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giovedì 18 apr
  • Incrocio

    Vado a prendere un caffè dopo pranzo. Appuntamento, con l’amico del cuore, in centro. Oggi è caldo, lo scirocco non dà tregua.

    Al ritorno verso casa, trovo tutti i semafori rossi. Mi annoio, sono stanca. Altro stop, all’incrocio con via Notarbartolo.

    Lui è lì, vestito forse in maniera da risultare fuori stagione. Troppi abiti addosso. È seduto a testa bassa, con la schiena appoggiata ad un’auto posteggiata.

    Chiede l’elemosina, in genere. Adesso mi pare davvero troppo stanco, anche per domandare. Mi pare sia italiano, almeno all’apparenza.

    Se così fosse, non ci sarebbe nemmeno da prendersi il disturbo di doverlo rimpatriare.

    Con buona pace di Maroni!!

    Nessuno lo guarda. Nessuno lo vede. Lo osservo. Il suo profilo è marcato. La sua barba, a tratti, imbiancata dagli anni. I soliti diranno che, volendo, potrebbe anche andare a lavorare.

    D’altro canto, a sentir loro, la crisi sarebbe tutta colpa dei media e dei soliti comunisti.

    Ma in che paese vivo?! Non siamo più in grado di guardare oltre il nostro naso.
    È un lento peggioramento che non pensavo possibile in Italia, il paese della “famiglia” e del sorriso.

    Non ci capisco più nulla. Mi sento, solo, davvero spaesata.

    Ospiti
  • 5 commenti a “Incrocio”

    1. La crisi di oggi (che non è roba inventata dai comunisti o dai media) ci ha resi, purtroppo, più poveri non solo dal punto di vista economico ma anche spirituale. La conseguenza è un dilagare preoccupante di cinismo e intolleranza che non fa altro che renderci peggiori e indiscutibilmente meno umani. Hai descritto con molta delicatezza un problema che merita di essere affrontato. Complimenti.

    2. E come direbbe cuffaro:

      si ciatta dessuolido gomblaotto dei coamuneissci…in sigilia grazie alla madoanna la grisi non zi avveerde!!

    3. Ahahahah…che commenti, grazie mille!! Cristina

    4. ma l’indifferenza del “paese” non è indifferenza nostra?
      la crisi è ora.. l’emergenza immigrati è ora.. ma i poveri che chiedono l’elemosina ci sono sempre stati..
      ma tu cosa fai? io cosa faccio?
      a parte guardare, lasciare qualche moneta, riflettere un po’ e poi andare avanti verso il prossimo semaforo?
      alcuni di questi poveri stanno veramente male in salute.. avrebbero diritto ad assistenza.. e ci sono le leggi, ci sono gli enti che si occupano di queste situazioni..
      forse il nostro dovere potrebbe essere quello di segnalare?
      perchè a provare compassione c’è poco merito..

    5. Cara Elvira… non saprei se la compassione, quella vera, abbia poco merito. Il dibattito si aprirebbe e sarebbe certamente lungo. Che dire, che aggiungere all’ovvio? Il vero orrore, trovo sia l’indifferenza…Cristina

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