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sabato 20 apr
  • Conversazioni e arredatori

    Sono insofferente ad un sacco di cose, ammetto che sia un limite e ammetto che non ho intenzione di porre rimedio. Per esempio odio quando le persone ti incontrano dal macellaio e ti chiedono “che ci fai qui??”, o che dopo tre anni che non ti vedono urlano “che mi raccoooonti???” (nella variante che mi conti poi, mi manca quasi il respiro), per non parlare di tutta la sfera di gente che quando vieni lasciato esclama “meglio ora che poi”. Ma poi quando? Già lo sapevano tutti e io no? Era obbligatorio? Mi si arricciano i capelli quando sento ‘sto e ‘stu in luogo di questo e…questu???? Come non citare il sempreverde “ah ti sei tagliata i capelli?????”. No è alopecia! E fino a qui ok, faccio finta di niente, come quando sono a pranzo e chi mangia con me fa rumori insopportabili e io canto a mente tutto un repertorio personale per coprire il rumore ed evitare di sottrargli il piatto per sempre mentre urlo come una pazza. In questo periodo mi trovo spesso a colloquio con cantieri ed arredatori e mi viene il sospetto che ci sia una tendenza generale a prendere in giro il cliente con delle domande assolutamente inutili. Mi spiego. Compro un armadio, e l’addetto mi chiede:

    • Ci vuole la cassettiera dentro?
    • No, no. Faccio così: prendo i vestiti, apro le ante e li cafuddo dentro così come viene. Mi trovo meglio.
    • A proposito di aprire…le maniglie le mettiamo? Perché sarebbero a parte.
    • No ma per carità, quali maniglie. Ho un piede di porco che è la fine del mondo, mi affido a lui.

    È tutto a parte, tutto da aggiungere. Capisco che se compro un frigorifero non mi dai il cibo dentro, ma non è normale che se compro un letto mi propongono l’affare della vita però poi mi dicono:

    • Ovviamente dobbiamo aggiungere rete e materasso, no?
    • No, ma per quale motivo? Io il letto lo prendo per fare colore, poi dormo in auto.

    E così finisce l’occasionissima, perché tra cosine da aggiungere arriviamo a prezzi normalissimi, o addirittura esorbitanti. Ma che vi costa fare un prezzo complessivo che così almeno non perdo pomeriggi interi a comporre una camera?

    Palermo
  • 48 commenti a “Conversazioni e arredatori”

    1. Pomeriggi? Giornate intere si perdono…perchè devi avere la fortuna che quello con cui devi parlare non è gia’ occupato…
      io un paio di volte sono stata fatta andare via “dall’uscita degli artisti” visto che già avevano chiuso da ore il negozio!

    2. Simo…strepitosa!;-)

    3. Mi sono scompisciato dalle risate…
      Buonagiornata a tutti.

    4. e grazie và!!!

    5. come al solito mi hai messo di buon umore! Grazie! Tuttavia mi hai ricordto che prima o poi devo cambiare il letto che ormai è tutto sconocchiato!!

    6. Brava Simona, molto carino!
      A proposito di quelli che …”che mi racconti?” cio’ che mi fa irritare, ma tanto, e’ la totale incapacita’ di ascoltare gli altri che spesso accompagna chi ti fa questa domanda.

      Esempio.
      Qualche tempo fa mori’, fra le mie braccia e tra le mie lacrime, la mia adorata cagnetta. So bene che esistono lutti piu’ pesanti ma vi assicuro che e’ un dolore forte, dal quale magari ci si riprende prima di altri, ma e’ proprio brutto.
      Cio’ premesso.
      Depresso, intontito, il giorno dopo, ero in giro per lavoro quando incontro un amico il quale, condito da grandi sorrisi, mi propina il solito “Che mi racconti?”
      Avevo qualcosa da raccontare io, diavolo se l’avevo e quindi l’ho fatto nella speranza di mitigare il mio dolore dividendolo con qualcuno.
      Ma quando mai!
      Appena iniziato a raccontare il fatto, dopo poche parole e pochi secondi l’amico, inizia a parlarmi sopra con frasi del tipo:
      “non mi dire niente! Lo so, lo so….5 anni fa avevo un cane che …”e mi comincia a catafuddare un lunghissimo racconto di quello che era capitato a lui al riguardo, 5 anni fa, senza avere il minimo riguardo per io fatto che IO stavo raccontando, IO volevo raccontare, perche’ IERI era successo.
      Che cosa mi chiedi “che mi conti” se non sai ascoltare?
      Nel corso dei giorni a seguire episodi del genere, credetemi, si sono ripetuti spesso, con dinamiche molto simili.
      Adesso alla domanda, a meno che non sia sicuro dell’interlocutore, rispondo:”Tutt’apposto, grazie” ….

    7. ….”mi trovo spesso a colloquio con cantieri”….

      ????

    8. @ mossiere: perdonami … ahahahah l’ho riletto solo adesso! Non scriverò mai più di notte! Fingo che sia una licenza poetica che si riferiva all’entita cantiere, intesa come gruppo operaio.
      @ MAurizio : meglio così, che mi racconti????? e poi appena inizi a parlare guardo per aria, mi giro verso le vetrine, mi guardo le scarpe e mi aggiusto i capelli!

    9. ecco per la vergogna ho commentato con il tuo nome. renditi conto… ! 😀

    10. E se compri una cucina…
      “I rubinetti li vuole pure?”
      “No si figuri, se devo bere faccio la danza della pioggia nel tinello!”
      Veramente un post divertente, brava!

    11. Devo dire che condivido in pieno le insofferenze e l’iiritazione che certe cose o gesti provocano.
      Solo un appunto: per non sentire certi tipi di frasi o per non vivere alcuni comportamenti bisogna andare lontano da Palermo.
      Lo dico perchè io l’ho fatto parecchi anni fa, e da quel momento ho praticamente terminato l’ascolto di queste frasi.
      Ma se la dobbiamo dirla tutta…adesso mi mancano da morire…
      Vuoi mettere un incontro in mezzo alla strada e sentirti dire: e allora…chi mi cunti…???
      F A N T A S T I C O!!!
      Basta cogliere il lato caratteristico della cosa, e l’interlocutore ti apparirà immediatamente da buzzurro e ignorante, a una persona squisita e sopratutto gradevole.
      E’ sempre tutto relativo!!!
      In quanto alle offerte varie dei negozi varoi, le evito a priori non entrandoci neanche.
      Ciao!!!

    12. Entro in un famoso negozio di Palermo specializzato nella vendita di oggetti per la casa. Cercavo una semplicissima pentola d’acciaio (spaghettiera) di quelle con lo scolapasta incorporato, sempre in acciaio.
      Il commesso-proprietario mi chiede “posso aiutarla?” rispondo “si, cercavo una pentola con lo scolapasta incorporato, d’acciaio, di buona qualità”. Mi guarda come se avessi chiesto la luna, si guarda la punta delle scarpe e poi mi dice “venga le mostro questa ottima pentola in acciaio…con il cestello interno…” continuando a descrivere per circa 10 minuti le grandi qualità di quella pentola.
      ERA UNA PENTOLA PER CUOCERE GLI ASPARAGI!

    13. ma a proposito di domande sceme allora…
      ogni volta che aspetto l’ascensore a piano terra, e scende con qualcuno dentro, apre la porta, mi vede e se ne esce con la solita domanda: devi salire?
      mi verrebbe da rispondere: no grazie sto qui giornate intere a veder chi sale e chi scende…!

    14. sale? hahahaahhaahah
      è bellissimo in effetti, che poi c’è il trittico : sale? che piano? che caldo\freddo oggi !

    15. Anch’io faccio parte degli insofferenti, forse, ma sfido chiunque a rimanere calmo/a quando qualcuno parla e ti tocca dovunque per richiamare la tua attenzione e per rendere più chiaro il suo discorso!

    16. Avevo una collega, tale Cetty soprannominata Cetty-Novità per via di una sua strana abitudine.
      Il nostro ufficio aveva un lungo corridoio con stanze a destra e a sinistra, ogni mattina, quando arrivava, passando davanti alle nostre porte tipo orsetto del tiro al bersaglio, diceva “novità?” e tirava dritto senza aspettare una risposta.

    17. e mentre fai la fila alla cassa al supermercato, non c’è sempre qualcuno che ti chiede: deve pagare?
      no… aspetto l’autobus! mi freno sempre per un pelo dal dirlo… ma qualche volta me la levo questa soddisfazione….

    18. banale…mamma mia! ma con chi vi accompagnate?

    19. Io lavoro a stretto contatto la gente e di questi strfalcioni ne sento a bizzeffe. Quelle che più mi irritano però sono:

      giorno di festa (Natale, ferragosto, pasqua, 1 maggio…), io come un disgraziato lavoro e mi sento dire: ma chi è… oggi a lavoro?? Io puntulmente rispondo “Si a casa mi annoiavo” oppure “sto andando via aspettavo te/lei per chiudere”;

      conoscente che appena arrivato senza salutare mi dice: chi è Andrè! (io mi chiamo Andrea e lui vorrebbe dire come va Andrea…) Io puntualmente rispondo “Andrea sono io”;

      Io sono fermo che aspetto il cliente, in divisa (benzinaio…), la macchina arriva e mi chiede: siete aperti? Io generalmente rispondo “no, ma per lei faccio un eccezione e apro…”;

      Sono sempre stato per carattere rispettoso nei confronti di chi lavora, sopratutto della classe operaia, quindi non mi è mai passata per la testa di fare certe battute di sfottò nei confronti di un lavoratore, ma l’ignoranza della gente spesso fa perdere la pazienza.

    20. Grande Simo , è l’articolo piu’ divertente che abbia mai letto su Rosalio 😀

    21. ma che palermitani siete?

      palermo senza tutte quelle minchiate, semplicemente non esisterebbe più.

      ha ragione fabio quando dice che all’estero (dove vivo) ti mancano…diosettimancano!

      tenetevele strette perché sono il succo della palermitanità.

      P.s: forse le difendo perché io in tutti quei racconti sono sempre dalla parte di chi odiate (devo dire che quella che preferisco è chiedere come stai per poi fottermene altamente delle tragedie ca mi cuntanu…)
      besos

    22. detesto la tipica frase che risuona nel mese di dicembre : “se non ci vediamo tanti auguri” – rispondo al volo: “e se ci vediamo? auguri niente?”

    23. E la fatidica frase, non appena vengono a conoscenza che sei sposata da più di tre anni: “E bambini? Ancora nienteeee???” arrrghhhh!!!

    24. e che dire del…….”scusi me la leva una curiosità???? …. ed io: no no sa tinissi ” ahahahah

    25. bello troppo ridere!!!!!!

    26. Le domande che sembrano ovvie spesse sono dovute.
      Spesso siamo attirati dal “prezzo” che poi si rivela nudo e crudo, poi sinceramente.. Magari compri la camera nuova ma utilizzi la rete e il materasso che avevi già.
      “Il cassetto lo vuoi?” sottointeso : lo sai che lo paghi a parte!
      Quelle cmq sono strategie di vendita, non palermitanità.

      Sul “chi mi cunti” le varianti sono diverse, spesso te lo chiedono ad uso curtigghio.. in genere per circostanza basta un semplice : come stai?

      Sui capelli anche io questa non l’ho mai capita, come non capisco la delicatezza di coloro che osano il : “erano meglio lunghi”. Non è che hai cambiato il colore e puoi rimediare… Che hai da fare?
      Il problema è che molta, troppa gente nasconde dietro la “sincerità” una buona dose di cafonaggine.

    27. @Clada la stessa persona però sicuramente avrà chiesto in precedenza : e quanto ti sposi?
      Perchè se sei fidanzato da un pò di anni, praticamente sei felice di sposarti solo solo perchè così non te lo chiede più nessuno!

    28. Monica concordo pienamente….

    29. Simona…sei la mia donna ideale!ah ah ah

    30. …che ridere!
      Capisco che in tempi di cellulare, di telefonia mobile, etc… le abitudini cambiano, ma se mi chiami al telefono fisso ti pare normale domandarmi “SEI A CASA?” oppure nella variante pillicusa “DOVE SEI?”…
      “TI PARE CHE ABITO NELLA REGGIA DI VERSAILLES, LA SCELTA OSCILLA TRA CAMERA DA LETTO CUCINA O GABINETTO”:-)
      Ma cos’è sta smania di conoscere la mia esatta collocazione dentro casa, devi mandarmi un missile teleguidato dal satellite!?! 🙂
      Complimenti per il post Simona, ottimo stile e divertente (AUTO-)ironia… Sei palermitana, no?

    31. @spartano: dipende… fai rumorini quando mangi_??

      Comunque mi è venuta in mente un’altra cosa odiosa..
      Vai dall’estetista per la ceretta e dice : miiiiii ma sei piena di peli qui!!!!
      -.-

    32. Cara Simona, ricordi le agende Nay oleari o Dolly? Dovresti comprarne una e scriverci sopra tutte le banalità che riservi al blog, ci farest più figura. Certo da donna capisco che ti trovavi in fase pre-mestruale e avevi voglia di sfogarti, ma risparmiaci le cavolate, l’ode al vacuità di pensiero, perfavore e comprati un diario

    33. Merita sei liberissima di criticare ma il tuo commento entra (anche disgustosamente) nel personale e non te lo permetto. Ti invito a cambiare i toni, diversamente avrai vita molto difficile in questo blog. Grazie.

    34. @Merita, concordo sul fatto che questo post è da diario a quanto pare però piace. In merito al discorso che riportavo prima su “sincerità&cafonaggine” grazie perchè hai reso l’idea.. o sei anche tu in fase pre-mestruale?

    35. Rosalio le tue minacce mi stanno veramente facendo paura…..Se trovi disgustoso il riferimento alla fase pre-mestruale sappi che è una cosa naturale, se ti fa schifo si vede che hai problemi con il sesso femminile, Scusate comunque pensavo ci fosse gente intelligente e democratica, mi sbagliavo!!
      Ps Monica piace anche la tv spazzatura ma resta comunque spazzatura:) non te la prendere, rilassati!!

    36. @Merita : il diario Dolly non lo ricordo, mi risulta troppo antico. Solitamente la fase premestruale è la banalità – tipo che utilizzano gli uomini per spiegarsi i nostri atteggiamenti, e la trovo di scarsa efficacia, nonchè di originalità scadente. Concordo sul fatto che sia da diario, ma di meglio al momento non mi viene. Fino a che le mie odi ALLA VACUITà ( che mi risulta femminile ) saranno accettate, penso di risparmiare le pagine di diario.

    37. Ok Merita, buona permanenza.

    38. … che c’entra simona, “AL” vacuità concorda nel genere maschile con ” di pensiero” 🙂
      Tranquilla, meglio scrivere sul diario, ma pur sempre in italiano corretto!

    39. Non mi parlate di arredare…Sto passando i guai per la consegna di un normalissimo, semplicissimo, fot***issimo (ehm…scusate! Ma ho i nervi a pezzi!!) letto di ferro battuto…Ma quando me lo portanooooo???? Altra cosa: detesto chi “rumoreggia” mentre mangia!)

    40. Cu mancia fa muddichi. Verissimo, e fin qui sei perdonato, ma nel perdono non è incluso il rumoreee!!! aarrggh
      Ulteriore domanda fastidiosa per la sposina: “ma sei ingrassata? o pìccaso …eheheh…(occhiolino)…vi siete decisi finalmente?” aaaaaaargghhhh!

    41. Beh…tutto ci si può riassumere in un’unica frase, poichè credo che il primo postulato che governi il mondo sia quello per cui nessuno si fa i c***i propri!

    42. Altra cosa odiosa…..se ad un matrimonio vai in compagnia della tua fidanzata/compagna..la frase tipica è:

      Allora i prossimi siete voi?

    43. Simona, sei esaurita. Prenditi una pausa.
      Hai l’esaurimento da mettere su casa.
      Non fidarti mai di nessuno ed hai ragione. Compra cose semplici e materiali di base tu, tanto se lo compra l’impresa lo commpra a meno e poi ci mette la ricarica.
      Cmq, rilassati.
      Tutte le cose pesanti alla fine hanno una fine.

    44. …e quando al matrimonio ci vai sola…anzi, mi correggo, con la tua famiglia, quasi-trentenne…e le zie (che non vedono l’ora) ti chiedono: ma ancora tu nienteee??? e poi aggiungono: e come maiii??? ma miseriaccia nera!

    45. In fila alla casa dei più famoso negozio di detersivi e affini della città; fila interminabile, una sola cassa aperta e il tizio che sta dietro di te: “Ma lei è in fila? Ma c’è una sola cassa aperta?”
      Mia risposta d’istinti: “No, le altre casse sono pure aperte, ma a me sta troppo simpatica questa cassiera quindi faccio la fila in questa…”.
      Un’altra volta risposi: “No sono aperte, ma io ho tempo da perdere, mio marito non è ancora a casa e i bambini sono a scuola quondi posso anche stare in fila qua…”.

    46. a Lilly: e quando sali in auto parcheggiata e davanti a te c’è un’auto in doppia con l’omino dentro che ti chiede: “deve uscire?” “No, sono venuto a sedermi in auto per contemplare la tappezzeria.”

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