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venerdì 19 apr
  • Una storia topo-class

    Si può uccidere per mestiere? Certo che si può, è la mia professione da ormai 14 anni. Non lascio scampo al nemico, quando mi chiamano io corro, uccido e mi pagano pure.
    Ritengo di essere il miglior disinfestatore su piazza, ma ultimamente ho più di qualche dubbio sulla mia attività. Tutto cominciò quel giorno che fui chiamato in un condominio…
    Topi nel pozzo luce, nel vano ascensore e persino nella ex casa portiere ormai ridotto ad una topaia dalla non curanza dei condomini ma ormai dall’occupazione abusiva di una colonia di topi: fu qui che incontrai Giacomino per la prima volta, un ratto speciale credo che abbia incontrato anche lui la fata turchina che un giorno gli diede un dono speciale.
    Stava lì in mezzo nel pavimento a guardarmi,vidi subito che non era un topo come gli altri pensai tra me e me “A QUESTO TOPO GLI MANCA LA PAROLA”; manco il tempo di formulare il mio pensiero che sentii distinte le sue parole: “LI VUOI FARE I SOLDI?”.
    Non credevo alle mie orecchie, eravamo solo io e lui in quella stanza, non era possibile ma la vita mi ha abituato ad ogni tipo di stranezze per cui mi abbassai e gli chiesi: “COME HAI DETTO?”.
    “SENTI AMICO NON HO TEMPO DA PERDERE VUOI FARLI O NO I SOLDI?”. Era tutto vero, mi trovavo a tu per tu con un topo parlante, roba da fare invidia al Dottor Dolittle, ma non mi spaventai, anzi cominciai a discutere col nuovo amico che dopo avermi detto il suo nome mi illustrò nei dettagli il suo piano, che io accettai senza timore. Quel Giacomino era un vero e proprio genio e covavo la speranza che mi avrebbe fatto ricco.
    Non ne feci menzione con nessuno, mi avrebbero preso per pazzo, l’appuntamento era all’indomani in via Leonardo da Vinci 58. “TU ASPETTA LÌ, MI FACCIO VIVO IO”.
    Appena due minuti di ritardo ed eccolo spuntare dal tombino della fognatura: “SCUSA IL RITARDO, LE SOLITE CARTINE TOPOGRAFICHE POCO CHIARE”. Adesso è chiaro a tutti perché le chiamano così…
    Il piano era chiaro, avevo appena messo il bigliettino da visita nella bucalettere di una certa Daniela, al resto avrebbe pensato lui. Ai topi basta comparire dinnanzi ad una ignara casalinga per una frazione di secondo ed il gioco è fatto…
    Immediata fu la chiamata della signora in questione alla quale non passò inosservato il biglietto di cui sopra.
    Cento euro facili facili: “LE GARANTISCO CHE NON VEDRÀ PIÙ UN TOPO IN TUTTA LA SUA VITA”. Giacomino marchiò con segnali di pericolo tutto l’appartamento, alla maniera dei topi, la mia garanzia posava su basi concrete.
    Fu così che cominciò una lunga collaborazione ed in breve realmente diventai ricco, guadagnavo la media di 500 Euro al giorno, anche se una parte di tali somme servivano a comperare il formaggio per Giacomo e la sua tribà di cui lui era diventato presidente della Rat-Pubblica.
    Andavamo a mangiare assieme, me lo mettevo nel taschino e una volta quando ordinai un topolino con salsa rosa scappò e per una settimana non lo vidi più, poi gli spiegai che il topolino è un panino, certo non la prese granché bene.
    Strano destino quello dei topi, il loro nome è accostato a panini deliziosi, macchine una volta in auge, accessori per il pc ed al femminile si dice di una donna molto sexy, mentre la gente li disprezza ed ha paura di loro.
    Proprio per questo Giacomino voleva vendicarsi, un affronto ai graziosi roditori, vittime di pregiudizi.
    Ma all’improvviso Giacomino scomparve, di lui non ne seppi più nulla finché non ricevetti una lettera: “CIAO SONO GIACOMINO, STO MALE DEVO FARE UNA RATTOGRAFIA, ORA SONO FIDANZATO CON RATTATULLE, UN PEZZO DI TOPA CHE NON FINISCE MAI, SONO STANCO DI QUESTA VITA DA MENTECATTO, PER LA LIQUIDAZIONE PRESTO AVRAI NOTIZIE DALL’AVVOCATO”.
    C’era da aspettarselo, il solito dipendente viscido che ti pugnala alle spalle e pensare che manco l’ho fatto lavorare a Natale. Che festeggiano loro? La nascita di Mickey Mouse?
    Una settimana ancora e puntuale arriva la lettera dell’avvocato: “È PREGATA LA SIGNORIA VOSTRA DI RECARSI ALL’OTTAVO TOMBINO DI CORSO CALATAFIMI BLA BLA…PER GRAVI CONTROVERSIE COL SIGNOR GIACOMINO BLA BLA…CERCHI L’AVVOCATO SIGNOR ZETA LA ZANZARA PRESSO IL SINDACATO DEGLI INSETTI E ANIMALI”.
    Dopo il topo parlante ora anche la zanzara avvocato e poi dicono che questi ultimi non sono parassiti succhiasangue…
    Mi è costato molto caciocavallo risolvere la grana, ma che volete i topi non apprezzano il denaro. Che cosa fa ora Giacomino? Si è messo in proprio, controllatevi bene la casa, dietro qualche mobile, o in soffitta. Potrebbe esser molto più vicino di quanto pensiate….

    Ospiti
  • 9 commenti a “Una storia topo-class”

    1. Topo ma topo ma topo bella!
      Pare una favola di Hugo Ratt.

    2. Ah ah ah ah Il finale un po’ inquietante. Se non fosse per questo sarebbe un’ottima fiabba per bambini!! COMPLIMENTI scrittura amabile e simpaticissima!

    3. complimenti, bellissima!

    4. 😀 simpaticissima storiella

    5. Complimenti!

    6. carina, ma … basterebbe un menteGATTO a risolvere tutta la questione.

    7. ho riso,sorriso e apprezzato tutte le sfumature, sei veramente bravo.
      s

    8. Li ho visti Giacomino e Rattattulle..
      sfrecciavano a Mondello sulla loro “Topolino amaranto .. va che un incanto…se le lascia sciolta un pò la briglia gli sembra un Aprilia ,rivali non haaaa…”
      TOPO forti , ‘sti due!! 😉

    9. che storia cariiiiiiiiiiiiiiina…..
      x attimo avevo temuto che a scrivere fosse un serial killer :O…. poi continuando ho apprezzato la simpatia e la semplicità….
      complimenti 🙂

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