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martedì 19 mar
  • Musica: Palermo vs. Catania

    Per una volta vi parlerò di chi non ce la fa, di chi non può vantarsi di conoscere questo o quello, di chi non può fregiarsi di una comparsata televisiva o di un trafiletto giornalistico: vi parlerò di noi, dei Driveshaft, talentuosa ma sfigatissima band palermitana.
    Oggi mettersi a fare musica inedita a Palermo è considerato poco più di un sogno lucido, si comincia sempre con la voglia di fare qualche cover degli dei del rock o del pop e ci si rinchiude in una sala prove per due mesi dopodichè si tenta il fatidico approccio con i locali o meglio, con i gestori dei locali che per l’appuntamento diventano tutti dei provetti direttori artistici chiedendo demo, provini e quant’altro. Ci rendiamo subito conto che quella delle cover nei pub è strada che non spunta anche perché è difficilissimo rompere il network di cover band che suonano in giro: sono sempre le stesse, hanno i componenti intercambiabili tra loro, a volte vedi una band il venerdì in un locale e il sabato te li ritrovi di nuovo lì con un altro nome solo per aver cambiato le corde alla chitarra. Lo spirito artistico non ci manca e in due mesi scriviamo sei pezzi nostri, li suoniamo tra amici che sembrano apprezzare (non è dato sapere se per pietà o vera stima) e ci convincono ad inciderli (si dice ancora così?). Adesso è cominciata la lunga litania e processione di buste spedite a case discografiche, agenzie di spettacolo e riviste specializzate, in attesa di timida promozione o solenne bocciatura o come più probabile in questi casi di un silente silenzio tombale.
    Se volete ascoltare qualche spezzone dei brani lo potete trovare sul nostro spazio myspace: http://www.myspace.com/thedriveshaft si accettano suggerimenti, consigli e segnalazioni.
    Ma dopo tutto sto polpettone voi direte: e a nutri chi nnì cunti?
    Il punto è che vorrei confrontarmi con le vostre opinioni, per chi ne fosse interessato, sulla abissale differenza tra la scena musicale palermitana e quella catanese.
    Perché ogni tanto su Radio Deejay, su MTV, e più in generale sulla scena nazionale compaiono personaggi come: Carmen Consoli, Mario Venuti, Mario Biondi, Sugarfree, pure Sciacca ha il suo Ivan Segreto, e a Palermo? Io oltre CRISTIAN di veramente importante non ricordo nessuno! (i pur bravi Second Grace, apparsi recentemente su MTV non valgono, ne riparliamo quando su MTV ci rimarranno, quando riempiranno palazzetti)
    Perché???? Sono più bravi, più belli, più capaci? O semplicemente perché c’è qualcuno pronto ad investire su realtà locali portandole in alto, andando a bussare alla porta delle major discografiche?
    Io non lo so, veramente…….!!!!!!!!!!!!!!!
    Forse è la mancanza di spazi (è qui la colpa è dell’amministrazione) forse le problematiche tecnico/burocratiche che hanno i gestori a far suonare i gruppi (e qui la colpa è dell’amministrazione), forse il trasformismo mordi e fuggi dei locali palermitani che tentano di succhiare quanto più possibile dal tessuto vivo di Palermo (e qui la colpa è dei gestori), forse è la morte (o lenta agonia) di locali storici palermitani (88, l’Eden Rock ecc. ecc.) o forse è colpa nostra che chiediamo un compenso per l’esibizione (ovviamente l’affermazione è sarcastica) ma credo che sia soprattutto colpa di noi tutti, il popolo della notte, che appena vediamo una band che fa musica “sua” storce il naso e si lamenta col proprietario del locale che non li fa ballare. Manca la cultura forse è questo il motivo, cosa che a parere mio, e rimarco, a parere mio, hanno a Catania, la Seattle d’Italia.

    Ospiti
  • 29 commenti a “Musica: Palermo vs. Catania”

    1. caro alessandro, sono rimasta molto colpita dal tuo intervento. Anche io a volte rifletto sulle stesse cose. Io sn una studentessa fuori sede e sono del trapanese, ho 22 anni di cui 9 trascorsi tra band concerti e prove pomeridiane e serali. 9 anni che ho a che fare con gente eclettica, a volte veri artisti secondo me, talvolta geniali, un po’ fuori dal coro. D’altronde è quella l’immagine dell’artista vero…assolutamente fuori da tutto. Ma qll è un’icona che nopn credo sia realistica. Sottolineo che non me ne intendo molto a livello tecnico,eppure in qst anni credo di aver maturato una certa sensibilità nei confronti di musica e musicisti. Dalle mie parti si diceva che l’88 fosse una meta ideale x le band emergenti, un vero mito da raggiungere. Ebbene qnd io approdai a pa,3 anni fa l’88 era più una leggenda da raccontare. Hai ragione a dire che manca la cultura. Ragionissima. Ma la cosa più allarmante è che abbonda anche tra gli stessi amatori. Tutti fanatici dei virtuosismi dei dream theatere poi sentivi qlle 2/3 note dei pink floyd e capivi che qlla era arte, fatta da semplicissime note giustapposte magnificamente. Ma i più non si dimostravano insoddisfatti se non c’era il mega assolo di 7/8minuti..Ho visto band sciogliersi e riunirsi(dicono siano spesso le donne la causa principale..le yoko ono del 2000)ma alla fine ho capito che quei tecnicismi, qlle note da capogiro non erano tutto. Per noi era blues un mezzo giro di basso con una birra in mano, era rock urlare al mondo ilnostro dissenso, era rock semplicemte suonare una chitarra la notte di ferragosto e di certo non ci stancavamo mai. Si dice che il rock è morto, io credo che sia ancora vivo. Tutte le sere in cui torno a casa senza aver visto un concerto x me è desolante. Centinaia di ragazzi promettenti su cui però nessuno vuole scommettere, nè locali nè altro. Ma ci sn sere in cui torno a casa, apro il sito dei miei amici(www.devastator.it)e scopro che qualche sogno si puo avverare. Uno di loro è mio amico, ma loro suonano in toscana che credimi non è tanto meglio di qua. Eppure li vedrò presto su rock tv e loro ancora non ci credono. Suonano un genere che va dal trash al rock’n’roll, un po’ x gli addetti ai lavori. Anche loro all’inizio suonavano cover, oggi sono altri loro gruppi amici a suonare loro. Certo ci vuole tempo, ci vuole pasienza. Ma se credi in una cosa l’hai già fatta a metà. Con il mio amico abbiamo una scommessa:portare una data a Palermo..lui resta scettico sul fatto che possa servire. Io l’ho presa come piccola sfida e ho deciso che voglio farlo ricredere. Non ti nascondo che ho un po’ paura che non si riveli un successo, ma l’importante in questi casi è fare numero. Spero di poter vincere la mia piccola sfida e spero che palermo diventi l’impero discografico del sud. Ma x fare qsto ci vogliono intere masse di risorse umane da investire e da smuovere. C’è tanta voglia in giro e pochi soldi ..ma c’è anche chi non si arrende. Spero che voi siate di questi. In bocca al lupo …da una sempre fervente musicofila..

    2. ops “non si dimostravano soddisfatti se non c’era il mega assolo di 7/8 minuti”

    3. è vero alessandro. hai ragione. pare che i frequentatori di locali notturni palermitani siano scettici nei confronti dei pezzi nuovi… sarà una questione di cultura? non so. io vi ho ascoltati dal vivo, siete bravi! meritate… tenete duro… e poi avete già un fotografo ufficiale! 😉

    4. Ah sì, i Driveshaft, quelli di “You All (Everybody)”. E chi lo suona il basso, ora che Charlie è scomparso dalla circolazione? 😉
      Non è che a Catania, fra le altre cose, hanno anche magari più fantasia nel trovare i nomi delle band? 😉

    5. Chissa perchè a Bologna o a Catania è piu facile.
      In Francia la zona dove puoi “sfondare” è Parigi ma il posto dove la musica la fa da re è la mitica Toulouse!!!
      Sara’ questione di tradizione?
      Io credo di si

    6. grande pierluigi, ecco dove avevo già sentito il nome!!! :-D!!!
      youu aall everybodyyyyyy!
      youu aall everybodyyyyyyy!

      cmq al di là del nome, il palermitano medio è ignorante in fatto di musica, e la gente si annoia a sentire band che suonano pezzi loro… non so se altrove le cose vadano diversamente, ma da noi è desolatamente così.
      in bocca al lupo e condoglianze per charlie…

    7. Non conosco bene Catania da poter fare un paragone, ma so che a Palermo è difficile potersi fare strada in questo mondo, tranne qualche appassionato, poi, i Palermitani vonnu abballare e preferiscono altro.

      Piccola curiosità, come mai questo nome per il gruppo? Anche voi appassionati di Lost…

    8. Comunque Palermo ha grandi tradizioni,ormai
      storiche,di musica Jazz,Rock,Punk,Hardcore,Skacore,Metal,World,con miriadi di gruppi anche ancora attivi.Se poi ci si riferisce alla fama,meritata,di Battiato o della Consoli,allora è un altro discorso.

    9. E’ vero pure, pero’, che mi pare di registrare il fatto che da tempo Catania, citta’ che gode della mia stima, ha perso il primato per non dire il monopolio degli eventi musicali in Sicilia.
      Ricordo quando i concerti piu’ importanti si potevano sentire li’. Adesso non e’ piu’ cosi’, mi sembra. Spesso a PA avvengono unici esibizioni siciliane.
      Un mio conoscente catanese si “lamentava” proprio di questo…

    10. è vero, prima tutti i concerti più importanti li facevano ad acireale…

    11. si ma catania v/s palermo che c’entra?

      vai a catania li starai bene……

    12. il palermitano medio è ignorante……..

      il catanese working class no…..

      IL DELIRIO.

    13. Anche io avevo un gruppuscolo, ero bassista (o lo sono ancora?). Anche noi ci eravamo fatti un mazzo tanto e perfino raggiunto qualcosina. Anche io ai tempi cercavo una spiegazione, poi una me la sono data: a Palermo siamo molto poco disposti a metterci in discussione. Ogni palermitano crede sempre di essere ‘u miegghi’i tutti. E poichè in generale tutti i musicisti sono già per indole predisposti all’esibizionismo, ne risulta che il musicista palermitano si sente ancora più “meglio di tutti” del palermitano non musicista. E quindi se un pezzo fa schifo, non è mai vero che il pezzo fa schifo, ma sono sempre gli altri che non capiscono, o è un problema di mentalità, o uno di cultura, o è il gestore del locale, eccetera.
      Non dico che i VOSTRI pezzi facciano schifo perchè non li conosco, ma devi ammettere che i pezzi di gran parte dei gruppuscoli locali fanno veramente ca*are.
      Per quelli che invece fanno buona musica, il discorso cambia, ma io la soluzione non ce l’ho. Se l’avessi, potrei forse essere un musicista affermato anche io, e invece sono qua… FORSE dipende anche dalla “tradizione”. A CT c’è “tradizionalmente” un sacco di gente che suona, per cui quando si deve pensare a qualcosa di musicalmente buono in Sicilia, “tradizonalmente” si pensa a CT. E magari i produttori o i talent-scout vanno lì, e non vengono da noi perchè tanto “tradizionalmente” a Palermo non c’è nulla di buono… Ma magari adesso arrivano ‘sti Second Grace, fanno qualcosa di carino e “da fuori” si accorgono che c’è roba buona anche qua, e allora si muove anche qua. Ma poi, ma perchè aspettare che sia sempre qualcuno “da fuori” ad accorgersene? Perchè non fare “da dentro” una bella compilation palermitana da fare girare?

    14. Il mio articolo non voleva essere una trasposizione artistico/musicale sulla rivalità calcistica Palermo-Catania, NON ME NE FREGA NIENTE del calcio! Non volevo fare nemmeno un confronto socio/culturale tra gli abitanti delle due città. Il tema era tutt’altro.

      P.S.: Non si tratta di mancanza di fantasia…il nome della band vuole essere una citazione e un tributo a LOST di cui siamo tutti appassionati.

    15. Forse Palermo è solo una città morta, economicamente e socialmente, che si trascina stancamente aspettando che qualcuno dall’alto risolva i suoi problemi, forse la soluzione è andarsene se veramente si ha qualcosa da urlare al mondo, qui nessuno ti sta ad ascoltare.

    16. Spero, Francesco, che tu un giorno abbia vergogna della disonesta’ intellettuale mostrata nel tuo post.
      Il tuo e’ un atteggiamento purtroppo molto diffuso a Palermo, e non solo, che consiste nel crearsi comodi e infallibili alibi.
      Spero, infine, che tu ti renda conto che hai avuto modo di dire le cose che hai detto proprio grazie all’esistenza di persone che contraddice le tue parole.

    17. @Alessandro, credimi, non voglio fare polemica, ma esprimerò quella che è la mia personalissima opinione.
      Tributo a Lost: ok, ma a me sembra un’arma a doppio taglio, e un modo per restare ancorati a un profilo basso. Se ambite al successo, a “entrare nel mito” non potete dipendere, anche solo nel nome, da un altro, consolidato (almeno per i fans di Lost) mito.
      L’unico gruppo di successo che mi viene in mente con un nome preso in prestito da un “mito” televisivo sono i Meganoidi… Ma i meganoidi originali non erano una band, cacchio 🙂 Per tributo e tributo potevate scegliere “The Hatch” o “The Dharma Initiative” o “Oceanic Flight 815”! 🙂
      Con simpatia, da Lost fan a Lost fan.

    18. d’accordissimo e allargando la cosa per la cultura in genere a Catania: una frase che non mi stancherò di ripetere “a Catania non avrebbero permesso la morte delle Ciminiere”. A Palermo i Cantieri sono sì in fase di recupero, ma da diversi anni e intanto a parte i locali dati in pasto all’accademia per le cosiddette Officine dell’arte dove avrò visto una o due mostre (e a mio avviso fatte male) non si assiste a nessun recupero o quanto meno una situazione che permetta ad altri che vogliono stare ai Cantieri di operare e bene.

    19. C’E’ I MUORIRI………OGNI CITTA’ E’ DIVERSA, QUESTI SECONDO ME SONO DISCORSI INUTILI E DOVE NON SI ARRIVA MAI AD U NA CONCLUSIONE PERCHE’ NON CI PUO’ ESSERE CONCLUSIONE……CHI DICE CHE PALERMO E’ UAN CITTA’ MORTA MI FA SOLO RIDERE….RIMBOCCATI LE MANICHE E RENDILA TU PIU’ VIVA, NON DARE LE COLPE AGLI ALTRI……

    20. carmen consoli-battiato-mario venuti-sugarfree….ma che e’ questa la tanto decantata scena catanese? ah dimenticavo…
      Mario biondi!! ahahahaha….ma che roba e’?!?….ok magari qui’ a Palermo non siamo messi bene…..ma catania nom mi sembra che sia il massimo……

    21. porto l’esperienza penso abbastanza emblematica della mia band: dunque noi kolymbetra abbiamo fatto circa 10 date quest’anno ( non ricordo il numero esatto adesso..) ebbene l’80 % di queste date le abbiamo fatte a Catania e nel catanese; il tutto perchè abbiamo avuto la fortuna di conoscere Michele e Ivana della miabox un’associzine culturale che cura il nostro booking ; ecco una delle principali differenze tra Palermo e Catania: a Catania ci sono molte associazioni culturali che curano il booking delle band , quindi non sei tu a piatusare la serata ma sono loro a proporti con modalità di certo più rpofessionali del classico discorsetto davanti alla cassa del pub….Cosa si suona a Catania??dunque nei pubs è come Palermo , ne più e ne meno:covers!!! noi oltre alle covers proponiamo diversi brani nostri perchè noi nasciamo e siamo una band inedita che fa anche covers se necessario;cosa ne ho tratto da questa esperienza??che non è con l’attività live che una band può sperare davvero di affermarsi, i second grace , moque, akkura insegnano:alla base ci vuole un album ben fatto e a Palermo ci sono i mezzi ormai per fare dei buoni album.Personalmente a suonare a Palermo ci tengo fino a un certo punto; ogni volta è sempre la solita storia , vengono gli amici , le manifestazioni tipo arezzo wave etc…sono ottime occasioni per farsi sentire e ogni esperienza ben venga, ma ormai almeno a me è chiaro che se non hai un buon album e quindi delle belle canzoni non vai da nessuna parte manco se fai cento serate.Per quanto ci riguarda l’abum è in lavorazione , speriamo sia pronto per ottobre, per il resto continueremo la nostra attività live ma sarà l’album a dirci cosa e quanto davvero potremo fare nel mondo della musica, forse a Catania ci sono semplicemente ( semplicemente?????) dei grandi autori di grandi canzoni e non credo c’entri molto con le serate nei pubs almeno secondo me ,ripeto non voglio sminuire l’importanza dell’attività live ma dare il giusto risalto al lavoro in studio.

    22. Ciao Alessandro,

      interessanti considerazioni, molta muffa a Palermo (ma anche in altri posti supposti ambiti) dipende dalla quantità di cover band che in questi anni si sono proliferate: soprattutto al Pub 88 per cui niente rimpianti dal mio punto di vista.
      Non scoraggiarti l’originalità è un’ottima sfida che alla fine rende più felici.
      La curiosità è una bestia che molti temono mentre la moda è l’orrendo fine a cui molti tendono.
      Anche quando si suonano pezzi propri: questo è l’unico rischio.
      Adesso a Palermo mi divertono “il Pan del diavolo” per niente mainstream come tanti altri fenomenali gruppi che questa città ha prodotto.

      Saluti

    23. Marco, quando parli di Battiato dovresti farlo con rispetto. Ma forse non sei abbastanza aperto.

    24. ciao, sono fabio rizzo e sono il chitarrista elettrico di the second grace e chitarra slide e voce dei waines: due gruppi che stanno costruendo la loro fortuna artistica in giro per la sicilia e l’italia, pur avendo come base palermo.
      ora, mi sembra un’ottima cosa il fatto che ci sia qualcuno che rilanci il dibattito sulla scena musicale palermitana.
      mi sembra un’ottima cosa che si consideri inaccettabile per una città grande e importante come palermo il fatto di non avere di fatto una tradizione decente nel mondo della musica, quella vera: quella fatta di discografia, tournèe, videoclip, clamore sui media.
      mi sembra assurdo, però, pensare che il destino del singolo gruppo dipenda dalla “scena” della sua città. spesso gruppi formidabili della scena mondiale sono venuti fuori da sperduti paesini dell’america ignorante o della provincia europea.
      a mio avviso il destino di un gruppo dipende da un paio di fattori fondamentali:
      a) un inevitabile talento nel creare un linguaggio musicale preciso, personale e che piaccia a più pubblico possibile;
      b) una assoluta e fondamentale disponibilità ad esporsi “esistenzialmente” (fare musica a tempo pieno, dato che chi fa l’artista part-time non ha mai sfondato) ed “economicamente” (i primi 2/3 anni sono sempre a perdere migliaia di euro… ve lo dico con cognizione di causa e di tasca).
      d’altra parte, un ingegnere, un architetto, un medico, non fa forse a un certo punto della vita questo decisivo ragionamento di sacrificio (figli di papà esclusi)?
      bene, chiudo il mio ragionamento con 2 considerazioni:
      la prima è che secondo me a palermo c’è talento da vendere ma manca quasi completamente quel senso del rischio che ti DEVE portare a mollare tutto il resto per dare il tutto per tutto nella tua arte, se c’è e se ci credi.
      la seconda è che questa città deve incominciare a smettere di crogiolarsi sugli alibi del tipo: “ah, non succede niente, quella città è meglio di questa qua”, ecc.: ci sono talenti che ormai vanno velocissimo e stanno spaccando il cXXo a tutti. se le altre realtà artistiche non si adeguano, si creerà presto un giro di serie A (anzi, champions league) e un giro di serie C2. se altre realtà artistiche si adeguano, si creerà presto il tanto agognato fenomeno palermitano di cui alcuni addetti del settore cominciano a parlare (vedi XL di repubblica uscito ieri, per esempio).
      l’embrione c’è ed è fatto tutto di gente che ha scelto di fare arte nella vita e campa di questo.
      sarebbe terribilmente frustrante fra qualche anno accorgersi di aver fatto parte di una generazione che ha rivoluzionato l’arte e la cultura in questa città e non averlo capito in tempo.
      certo, questo può anche non succedere… ma nel dubbio a me piace pansare che sia così ed è questa la base per la mia energia creativa. cacciare via gli umori negativi e tuffarsi appieno in questo fermento, ecco cosa bisogna fare. le strutture saranno anche assenti, ma quando il fermento c’è fai musica anche nelle favelas (verificare per credere).

      p.s. i dischi d’esordio dei second grace e dei waines li abbiamo fatti tutti e due a catania: segno che lì le strutture ci sono e sono terribilmente avanti rispetto a palermo. ma i gruppi emergenti dove sono? quegli stessi operatori con cui abbiamo lavorato ci parlano di una situazione estremamente piatta… certo, se poi il parametro di gruppo che riesce sono gli sugarfree… beh, abbandonerò presto il dibattito.

    25. Comunque non trasporrei le sciocche rivalità calcistiche in rivalità musicali:sarebbe penoso.

    26. in WAINES we trust!

    27. SONO GESTORE DI UN LOCALE NOTTURNO A PALERMO, VI DEVO CONFIDARE CHE MI TRASFERIRO’ A CATANIA PERCHE’ PALERMO DI SERA A NOTTE è UN CIMITERO…

    28. Che tipo di locale?

    29. Ci sono stati splendidi concerti ieri e l’altroieri al Bier Garten,con Queers e Marky Ramone e tanti altri.Palermo è una delle migliori città italiane per la musica rock,punk,jazz e classica.Poi se c’è gente che non ne capisce nulla e ama solo lamentarsi…

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