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giovedì 28 mar
  • Il mondo che vorremmo

    Questo fine settimana avrà luogo a Castelbuono SoLeXP. Generalmente i miei post su Rosalio, che mi ospita sempre con generosità, sono articoli sulle attività che realizzo, o valutazioni a consuntivo delle stesse, questo perché ho deciso programmaticamente che il “fare” debba essere la mia risposta possibile ad un mondo che fondamentalmente non condivido.
    Ed è così anche questa volta, forse con più ardore delle altre, perché SoLeXP è il progetto a cui tengo di più tra quelli in cui mi sono coinvolto, perché, queste sono le ambizioni, cerca di mettere insieme idee e gente che come me vorrebbero vivere in un mondo diverso e che sono disponibili ad impegnarsi per realizzarlo, meglio: che si stanno già impegnando in quella direzione.
    La manifestazione ha una struttura innovativa e per molti versi inusuale: c’è la musica, naturalmente, perché non esiste, a mio avviso, linguaggio più diretto ed universale (Lello Analfino dei Tinturia, Mario Incudine e Terra, Djelidafrique, ‘ncantudaziz, Folkalab, Ubuntupart, ZoesParty ecc.); ma il festival ospita anche e sopratutto tanta gente del fare, contadini, imprenditori, amministratori, ciascuno con la sua storia, il suo modo pratico di cambiare il mondo; saranno presenti con le parole, emozionandoci con le loro storie e le loro idee, ma sopratutto presentando ed offrendo i prodotti del loro lavoro. È la prima esperienza che mi risulti di un festival in cui prendono direttamente e contemporaneamente la parola quanti concretamente sono responsabili di alcuni nodi essenziali del nostro vivere quotidiano: il cibo che mangiamo, il vino che beviamo, le tecnologie che usiamo. E nel quale l’obbiettivo sia ragionare sul futuro. Sono presenti un ventaglio di espositori ed aziende che va dai produttori di pannelli solari e microeolico, al piccolo produttore di manna. Racconteranno i loro vissuti, i loro progetti ed i loro prodotti. Così, avremo modo di degustare vini, pane, olio, ma anche conoscere tecnologie e strumenti per risparmiare denaro e proteggere l’ambiente. Vedere seduti accanto e muoversi insieme nella stessa area-soluzione chi realizza macchine elettriche e chi pianta patate rispecchia molto il mondo che vorrei.
    C’è un’area dedicata ai giovanissimi ed ai bambini a partire dai sei anni. Sono le sezioni del progetto che amo di più, perché quando si parla di cambiare il mondo ci si dimentica sempre che lo si fa sopratutto per quelli che stanno arrivando, e si prova a farlo, quando lo si fa, senza di loro. Queste aree dedicate sono gestite da ASP, Parco Avventura e Scout di Modica, sono per me il cuore che batte della manifestazione, consentiranno alle famiglie di programmare i tre giorni sul Parco senza che i bambini debbano essere l’ostacolo o l’impedimento, semmai una delle ragioni per venire a trovarci, l’occasione per regalarsi tutti insieme un giorno felice. Abbiamo pensato tutto come una grande festa, nella quale bere, mangiare, ballare e soprattutto incontrarsi a televisioni spente.
    Abbiamo previsto una navetta da Palermo e Cefalù, per chi non possiede l’automobile e per chi vuole ridurre il suo impatto ambientale nel venire (servizio prenotazioni ALI 0916118775, 3497614961).
    Il progetto nasce con una cucitura lenta e faticosa dal basso, abbiamo cercato di coinvolgere amministrazioni, associazioni, operatori. Questo è un lavoro improbo in Sicilia e parlare di sinergia, collaborazione, cooperazione è, per usare un eufemismo, un po’ complesso. Per cui circa un mese fa stavamo abbandonando, lo confesso, poi, prima ancora dei supporti economici, che non sono tanti quanto sarebbe stato necessario, è arrivato un messaggio della Presidenza della Repubblica, uno della Presidenza del Senato, ed un riconoscimento dalla Commissione Europea; tutto questo ci ha responsabilizzato ed abbiamo trovato lo slancio e le energie per fare quello che non pensavamo si potesse fare.
    Il plurale, per me, è d’obbligo, perché SoLeXP è un progetto collettivo, un gruppo di lavoro composito che si è via via costituito, impegnato per circa un anno, formato nel suo nucleo originario da poco più di dieci persone, che si è coordinato con i vari sottogruppi che gestiscono in maniera autonoma varie parti della manifestazione. Alla fine siamo stati varie decine quelli direttamente ed indirettamente coinvolti nel progetto. Abbiamo testato un modello di lavoro che sognavamo di potere mettere in pratica da anni, una organizzazione orizzontale nella quale ciascuno ha un proprio centro di responsabilità, che io mi sono limitato a coordinare nei flussi di comunicazione e nella direzione. Quindi non c’è un capo a SoLeXP ma una condivisione di responsabilità, e non c’è un padrone, perché nei nostri cuori appartiene a quanti hanno avuto ed avranno voglia di contribuirvi anche solo venendo a trovarci. Ed in parte è così il mondo che vorremmo, senza capi né padroni.

    Il programma della manifestazione si trova sul sito www.solexp.it.
    Aspettiamo con gioia quanti decideranno di venirci a trovare.

    Palermo
  • Un commento a “Il mondo che vorremmo”

    1. oh che bello è arrivata la Sostenibilità anche a Palermo.

      adesso è tempo di innovazione e Design Thinking!

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