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giovedì 18 apr
  • Black out

    Una sera non gli andava di mangiare da solo e decise di andare con la sua ombra. Ebbe l’accortezza di camminare sempre su strade bene illuminate per non rischiare di perderla e si infilò in un locale, allegro, pieno di gente. E soprattutto con tanta luce. Si sedettero e cominciarono a mangiare, insieme con gli stessi gesti. Poi ci fu il black out. E fu di nuovo solo.

    Black out (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe
  • 2 commenti a “Black out”

    1. Che strano, proprio stamattina mi sono fermato per ammirare le figure che formava il sole, filtrando dalle veneziane. Un gatto sul tappeto. L’ho immaginato con il pelo lucido, nero e gli occhi gialli luminosi, come il gatto che non ho più. Ho ancora una scatoletta del suo mangiare, in frigo. E’ tonno di gran qualità. Peso netto grammi 200.

    2. Toccante, davvero!

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