallina.

    10. Quella che ho indicato potrebbe essere stata l’ultima, in ordine di tempo, autorizzazione concessa: magari ce ne sono altre, precedenti, che non ho trovato. Per quanto riguarda la schizofrenia politica, non mi meraviglierei più di tanto: in politica spesso la mano destra non sa (o non vuol sapere) quel che fa la sinistra…

    11. Interessantissimo il documentario di Donato Didonna!ora invio il link insieme a quello della petizione cosi si sparge la voce 😉

    12. Ok. Comunque prima di santificare il Governatore per aver frenato l’ennesimo scempio culturale e paesaggistico (momentaneamente ed in attesa degli esiti dei ricorsi amministrativi!) teniamo presente che lo stesso ha firmato l’autorizzazione.
      Leggendo il post questo passaggio non era molto chiaro.

    13. Anche io sono tra i produttori del video, e suggeurisco a tutti di seguire le iniziative di Malastrafilm. Credo che tra inceneritori e trivellazioni varie stiamo mettendo a serio rischio il nostro futuro e la nostra salute. Come puo` infatti una terra vocata al turismo non tutelare il bello e la natura?
      La cosa che voglio qui sottolineare e` il fatto che Camilleri abbia preso una posizione pubblica su un argomento cosi` delicato. Finalmente un intellettuale che intrerpreta il suo ruolo a fronte di tanti sedicenti tali che in questi anni hanno lasciato la Sicilia abbandonata a se stessa.

      grazie Camilleri
      Giovanni Callea

    14. Già firmata ieri!!!

    15. …altro bel pasticcio targato Totò.
      Vorrei segnalare che mentre il governatore dell’altra isola (quella rettangolare, per capirci) ha fatto sloggiare (o contribuito significativamente a far sloggiare) i sommergibili nucleari a stelle e strisce all’ancora a La Maddalena, il Nostro Pacchionello Incoppolato ha prima steso tappeti rossi per questo scempio territoriale, e poi, resosi conto che il troppo a volte è veramente troppo, ha fatto una marcia indietro talmente maldestra che Dio solo sa se riusciremo davvero a cavarcela.
      Nell’impossibilità di far dimagrire Totò per renderlo più simile a Soru, non ci rimane che dire: in TAR we trust.

    16. […] Un appello in questo senso, era stato lanciato da Andrea Camilleri su Repubblica e ripreso da molti blog. […]

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