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mercoledì 24 apr
  • L’arcivescovo Romeo sferza la politica nell’omelia al Comune

    Paolo Romeo

    Nell’omelia della tradizionale funzione nel palazzo comunale l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo ha riservato dei passaggi alla politica cittadina: «Sembrano trionfare, nella concezione dell’amministrazione della cosa pubblica, logiche di interesse personale, di gruppi particolari o di fasce sociali che non possono non generare un pericolosissimo disinteresse per la collettività. A tutto questo non possiamo e non dobbiamo rassegnarci. […] Il Festino può rivelarsi davvero un’occasione propizia per ritrovare una maggiore unione nel servizio ai palermitani e così, mentre la Santuzza ci invita a gioire insieme nella festa, che la onora come esempio fulgido di virtù umane e cristiane, ci sprona tutti a rinnovare i nostri propositi nel metterci all’opera per la nostra Palermo, per dare ai suoi cittadini, specie a quelli più deboli e bisognosi, un senso alto della vita, piena dignità, necessario rispetto, un’esistenza autentica che realizzi in ogni circostanza quella indiscutibile vocazione donata all’uomo nell’atto della creazione: essere ad immagine e somiglianza di Dio. […] Questa nostra amata Palermo soffre ancora! Come invasa da pesti antiche e nuove, si rivela spesso paralizzata, si ritrova abbandonata, segnata dai bubboni di mali endemici e di problematiche sociali ed economiche che – accumulatesi nel tempo e non adeguatamente affrontate – continuano a far dilagare infezioni e aumentano malcontento e scoraggiamento. Questa nostra amata Palermo trepida per il suo futuro, e attende che tutti coloro che sono preposti a condurla sulla via dello sviluppo e della pacifica convivenza, pongano al centro – su modello di Rosalia – i bisogni dell’uomo, vera icona del Creatore, come testimoniato dall’antica espressione di S. Ireneo di Lione: la gloria di Dio è l’uomo vivente».

    Il sindaco Cammarata ha commentato: «Bene ha fatto monsignor Romeo a rilevare la necessità che la politica e le istituzioni si impegnino oggi più di ieri per cercare di perseguire, con unità di intenti e pur nel necessario distinguo tra maggioranza e opposizione, il bene della città e dei cittadini. Aggiungo che è fondamentale che questo avvenga tenendo sempre fissa la barra politica ed amministrativa assolutamente imprescindibile nel governo della città e che per me è stata guida in tutti questi anni. […] In occasione del Festino di Santa Rosalia, patrona della città, cui tutti i palermitani si rivolgono con la preghiera è importante che l’obiettivo del bene comune sia ribadito e perseguito facendo fronte comune».

    Il programma religioso del 385esimo Festino di Santa Rosalia prosegue alle 19:00 con i Primi Vespri solenni in Cattedrale alla presenza delle autorità civili e militari.

    Palermo
  • 4 commenti a “L’arcivescovo Romeo sferza la politica nell’omelia al Comune”

    1. Non ha rossore…
      🙁

    2. Sarebbe l’ora che SAnta Rosalia ci liberi dalla nuova peste di una politica autoreferenziale che campa sul clientelismo approfittando della povertà di molti palermitani.

    3. A parte la retorica, a parte la riverenza servile e timorosa della pseudo-politica nei confronti del potere ecclesiastico ( e qui non ci capisco più niente! perché, da cristiano, la mia concezione del cristianesimo mi fa pensare piuttosto all’umiltà, e in termini pratici terra-terra non si capisce perché devono rappresentare un “potere”; qual’è il criterio? ), ogni volta che parlano non pensano mai, né papa né cardinali, di distribuire ai poveri una parte dei ricchi redditi dello IOR o altri dei ricchissimi redditi finanziari, immobiliare compreso.
      http://www.lancianonline.altervista.org/?p=118

    4. A parlare sono tutti bravi, ma a fare …
      Gigi, questo articolo fa rabbrividire,ma che se ne fa il Vaticano di tutti questi soldi ?
      Altro che San Francesco o il Cristo! chissà perchè perfino un qualsiasi Siddharta arriva a rinuciare a tutto nella ricerca del divino, ma questi esempi non sono seguiti, qua si continua a mantenere questo potere,
      forse pensano che i soldi gli risparmieranno almeno le
      pene terrene , visto che per quelle celesti devono ricorrere ad un altro “sportello” !

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