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venerdì 29 mar
  • Parcheggio critico

    Chi si dà da fare, fosse anche attraverso i mestieri più improbabili per tirare a campare, mi ispira una naturale solidarietà e simpatia. Ricordo anche i volti di storici parcheggiatori che, data l’età, non potevano che essersi così autoriconvertiti da chissà quale precedente occupazione più o meno precaria. Ad uno che ti segnala un posto libero o che ti aiuta a parcheggiare non ho mai pensato di negare una mancia finché la progressiva copertura delle strade unita ad una certa arroganza da parte di chi pretendeva “il caffè” pur in assenza di qualsivoglia prestazione, rivendicando quasi il diritto ad una rendita di posizione, mi ha portato a immaginare che non vi fosse nulla di spontaneo in quelle presenze per le strade e in quelle richieste, ma che rispondessero a precise assegnazioni, ad una pratica autorizzatoria di una qualche “autorità” ancora non censita dalla nostra pur elefantiaca amministrazione pubblica. C’è quindi qualcuno che si arroga il diritto di dare in concessione tratti delle nostre strade perché altri riscuota il controvalore di un caffè preteso più che offerto. Prova ne sia che se l’attività di posteggiatore fosse veramente tanto libera quanto abusiva, non ci sarebbe un problema, non si violerebbe un assetto comunque disciplinato, ad improvvisarsi posteggiatori in una strada scelta a caso. Questo è il punto: disciplinato da chi? Chi controlla il territorio? È giusto finanziare questo tipo di controllo o non sarebbe meglio scoraggiarlo? Trovare un parcheggio è un problema non solo a Palermo, ma anche in tante altre città: la particolarità sta nel fatto che da noi il problema ha ulteriori risvolti civili e sociali.

    Palermo
  • 5 commenti a “Parcheggio critico”

    1. Quoto tutto in pieno

    2. Questa gentaglia nullafacente si è arricchita grazie a questo business, adesso i parcheggi sono di “proprietà” delle famiglie che hanno conquistato quel territorio, e l’attività si tramanda di padre in figlio. Se ogni tanto (come è capitato recentemente al buccheri la ferla e alla cala davanti il Kalavuci) il marito e i figli vengono arrestati ci pensano le mogli a continuare l’attività e marcare il territorio, in attesa che i familiari escano dal carcere. E’ un vero schifo, ma da soli non possiamo eliminare il sistema. Troppo facile dire “bisogna non pagare e il fenomeno svanirà”…ma quanti sono quelli che veramente non pagano mai? si e no il 5% degli automobilisti secondo me; da soli non ce la possiamo fare, abbiamo bisogno dello stato; ma lo stato secondo me può arginare il fenomeno non con sporadiche retate, ma andando direttamente ad inglobare il servizio non richiesto dei parcheggiatori al reato di estorsione. Così questa feccia sarebbe arrestabile a vista, solo per il fatto di esercitare il ruolo di parcheggiatore.

    3. Mi fa piacere che Donato si sia anche lui accorto di ciò che pure era venuto fuori in altre occasioni qui su rosalio.

      Purtroppo l’esercizio abusivo della professione di posteggiatore non è paragonabile – come reato – a quella messa in atto da qualcuno che si finge medico, o notaio o avvocato. E quindi più di una multa non gli si può fare.

      Il reato diventa più grave quando il posteggiatore abusivo insiste oltre il lecito (ovvero con minacce o altro) nel richiedere un corrispettivo che pure non gli è dovuto. Allora sì che si configura l’estorsione…

      In quanto alle mogli dei posteggiatori… diciamo che sono a volte anche più “arraggiate” dei loro mariti. Hanno una faccia tosta incredibile e non si arrendono nemmeno se dici loro che non hai intenzione di pagare.

    4. Invece di pagare il 60% (…e mi sto tenendo molto basso!!) degli impiegati comunali/regionali senza che essi facciano un emerito c…Perchè non gli facciamo fare i posteggiatori COMUNALI. Si renderebbero utili persone che campano sulle nostre spalle e offendono chi LAVORA 10\12 ore al giorno per portare a casa un pezzo di pane. Spesso le soluzioni migliori sono anche le più semplici. Quello che blocca l’evolversi delle situazioni è sempre la volontà dei singoli.

    5. Quello che più mi fa rabbia è che le forze dell’ordine sanno benissimo quali sono le zone calde dei posteggiatori abusivi, eppure non fanno nulla, a parte qualche improbabile e rarissima retata che addirittura, data la sua eccezionalità, finisce pure sui giornali. Bisognerebbe organizzare dei controlli costanti, specialmente il sabato sera, nelle zone centrali della città. Alcuni poi hanno un coraggio incredibile! Piccolo aneddoto: oggi pomeriggio sono andato da Feltrinelli, ma non avevo con me la solita tonnellata di ferraglia che non si sa mai dove piazzarla, ma una agile e leggerissima bicicletta. Ci credete? Appena uscito dalla Feltrinelli il posteggiatore voleva i soldi per la bicicletta!!! Ovviamente l’ho mandato a quel paese e lui è subito andato all’attacco di un poveraccio col motorino che stava arrivando…

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