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venerdì 19 apr
  • Marte e Venere

    Che maschi e femmine siano diversi è cosa nota. Dice che i maschi vengono da Marte, e le femmine da Venere…di nichi e nichi iniziamo a sperimentare queste differenze che, spesso, ahinoi, da grandi diventeranno incolmabili in alcuni casi. Ma non è un post sulle divergenze caratteriali che voglio scrivere, no. In quel caso l’esperienza non è mai abbastanza. Voglio andare alle origini proprio.
    Sere fa, in un locale, dico al mio fidanzato, vado un attimo in bagno. E già qua si apre un cratere. Una voragine proprio. Andiamo insieme mi fa. Ovviamente il bagno delle donne è occupato, quello degli uomini no. Tre nanosecondi dopo (compresa la lavata di mani) è fuori. Io aspetto. Sento voci provenire da là dentro, ma non busso. Che fa non lo so che in bagno le femmine ci vanno in due? Venti minuti dopo, sono riuscita ad usare il bagno pure io. È una storia lunga. Ma andiamo con ordine e sveliamo pure il perché della necessità di andare in bagno con l’amica.
    Le femminucce fanno la pipì sedute. I maschi no. Leggende familiari sulla mia abilità di bambina prodigio raccontano che già a otto mesi mia madre mi piazzava sul water e io espletavo le mie funzioni da sola, reggendomi con una mano alla vasca e con l’altra al lavandino. Ma a parte questo e a parte il fatto che a 6 mesi ho detto la mia prima parola, papà, il prodigio si esaurì. Un prodigio davvero mi sembrò scoprire invece mio cugino che faceva pipì in piedi addossato ad un albero. Che ingiustizia somma! Che invidia… Mi conforta un po’ che i maschietti inizino pure loro a farla seduti e poi vengono istruiti a farla in piedi. Come i cani va’. Da cuccioli si accovacciano. Poi alzano la gambetta.
    Quando due donne vanno in bagno, l’alzata dal tavolo è accompagnata dalle solite battute dei maschi. Ma che fate in due? Ma che bisogno c’è? Ritornelli che sentiamo già dalle prime uscite e che non ci abbandoneranno mai. Allora procediamo con ordine elencando i vari motivi che inducono le donne ad andare insieme al bagno:
    1. La porta del bagno non si chiude. MAI. Quindi l’amica ti serve a tenerla. Da sola dovrei:
    operazione numero uno: stare in sospensione sulle gambe, per non appoggiarmi al water (regola d’oro tramandata di madre in figlia), ma che dà grandi soddisfazioni. Mi serve da allenamento. Ho dei quadricipiti di ferro. Operazione numero due: tenere con una mano la porta e tentare lo stesso di centrare il bersaglio e non farla sui pantaloni, o sulle scarpe, mentre con l’altra reggo il fazzoletto di carta (perché la carta igienica non c’è mai! O è finita, o è buttata a terra, o è disgustosamente bagnata.)
    2. A un certo punto della serata ti devi dare una controllata. C’è sempre qualcosa da fare con un’amica. Mentre lei si arrotola l’orlo dei jeans (perché il pavimento è sempre bagnato) tu ti puoi truccare, le puoi raccontare qualcosa che davanti agli altri non puoi dire, ti puoi aggiustare il reggiseno.
    3. Se non ti porti l’amica la borsa dove la metti? Quando sono sola, di solito, al collo. E se avete memorizzato la posizione di cui sopra il quadretto è veramente grazioso.
    Ecco svelato il mistero. Cari maschietti che a questo punto della lettura sarete già sghignazzanti, andiamo a voi. Amici maschi complici mi hanno rivelato di alcuni riti giovanili (almeno spero!) in cui vi dilettereste mentre fate pipì. Diciamo, intanto, che per fare ste cose, pure voi l’avete fatta insieme ad altri. E quindi ciò dovrebbe indurvi a tacere quando noi andiamo in due. Se non altro noi non ce ne priamo, è una necessità! Trattasi di simpatiche goliardate con tanto di nomi estrosi.
    1. LA SVENTAGLIATA. I più abili la fanno senza mani. Quelli più inesperti invece indirizzano il getto per fare delle simpatiche spruzzate a mo’ di ventaglio proprio. Non di rado la sventagliata è seguita da:
    2. L’ELICOTTERO. Qua la pipì non c’entra (se la farebbero in faccia!) . Beneinformati mi comunicano che viene perfetto davanti allo specchio. Mani in fianco e roteazione dell’anca e dell’“aggeggio” a mo’ di elicottero. E faccia soddisfatta dell’autore, ovviamente.
    3. LA FONTANELLA. Consiste nel trattenere a singhiozzi la minzione, per poi lasciarla andare a gittate discontinue. Di solito piccolo spruzzetti. Pure in questo caso bisogna essere bravi, visto che la “sorgente” va retta verso l’alto e se fai troppo lo sperto ti lavi la faccia.
    4. LO SCRITTORE. Questo, lo ammetto, mi fa un po’ di invidia perché ha un non so che di romantico…
    Consiste nello scrivere, sempre con la pipì, il proprio nome sulla neve (per i nordici) o sulla sabbia. E fino a che ti chiami Ugo, Pino, Totò, Saro, ci siamo…ma se ti chiami Antongiulio o Massimiliano quanto devi bere per completare l’opera d’arte? Se no resta sulla sabbia un misero tentativo tipo Anto…o Mass…
    E allora, maschietti…passata la voglia di ironia sulla pipì femminile in coppia?

    Palermo
  • 35 commenti a “Marte e Venere”

    1. eheheeee 😉
      Buona Giornata Maria!!! 🙂
      Baciuzzi

    2. Il motivo è semplice,facciamo la pipi in piedi xkè il bagno dei ragazzi è un letamaio,anzi vi dirò di più,tra di noi maschietti ci sarà anche chi l’ha fatta nel lavandino,o magari chi è salito su qualche secchio perchè a terra ci sta un lago di orina&affini,è necessario per noi qui poter dirigere il getto anche sulla grande distanza….VIVA LA NATURA,FACCIAMOLA ALL’ARIA APERTA!! eheheh !!

    3. Dato l’argomento non c’è che da scompisciarsi dalle risate 🙂

    4. senza dubbio, scompisciarsi è il verbo giusto

    5. le amiche si vedono nel momento del bisogno…

    6. nel lavandino è più comodo 😉
      Per quanto riguarda la tecnica dello scrittore , devo ammettere che l’ho appena appresa , ma visto che ho la fortuna di avere un nome breve al più presto ci proverò 😀

    7. Grandiosa!
      L’altro giorno ne ho vista una eccezionale: una donna entra nel bagno di giurisprudenza (che non è tanto grande!) con una passeggino! Ha fatto tre mila manovre per far entrare il bimbo che aveva una faccia disgustata… E poi immaginatevi il bimbo nel passeggino che finisce esattamente con la faccia all’altezza della tazza…Agliaaaaaaaaaaà!! =(

    8. io invece non conoscevo l’elicottero. Dovrei provare , magari all’aria aperta, anzicche insozzare un bagno pubblico, non trovate cari colleghi maschietti? Poi non lamentiamoci se a terra c’è un lago di pipì. E poi vorrei sapere perchè (se qualcuno sa spiegarmelo) quando noi maschietti dobbiamo fare la pipì en plein-air
      abbiamo bisogno di un albero, un muro, un palo, insomma qualcosa su cui schiaffarla contro. Io, che sono un anti-conventional, mi rifiuto sempre di obbedire a questa strana legge e, se proprio devo, la faccio a mò di pompiere, come Grisù.

    9. A proposito di uomini adesso ve ne racconto una:
      L’anno scorso è venuto in ufficio da noi un tizio pugliese che ad un certo punto della riunione, ci chiede di potere usare il bagno. Dopo qualche minuto torna paonazzo, e balbettando ci dice che si è rotto il water. Andiamo in bagno e troviamo il water rotto,staccato dal pavimento e coricato a terra.
      Increduli chiediamo come sia successo e lui ci dice che siccome quando era militare, per non appoggiarsi saliva con i piedi sul bordo del water e si accovacciava, aveva pensato di fare lo stesso, ma era caduto. Abbiamo riso due giorni e lo abbiamo sfottuto fino a quando è ripartito. La cosa che mi fà riflettere è che il nostro bagno viene pulito ogni giorno ed è sempre splendente e profumato, non capisco quindi il motivo di una manovra di quel tipo. Credo che sia semplicemente un chiaro esempio di creatività maschile…..

    10. Parlare di pipì mette allegria. Provate a discettare di cacca…

    11. @Titti: la prossima volta informate quel tizio che sono in vendita i copriwater di carta usa e getta.
      :@mariacubito: divertentissima e simpatica come sempre, ma se leggendo il titolo avessi capito l’argomento, avrei almeno aspettato di terminare la mia merenda. o_o
      Ora vado … 😀
      Ciao

    12. Quello che non è chiaro, dell’andata in bagno in coppia delle donne è:
      a)Visto che nel bagno delle donne entrano solo le donne, anche se ti aprono la porta mentre stai pisciando… chissenefrega! (ricordo che in molti bagni maschili si piscia uno accanto all’altro, a pochi cm di distanza).
      L’altra motivazione (quella del dover dire qualcosa che non puoi dire in faccia agli altri con cui si è uscite) è quella che ritengo la più vera. Posso solo provare ad immaginare il contenuto di queste confidenze da bagno, ma considerando che gli uomini immaginano proprio questa, come motivazione, alla fine non ci fate una figura proprio limpidissima…
      Per la scrittura sulla neve… ci ho provato, ma non è semplice come sembra, a meno di non interrompere la minzione ad ogni lettera (cosa alquanto dolorosa). Inoltre non è esattamente come tenere un pennarello…

    13. Molto carino il post! Quello che non capisco e’ per quale motivo un maschietto debba storcere il muso al pensare che il bagno e’ un momento privilegiato per lo scambio di commenti tra donne. Io la trovo un’abitudine molto complice!

    14. una possibile spiegazione: due amiche mie andavano in bagno, al ristorante, subito dopo la richiesta del conto, in modo che, data la loro assenza, i maschi erano costretti a pagare tutto.

    15. Oddio, sono di quelle cose che ti chiedi da sempre!! Fuori uno. A questo punto mi rimangono altri 2 quesiti fondamentali da cercare di comprendere in questa esistenza: Dio esiste? e che significano i Crop Circles?

    16. Orizzonti inesplorati. Ricordo però che a differenza delle signore gli uomini non sono poi così complici. La pipì la fanno sì insieme, ma a debita distanza e non per problemi igenici, ma per quella che viene definita ansia da spogliatoio. Se per le signore la definizione delle misure avviene come per le marce della macchina , il problema dei maschietti è che ci piacebbe essere misurati col decametro , mentre più realisticamente basta il micrometro. Siccome poi la pipì non è cosa di cui vantarsi, ci sorprende sempre in condizioni di coma se non in ristrettezze. Quindi.. meglio soli che misurati e svergognati.
      Augh!.
      ( brava )

    17. Che poi, riflettendo sull’aspetto dello “scrittore” citato da Maria… i Crop Cirles potrebbero essere gli ideogrammi di alieni giganti che fanno pipì di notte sui campi di grano.

    18. qui ci sta la barzelletta (vecchia per carità) su Adamo ed Eva…

      Alla fine della creazione del mondo, Dio parla ad Adamo ed Eva “ho ancora due cose da distribuire, ma dovrete sceglierne una l’uno” .

      “Ok” dicono i due.

      “La prima cosa da distribuire è la capacità di fare la pipì stando in piedi” ” Io,io, io !!!!” esclama subito Adamo aggiungendo : “così posso a fare a gara con i miei amici a chi fa pipì più lontano,scrivere il mio nome nella neve e tante altre cose divertenti”.

      Eva mischina era un po’ mutriata e fa a Dio “qual’era l’altra cosa?” e Dio : “L’orgasmo multiplo!!!!!”

    19. come una mia conoscente fece passare la voglia allo sbruffone di turno di porre la trita domanda: “ma perchè voi donne andate sempre in 2?”: lo guarda e, seraafica, gli mitraglia sul muso: “una ‘a fa e l’avutra c’a stuia”… non sarà stata una battuta degna di carla bruni ma…tutta la tavolata rise e, credetemi, dalla faccia del malcapitato si intuiva che mai più avrebbe osato rivolgere tale banalità ad una donna… chi sa osare se la rivenda, al prox deficiente.
      @serena quella di adamo ed eva non la conoscevo, ma la trovo magnifica!

    20. Io l’ho fatta la pipì colla Cubito!! L’hooo fattaaa!!!
      Ed è stato bellissimoooo!!! 😉
      Che soonoo grazzzioosaa!!!

    21. Ragazzi, farla sulla nave col mare mosso è complicatissimo anche per un uomo. Devi avere la mira di un cecchino e poi dopo aver faticato devi subire l’appagno del risucchione dello scarico della nave, pari per paura e decibel solo a quello dell’aereo.

    22. E’ vero Vale!E quella volta ti dissi “ormai siamo amiche per sempre”!;-)

    23. Curò..mi commossi!!! per sempre..sempre! Il nostro è un legame di sangue ..ehm! cioè…di pipì!! 😉
      Efattiviririchiùspissuliddu!!

    24. Non credo proprio che questo fantastico post (complimentoni, Maria!) sia riuscito a far passare ai maschietti la voglia di ironia sulla pipì femminile in coppia. Credo ci voglia ben altro… Per esempio: rinascere donne nella prossima vita. E poi vediamo se hanno ancora il coraggio di ridere! 😉

    25. Condivido con voi una e-mail che “girava” 6 mesi fà.

      Non conosco le vostre esperienze, ma dalla mia… quanto descritto è davvero troppo vero!

      Saluti
      Linda
      __________________________________
      Come mai le donne stanno tanto in bagno????

      Ecco svelato il mistero!!!!!!

      Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: “MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto” e poi ti mostrava “la posizione” che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.

      “La posizione” è una delle prime lezioni di vita di una bambina,importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita.

      Ma ancora oggi, da adulte, “la posizione” è terribilmente difficile da
      mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere. Quando “devi andare” in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt.

      Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione ufficiale di “me la sto facendo addosso”.

      Finalmente tocca a te,ma arriva sempre la mamma con “la bambina piccola che non può più trattenersi” e ne approfittano per passare avanti tutte e due!

      A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati.

      Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce.

      Entri e ti accorgi che non c’è la chiave (non c’è mai); non importa… Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c’è (non c’è mai), ispezioni la
      zona,il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com’è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai.

      Tornando alla porta… dato che non c’è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l’altra ti abbassi i pantaloni e assumi “la posizione”… AAhhhhhh… finalmente…

      A questo punto cominciano a tremarti le gambe…perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa
      di 5 chili appesa al collo.

      Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa “non sederti mai su un gabinetto pubblico!”, così rimani nella “posizione”, ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza
      sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe.

      Mantenere “la posizione” richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo…! non ce n’è…! (mai).

      Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!!

      Allora urli “O-CCU- PA-TOOO!!!”, continuando a spingere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non
      si sa mai.

      In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l’interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l’altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile.

      Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze… il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così;

      perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perché davvero “non sai quante malattie potresti prenderti qui”.

      Ma la debacle non è finita…sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!

      Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da
      gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino;

      l’asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo!

      Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un’eternità là dentro.

      Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sono l’unica a quanto ne so!

      Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. “Perché ci hai messo tanto?” ti chiede irritato.”C’era molta coda” ti limiti a rispondere.

      E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l’altra ti tiene la porta e l’altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti ssolo nel mantenere “la posizione”. E la dignità.

      Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto!!!

    26. @ ossimoro:

      Per l’argomento da te proposto… si può cominciare da qui:
      http://www.youtube.com/watch?v=xzCDOfnh3-M&feature=related

    27. @Linda: troppo ridere! Tutto terribilmente vero!;-)

    28. vedo che fai buon uso delle conversazione serali fra amici!!! ;.)

    29. @Ale:dovranno pur servire a qualcosa, no?;-)

    30. 1. Fà strano pensare che i bagni femminili sia più luridi e malocumminati di quelli maschili…Io, in trenta e passa anni, avrò un report di 1 bagno su 20 con la porta che non si chiude!! Bah…
      2. Si chiama “curtigghiu”: il vero mistero che si nasconde dietro tanti vostri comportamenti irrazionali!..
      3. La borsa la lasci al tavolo, allo zito o agli altri amici presenti..non credo che per usare dei fazzolettini hai bisogno di tutto l’armamentario..non SEMPRE, almeno!!
      Infine una domanda: ma gli amici maschi della tua comitiva hanno tutti un passato come artisti circensi o funamboli di strada?!?!..;)
      ..Vabbè, cosa dire: forse quel che scrivi e come lo scrivi mi piace anche perchè…sei TROOOPPO venusiana!!

    31. SEI UNA GRANDE!!!

      Ho riletto esattamente quello che facevo a vent’anni….e ora di tanto in tanto…;)

    32. Grazie a tutti;-)
      @Spino…e tu sei troppo marziano!;-)

    33. Cubì quindi ho capito che per essere tra cui amiche bisogna farti fare pipì o venirti a prendere.
      Un pò sono contenta che mi sia toccata la seconda.

    34. Cerami! Ti attendiamo con ansia..;-)

    35. Ma ancora nessuno mi ha risposto sul perchè gli uomini, quando devono fare la pipì en plein-air, pure se sanno di essere soli in una prateria o nel bel mezzo del grand canyon cercano un albero, un muro, qualcosa insomma su cui schiaffare la propria deiezione. Ci vulissi u pissicologo.

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