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giovedì 28 mar
  • 40 anni fa il terremoto del Belice

    La notte tra il 14 e il 15 dicembre del 1968 un forte terremoto distrusse alcuni paesi della valle del Belice e venne avvertito anche a Palermo, Trapani e Agrigento, con un bilancio di 370 morti, un migliaio i feriti e circa 70000 senzatetto.

    Oggi alle 17:30 all’Auditorium della Rai (viale Strasburgo, 19) verrà proiettato Belice 68/08, film di Marianita Palumbo ed Elia Romanelli. Seguirà un incontro con autori e produttori e la partecipazione di Alessandro Rais (responsabile della Sicilia Film Commission), Mario Bellone (responsabile della Cinestudio) e Beatrice Monroy. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.

    Domani alle 8:05 e alle 00:40 Rai Educational trasmetterà per La Storia siamo noi Terre in moto.

    Palermo, Sicilia
  • 13 commenti a “40 anni fa il terremoto del Belice”

    1. Chissà se un giorno lontano sarà possibile tracciare un “bilancio” definitivo di questa tragedia da cui però, come spesso avviene, molti hanno tratto vantaggi.
      Chissà se sapremo mai quanti, a spese della collettività, si sono costruite non 1 ma 2 o 3 case con rifiniture extralusso, tanto che in quei luoghi praticamente non esiste un mercato degli affitti.
      Chissà se scopriremo mai da chi è costituita veramente la piaga dei disoccupati, visto che tra ulivi, vitigni e relativi contributi regionali e comunitari c’è gente che in questi anni si è arricchita alla grande e ancora “succhia” risorse.
      La vera disgrazia non è stato il terremoto, ma quello che è venuto dopo.

    2. In Friuli Venezia Giulia il terremoto del 1976 è stato seguito da un grande fermento per ricostruire tutto ciò che era andato perduto e devo dire che ci sono riusciti veramente bene, hanno trasformato una grande tragedia in una rinascita…perchè noi siciliani non riusciamo a farle queste cose?

    3. vi seguo con interesse ed è la prima volta che intervengo.
      conosco bene quella zona e in quegli anni in un’area di pochi chilometri, da monte a valle, sembra ci sia stato un salto temporale di secoli e geografico di migliaia di chilometri, scimmiottando il nord europa.
      forse l’allora sindaco Corrao sarà stato spinto dalle migliori intenzioni, e alcune opere sono belle, ma vedere Gibellina lascia di sasso, e anche le migliori intenzioni, dando la buona fede, si scontrano con la mala fede e gli interessi personali che tengono in schiavitù questa terra. la più eclatante la chiesa di Consagra, crollata prima ancora di essere consacrata…e non per un terremoto!!! calcoli sbagliati o poco cemento???

      complimenti per il blog

    4. …mi correggo, mi riferivo alla chiesa di Quaroni.

    5. Anche io ricordo sul mio blog il terremoto; è importante ricordare, sia per i morti, sia per le ingiustizie che i vivi hanno dovuto subire (anni e anni nelle baracche, emigrazione e ricostruzione calata dall’alto)..

    6. Post: MICHELE.M Il terremoto è un eveto naturale che nel caso
      del 1968 nel Belice ha provocato effetti devastanti fisici
      psichici ed ambientali. Si è parlato tanto ma si è fatto poco.
      L’intervento urbanistico è servito al risorgimento di alcuni spazi ma
      è servito anche a disperdere tre identità. La prima è quella
      persa che è stata sepolta con l’evento nelle macerie, la seconda
      è l’identità formatasi nelle baraccopoli, la terza identità
      venuta fuori è quella di coloro che sono nati nelle città
      metafisiche prive di storia (vedi il caso di Gibellina).Da
      critico mi chiedo se la salvaguardia è un processo destinato al
      solo paesaggio, ma chi dovrebbe salvaguardare i luoghi della
      memoria? le identità storico locali? Di recente si è parlato di
      recupero del “cretto” di Burri!, ma non sarebbe opportuno
      recuperare i luoghi della sacralità come il tetto della chiesa di
      Gibbellina? infine perchè la civiltà greca deve essere ricordata
      nella bellezza dei suoi ruderi e i luoghi terremotati del belice
      non meritano il compianto e sono lasciati al degrado? grazie
      mike.ali@libero.it

    7. referendum o plebiscito. esatta corrige. e fosse ora….

    8. avevo chiesto il plebiscito per il belice, ma non vedo il resto del messaggio..

    9. esprimo critiche per la giunta pompeo di castelvetrano. tutti la criticano ma nessuno raccoglie le firme per scioglierla…

    10. e se intervenisse la procura di marsala sarei felice…

    11. il quartiere belvedere di cvetrano tp è sempre al limite ma nessuno spende una parola per il fallimento della zona franca.

    12. presentato finalmente il decreto x ricostruire il belice entro 2 anni, speriamo….dal coordinamento dei sindaci. x il lavoro non ci sono prospettive ,tranne l’emigrazione o il lavoro precario, vedi famigerato articolo 23, tristissimo, visto il significato cabalistico che tale numero ha in sicilia….il lavoro è la vera chimera, tranne in alcuni paesi dove certi sindaci si sono sistemati i loro accoliti e ancora invocano l’ugaglianza di tutti i cittadini del belice, a cvetrano i posti pubblici sono infestati da campobellesi, partannesi e santa ninfesi, x i castelvetranesi emigrazione e articoli da truffa….

    13. dopo 19 anni di disinteresse è stata completata la chiesa di santa lucia nel belvedere di castelvetrano, i restauri della chiesetta di portosalvo riaperta dopo 150 anni, meglio tardi che mai…se dio vuole dopo l’estate ricominceranno i lavori per 6 milioni di euro per la zona franca. speriamo in bene, forse l’ass. agli enti locali ha letto gli articoli….

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