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sabato 20 apr
  • L’automobilista palermitano

    Sono tornata a Palermo da una settimana, in verità i miei hanno avuto la brillante idea di trasferirsi in provincia quindi non vivo proprio in città anche se vi mantengo orgogliosamente la residenza.

    Avendo ancora amici e parenti dislocati in diversi punti della città, sono stata costretta a rituffarmi nel traffico palermitano. Sembra una barzelletta che in agosto in città si rimanga bloccati in mezzo al traffico ma accade. Ieri sono rimasta 30 minuti ferma dietro un bus per via delle famose macchine in doppia fila.

    Ho avuto modo di riflettere, adesso ho capito perché quando utilizzo a Milano l’espressione “ci vuole un fegato d’acciaio” mi guardano perplessi. Noi siamo abituati a questa espressione, magari ce l’abbiamo anche, il fegato più sviluppato rispetto ad altre popolazioni.

    Tra il traffico palermitano e il traffico milanese non c’è storia. A Milano i pendolari che entrano in città in auto sono attrezzatissimi, libri, discografie intere e perfino automobili dotate di schermi lcd. La prima volta che ho notato questa cosa ho pensato tra me e me : “il solito tascio”. Quando però sono rimasta bloccata in tangenziale per due ore e mezza semplicemente perché ho beccato l’ora di punta, tutto mi è stato più chiaro.

    La differenza sta nel fatto che in città come Milano il traffico è dato dall’elevato numero di vetture, a Palermo invece sembra quasi una tradizione, perché il traffico palermitano folkloristico lo è.

    Devo fermarmi a comprare il pane? Non c’è parcheggio? Che importa? Paralizziamo pure la città.

    Io non sono un’automobilista corretta, non credo ne esistano in verità. A mio favore devo dire che in genere però sono molto rispettosa, non mi piace ad esempio che le vetture dietro debbano aspettare per causa mia, se chi è con me temporeggia e perde tempo per scendere dall’auto mi innervosisco in maniera evidente. Quando ero bambina, la domenica c’era il solito rientro dalla casa in campagna e ricordo che quasi mi nascondevo dalla vergogna perché mio nonno beatamente si fermava davanti al portone di casa e scaricava i bagagli. In questo ero e sono esagerata, in effetti in questi casi non ti aggrediscono a suon di clacson a patto che non abusi della pazienza altrui.

    Non ditemi ad esempio, che anche voi non avete gli istinti omicidi quando aspettate dietro a chi saluta la fidanzata con un bacio che dura dai tre ai quattro minuti, o a chi deve raccontarsi cosa farà nei prossimi giorni prima di chiudere lo sportello, o peggio ancora a chi deve fermarsi per salutare con il clacson il vecchio amico titolare del negozio intrattenendo una conversazione a gesti.

    A chi non è mai successo che la macchina davanti a voi abbia “piantato i freni” abbassato il finestrino lato conducente ed esclamato a un passante : “E curnutu chi ci fai ca?”.

    Se non è folkloristico questo!

    Come dicevo all’inizio di questo post, i miei si sono trasferiti in provincia. Per entrare in città devo attraversare la porzione di viale Regione Siciliana che da via Oreto arriva più o meno in via Leonardo Da Vinci, un incubo! Ma chi ha messo in giro la voce che se cammini sulla corsia destra sei sfigato e se invece stai sulla corsia di sorpasso sei un figo? Cioè, non che me lo abbia detto nessuno ma solo così mi spiego il motivo per cui il traffico sta a sinistra e non a destra.

    Non avviene certo solo in viale Regione Siciliana, anche nelle pseudo autostrade che abbiamo succede così, piccoli trenini di macchine dietro ad un idiota che cammina a 70 km orari parlando al cellulare, guardando la persona al lato o sgridando i bambini sul sedile posteriore. La buona educazione impone che guardi negli occhi la persona con cui parli, ma immagino che se stai guidando sei esonerato, no? E invece no.

    E lo specchietto retrovisore? Se lo facessero pagare tra gli optional, si potrebbe anche evitare la spesa, tanto è in disuso. Ecco perché si usa il clacson anche quando non si deve, è l’unico modo per attirare l’attenzione su di te.

    Non mi spiego il motivo per cui, nonostante tu stia rispettando ampiamente il limite di velocità, se non vuoi sottometterti alla volontà dell’automobilista palermitano, devi commettere un’infrazione. Infatti, le scelte sono due, o decidi di suonare il clacson con tutto il sentimento, e c’è anche la possibilità che il conducente avanti assorto nei suoi pensieri, disturbato inaspettatamente rischi di andarsi a schiantare o decidi di osare con un bel sorpasso a destra da ritiro patente. Bel dilemma, no?

    Giusto una settimana fa cercavo una farmacia aperta, ne ho trovata una in turno in via Cataldo Parisio, per chi non la conoscesse una strada che si trova nel quartiere Noce. La strada suddetta che io conosco bene è una di quelle vie che tempra il carattere; doppio senso di circolazione, due corsie dignitose invase però da un tappeto di macchine parcheggiate in seconda fila. Se impari ad attraversare una di queste strade senza rigare le fiancate potrai guidare nelle situazioni più disparate. La settimana scorsa, seppur a mio parere Palermo non fosse del tutto vuota come negli anni precedenti, comunque molti negozi erano ancora chiusi per ferie, così anche in via Cataldo Parisio. Come detto sopra ero alla ricerca di una farmacia, nonostante la via non fosse trafficata, non vi era nessuna possibilità di parcheggio, decido quindi di lasciare la macchina in doppia fila sicura del fatto che non avrei creato disagi. Auto aperta, quattro frecce e via di corsa con un’ansia addosso che non vi dico. L’ansia non era dovuta alla possibilità di intralcio visto che la strada era pressoché deserta, ma al fatto che l’auto è di mio fratello e quando la porto in giro è come se portassi a spasso un bebé. Comunque mentre con un occhio guardavo l’auto e con l’altro la farmacista, un tizio arriva beatamente e parcheggia la sua auto in doppia fila nel senso opposto di circolazione e perfettamente di fronte alla mia. Ovviamente le macchine dovevano fermarsi e passare una per volta imprecando contro la mia e l’altra vettura. Certo è che io ho sbagliato per prima, ma non bisogna essere dei geni per capire che, se la macchina la lasci sì in doppia fila ma qualche metro più in là, evitiamo di bloccare una strada! E invece no, risultato? Ho iniziato a borbottare nevrotica e sono andata via ringraziando bruscamente la farmacista che tanto era stata gentile, e sono tornata a casa rea di aver creato un ingorgo stradale e non aver ricambiato la gentilezza di una persona che stava svolgendo il suo lavoro. Insomma appena tornata ho ricordato a mie spese che non bisogna mai sottovalutare l’arguzia dell’automobilista palermitano.

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  • 54 commenti a “L’automobilista palermitano”

    1. “…non bisogna mai sottovalutare la VASTASAGGINE dell’automobilista palermitano.”

    2. Raga tanto i vigili fanno finta di non vedere e non multano mai nessuno, non scendono mai dalla macchina. Chi se ne frega?doppia fila e corsia preferenziale tutta la vita.

    3. Ho vissuto a Milano, ora a Palermo, conosco il traffico in entrambe le situazioni. Direi che in entrambi i casi le auto in circolazione sono troppe e che la maleducazione abbonda (auto in doppia fila, sorpassi a destra, ciclomotori che fanno lo slalom,..). La differenza è che, a Milano, il traffico è un minimo ordinato, non si usa il clacson in maniera delirante, ed alcune regole base sono essenzialmente rispettate, come mettere la freccia per uscire da un parcheggio o per svoltare, o mettere le quattro frecce e accostare per segnalare che si vuole parcheggiare.

    4. Tra i vari comportameenti dell’automobilista palermitano vorrei segnalare quello di sbucare dalle traverse senza accertarsi che non arrivino altra macchine e fregandosene della precedenza… per poi piantarsi a centro di strada e caminare a 20 km/h causa immissione nella corsia senza frenata ed opportuna scalata di marcia… ciliegina sulla torta, finestrino giù e braccio fuori dalla macchina con relativa fumata di sigaretta.
      Ovviamente chi esegue questa manovra si sente un corna dura alla guida rispetto agli imbecilli che se lo ritrovano davanti.

    5. Agli automobilisti, uomini e donne, che parlano al cellulare mentre guidano a zig zag, intralciando il traffico e mettendo a rischio i motociclisti dietro, vorrei dire: vi sentite fighi ma siete solo dei maleducati, un auricolare costa anche meno di dieci euro!

    6. @Paolo grazie, questa mi era sfuggita 🙂

      @Mr Wrong il punto è che un traffico ordinato prima o poi si smaltisce… Mai rimasti intasati davanti al Mc Donald’s in Viale Regione o meglio al Motel Agip dopo la creazione del sottopassaggio????E perchè restavamo ORE li in trappola? perchè qualche furbone (che colgo l’occasione per ringraziare, abbatteva le transenne e tagliava per la via breve.. Qualcuno di voi ha presente l’immagine che descrivo, io in quella trappola mi ci sono trovata ben 3 volte.

    7. a me è capitato purtroppo di parlare al cellulare mentre sto guidando. mi è capitato anche di vedere diversi palermitani medi fare la stessa cosa; la differenza (credo) fra me e loro è che parlare al cellulare significa automaticamente spegnere il cervello, o almeno l’abilità pratica di guida. è una cosa assurda: devi rispondere mentre sei in corsia di sorpasso? ci rimani ad una velocità di 30 km/h fino alla fine della telefonata. è come se andassero sui binari. io almeno cerco innanzitutto di porre fine velocemente alla telefonata, e poi credo di avere almeno un minimo di reattività, facendo più attenzione alla strada che all’interlocutore. ovviamente capita anche di incontrare quelli che con o senza telefono si credono gli unici in strada.. ed è il più delle volte in effetti

    8. si, ancora non ho capito perchè non aprono le corsie della rotonda di via L. da Vinci mah! un mistero. Io comunque faccio sempre gli auguri di buona digestione e di lunga vita a coloro i quali si fermano davanti ai bar/gelaterie/panifici in doppi e tripla fila e perchè no anche a qualli che intasano la rotonda per andare da Mac Donald. Lunga vita ai doppia-filisti.

    9. Io uso la moto quasi ogni giorno e quello che potrei raccontare sugli automobilisti, pardon, ex carrettieri, palermitani occuperebbe un libro. Ma andiamo per ordine: I suv-guidatori: appena scendono dalla macchina capisci perchè si sono comprati il macchinone alto,almeno quello…, la statistica viene confermata.
      Quelli che escono dalle traverse credendo di passare dal salotto alla cucina di casa loro: persone affette da complesso della solitudine.
      Quelli che parlano al cellulare a 20 km orari nel bel mezzo della strada: già è difficile trovare un palermitano che sappia fare una cosa bene…figuriamoci due!!!
      Quelli che si vede platealmente che guidare non è cosa loro ma comunque si devono fare vedere al volante di auto dentro le quali sembrano piazzati da bravissimi venditori: tanto di cappello ai venditori!
      Quelli che davvero non conoscono i segnali e le regole della strada e purtroppo poi li leggi sui giornali!
      Quelli che dentro ai macchinoni da trecento all’ora devono per forza andare piano perchè la loro supercar è in riserva e la benzina costa…come l’auricolare per il telefonino!
      E in ultimo quelli che con le divise normalmente fanno finta di niente, o sono troppo inchiffarati a parlare tra di loro e che forse se facessero qualche multa o qualche sequestro in più non farebbero piangere qualche famiglia distrutta dal dolore!

    10. Mi sembra che tu abbia scoperto l’acqua calda!

    11. Non penso di aver parlato di scoperte,in ogni caso parliamo di acqua fredda..pls

    12. E’ vero ci sono automobilisti carrettieri come dice Roberto però è vero che ci sono motociclisti onnipotenti, cioè ti sgriciano la macchina ad 1 mm. e poi se toccano lo specchietto laterale ti guardano come per dire “che è? c’è cosa?” Ti sorpassano indistintamente da dx o sx e tagliandoti la strada si “chiantano” davanti e se tu freni di brutto si voltano urlando cà li hai fatti “scantare”. E poi ci sono quelli che con la donna dietro si girano a sbaciucchiarla zigzagandoti, ovviamente, davanti e tu devi fare fatica a non investirli….

    13. Forse è arrivato il momento di lasciar perdere l’automobile quando non è strettamente necessaria. Ce ne sarebbero molte di meno in giro di automobili, e in compenso si vedrebbe piú gente passeggiare o camminare. Il palermitano dovrebbe abbattere l’infondata fobia di camminare, le distanze spesso non sono cosí gandi come se le rappresenta. La bellezza della cittá è purtroppo oscurata dall’eccessiva presenza di automobili. Vorrei ricordare a tutti quelli che la pensano come me, che viviamo in una delle più belle città del mondo intero. Ripeto: viviamo in una delle città piú belle del mondo intero. Riflettiamo sull’automobile, sul suo effettivo valore, sul suo ponderato utilizzo. Se si percorre un determinato tragitto ogni giorno per andare a lavoro, a scuola o in qualunque altro posto, prima di escludere a priori e pregiudizievolmente l’ausilio dei mezzi pubblici, forse è meglio documentarsi meglio. I mezzi pubblici non funzioneranno bene di certo, ma è possibile che per quella tratta la circolazione non sia tanto sacrificante e, ritardi inclusi, si potrebbe impiegare esattamente lo stesso tempo che si impiega con l’automobile per giungere a destinazione. A voi la scelta, palermitani nuovi.

    14. @Ninni: hai perfettamente ragione ma quelli sono i motociclisti che prima delle simpatiche società di credito al consumo giravano attorno al loro isolato con il Benelli G2 o con il mitico Ciao. E che ora purtroppo sono liberi anzi incoraggiati a comprarsi dei mezzi con i quali di solito bene che vada vanno a finire all’ospedale! Insomma non è che si torna sempre a una pura questione di civiltà e di evoluzione, campo nel quale siamo messi maluccio?!? Mr. Alajmo se sei sopravvissuto al COLLASSO batti un colpo…di grazia….

    15. Quoto Cittadino n. 5843

    16. @Cittadino n. 5843 dire che ti quoto è riduttivo 🙂

    17. favola per fare addormentare i bambini:
      – C’era una volta a Palermo, tanto tanto tempo fa’, il vigile urbano…

      ma vigili urbani, pizarduni, puntuneri, migni… mai più vero?

    18. Clada, e Roberto, da automobilista a motociclista. I sensi di marcia si dovrebbero rispettare sempre. Le zigazate, sono a rischio e pericolo del motociclista, più che dell’automobilista, e sui marciapiedi ci camminano le persone.
      Questo, relativamente ai rapporti automobilista/motociclista, e motociclista/pedone.
      Ogni moto é sentita come estensione dell’essere umano, come se si camminasse a piedi, altra anomalia, del motociclista, invece le regole per i mezzi motorizzati sono le stesse. Non é che il motociclista sia un pedone un po’ speciale, é imvece una persona che guida un mezzo motorizzato.
      Detto questo, capisco bene quali siano i problemi del traffico cittadino, un po’ derivanti da realtà di inadeguatezza infrastrutturale reale (per esempio, metterei corso calatafimi sotterranea), dall’altra la maleducazione devastante (quante volte mi é capitato che le persone invece di parcheggiare nelle zone blu vuote, mettano la macchina davanti quelle, e quindi impediscano, a chi vuole cercare parcheggio di accedere, e non vengono multati, perché girano più ausiliari che vigili, e gli ausiliari non possono avere le funzioni dei vigili). Anomalie Palermitane che ci fanno simili ai campani, i nostri più terribili cugini di oltre stretto, in base di inciviltà.
      Anche nella doppia fila, ci può essere intelligenza, se si é già ridotta la corsia da un lato, metti la macchina in doppia fila più avanti, al limite c’é la chicane e non l’imbuto.

    19. Eterno dilemma è nato prima l’uovo o la gallina? Se non vogliamo usare l’auto , visto che crea traffico e inquinamento dobbiamo prendere i mezzi pubblici, se vogliamo usare i mezzi pubblici non dobbiamo prendere l’auto perchè il traffico di queste li rende inefficienti, riusciremo noi poveri palermitani a risolvere il problema? Stasera c’e ” l’ acchianata ‘rivolgiamoci alla nostra Santuzza e preghiamo di farci il miracolo di schiarirci le idee!

    20. Gaetano, a Palermo, esiste un’unico mezzo pubblico, che é l’autobus, che é condizionato dal traffico dei mezzi privati, oltre che da altro.
      Paralare di mezzi pubblici a Palermo é parlare di un unico mezzo pubblico ossia del solo autobus.
      Quindi, difatto non esiste una vera alternativa pubblica non dico straordinaria, ma neanche efficiente la sola che esiste.
      A napoli hanno conservato i Tram, hanno sfruttato alcune linee ferroviarie in funzione di metropolitana (teoricamente anche a Palermo, ma sono a temoi di 20 min, se va bene , o 45, 60 minuti, l’una dall’altra, ma può essere un’idea se pi potesse ragionare con le ferrovie), hanno gli autobus.
      Noi abbiamo principalmente i soli autobus che devono scottare i problemi del traffico di superficie, i tram a differenza di Roma, Napoli, Torino, li abbiamo dismessi tutti, e rifarli sarebbe ridurre la viabilità esistente. Di fatto, servirebbe la metro, per la quinta città d’Italia come abitanti. Napoli ha fatto, secondo me una scelta intelligente, da una parte ha sfruttato la rete ferroviaria esistente, impiegandola come servizio urbano, dall’altra ha cercato di integrare i tratti non serviti, con nuove linee. Credo sia un modello esportabile con costi ridotti e notevoli benefici. Si può fare anche qui?

    21. Ma qualcuno si è mai chiesto perché sul sito dell’Amat di palermo non esiste nessuna notizia davvero utile sulla società: bilanci, numero di mezzi, personale, ecc ecc, come avviene invece in tutti i siti delle aziende di trasporto pubblico di tutte le città italiane? L’unica cosa interessante sono le foto dei vecchi autobus. Provare per credere.

    22. niente è più pericoloso di una donna al volante che parla al cellulare e per di più palermitana!!!
      …scherzo donne

    23. Vigili, SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    24. Già, prendere l’autobus!
      Ma li avete visti dentro, così lerci che al solo pensiero mi viene da LANZARE!!!!!!!!!!

    25. @ Uma, volevo solo essere un pò spiritoso , a me questa storia del traffico sembra un pò simile alla battuta del film di Benigni, credo che dovremmo essere un pò tutti ad iniziare a fare un uso corretto del mezzo auto , da usare solo quando è realmente necessario, e non per andare a comprare perfino un pacchetto di sigarette a 100 metri da casa, per quanto riguarda i servizi pubblici beh, hai ragione ma come si fa a programmare in una città che ha discusso per 20 anni se era meglio il tram o la metrò , quando la cosa logica era creare tutte e due questi mezzi , e non ha decentrato le sue attività creando una specie di percorso obbligato dei suoi cittadini ? Napoli è una cosa diversa , ha goduto di finanziamenti statali che noi ci sognamo e ci sogneremo per i prossimi 100 anni , e poi basta andarci a Napoli , a parte il centro che è il biglietto da visita e i quartieri della Napoli bene ,sembra una città in abbandono un immenso quartiere ZEN, non hanno mai capito che per fare funzionare una città bisogna iniziare dalle piccole cose , anche da un aiuola, ma perchè parlare di altri? Il problema è nostro discutiamo troppo , e facciamo poco e sappiamo solo creare fantasiosi pedaggi che ci riportano alla tassa d’ingresso del medioevo, buone per le casse ma che non risolvono i problemi, perchè per esempio come nelle altre città gli autobus di linea extraurbani non si fermano nei terminal appositivamente creati nelle periferie ed entrano in città , me lo sono sempre chiesto?

    26. c’è un mistero che da sempre mi affascina e mi sconvolge.
      Siamo in autostrada. Sono le 23 di sera. Traffico regolare. Poche auto. 130 km/h senza problemi. Ad un tratto il caos. 500 metri di delirio. Tutti fermi in coda. Auto che sembrano essersi materializzate dal nulla.
      Incidente? NO!
      Svincolo trafficato? NO!
      Lavori in corso? NO!
      Astronave aliena schiatata sulla corsia? NO!
      I Libici che hanno invaso la Sicilia? NO!
      NULLA DI NULLA!
      Passano 500 metri (e 15 minuti) e di nuovo il traffico è scorrevole come prima! Le auto sembrano essersi disintegrate!
      E’ una cosa che mi turba! Ho scritto anche al CERN di Ginevra perchè inviassero dei fisici della materi aoscura per cercare di dirimere questo mistero ma mi hanno detto che al momento non hanno fondi e teconlogie sufficienti a speigare un siffatto fenomeno!

    27. E’ tutto giusto quello che dite, ma io comincerei con il concedere meno la patente: tutti e dico proprio tutti, oggi prendono la patente, basta andare a scuola guida ed è fatto! non importa se sai o meno guidare. Poi continuerei con l’educazione civica: vi ricordate? essere coscienti che accanto ed intorno a noi ci sono gli altri, indipendentemente se si guida un’auto, una moto, una bici, ma anche indipendentemente dal fatto di guidare. Proporrei meno arroganza da parte di tutti a prescindere da quello che si fa. Siete d’accordo?

    28. @Piera: assopuffamente SI!!

    29. @ Beny
      è vero. e non ho mai capito perchè. forse per il classico effetto “fisarmonica”, ma non è sicuro

    30. Cosa fa il palermitano,e gli automobilisti del sud in genere(e per sud intendo mezza penisola fino a roma compresa!)quando il semaforo è giallo?ovviamente accelera.Cosa fanno gli automobilisti del nord a semaforo giallo?si fermano!Morale,al mio primo semaforo giallo a milano ho tamponato l’auto che mi precedeva.

    31. Intanto Gaetano, sono partita da Napoli, che é una città meridionale, e non certo da Milano.
      Poi forse é vero che Napoli ha avuto più contributi, ma ha fatto una scelta di parziale riutilizzo delle linee ferroviarie ad uso urbano.
      Era questo il collegamento, a cui mi riferivo.
      Cosa che in parte, ma molto in parte é stata tentata a Palermo.
      Si protrebbe estendere, le poche cose fatte ad altre tratte cittadine, e cercare un sistema con le FS, che garantista treni a sola tratta urbana, magari.
      Poi non é del tutto vero quello che dici, la metro che sfrutta le esistenti ferrovie colega il centro a Bagnoli, Mergellina, etc…
      Quindi non la conosci così bene, la realtà Napoletana.
      Era un suggerimento su basi similari, se volevo parlare di cose impossibili citavo Barcellona, ovviamente.

    32. @ Volevo solo sottolineare la mancanza di una politica di trasporti in questa città, a Napoli la Circumvesuviana e le altre linee feroviarie esistono da sempre ma qui le abbiamo piano piano eliminate , quel che è peggio è che con il caro affitti o anche il costo oramai proibitivo perfino dei ruderi in città , molta popolazione si sta trasferendo nei comuni limitrofi , il pendolarismo aumenta e aumenterà a dismisura e le vie di comunicazione sono sempre le stesse il traffico futuro sarà anche peggio , ma lo sai che tutte queste amministrazioni di ogni colore dopo il ponte Corleone non hanno costruito un solo ponte sul fiume Oreto, e quello omonimo è tutto incerottato, il vero problema e che qui non si progetta ne si decide per il nostro futuro , e anche per le ferrovie appena si progetta qualcosa ci sono mille no , mille posizioni e particolarismi che in buona o malafede bloccano tutto.

    33. Ciao a tutti, ho letto tutti i commenti sull’argomento e vorrei esporre la mia versione. Intanto per rispondere al commento di Gaetano ricordo che ci sono 5 ponti sul fiume Oreto (compreso quello della Guadagna) e che quindi non mi sembrano pochi. Secondo me un problema grave di Palermo sono i semafori: troppi! e mal progettati. Faccio l’esempio del nuovo semaforo in Via Sammartino angolo via Marconi. Non so se qualcuno di voi l’ha notato, il verde su via Sammartino dura meno che in via Marconi. Risultato: un bordello. Continuerei che i sensi unici sulle strade principali sono assurdi: Via Libertà (enorme) va verso il centro ok! via D’Azeglio (prima a doppio senso, adesso quasi tutta a senso unico) va verso il centro ok! Via Sampolo (immensa)va verso il centro ok! via Maggiore Toselli idem. Chissà quante saranno le enormi parallele che vanno in senso opposto… ops c’è solo la striminzita via Marchese di Roccaforte resa ancora più striminzita da una corsia preferenziale da cui se ben ricordo passa solo il 107… insomma nulla togliendo ai commenti precedenti secondo me giustissimi, il problema non è tanto la carenza di infrastrutture quanto l’utilizzo sbagliato che se ne fa.

    34. @ Marcello IL problema dei ponti è stato persino sollevato dal genio civile e dalla protezione civile in caso di un evacuazione di emergenza (speriamo che mai si avveri), poi quello della guadagna io ,lo definerei più un guado che un ponte ,nota che basta un incidente al ponte Corleone per bloccare per ore sia via Oreto che via Messina Marine e Corso Dei mille incapaci di sostenere il traffico in surplus. Concordo con te che ci sarebbero mille accorgimenti da prendere, e se come chiede la Petix in un altro post bisogna fare proposte io dico che oltre ad un uso più razionale dell’auto (dobbiamo imparare ad usarla solo quando è necessario), l’amministrazione dovrebbere prendere ogni provvedimento in un ottica di un piano programmatico e logico di sviluppo per i prossimi anni e non con provvedimenti come le ZTL fatte alla carlona.

    35. Secondo me il problema principale dell’automobilista palermitano è il suo dna. Certo farebbe tantissimo avere la metro o servizi pubblici efficienti per snellire il traffico, ma quando sei ignorante e con scarso senso civico non c’è metropolitana che tenga. Che senso ha aspettare che il semaforo diventi verde per cominciare a suonare il clacson cercando di far smuovere le auto davanti a te?
      Che senso ha prendere il gelato da ciccio in corso dei mille e posteggiare in terza fila davanti la gelateria bloccando il traffico, quando in via Lincoln ci sono i posti liberi?
      Ripeto è una questione di dna, siamo arabi…non c’è niente da fare.
      Guardate come si comportano gli inglesi quando un ditributore di benzina ieri mattina a Londra ha fatto IL PIENO di benzina gratis a tutti per una campagna pubblcitaria.
      http://it.youtube.com/watch?v=Z9CKWjIOOM0
      Niente gente che scende dalla macchina e fa a botte…niente gente coi bidoncini in mano, niente gente che va alla ricerca di recipienti di fortuna per prendere più benzina possibile…razza superiore.

    36. @Marcello, il mese scorso parlavo della nostra città con una milanese che da poco era stata a Palermo, mi ha detto che a Palermo ci sono pochi semafori!! Mi sono fatta 2 risate di cuore e ho risposto : Sei fuori, è a Milano che ce ne sono troppi!!!!
      A Palermo il problema non è il semaforo, è che nessuno riflette.. Se davanti a te le macchine sono ferme non deve esserci il grillo parlante a dirti : fermati min****ne e non bloccare l’incrocio anche se hai il giallo o il verde.

      Questa notte alle 2.00 in Viale Regione, dopo via Perpignano, direzione via Oreto.. c’era “traffico”!!!
      Una serie di macchina a destra e a sinistra a 50 km orari obbligati per non tamponarsi.. perchè? L’ho scoperto poco prima del Baby Luna, una cinquecento vecchia in corsia di sorpasso che teneva tutti dietro.. ma si può? bah
      Ah per farla spostare ho dovuto usare il clacson.

    37. Confermo. Milano è assurda. C’è un semaforo ogni 100 mt in tutta la città.

    38. Perché non parliamo anche dei pedoni? In Via Libertà, dove nel tratto tra Statua e Croci, ci sono più strisce e semafori che a Milano, sembra che si divertano a scansare ogni attraversamento pedonale o meglio che ci sia stato questo passa parola: “Curnutu cu ci passa!”

    39. Sul fatto che i Palermitani l’inciviltà l’hanno nel Dna sono d’accordo ma non è solo questo. Ad esempio a proposito sempre di infrastrutture spesso mi sono chiesto perchè per entrare e uscire da Palermo da entrambi i lati ci sono le autostrade mentre all’interno della città c’è solo la circonvallazione, strada urbana il cui limite di velocità è stato da qualche tempo portato a 70 (prima era 50). Perchè ad esempio a Catania ( che conta circa la metà di abitanti di Palermo) ci sono tangenziale, asse dei servizi ecc? e perchè il nostro beneamato sindato quando ha fatto costruire il sottopasso di via Leonardo Da Vinci e adesso che si dovrebbe costruire quello di via Perpignano, ne parla come di opere miracolose? L’ingegneria civile nel 21° secolo non considera più queste opere come stregoneria o miracoli ( ricordo il ponte di Brooklin che è della seconda metà dell’Ottocento. Poi le nostre amate autorità spendono fior di milioni per costruire parcheggi in periferia sempre vuoti, per non parlare di quello davanti al tribunale che quando (forse) sarà finito conterrà 711 posti auto. si ok ma sapete quanto è costato? 15 MILIONI DI EURO!!!! secondo voi è normale spendere tanto per alcune centinaia di posti?!

    40. A piedi, sempre e comunque a piedi! E se si deve attraversare la Città: la bici.

    41. Sul camminare a piedi sono d’accordo. manca la cultura però.. Io ero la prima a Palermo che nn muovevo un passo.. sempre auto o scooter. A Milano cammino molto a piedi.. ci ho provato a Palermo, ma dipende che strada attraversi rischi di morire.. Troppi gas di scarico e il clacson.. Il chiasso è assordante ma quella è un’altra storia..La mia prima volta in duomo a Milano in periodo di saldi mi ha lasciato perplessa.. Nonostante ci fossero 2173891273891 persone.. c’era silenzio.
      NB io a Palermo ci tornerei a vivere ad occhi chiusi. Se uso Milano come termine di paragone è perchè li vivo.

    42. @Monica: vuoi venirci a dire che a Milano non c’è lo smog??????? Per favore eh, basta con le favole. Camminiamo a piedi, a Palermo lo si può fare!

    43. @jolanda, non ho usato il termine smog proprio per evitare commenti come il tuo. A Milano c’è lo smog ma quando cammini non senti i gas di scarico anche perchè in città non trovi 64098390 macchine.
      Non ho detto che non puoi camminare a piedi, dico solo che è meno “facile” per una serie di circostanze.
      Milano ad esempio è pianeggiante, camminare per 3/4km lì è meno stancante rispetto a farsi na passeggiata a Palermo ed in genere fa freddo…a Palermo rischi di sudare e se magari stai andando in ufficio non è proprio il massimo. A Milano proprio per via dello smog ci sono aree verdi ovunque.. Credimi non è proprio la stessa cosa ciò non toglie che a piedi si può e si dovrebbe camminare.

    44. Palermitani –
      Porci in moltissime occasioni –

      Barzelletta –
      Il porco palermitano medio
      ha la panza perchè anzichè parcheggiare
      a 500 mt di distanza facendo due passi,
      per comprare il pane o altro,
      parcheggia davanti il panificio,
      e si incazza pure se glielo fai notare.
      Rispetto di più un ladro,
      per paradosso, che non un palermitano.

    45. I vigili non intervengono perchè
      hanno paura di trovare il malacarne
      che li minaccia velatamente.

      E non apertamente !

    46. Diciamo che sui semafori e sulle precedenze, i meridionali sono molto più cauti e più attenti di tanti milanesi, anche.
      Il semaforo rosso lo rispettano tutti, aparte qualche motorino nervoso che parte con il giallo altrui.
      le precedenze, rallentiamo tutti ad ogni incrocio, perché non ci fidiamo delle precedenze e facciamo bene, direi.
      Ai semafori ed incroci non siamo niente male, direi.
      IL problema é quello progettuale. Di pensare la città ed il modo di spostarsi nella nostra città.
      Pedonalizzare tutto é follia, se non istituisci strumenti alternativi. I radicali pensino, che esistono categorie per cui la mobilità pedonale non é così ovvia. Mi riferisco ai genitori che accompagnino bambini a scuola, a persone che devono provvedere a carico-scarico merci, a persone anziane, che non possono farsi km a piedi, a persone con disabilità, per cui camminare diventa una fatica.
      Non si può eliminare tout court una viabilità veicolare, perché ‘io vado in bicicletta e fa bene’.
      Questo atteggiamento potrei definirlo delirio eco-egostistico. E non serve spendere ulteriori parole.
      Il problema é che se levi un servizio, devi fornire un’alternativa a quello. Un esempio banale, vuoi pedonalizzare grandi aeree del C.S.? Progetta un sistema di parcheggi a margine, collegati ad un sistema di bus-navette elettrici magari, che sono circolari e frequenti, per dirne una.
      Ma devi avere un’idea di come fare funzionare la mobilità, non mettere veti e basta. Se meti veti isoli luoghi. Il commercio muore, certe zone della città si quartierizzano.
      Tutto é collegato.

    47. A me vien da ridere quando vedo qualcuno che nel bel mezzo di una rotatoria si ferma per fare immettere anche me! E io a sgolarmi
      ” guarda che hai tu la precedenza! ”
      Cmq tutto questo credo sia il risultato di tutte quelle patenti che orgogliosamente ci ” compriamo ” e degli aiuti dell’istruttore ai quiz d’esame.
      Ci crediamo di fare i furbi, ed intanto la gente muore in mezzo alla strada…

    48. E’ vero, a Palermo in certi orari della giornata si esaurisce pure il Cristo in terra!
      A Milano, in compenso, il rosso del semaforo è un optional; sulle autostrade a 5 corsie 5 (tipo per i Laghi o per Venezia) c’è sempre un’Audi grigiometallizzata appizzata al culo coi fari intermittanti, anche se stai andando a 160: impossibile per un audista pensare che qualcuno li possa precedere. Mai.
      Il suvvista, poi, è spesso e volentieri la mammina che accompagna i picciriddi a scuola-palestra-nuoto-canto-piano-quellocheminkglipare. E dalla maniera in cui guida la suvvista, è chiaro che è SUV-munita dal consorte nell’intento di proteggere l’intera famiglia, a scapito però degli altri fruitori della strada!

      A Roma guidano peggio che a Palermo (soprattutto i motorini: un odio, sono come le mosche, sempre appiccicate a te e a decine!), sono vastasissimi da fare vergognare, ma in compenso ci sono vialoni infiniti che diluiscono il traffico, per lo più. Ma mai abbastanza.

      Io, da guidatore, ho un odio feroce verso i ciclisti. Non tanto quelli di città, che tanto lì vai a passo d’uomo, ma contro quelli che pioggia-neve-gelo-nebbia-solechespaccaipitruna, loro sempre in sella a gruppetti o in solitaria, bloccano intere statali, a rischio di farsi scripentare loro e mandare in galera a te!

      Saluti!

    49. @Gioca , ti quoto per l’odio verso i ciclisti. Sulla Padana superiore(penso sia una superstrada), vigilia di natale 2007, nebbia fitta che la paura mi stava pietrificando.. Ho trovato un ciclista contromano.

    50. @monica
      visto i dati delle centraline del giorno 8 settembre a palermo
      http://151.1.140.4/archimedia/amia/allegati_progetti/1961_allegato_bollettino_08-09-08.pdf
      mi sento di dire che odio automobilisti e motociclisti

    51. @Monica
      Ahem, proprio da quelle parti abito, confine Lombardia-Piemonte.

    52. A distanza di anni rileggo questo bel post e oltre all’automobilista “vastaso” palermitano devo dire che mi fa ancora piu rabbia il motociclista palermitano, non passa giorno che una moto o scooter che sia sale sul marciapiede e io mi debba scansare quasi fossi in difetto, pure in controsenso, scene da terzo mondo.
      Oggi in via principe di paternó all’altezza della macchina dei vigili due moto mi venivano incontro sul marciapiede, come se parte della carreggiata fosse stata spostata e non l’avessi vista, e i vigili lì a guardare la scena, mi sono dovuto lamentare per poter far valere il mio diritto di pedone ma i vigili non hanno fatto praticamente nulla, forse erano pure amici loro.
      Terzo mondo, anzi quelli del terzo mondo si potrebbero offendere, chiamiamola Sicilia che è meglio!

    53. Lo definite AUTOMOBILISTA PALERMITANO.
      In realtà bisognerebbe ricordare che prima di salire in macchina e vestirsi da automobilista costui è innanzitutto un palermitano. Uno di noi. NOI.VOI.
      Costui è quello che lascia la spazzatura all’angolo del marciapiede perchè se ne fotte di fare la differenziata.
      Costui è quello che fa fare i bisogni al suo cane sul marciapiede.
      Costui è quello che magari lavora in Gesip e se ne fotte di pulire i marciapiedi e si fa la pennichella sotto un bel palmizio.
      Costui magari è il titolare di un bar e si fa il suo bel gazebo abusivo sulla sede stradale e se ne fotte di tutti e di tutto. Potrei fare mille altri esempi.
      Il fatto è che il Palermitano è un gran vastaso e maleducato che pochi ce ne come lui in giro in sicilia.
      Questo è il mio modesto giudizio da Palermitano d’adozione, fiero di scappare al mio bel paesello ad ogni fine settimana.

      Ciao a tutti!

    54. Se anche a Palermo i vigili fossero più solerti nel far le multe, richiamando quindi all’ordine la cittadinanza, qualcosa probabilmente si otterrebbe. Anche il cittadino più incivile ed ignorante, a tali condizioni, tenderebbe per la retta via.
      Nelle cosiddette città del Nord, il rispetto delle regole non dipende soltanto da una “sensibilità innata” del cittadino ma anche da quella “indotta”.
      “Essere palermitani non deve essere una colpa!”.

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