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venerdì 19 apr
  • Il Piano degli interventi strategici di mobilità sostenibile

    Il 12 novembre 2007, il Comune di Palermo adotta IL PIANO DEGLI INTERVENTI STRATEGICI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE.
    Sembra una data storica per Palermo…leggendo questo interessante e corposo Piano si respira già un’altra aria in città. Piste ciclabili, bike sharing, isole ambientali, sistema di trasporto a guida vincolata, pedonalità, fanno entrare Palermo nella costellazione urbana di città che abbiamo sempre invidiato per mobilità sostenibile (vi ricorda niente Ferrara?).
    Dopo una lunga assenza di interventi risolutivi del problema traffico e inquinamento, i muscoli istituzionali sembrano comparire con l’adozione di questo Piano. L’era del “Meglio morire di benzene che di fame” (frase entrata nell’epica palermitana!), pare già lontana.
    Don’t panic, oggi c’è il IL PIANO DEGLI INTERVENTI STRATEGICI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE ! Il nostro nuovo super eroe urbano! Ne possiamo andare fieri in Europa. Palermo comincia a familiarizzare con i Piani Strategici. “Strategia”…termine mutuato dal mondo militare per vincere una guerra. E siccome le guerre le fanno le persone, il Piano di mobilità sostenibile sarà l’arma efficace dell’amministrazione per sconfiggere il nemico traffico. Le armi per fare le guerre si comprano e quindi chi mette i soldi per sconfiggere il traffico in un periodo non florido finanziariamente per l’amministrazione? Riflettiamo su dove trovarle!
    Vediamo che ne pensate di iniziare così:

    • Il POR SICILIA 2007-2013 (6.540 milioni di euro) prevede due assi: n.1, Reti e collegamenti per la mobilità e n.6: Sviluppo urbano sostenibile! Cerchiamo ancora…
    • La Finanziaria 2008, quasi approvata, investe per la mobilità sostenibile nelle città (665 milioni di euro).
    • Il Ministero dell’Ambiente ha un piano di finanziamenti triennale di 270 milioni di euro per la qualità dell’aria nelle aree urbane e il potenziamento del trasporto pubblico.

    Ma questi soldi non sono ancora abbastanza per far diventare Palermo una città di mobilità sostenibile e oltre ai soldi, bisogna capire, cosa più importante, “come” costruirla!!!
    Se tento di pensare in maniera “strategica” (e lo impone un Piano degli interventi “strategici”), credo che per realizzare mobilità sostenibile dovrebbero mettersi in moto “dinamiche” di diversi soggetti del territorio. Mi spiego meglio.
    Dinamica 1 – Se fossi un imprenditore che lavora con la mobilità (taxi, corriere espresso, autolinee, carico-scarico merci, rent-a-car…) comincerei a inviare proposte all’amministrazione per realizzare azioni di mobilità in project finacing, sistema che funziona con un buon livello di efficacia altrove. Possibilità di occupazione, erogazione di un servizio essenziale e una vita più comoda e serena negli spostamenti urbani.
    Dinamica 2 – Le associazioni ambientaliste potrebbero farsi propositori di progetti da realizzare in partenariato con l’amministrazione, per interventi di ciclabilità e pedonalità. Cioè animazione del territorio in questi ambiti, per sensibilizzare la cittadinanza a modi sostenibili di mobilità urbana!
    Dinamica 3 – L’amministrazione potrebbe pubblicare bandi per coinvolgere i privati nella gestione della mobilità, selezionando in base a criteri di dimostrata esperienza nella logistica e mobilità urbana.
    Potrebbe – inoltre – e dovrebbe farlo, avviare tavoli permanenti di concertazione con i portatori di interesse della città per discutere iniziative da avviare, priorità, modalità operative, logistiche e finanziarie. Tavoli con associazioni ambientaliste, con categorie professionali, con provincia e regione, con l’Università, con le scuole, con l’AMAT. Per la gestione ottimale di questi tavoli di concertazione si potrebbero utilizzare le forme già collaudate, altrove, dell’Agenda 21 e della Cabina di Regia del Piano Strategico.
    Dinamica 4 – Gli istituti bancari potrebbero cominciare a confezionare prodotti finanziari ad hoc, atti a stimolare investimenti nel campo della mobilità. Diventare sponsor commerciali dell’attuazione del Piano.
    Dinamica 5 – L’AMAT potrebbe farsi portatrice di interventi per sensibilizzare il cittadino all’uso del bus.
    Dinamica 6 – I cittadini! Che possono fare i cittadini in questo quadro di dinamiche effervescenti ad aiuto della mobilità sostenibile? Essere “cittadini attivi”, attenti all’attuazione concreta della mobilità a Palermo. Potrebbero riunirsi in forum della mobilità sostenibile e monitorare i lavori dell’amministrazione sull’attività dei tavoli di concertazione e sulla realizzazione delle opere puntuali.
    Dinamica 7 – ………
    Sintetizzando: le “dinamiche possibili” elencate sono gli elementi essenziali di un sistema gestionale strategico della mobilità urbana. Questi partenariati possono contribuire alla realizzazione concreta di un piano di mobilità in una città caratterizzata da notevoli criticità e complesse relazioni. Un modo diverso di concepire il governo della città, ma possibile se gestito con volontà, professionalità e intelligenza.
    La “strategicità” del Piano consiste nell’avere una visione di gestione operativa multi ed inter-disciplinare per la realizzazione degli interventi. Più soggetti realizzano più opere contemporaneamente secondo un quadro di regole chiare e condivise. A questa condizione, il Piano strategico ha possibilità di essere attuato concretamente, diversamente, cioè se lo scenario non muta, vorrà dire che “probabilmente” questo Piano è stato risposto in uno dei tanti cassetti dell’amministrazione, mesi dopo l’adozione in Giunta!
    Una raccomandazione finale, giusto per tradizione! Dedicata alla Regione, che, come leggo, ha finanziato la redazione dello strumento strategico. Avviando la pubblicazione dei bandi POR, finanzia le azioni previste dal Piano che tu stessa hai voluto per Palermo. Sii coerente con il punto dal quale sei partita e non smarrire la retta via! Se accogli la nostra preghiera vivremo più liberi dal traffico e sicuri da ogni inquinamento. Amen.

    Cura indolore? 🙂

    Ospiti
  • 4 commenti a “Il Piano degli interventi strategici di mobilità sostenibile”

    1. Belle parole. E poi tutti a farci immobilizzare dall’ostruzionismo di qualche centinaio di commercianti.

    2. Speriamo che questo Piano non si traduca poi nel semplice acquisto di qualche autobus nuovo (che magari sta per uscire di produzione…) o di qualche decina di auto ad emissione zero da destinare al “car shearing” (e che poi rimarranno a marcire in qualche parcheggio…) o al solito incarico milionario per qualche supermanager (che forse già si sta sfregando le mani…).
      Insomma, speriamo che stavolta la “strategia” sia veramente applicata a favore della città.

    3. Speriamo speriamo speriamo, qui occorre controllare le loro operazioni piu subdole e denunciare subito ciò che non va. Piu ce ne freghiamo e piu ne sono contenti. Il piano è molto interessante, e vorrei fare i miei complimenti ad Enzo per quanto sta prendendo a cuore questa situazione cosi come altre, almeno da quanto ho visto frequentando Rosalio da un bel po di tempo. Mi sembra un buon esempio di critica costruttiva in una città in cui ci si lamenta e basta

    4. Se la strategia sia veramente adeguata per la città dipende da noi. Occorre informarsi direttamente, o tenersi in contatto attarverso il Forum, avviare un nuovo modo di essere cittadini. Domani, martedì 20, ad esempio, alcuni ragazzi del bellissimo blog Bispensiero saranno al Consiglio comunale con la videocamera.
      Presenteranno “inoltre una bozza di regolamento attuativo, elaborato dallo staff di Bispensiero e meetup, per la partecipazione diretta dei cittadini alla vita del Comune.”
      La seduta è alle 18.30. Chi vuole, può unirsi a questi ragazzi che hanno deciso la non latitanza civile!!!!!
      Sarebbe bello se riuscissimo a creare una rete comune tra le soggettività che hanno deciso di essere cittadinanza attiva! Il forum offre una occasione per non non trovarsi domani a dire:”è sempre la stessa storia. Hanno fatto un piano strategico per i loro interessi e senza di noi!” Pensiamo in rete progetti possibili, pensiamo in comune!
      Ci sono moltissimi input! Unitevi con i vostri amici, studiate, confrontate le vostre idee e poi formulate una proposta che riguarda lo sviluppo futuro della nostra città. Può succedere che qualcuno, dopo, interverrà per darvi suggerimenti e migliorare la vostra proposta, voi stessi successivamente apporterete correttivi e alla fine ecco che verrà alla luce un progetto che verrà inserito nel libro delle proposte della cittadinanza attiva da presentare a coloro che dovranno elaborare il piano. Sarà bello da parte di chi ha avuto l’idea vedere fiorire un piccolo progetto per la vostra città! Occorre avere più fiducia nella propria inteliggenza, essere dei costruttori del “fare comune”. Voglio farvi un esempio. Studiando e ricercando ho scoperto che esiste un percorso storico di Palermo che caratterizza gli ex corsi fluviali del Kemonia e del Papireto, i quali, nel periodo arabo (nono e decimo secolo) delimitavano già la penisola urbanizzata della città, divisa in una parte antica, detta Paleopoli, e in un altra chamata Neopoli.
      Ma che c’entra tutto questo con il piano strategico? Ci arriviamo.
      Nel corso dei secoli i letti dei due fiumi, le cui acque nascevano rispettivamente dal monte Caputo (Monreale,) con una risorgenza nella cosiddetta Fossa della Garofala (zona presso l’Universià di Palermo), e dalla grande fossa Danesinni (tra le vie Cipressi e Cappuccini), scorrevano fino alla Cala e si ritrovano coperti da strade, case, chiese e monumenti che, sistematicamnete, si allagavano e si allagano causando ingenti danni e svariati morti. La mia idea, allora, è questa: fare diventare una lettura storica approfondita del territorio, apparentemnete noiosa, patrimonio comune, ovvero, un itinerario turistico che attraversi parti del centro storico illustrando il percorso con dei pannelli che spieghino il nostro microcosmo e le ragioni dei numerosi allagamenti storici della nostra città, un percorso che passa attraverso la via dove c’è la focacceria San Francesco, attraversa Ballarò e arriva sino alla Cala. Io, dopo avere studiato uno di questi progetti fatti a scuola e avere contattato i docenti, referenti della ricerca, ho questa piccola, banale, idea e la metto in rete. Un amico mi dice “perchè non pensi come potere avere dei finanziamenti che diano concretezza alla tua idea?” Il Comune, mi pare, abbia fatto qualcosa ma non ha evidenziato tutto il percorso con una lettura approfondita. Ci interessa sapere perchè a Palermo ogni volta che piove succede u “burdello”? La lettura storica del microcosmo del nostro territorio, con una conoscenza del rapporto tra suolo e sottosuolo, ci spiega le ragioni di tutto questo! Facciamo diventare “comune” questa conoscenza storica! Il suo suggerimento mi fa pensare che si possono contattare i negozianti lungo il percoso degli corsi fluviali, tra cui anche quello della Focacerria di san Francesco, i quali possono essere interessati alla messa in opera di questi pannelli che documentano questa lettura approfondita del nostro territorio legata al problema dell’acqua. Questa piccola idea si inserisce nel quadro di una problematica più complessa che riguarda una lettura attenta del territorio solo a partire dalla quale è possibile dare risposte concrete e adeguate ai problemi relativi all’acqua, alla salute, all’inquinamento, allo sfruttamento, alle collusioni politico mafiose e all’annullamento dei diritti umani. Questo è un piccolo esempio di cosa vuol dire progettare insieme!

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