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giovedì 28 mar
  • Food and dream

    Ce lo insegnano tutti i più grandi maestri di cucina ed esperti di gastronomia: il cibo è un’esperienza sensoriale. Per me invece è un’esperienza onirica. Io se vado a cena fuori, dopo, faccio i sogni.
    Sogni strani di quelli che non puoi neanche smorfiare per giocare un terno secco su Palermo.
    Ora mi chiedo: può essere un sogno un parametro di giudizio per scegliere cosa e dove mangiare?
    Se in un sorso di vino si può riconoscere l’essenza dei loti piantati sulle pendici dell’Etna, perché non dovreste bervi anche questa?
    Ci provo! Ecco una brevissima guida gastronomico onirica.

    Mentos e Coca Cola

    Ristorante Pizzeria: Le volte.
    Portate: polentina con fonduta di formaggio, linguine con carciofi e lardo di colonnata, torta con crema d’arancia e fragole, acqua.
    Sogno: Convegno di un non meglio precisato partito politico. Ascolto con interesse gli interventi dei relatori. Il presidente della sezione di Palermo lascia la parola a quello di Napoli, che illustra agli astanti la grandiosa novità.
    Un nuovo Inno!
    Inizia a cantare un divertente motivetto con accento partenopeo. Un gruppetto del pubblico della sezione napoletana sottolinea alcuni passaggi con un balletto tipo YMCA.
    Viene lasciata la parola al presidente della sezione francese, che annuncia un nuovo ritrovato scientifico, che cambierà il mondo: la bombe!
    Mangia un pezzo di manzo, butta giù un paio di mentos, un cucchiaino di bicarbonato ed un bel bicchiere di latte. Accenna un’espressione di sofferenza e si dissolve in una nube gialla pestilenziale, che invade la stanza. Tutti scappano.
    In fuga mi ritrovo nel corridoio del mio liceo insieme ad Antonella Clerici. Non esiste via d’uscita.
    La bionda mi chiede: «Ed ora come usciamo di qui?».
    Abbozzo un ghigno e con una bottiglia di latte in mano esclamo: «la bombe!».

    Sono un fenomeno paranormale

    Ristorante: Tinto.
    Portate: Pizza bianca ai cinque formaggi, acqua.
    Sogno: Sto leggendo un libro di Scienza delle costruzioni. Qualcosa vicino all’orecchio mi dà fastidio. Mi improvviso santone indiano e mi opero da solo a mani nude con immagini splatter da B-movie di Romero.
    Un inviato di “Striscia la notizia” irrompe nella stanza per darmi del truffatore.
    Provo a spiegargli che faccio tutto a titolo gratuito.
    Alla fine estraggo fuori dalla testa qualcosa di non meglio precisato. Decido di metterlo all’asta su e-bay.

    Non sarà un’avventura

    Trattoria: Altri tempi
    Portate: Fave a cunigghiu, pomodori secchi, insalata d’arance, cacio, moffolette, broccoli e cardi in pastella, musso e carcagnolo, brociolone, acqua e vino della casa.
    Sogno: Mi ritrovo in un villaggio azteco con Giorgio Pasotti ed una non meglio identificata ragazzaparecchiocarina, che d’ora in poi per comodità chiameremo rpc .
    Nonostante di norma, di fronte all’idea di salire una rampa di scala, improvviso attacchi di panico, riusciamo miracolosamente ad arrivare in cima al tempio. Mentre Giorgio Pasotti a braccia tese si crede Kate Winslet nel Titanic, la rpc decide di abbandonarsi nel vuoto, ruzzolando dai gradini e sbattendo ripetutamente la testa. La raggiungiamo. Lei più pimpante e fresca di prima ci invita a scappare. Scappiamo dentro il tempio. Incontro Daniele Luttazzi, che mi invita ad acquistare uno strano cristallo di ametista per farmi luce dentro i cunicoli. Dei samurai ci chiedono qualcosa. Parlano in arabo ed indossano un kilt scozzese.
    Provo a chiedere spiegazioni a Luttazzi, che sorridendo. risponde: «Ma caro, è la globalizzazione!».
    Si allontana tenendo per la mano la rpc.

    N.d.a.: Data la costante televisiva dei sogni questo post può pure intitolarsi “Show and dream” ed essere considerata una breve guida tv. Fate voi!

    Colonna sonora: Mentre dormi (Max Gazzè).

    Ospiti
  • 8 commenti a “Food and dream”

    1. GENIALE!!! 😀

    2. Rimango a bocca aperta…

    3. Bravo! da ridere quasi alle lacrime…
      Un misto di Woody Allen e Giobbe Covatta!

    4. Strani percorsi. Mi torna alla mente “La Fiera dei Sogni”. Non Mike però ma Vanna Brosio. Ed allora la colonna sonora diventa questa : “bin ban tan bon la cabina non ce l’ho bin ban tan bon sulla spiaggia non si può ….yaya ma che caldo che fa” e vado a cercarla su youtube…. ” Prendi un ombrellone a tinte scure però….” 🙂 Ps Bravo !

    5. prenoto immediatamente a Le Volte!

    6. non dirlo in giro però..magari al ristorante ti fanno pagare la sovratassa per i sogni inclusi..ahahha
      bravissimo:)

    7. Io agli “altri tempi”, mi ci ritrovo, ma tu potresti sposare la tua passione per la musica ricordando Nicola Arigliano e facendoti del bene con … ” digestivo Antonetto”.

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