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venerdì 19 apr
  • 13 commenti a “Il Papa sarà a Palermo a ottobre”

    1. Questa terra ne ha tanto bisogno.

    2. Le visite di Giovanni Paolo II in Sicilia sono passate alla storia (come dimenticare il discorso, direi l’incazzatura, a braccio contro la mafia nelle valle dei tempi nel 1993) e credo che oggi gli argomenti scottanti non manchino, anzi la situazione si è aggravata.
      Un saluto dalla capitale!

    3. peccato se fosse venuto di venerdì sarebbe potuto venire al Rise Up

    4. Giovanni Paolo II ha fatto bene a rivolgersi contro i mafiosi la sua sfuriata me la ricordo ancora: “Convertitevi che verrà il giudizio di Dio”.
      Ma alle parole non sono seguite azioni concrete. L’unica cosa che secondo me doveva fare è scomunicare tutti i mafiosi! Allo stesso modo non credo che Benedetto 16° scomunicherà nessuno, sicuramente farà un giusto discorso, giuste esortazioni ma niente fatti.
      Eppure la chiesa quando vuole i provvedimenti li tira fuori:
      I divorziati non possono fare la comunione,
      e neanche le donne che abortiscono,
      Recentemente riguardo la pillola abortiva Ru486 hanno minacciato di scomunicare chi la usa chi la prescrive.
      A suo tempo il vescovo Milingo è stato scomunicato e così via gli esempi ci sono basta cercarli su google.
      Quando però si tratta dei mafiosi i quali sono criminali, assassini recidivi con alle spalle centinaia anzi migliaia di omicidi … dovrebbe essere ovvio scomunicare.. almeno per me è ovvio…invece no, scomunicare no! Non va bene.
      Mi chiedo perchè?

    5. comincio fin da ora a far marcire uova e pomodori da lancio

    6. Vediamo se le dice due paroline esplicite e incontrovertibili contro la mafia, magari anche in tedesco, ci accontentiamo…

    7. Aspè che me lo segno…

    8. uuuh, di qua ad ottobre: muore un papa e se ne fa un altro

    9. Mii, e ci pensa ora? 🙂

    10. E come disse Troisi in Non ci resta che piangere:”Mo me lo segno”…Nel frattempo comincio a piantare un orticello di pomodori che sicuramente non utilizzerò per fare la passata…Ma che rimanga nella sua corte dorata,per favore

    11. Salvatore Grigoli, il sicario della mafia che uccise don Pino Puglisi il 15 settembre 1993 e che dopo il suo arresto iniziò a collaborare con la giustizia, chiedendo perdono alla Chiesa, ricorda con queste parole il suo pentimento:

      «Ero un mafioso agli ordini dei boss di Brancaccio quando il 9 maggio 1993 il Papa lancio’ dalla Valle dei Templi di Agrigento l’anatema contro di noi. Non ricordo bene le parole, ma da allora in Cosa nostra si comincio’ a vociferare che la Chiesa cominciava ad essere diversa».

      Grigoli, non ebbe mai la possibilità di testimoniare il suo pentimento cristiano dinanzi al Papa, così come avrebbe voluto fare nel luglio del 2000, nel corso di una manifestazione giubilare sulla redenzione, che si svolgeva in Vaticano.

      I giudici della Corte d’Assise che allora lo processavano per aver commesso omicidi non diedero l’autorizzazione.

      Il pentito, nel corso delle sue dichiarazioni, sottolineò che i mafiosi non erano abituati a scontrarsi con la Chiesa.

      Il monito di quel maggio 1993, dalla Valle dei Templi di Agrigento, lanciato da Giovanni Paolo II, sarebbe stato letto dalle famiglie mafiose come una «sfida».

      Ma cosa disse Papa Wojtyla, stringendo il crocifisso e alzando il dito verso il cielo nella Valle dei Templi?

      Il Papa, lancio’ una «scomunica» contro i mafiosi, che avrebbe a lungo fatto parlare e riflettere anche chi ben poco valore aveva dato sino a quel momento agli insegnamenti cristiani e alla vita degli uomini.

      «Dio ha detto ‘non uccidere’: nessuna agglomerazione umana, mafia, puo’ calpestare questo diritto santissimo di Dio».

      «Questo popolo siciliano talmente attaccato alla vita, che ama la vita e da’ la vita, non puo’ vivere oppresso sotto la pressione di una civilta’ contraria, la civilta’ della morte».

      Mai fino a quel momento, un Papa aveva pronunciato parole tanto roventi contro la “Mafia”.

      L’invito ai mafiosi a convertirsi e l’anatema scagliato contro quanti avevano deciso di continuare a vivere al di fuori delle regole del cristianesimo e della civilta’, fecero in breve tempo il giro del mondo, raggiungendo anche taluni che da sempre erano stati sordi alle parole e che l’unico linguaggio che conoscevano era quello delle armi.
      Ora che Karol Wojtyla non c’e’ piu’, nel cuore della Valle dei Templi, ai piedi della Concordia, nello stesso luogo dal quale scaglio’ l’anatema contro i mafiosi, resta la Croce-Monumento, a ricordare le sue parole e a continuare ad essere da monito contro la cultura della “Morte”.

      Grazie Wojtyla!

    12. mi pare che ci sia un comandamento che dice rispetta il prossimo come te stesso.
      Farebbe prima a scomunicare chi e’ accecato da
      odio,
      invidia e
      mancanza di rispetto verso i propri
      simili.

    13. in russia, involontariamnte, c’era la chiesa del silenzio. in sicilia , volontariamente c’è la chiesa…sparatrappu, cioè cerotto in bocca.

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