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venerdì 29 mar
  • Raccolta differenziata, sentite questa…

    Si parla tanto di racconta differenziata. La famigerata racconta differenziata. Da quanti anni se ne parla? Porta a porta si perché è sicura; porta a porta no perché non è economica; le campane disseminate (ma neanche troppo) per la città, vengono distrutte dai vandali; l’“invenzione” del Comune sui cassonetti interrati, si è rivelata un aborto; mancano gli operatori ecologici per mille problemi (evito di entrare nello specifico altrimenti facciamo notte!); la gente non differenzia… Insomma non si trova mai la soluzione e il problema resta! Ma le soluzioni ci sono!

    In generale, ovunque nel mondo – non solo a Palermo – i problemi legati alla raccolta differenziata sono di due tipi: i costi fissi di operatori ecologici, cassonetti e discariche, e quelli “variabili”, cioè la buona riuscita della racconta differenziata, lasciata alla volontà dei cittadini.

    Altrove, e parlo della Svezia, hanno trovato la soluzione. Limitando i costi e con ottimi risultati. Qui alla raccolta differenziata porta a porta neanche ci si pensa. Hanno inventato un sistema innovativo, economico, sostenibile ma soprattutto funzionante! Vi spiego: nelle entrate dei medi e grossi supermercati – i nostri Auchan, Conad, Coop, GS – vi sono delle macchine self-service nelle quali si inseriscono oggetti come lattine, contenitori di latta, bottiglie di vetro e plastica…oggetti che, nel migliore dei casi, andrebbero a finire nel comune cassonetto. Ma non finisce qui…la macchina, riconoscendo il peso e il materiale dell’oggetto, rilascia un buono di acquisto spendibile all’interno dello stesso supermercato. Non è fantastico?! Ricicli e ti pagano pure!!

    Inoltre, nelle scuole vi sono programmi che spiegano ai bambini la raccolta differenziata. Immaginatevi che fanno delle visite guidate seguendo tutto l’iter: dal supermercato – e li ho visti con i miei occhi e con grande stupore – fino alla discarica. Mi viene da ridere solo a pensare ad una visita guidata a Bellolampo!

    Quali sono i costi del sistema di raccolta differenziata svedese? Pochi!

    Quelli fissi, sono limitati alle strutture di raccolta dei rifiuti nei supermercati. Questi costi però vengono ammortizzati nel lungo periodo. Quelli variabili, sono pari a zero. Se si comincia sin dai primi anni di vita – sin dagli asili nido – a imparare a differenziare, il problema non ci sarà! Ed inoltre, in ogni ufficio pubblico, biblioteca, università, negozio, ospedale, palestra…ci sono i cestini differenziati che ti pare male non seguirla sta benedetta raccolta differenziata!!

    Difficile? Siamo in Svezia? A Palermo non funzionerebbe? Non credo. Anche perché si guadagnano pure soldi a riciclare.

    È dalle cose semplici ma efficienti che bisogna partire. Se si forniscono i servizi – con un corollario di modifiche che definirei “culturali” – e se si dà l’esempio, la gente non può non seguire le regole. Certo i risultati non si avranno il giorno o il mese successivo. Investendo in metodi sostenibili (come le macchine nei supermercati o altri numerosi metodi innovativi ed economici), i risultati si raccolgono!

    Ospiti
  • 12 commenti a “Raccolta differenziata, sentite questa…”

    1. questo tuo racconto è molto bello e secondo me è basato su due principi:il valore delle cose e la simbiosi. l’unico modo per eliminare i rifiuti, che rifiuti non sono, concetto nato con il consumismo, è quello di dargli il giusto valore economico in modo che in una società fondata sul denaro questi oggetti possano avere nuova vita. la simbiosi o meglio le nuovi abitudini e la multifuzione data ai supermercati permette di abbassare i costi. secondo me è questo concetto che rivoluzionerà il mondo e permetterà di trovare nuove risorse, ovvero di poter vivere con poche, modificando la nostra vita, le nostre abitudini ed il mdodo di concepire la vita. non dovremo lavorare molto per avere ciò di cui non avremo bisogno.

    2. per palermo? fantascienza. Mia moglie insegna in una scuola media in loco….matematica e scienze…ma ogni tanto, visto il comportamento dei suoi studenti, cerca di “infilarci” qualche “istruzione” di educazione civica. Tempo fa domandò ad una sua alunna che aveva gettato della carta in terra nella classe…”ma quando sei a passeggio e hai della carta da gettare dove la butti?”..risposta: “in terra”…e “non credi che sia meglio buttarla in un cestino e se non ce ne fossero conservarla in borsa fino a quando a non lo trovi?”..risposta: “seeee….mi siddia”!! Ho detto tutto….

    3. La scena a palermo sarebbe questa: simil-posteggiatore davanti alla macchina per riciclare che appena ti avvicini col sacchetto pieno di monnezza da distribuire ti dice “senta, che fa, ma dunasse a mia che tengo a picciridda malata”.
      E non arrivo ad immaginare il peggio: il “fermo” per rubarti la monnezza di mano… 😉

    4. sono sicura che palermo diventerà come la Svezia,la Svizzera,Zagabria,peccato , ci manca poco x civilizzare la parte ++++brutta,gli ESCREMENTI umani

    5. Anche a Berlino fanno così e chissà in quanti altri posti. Se ne deve occupare il supermercato stesso di queste macchine?

    6. @ là
      In molti paesi europei, e non solo, applicano questo sistema. Vi è un accordo tra comune e supermercato che consiste nel dare una parte del supermercato (interna o esterna- in generale all’ingresso) al comune che li usa per queste macchine differenziatrici.
      Al comune fa comodo perché il cittadino è invogliato a riciclare..cosa ne entra al supermercato? I buoni emessi delle macchine possono essere spesi sono in quel supermercato..quindi il cittadino è “obbligato” a spendere i buoni solo lì!

    7. @Alberto
      Si infatti. Ricordo che con 6 bottiglie riuscivo a ricomprarmi una bevanda in lattina ma si doveva tornare nello stesso supermercato per usufruire del buono rilasciato dalla macchina.
      Una figata incredibile.. ho bevuto gratis per 10 giorni e il mio amico che abita lì ogni volta fa la spesa a metà prezzo.
      Secondo me i supermercati di qui e Cammarata non ne sono a conoscenza..

    8. Il problema rimane sempre lo stesso: la cultura, l’istruzione che a Palermo non funziona. Molti insegnanti lavorano male, i genitori sono spesso gente ignorante che tramanda i propri usi e costumi ai figli ed infine il comune che pensa solo alla prossima truffa. E’ orrendo capire i problemi della propria città e non poter far nulla…

    9. Sono andato a Stoccolma a studiare il quartiere di Hammarby, che oltre a quello che dite mette assieme energia acqua e rifiuti in un sistema integrato. Questo sera ho proiettato dia e fatto uno spettacolo di intrattenimento parlando del sistema di progettazione e gestione integrata di questo quartiere e facendo delle considerazioni su cosa si può fare in Sicilia.
      A presto e un saluto di pace Nino LB

    10. Sono convinta che invece questa operazione riuscirebbe bene e porterebbe grandi benefici alla pulizia della città,senza contare che perfino chi trovasse spazzatura per la città (a causa degli ultimi incivili o per altre cause) sarebbe fortemente incentivato a smaltirla….visto che ne avrebbe un ritorno economico immediato! Ma i nostri amministaratori sono capaci di mettere in cantiere una tale iniziativa (che temo pesterebbe tanti piedi)?

    11. Suggerirei caldamente a chi mira ad arrivare al governo della nostra città di considerare seriamente l’importanza di mettere nel suo programma questa proposta!

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