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giovedì 25 apr
  • Il bello di Rosalio

    Immaginiamo per un secondo uno spazio sconfinato, verdi praterie che si stendono lungo la valle, la speranza per il nuovo mondo. Il primo giorno, eravamo tutti con il fiato sospeso: Rosalio.it si presentava proprio così.

    Questo spazio vuoto volevamo riempirlo delle nostre migliori idee e queste idee metterle alla prova, prima di tutto contro. Contro l’assenza di iniziativa della nostra città stagnante, gioco facile, ma anche contro i soliti noti che se ne stanno seduti in poltrona a parlare anche per noi, anche per Palermo. Contro tutto questo, semplicemente provavamo a dire: a Palermo pure io .

    Ci volevamo mostrare, mostrare che siamo in tanti (un milione!) e che siamo molteplici, che Palermo non è di certo la sua decantata palermitanitudine, non è per forza una condizione metafisica unificante da cui riflettere tematiche universali ma è proprio come ogni città, fatta di tante cose. Impegno civile e shopping sfrenato, feste vip e raduni alternativi, tacchi a spillo e ballerine, cinefili e cinofili, vegetariani e amanti delle fettazze di carne, buddisti, nostalgici, sbruffoni, omosessuali, tassisti, romanzieri falliti, dopolavoristi della domenica e, perché no, perfino semiologi. Cosa avevano in comune persone tanto diverse? Il fatto di essere ai margini del discorso della città, non integrati e pertanto antagonisti (antagonismo con il senso dell’umorismo!), in competizione con la città integrata, quella riconoscibile e riconosciuta. Gli autori e i commentatori di Rosalio, infatti, pensano di saperla lunga, più lunga dei canonici interpreti della città e di questi, sia virtualmente che fattualmente, vogliono prendere il posto, per fare meglio. Tanta vita, in un mix esplosivo fra quotidiano inesplorato e positiva presunzione, secondo noi che abbiamo fondato Rosalio, scorreva insospettabilmente, senza che nessuno se ne accorgesse. Per due ragioni. La prima è davvero ovvia, la vita quotidiana nella nostra città è sempre stata considerata un lusso, non si può parlare delle scarpette basse in una città metafisica, nella città della morte, nella città in missione, non c’è tempo per queste fesserie. L’altra, se volete, è un po’ meno evidente ed ha a che fare con il fatto che ogni microgroppuscolo della città si sente e si comporta come legittimo rappresentante di “tutta Palermo”, incarnatore del bene e del male urbano, tanto da impegnarsi fattivamente non soltanto a contraddire il proprio interlocutore (come sarebbe normale) ma al contrario a cercare di epurarlo, di ridurlo al silenzio, di scacciarlo, di cancellarlo. La mia stima per Tony nasce dalla sua forza, la sua determinazione di mantenere questa apertura del format, contro le innumerevoli pressioni, i consigli degli amici, le tante minacce, le liti e i flame che sul blog si sono dalla sua nascita avvicendati.

    Non arrendersi a tali pretese ha, secondo me, dato i suoi frutti e reso Rosalio un posto centrale in città. Un posto in cui “pubblicare” ha potuto significare discutere con il lettore imprevisto e sull’imprevisto mettersi in gioco, uscire dal seminato, rischiare di trovare nel fiume della discussione sboccata e sopra le righe, un bell’insulto da querela o la buona idea, il talento dell’outsider che vuole emergere, essere politico, essere la città che si costruisce.

    Ecco tutto questo per dire: sarebbe ora che Rosalio ripensasse alla sua identità profonda, ritornando a proporsi come luogo centrale, riprendendo, anche con un po’ di umiltà, le discussioni che si fanno sulla città anche negli altri blog (che adesso sono pieni di cose interessanti), arricchendosi di contributi “imprevisti”, recuperando il senso dell’umorismo perduto, guardando al futuro e mantenendo la sua promessa quella di dar voce al prossimo cittadino palermitano che chiede di contare. E sarebbe anche ora, che dopo cinque anni di attività, altri autori/commentatori, più giovani e meno integrati di noi, primi pionieri, osassero mandarci a quel paese, con un doppio vantaggio, di mostrare alla città quanto valgono loro e di rinnovare con nuove idee e nuovi punti di vista il discorso della città.

    Palermo, Rosalio
  • 53 commenti a “Il bello di Rosalio”

    1. Bravo Ciccio, è da un pò che stavo pensando ad un post che trattasse questo argomento, certo scritto terra-terra, a modo mio.
      Questa “piazza” si è svuotata dei suoi frequentatori veri, quelli che con naturalezza “accattavano” Tenerumi e Sparacelli, aspettavano il bus in ritardo, “sparravano” delle “corna” del vicino e solidarizzavano con le disgrazie della Zia Pina; Via via è diventata una piazza posticcia, è frequentata da chi crede di voler dire cose che altri non sanno, da chi non sa cosa dire ma l’importante è che lo faccia QUI, da chi dice sempre le stesse cose, da chi sgoggia sempre il vestito nuovo.
      “Parrucciani”, Zie Pine, Sarde e Finochietti via via si sono spostati nei vicoli limitrofi dove ancora si sente l’odore del pomodoro fresco.
      Credo che il post di Francesco così il mio commento siano una voce d’amore.
      Medita Rosalio, … medita.

    2. Condivido quanto da te scritto.

    3. Cari, ho finito di scrivere il pezzo tardi ieri notte mentre i miei amici erano al festival Sole/Luna. Sbagliando, allora, mandave a Tony la versione sbagliata: ora, siccome sono le 8 e quello prima delle 11 non si suse, ho sostituito io le versioni (lo so che si arrabbierà!). Per coloro che hanno letto e commentato, non vi preoccupate, non è cambiato niente, ho solo spiegato qualche cosetta meglio e corretto qualche refuso. Spero mi perdoniate!

      E Goku, l’amore è per me un sentimento positivo sempre un positivo, vorrei proprio che Rosalio si ricordasse chi è e da dove viene, per farsi amare proprio come una volta!

    4. Cosa ci aspetta adesso?
      Rosalio 2.0?
      Rosalio Reloaded?
      Rosalio Resurrection?

    5. Rosalio ha enormi potenzialità in città.
      Probabilmente oggi non sono state tutte sviluppate e messe in luce.
      Tony Siino è stato un energico innovatore dando vita ad un blog urbano, piattaforma comunicativa, dove molti individui hanno avuto la possibilità di scrivere post, utili, inutili, e molti altri ancora hanno avuto la possibilità di commentare dando il proprio contributo informativo o di gossip.
      Per tanti palermitani Rosalio è stato ed è un punto di riferimento, ed è vero che oggi soffre un po’ di calo, di mancanza di verve, di scarsa rappresentatività per molti palermitani.
      Quando si è aperti ad innovazioni di strategie comunicative viene facile il processo di mutazione e innovazione di un blog, per tenere alta l’attenzione ai suoi contenuti, da ripensare continuamente, e per far si che le persone possano vederlo come uno strumento utile, creativo, innovatore, capace di dare un vero contributo culturale e sociale alla città. Anche perchè un blog con un nome come questo, ha una bella responsabilità nei confronti della città e dei suoi abitanti 😉
      Ad oggi l’analisi dei + e dei – semplice e rapida che posso fare su Rosalio è:
      – Rosalio è una piattaforma di blog ampiamente conosciuta da molti sia a Palermo che in paesi della provincia,
      – Tony Siino, il creatore, è una persona creativa, con molti stimoli in fatto di comunicazione, una persona aperta ad input di altri individui, una persona ricettiva di proposte,
      – Rosalio è linkato a molti siti e blog urbani, quindi immesso in un ampio network comunicativo della città,
      – Rosalio è spesso media partner di eventi artistici e culturali in città e questo rappresenta un grande valore aggiunto per un blog urbano,
      – Rosalio negli ultimi tempi non è stato capace di stimolare fortemente l’interazione tra i suoi visitatori, commentatori e autori e quindi sarebbe il caso di riflettere sulle modalità comunicative e sui contenuti da pubblicare, come ha fatto in passato, alcuni anni fa, dove quotidianamente i commenti ai post superavano il centinaio. Riflettere quindi e andare a rivedere quali sono stati i contenuti del passato che hanno saputo stimolare centinaia di persone al giorno a scrivere il commento con passione anche alle 3 di notte.

      Palermo è città complessa dalle mille sfaccettature e se un blog ha l’ambizione di darsi il nome della sua santuzza in maschile, deve inevitabilmente ricoprire argomenti, contenuti, modalità e strategie comunicative capaci di rispecchiare e interessare la vastità degli aspetti che caratterizzano la palermitanità. E’ una riflessione.
      Forse in un blog, questo o altri, si parla spesso di centro storico e non si parla di periferie, e allora penso a inviati dalle periferie che ci parlino periodicamente con linguaggio semplice della vita delle periferie.
      Spesso si parla di eventi culturali relegati ad un target estremamente ristretto, e allora penso anche alla trattazione di eventi che spesso restano relegati nell’area geografica di una periferia, o anche del centro, ma che non riscuotono di eco perchè non supportati da campagne comunicative e di marketing a determinati costi e con tanto di poster in città.
      Spesso si parla di traffico o di rifiuti, ma tanti vorrebbero si trattassero gli argomenti asili e scuole dell’obbligo pubbliche che toccano la parte più sensibile e delicata della popolazione.
      Spesso si parla di mancanza di programmazione di eventi culturali pubblici in città, ma quanti palermitani vorrebbero si parlasse di più delle barriere architettoniche che impediscono lo svolgersi di una vita normale, o quanti vorrebbero si parlasse della possibilità di fruire più agevolmente degli spazi pubblici così come avviene in tante città normali del mondo, tema caro ad un popolo come il nostro che vive molto all’aperto.
      Per ora si parla sempre più spesso, fortunatamente, di rendere pubbliche e fruibili aree verdi per ora chiuse alla collettività, per via di alcune iniziative di singoli, molto condivise su FB, e quindi dovrebbe darsi maggiore spazio e rilievo a questi importanti temi anche chiedendo ai rappresentanti istituzionali e politici di fare dichiarazioni sulle singole volontà e attività in merito. Bisogna tenere alta l’attenzione nei blog su argomenti e proposte di iniziativa popolare, anche perchè previste dallo statuto comunale, processo che può migliorare la nostra città notevolmente, dando concretamente e non idealmente la città ai cittadini. In questi post bisognerebbe chiedere esplicitamente alle varie associazioni e comitati civici locali, molto numerosi oggi, di fare partenariati orizzontali per cause comuni, evitando di ripetere all’infinito la storica dannosa e inutile situazione dell’intestazione unica di una determinata lotta civica a Palermo !!!
      Chiedere anche alle categorie degli ordini professionali, dei commercianti di esprimersi chiaramente su temi concreti che hanno risvolti economici in città. Avviene in altre città come normalità e produce effetti positivi nella collettività.
      Vedo post con commenti da ordini architetti, medici, categoria commercianti, politici, associazioni civiche, questo deve permettere un futuro post su Rosalio secondo me, oltre che il commento di un singolo.
      Rosalio, per via del suo nome, deve avere un impatto nel sociale. “A Palermo pure io” è sociale oltre che individualismo.
      Bisogna scrivere spesso post su questi argomenti dai titoli: assessore tal dei tali, consigliere x, categoria medici, cosa ne pensa e cosa sta facendo realmente su questo tema ? I rappresentati istituzionali, i politici, molti di loro, leggono i blog anche se non lo dimostrano, sanno ormai che le campagne elettorali, così come ha dimostrato la campagna referendaria nazionale, si giocano oggi molto sul web, dove il web stesso è capace di spostare molti numeri da una parte all’altra, vedi il movimento forchette rotte, senza entrarci nel merito, ma già ha migliaia di aderenti, che trasferiti in cabina elettorale sono potenziali voti che già fanno salire un consigliere/a comunale o deputato/a regionale.

      Mi viene spontaneo pensare ad un indagine da sottoporre ai lettori di Rosalio, su quali sono gli argomenti che si vuole siano trattati e anche un indagine su quali possono essere i migliori modi di comunicare i contenuti nei post, perchè anche un argomento interessante se posto con un linguaggio non idoneo alla comprensione di molti, può risultare noioso, ed ecco allora che si clicca un altro sito.
      Un social network non può non tenere conto delle necessità dei singoli cittadini se vuole rappresentare e interpretare la società di un preciso territorio. Le indagini conoscitive sono lo strumento più utilizzato per rimanere incollati alle persone, anche perchè le dinamiche di una società ormai cambiano con una velocità impressionante e 5 anni sono già tanti. Questo può essere un altro spunto di riflessione. Il board di Rosalio ne potrebbe tenere conto durante i suoi incontri.
      Parallelamente ai sondaggi Rosalio, immagino i suoi nuovi e vecchi autori, avere la capacità, l’idea di proporre nuovi argomenti per lanciare e sostenere nuovi modelli di partecipazione: più flash mob, guerriglia gardening, critical mass di bici, azioni divertenti tese a mobilitare gli individui sia sulla tastiera che sulla strada, azioni capaci di produrre come effetti, sensazione di novità nel sociale.

      😉 forse i web strategist potrebbero interfacciarsi con i sociologi, per meglio ricalibrare le strategie e rendere più vicino un blog ai bloggers, forse, chissà 😉

      Rosalio lo vedo come una potente automobile su cui fare affidamento, capace di elevate prestazioni, alla quale si dovrebbe fare una revisione per affrontare un nuovo interessante lungo viaggio, cambio filtri aria e olio, cinghia di trasmissione, pneumatici, pastiglie freni,…..
      W S. Rosalia e Rosalio

    6. ottima riflessione, Francesco.
      …e sei anche riuscito a far rimaterializzare GOKU!
      ora aspetto un suo post scritto “terra-terra”, a modo suo. 😉

    7. Innanzitutto devo dire grazie a Francesco per la sua riflessione di ampio respiro che porta in pubblico una discussione spesso affrontata privatamente anche davanti a un buon vino. 🙂
      A quelli che attendono il passaggio del nostro cadavere dico che l’attesa sarà molto molto molto lunga perché a un approccio critico di noi fondatori sul blog NON corrisponde un calo numerico né nelle visite né nei commenti né pubblicitario. Mai Rosalio è stato così visitato, commentato, interconnesso e attenzionato. Semmai da qualche mese rimane sulle sue posizioni, incontrastato (tanti altri blog urbani sono nati e morti e tanti altri progetti sulla città sono morti o non si sentono tanto bene, consapevoli o meno della propria condizione).
      Aware il numero medio dei commenti settimanali non cambia tantissimo di settimana in settimana e l’analisi di cui parli sui post che hanno avuto più attenzione è stata fatta più volte e fondamentalmente ha dato tre ideal-tipi: fatti eclatanti (e a Palermo nell’ultimo anno non è accaduto quasi nulla, pensaci), minchiate come le liste di cose (Sei di Palermo se… e affini) e riflessioni politico-culturali.
      Eppure stiamo aprendo una discussione sui temi e nel dire la mia vorrei fare una provocazione: se Rosalio ha saputo rappresentare Palermo in questi cinque anni e mezzo e oggi Palermo è agonizzante e priva di spunti, novità e voglia di vivere come potrebbe essere un suo alter ego virtuale?
      Rosalio si è rinnovato più volte, ha cambiato template e integra le novità tecnologiche instantaneamente (dall’integrazione con facebook e l’Open Graph al +1 di Google), ha un twitter e una pagina facebook seguitissimi e, come tanti riconoscono, ogni volta che è accaduto qualcosa degno di nota in città, dalle sentenze ai terremoti, da un blocco del traffico a un arresto QUI l’avete letto dopo pochissimi minuti, anche prima che le agenzie stampa lo battessero in qualche caso.
      E allora dove sarebbe oggi un nostro possibile punto debole? Mi duole dirlo ma penso di saperlo: sono gli autori. Riassorbiti dalle loro vite, decollati da Punta Raisi, stancatisi di scrivere, che non hanno sopportato il confronto aspro con i commentatori o semplicemente presi di lagnusìa. Persino Francesco (compa’ perdonami ma questa non te la puoi scapolare) che scrive e che ha sempre fatto un’attività di networking e diffusione potentissima per Rosalio ha scritto il suo ultimo post quasi un anno fa! E Giovanni Villino che commenta è stato invitato tante volte a scrivere per Rosalio (è ve’?).
      Bene: tocca a chi ha qualcosa da dire farsi avanti e unirsi a noi perché l’arena esiste e bisogna passare, qui come a Palermo, dal lamentarsi all’agire. info@rosalio.it

    8. Da commentatrice occasionale e lettrice una volta assidua un solo spunto: forse tanti di noi non si trovano più a loro agio in una piazza virtuale in cui c’è sempre qualche commentatore (mi vengono in mente diversi nick) che ritiene didover aggredire verbalmente chiunque esprima un’idea anche solo parzialmente diversa dalla sua. Nell’irrispettosa distruttiva violenza di persone evidentemente frustrate dalla vita cercherei il motivo di un disamore, che non posso dire di quanti sia – certamente è il mio!

    9. …in effetti è da un po’ che anch’io ho smesso di commentare qui su Rosalio.
      …questo post mi da l’occasione di chiedermi perchè e quindi – quasi riflettendo a voce alta – butto giù le seguenti possibili motivazioni:
      – innanzitutto gli autori: da un po’ mancano i post di alcuni di questi che più hanno generato dibattiti interessanti. E scrivo dibattiti e non “molti commenti” proprio per distinguere i due concetti. Mi vengono in mente Enia e Alajmo su tutti, ma anche Stefania Petix, etc. A volte anche contestatissimi “post” di autori come Didonna o Cogliandro, hanno fatto si che molti commentatori intervenissero con discussioni poi rivelatesi molto stimolanti.
      Purtroppo oggi – secondo il mio punto di vista – si è troppo indugiato su temi “gossippari” su cui intervenire a volte è quasi imbarazzante…note di colore e altro non guastano certamente come contorni. Rosalio li ha sempre avuti (e sempre è saltato fuori qualcuno a contestarlo) e semmai sono sempre serviti ad alleggerire il grosso degli argomenti che invece di frequente erano molto più seri. Ma una cosa sono i contorni una cosa è farli divenire piatti di portata…
      – commentatori: mi sembra sia rimasta una selezione di questi fin troppo presenzialista e polemica (ma su questo potrei sbagliarmi perchè onestamente ultimamente non sono stato troppo attento). Ciò spesso non invoglia ad intervenire se si sa già che magari si andrà avanti chissà per quanto tempo, non tanto col desiderio di convergere ragionevolmente, ma per puro spirito polemico…
      IMHO
      (lunga vita a Rosalio)

    10. …dopo avere inviato trovo il commento di Tony dove anche lui individua (e chi meglio di lui può dirlo) negli autori il problema maggiore….non mi ero sbagliato del tutto allora…

    11. Fraf io leggo tutti i commenti e ti dico (anche se non è istituzionale) che alcuni commentatori sono degli scassapalle potentissimi. Vengono ripresi, anche pesantemente, ma non penso sia opportuno e vicino alla visione di Rosalio bannarli. Così come nella città bisogna conviverci e metterli in minoranza.
      R.M. non sottovalutare il ruolo di svelamento dei post apparentemente di gossip: ci sono cose che a Palermo nessuno può scrivere perché il capo/gli inserzionisti/gli altri della casta non glielo perdonerebbero.

    12. Il cinema di papà è morto dicevano i registi della nouvelle vague. Rinnovamento e forza delle idee. Meno parole più fatti. Più flash mob, diceva aware tra le altre cose. Scusate ma Facebook, in tutto questo, ha anche la sua bella dose di colpa. E’ vero, è il futuro (o meglio, il presente), è la tecnologia, è la globalizzazione, non se ne può fare a meno (?), ma è anche per questo motivo che ad esempio i flash mob sono morti. Avrebbero dovuto avere più risalto, più energia e potenzialità e invece sono morti. E’ l’inflazione che può accadere a qualcosa che stimola, forse troppo, la massa. Così tanto da ammorbidirla, piuttosto che rigenerarla, assopirla, piuttosto che svegliarla. Ho preso l’esempio dei flash mob perchè mi riguarda da molto vicino, è ovvio che non è la “soluzione”, è un modo per divertirsi riflettendo, è qualcosa che coinvolge tante teste ed HA un senso, contrariamente a quanto si dice. E’ qualcosa che prendeva e rapiva, sollecitava, anche e soprattutto chi ne prendeva le distanze, com’è normale che sia. Azione è la parola magica: nelle parole, nelle immagini, nella politica, nelle idee. La parola, diceva Socrate nel “Fedro” di Platone, è un pharmakon: medicina, ma veleno al tempo stesso. Può essere una valida cura, ma può demandare troppo, può crear menzogna e annichilire la magia della dialettica. E allora mi viene quasi un’idea, un sogno più che altro: visto che Rosalio è un contenitore, validissimo e all’avanguardia, ma pur sempre un contenitore di parole, che si “spenga” un giorno. Non per morte cerebrale o per inefficienza. Anzi! Che si spenga per dar vita ad un’energica azione che coinvolga le sfere urbane, stavolta non virtuali, della gente che popola Rosalio. E’ un segno: Rosalio VIVE, non solo a parole, ma si promuove anche al di fuori ed è così forte che può permettersi di stare in ferie anche un’intera giornata, per far sì che possa manifestarsi in carne ed ossa. Perchè le parole possono e devono trasformarsi in fatti. Perchè non siamo mani e tastiera, siamo anima e sangue.

    13. È incredibile! Anche io ieri sera ho pensato le stesse cose che ha scritto Francesco (ciao Francesco). Sono un commentatore storico di Rosalio, uno della prima ora. All’inizio mi piaceva interagire con il blog e i suoi commentatori. perché l’idea di vedere Palermo secondo molteplici punti di vista era un’idea stuzzicante. Oggi non è più così per cui il mio essere commentatore si è ridimensionato molto.
      A disposizione.
      Tonino, gentilmente dovresti specificare di che vino si tratta (almeno il vitigno)

    14. @ tony
      Capisco e sono d’accordo sul fatto che non vadano bannati.
      Resta il fatto però che dove ci sono commentatori “aggressivi” questi tendono a fagocitare le opinioni altrui e a zittire tante voci. Io sono pacifica per natura e se su Rosalio devo farmi strada fra tante spine piuttosto scelgo un altro prato in cui condividere le mie opinioni. Che non credo siano particolarmente “migliori” o più interessanti, uhm. Solo che ho piacere di esprimerle senza essere per questo aggredita, così come ho piacere di leggere quelle di chiunque altro, anche molto distante dalle mie posizioni!

    15. E’ tutta colpa mia 🙂

    16. Il motivo a mio avviso è semplicemente uno: Rosalio attualmente produce 90% eventi – 5 % “cazzate varie” (così come le avete chiamate), e 5% riflessioni.

      Il risultato è che c’è veramente poco da commentare.

      Alla lunga forse sarebbe più conveniente che si fondesse con Balarm 🙂

    17. Il creatore del blog parla come un manager che gestisce in modo manageriale un blog. L’anima e la mission di questo blog viene così sacrificata alle tabelle, ai commenti, accarezza Palermo per fregargli tutto quello che si può fregare. Da un anno mi ritrovo a gestire un blog cittadino “concorrente” dove letteralmente, potete trovare di tutto. Dai reportage su Falcone, le stragi di Ustica fino a testi originali di Garibaldi, video, concerti, le serate del grande artista jazz fino al ragazzo che si aggiusta la sua moto Ape e organizza un concerto al Foro Italico. Ho raccolto testimonianze degli artisti palermitani che chiedono maggiore spazio, ho pubblicato le iniziative di chi in città si muove accanto alla politica e riempe gli spazi lasciati colpevolmente vuoti dalla politica, ho dato spazio alla mondanità ma anche alla cronaca della guerra in Libia, dei grandi avvenimenti nazionali (la lotta referendaria, per intenderci) ed internazionali, pubblicando e sostenendo Wikileaks (quella vera) e cercando di approfondire le notizie provenienti da quegli hacker che hanno reso possibile le rivoluzioni nord-africane. Ho fatto tutto questo da solo ed ho visto crescere le visite lavorando da solo, con una conduzione “artigianale”, dato che non posso nemmeno cambiare la struttura ed il layout del blog. Rosalio è una s.p.a., una piovra che tutto cerca di assorbire senza chiedersi realmente cosa pensa il lettore. Il lettore non è una persona, è un numero, un’occasione per ottenere guadagno, accendere flames (e qui nessuno è così ingenuo da credere che certi flames non siano accesi ad arte), acquisire spazi, visibilità e farsi “mestolo di tutte le pentole”. La mission di Rosalio è stata coprire tutti gli spazi di discussione sul web a Palermo, non certo offrire un’agorà che potesse rappresentare i chiaro-scuri di una città fatta di luce e tenebra come Palermo. Credo che dopo cinque anni questa contraddizione sia evidente

    18. E comunque, il bello di Rosalio sono post come quelli di Ciccio Mangiapane.

    19. Mah, definire Rosalio una “piovra” mi pare esagerato. E’ un progetto nato da zero e se nel tempo ha saputo ritagliarsi uno spazio è anche merito di chi lo ha gestito. Ai tempi i blog erano visti come diaretti virtuali per poetesse e romanzieri con un ego smisurato. Se oggi anche tu hai il tuo “urban blog” (sinceramente non mi piace proprio per niente) magari è proprio anche grazie a realtà come queste. Un blog cambia pelle da un giorno all’altro, assecondando gli umori dei target che lo frequentano. Palermo sta vivendo anni brutti e forse anche l’informazione e la cultura, la voglia di evasione, ne risentono. Spiace vedere che uno strumento partecipativo viene utilizzato come riferimento dove allegare comunicati stampa di politici, “speriamo che sia sindaco”, associazioni che fanno copy&paste, senza sporcarsi le mani e rispondere ai commenti di chi chiede qualcosa. Ecco, spiace che uno strumento come questo venga “sfruttato” e sarà probabilmente bersaglio elettorale, nei mesi a venire. Io spero in un cambio di rotta o meglio: spero che gli utenti bypassino questo tipo di comunicazione e si facciano ancora più furbi, dando importanza solo ai contenuti meritevoli di attenzioni “da blog”, ossia quelli scritti di cuore, di pancia, di rabbia o di scherzo. Che si torni più diario, quello sì.

    20. colonna sonora: Ma che discorsi (Daniele Silvestri)

    21. Promuovo e credo in Rosalio..
      Tuttavia, da qualche tempo, anch’io ho avvisato un calo di quell’eleganza di pensiero, che lo hanno sempre contraddistinto: forse qualche post di “qualità” in meno, e qualche inutile commento autocompiacente di troppo.
      Resta il fatto che rosalio da la possibilità di dire ancora liberamente la propria, su di una città (e non solo), fatta di tanti cittadini singoli e da pochi concittadini!!!.
      Saluti a tutti i Rosaliani!!! Buona Estate.

    22. wing, libero di scegliere quello che leggi, ma la paraculata cosmica sul fatto che se io posso scrivere su un blog lo devo a rosalio è davvero patetica…scrivo su un blog da quando ho potuto usare internet, l’intuizione di usare uno strumento immediato come i blog per fare informazione e non come un semplice diario virtuale non ha certo il copyright Tony Siino…sul fatto della piovra mi limito a notare come un blog che fa da media partner di tanti eventi a Palermo non fa quello che un media partner oggi dovrebbe fare, date le conoscenze tecniche ed i mezzi a disposizione. Un media partner che copre gli eventi con un solo post, due interviste e un paio di foto non fa appieno quello che dovrebbe fare, sempre ammesso che lo debba fare.

    23. frakua, tutto giusto, nobilissime e condivisibili le tue, ma qui sembri un gamberetto che viene dalla piovra di sua sponte, non si capisce se a farsi mangiare o a farsi pubblicità tra le spire del grande leviatano!
      che palle le parrocchie!!!!

    24. ps
      F.to
      una non parrocchiana. caso mai una di quelle che infastidiscono le anime belle e delicate come fref. 😉

    25. Vale sempre la logica kennediana: invece di lamentarci di ció che Rosalio o altri dovrebbero fare, chiediamoci cosa siamo in grado di fare noi stessi per migliorare questo luogo di comunicazione interpersonale ovvero la stessa città. Possibilmente, favoriamo un circuito virtuoso scrivendo più di esperienze fatte personalmente che di suggerimenti di cosa gli altri dovrebbero fare secondo la nostra opinione.
      Palermo senza Rosalio e gli altri blog indipendenti darebbe solo spazio alla stampa e TV locali con le loro dipendenze dal potere politico.

    26. Premessa. Accetto i commenti pesanti. Se cliccate Livesicilia, vedrete quanti ne riceviamo (e non solo quelli, per fortuna) e non li censuriamo, pure se sono sgarbati ma non infrangono la nostra ampia policy. Rispondo a tono, certo, perché non mi piace fare il finto super partes. Se mi incavolo, lo scrivo. E’ un mio modo naturale di essere, è un segno di rispetto per il lettore. La genuinità, cioè.
      Qui da troppo tempo non c’è nulla che somigli a una discussione, anche aspra, ma costruttiva. E’ legittimo porsi così, per carità. Come è legittimo astenersi. Non è questione di pigrizia nel mio caso. Io sono un bulimico della scrittura. Il mio problema è proprio l’opposto: cercare di scrivere di meno. Oggi Rosalio non offre più un contributo. E’ un posto infelice. Esattamente come Palermo. Perché scegliere di vivere a Palermo, se non si è costretti a viverci dal lavoro e dagli affetti? In un certo senso questo spazio è diventato lo specchio dei tempi che viviamo. Non intendo esibire certificati di superiorità, non ne ho i titoli. Non voglio accomunare nel giudizio tutti: ci sono ancora lettori garbati e intelligenti. Ma l’effetto discarica è più forte dei rari momenti di bellezza. Con la schiettezza di sempre.

    27. Alcuni di questi commenti mi fanno una gran tenerezza perche’ sono “virtuali” e si basano sui desideri e bizzarre convinzioni piu’ che sulla realta’. C’e’ il blogger che vorrebbe ma non puo’ (Frakua ma come puoi dare lezioni di blog a Siino che e’ uno dei pionieri in Italia? e poi con i numeri che fai e quei contenuti? ripassa tra qualche mese) e ci sono i giornalisti old media e i tuttologi che pontificano comodamente seduti in poltrona su una decadenza che non esiste. Rosalio e’ stato e rimane un prodotto con i contro*****. Potete convincervi altrimenti ma il pubblico lo premia, cosi’ come quando vi convincete che vincera’ la sinistra e perde con grandi mazzate.

    28. Roberto Puglisi, pensa alle tue interviste a Cammarata degne del miglio giornalismo di inchiesta 🙂

    29. Sapete come la penso? Io non penso che sia la città ad essere sbagliata o irredimibile e via dicendo. Io penso che c’è un problema di ricambio di autori. I vecchi non sono più outsider, sono impegnatissimi e dopo aver preso la loro responsabilità di scrittura sul blog, cercano posti più comodi. Io direi che è fisiologico. Io risponderei puntando sul nuovo, provando a intercettarlo, cercando di riposizionare rosalio sul suo target naturale di “aspiranti”, di soggetti che vogliono contare mettendosi in gioco, magari giovani e sconosciuti. Quando la discussione si ravviverà (e la mia critica è una critica dentro rosalio dentro la mia comunità per migliorare la mia comunità) grazie a questi nuovi outsider che ci sono e che noi dobbiamo intercettare, ritorneranno anche i soliti noti alla ricerca di pulpiti. 🙂

    30. Fraf anche il fatto che si possa essere in un certo qual modo ed entro dei limiti “aggrediti” qui fa Rosalio interprete della nostra città. Altrove (luoghi fisici e comunità virtuali) sono gli attori che isolano i maleducati e li sanzionano socialmente. A Palermo e su Rosalio la gente non si immischia («’un su’ fatti mia!»).
      Ciccio questo stesso post e i suoi commenti dovrebbero dimostrarti che forse stai ingigantendo la questione proiettando la percezione di “crisi di Rosalio” che una piccola parte sente e che la restante parte rifiuta sull’universo. 🙂

    31. Francesco, a me sembra naturale che in una città dove la principale industria è rappresentata dalla politica che ha a libro paga parecchie decine di migliaia di persone e altre fa vivere attraverso incarichi e provvidenze varie, in un momento di crisi e di incertezza come questo veda deprimersi ogni dibattito.
      Sarebbe strano se ad un tessuto economico debole corrispondesse un vivace pensatoio di idee e proposte perchè l’obiezione ai “pensatori” sarebbe facile: fammi vedere come si fa!
      Dovrebbero parlare più i fatti, grandi o piccoli che siano, e meno le rispettabili personali teorie.

    32. Puglisi effetto discarica? La discarica almeno è viva. L’effetto obitorio di certi giorni su Live Sicilia quando muore qualcuno allora?

    33. Secondo me l’ironia ci salverà. Le ultime robe postate e segnalate dal siino ( mi riferisco al viral di mosaicoon, al film di adduma e al video dell’autobus) sono di una graziosità disarmante.

    34. Ah no Totò, queste cose agli intellettuali non piacciono. Ovvove!!! 😀

    35. Compare, da che mondo e mondo gli intellettuali perdono tempo appresso alla qualità. La loro però.

    36. Io (forse penserete stranamente!) sono d’accordo con voi questi post erano proprio interessanti! E sono anche d’accordo che il blog è bello, solo secondo me dovrebbe recuperare più ironia e più voglia di mettersi alla prova con il nuovo! È la mia posizione che ho spiegato bene nel post, che rileggendolo, mi convince. Però dico è anche un intervento di uno della comunità rosaliana, che vuole dimostrare che il dibattito se si vuole lo si può rilanciare per non permettere a Rosalio di invecchiare con noi 😀 Ed ha ragione Totò, viva l’ironia!

    37. Su una cosa non sono assolutamente d’accordo: il dibattito su Rosalio langue perché Palermo è la povera, misera, irredimibile che tutti conosciamo. Io sono convinto del contrario, Palermo è povera, misera, irredimibile perché noi non dibattiamo abbastanza! Fidatevi 😉

    38. io che vivo nell’isola ma non a palermo, a palermo conosco tante belle teste, e forse grazie a loro ho imparato ad amare questa città. e forse grazie al “fascino” di questi palermitani, grazie alla loro testa e alla loro arte, ho deciso di venire a vivere qui.
      solo che in rete, nelle piattaforme più comode, su rosalio o altrove, non li incontro. forse hanno ragione loro.
      interrogativi che mi pongo…..

    39. in fondo i blog più seguiti sono anche quelli più generalisti, nei quali, come ho appena letto, gli “intellettuali” – con tutte le virgolette che questa parolaccia merita – non “godono” di un minimo di ascolto, e non fanno godere molti utenti.
      anche se poi gente come enia è rimpianta, ma forse hanno di meglio da fare, e quando gente come lobo fa una vignetta (anti)”clericale”, si becca tanti di quegli insulti che la metà basta a dedicarsi ad altro.
      così, tanto per dire.

    40. E’ palloso. Proprio così, “Rosalio” è palloso, è diventato palloso.

      E’ palloso come Wikivas ( ” Tutte cose che non servono a un cazzo “. D’accordo, ma non è questo il punto ). E poi, Moretti “amicizia affettuosa” ?
      Questo è davvero troppo, anche come cazzata.

      Pallosi questi commenti con le faccine, pallose le parole di Roberto Puglisi, che ritrovi un po’ da per tutto, prima o poi, digitando su “Google”: Palermo.
      Io non credo che Palermo sia poi così infelice, ho conosciuto persone felicissime a Palermo.
      Di vivere a Palermo.
      I migliori mondi possibili non esistono.

      Ps Ho provato talvolta a “lasciare dei commenti” su “Live Sicilia”. Funziona più o meno come qui. Ovvero quel discorso ” Il tuo commento è in attesa etc.etc.”
      Mai riuscito a superare la barriera, sempre scomparso, nel nulla.
      Se non è censura, dev’essere magia.
      Comunque non non ci vado più. Così imparano.

    41. Ciccio tutti i commentatori “storici” sono ancora qua a leggere. Tocca agli autori a questo punto dimostrare che non li dobbiamo mandare all’ospizio. 🙂

    42. ma è palloso in senso fisico o in senso metafisico? No perché se è palloso in senso fisico, si può decidere di non digitare. Se è palloso in senso metafisico e ci si fa un bidet!

    43. Però amici, riflettete, com’è possibile che a due giorni dal mio post, Rosalio è già ridiventato bellissimo? 🙂

    44. Rodvrigo, io non posso nemmeno cambiare la struttura del mio blog, non ho un team a disposizione e la discussione tirata fuori da Francesco Mangiapane centra un problema di questo blog. Non può ergersi ad Agorà pubblica senza prendersi delle responsabilità. Con i mezzi a disposizione si potrebbe fare molto di più ma non c’è la volontà o alcuna idea di come farlo. Sul fatto che Siino è l’Italian Blogger God…credo che se il rispetto per il lavoro fatto gli spetta, nessuno in questo settore si può permettere di fermarsi troppo sugli allori. Poi se questo blog ha dei pasdaran con cui non puoi discutere è perché Palermo è fatta anche di pensiero mafioso, che assume forme diverse a secondo del ceto sociale di appartenenza.

    45. Ciao Frakua, ma scusa perché non entri a far parte dello staff del blog! Potrebbe essere interessante!

    46. Gran bel post di Francesco Mangiapane e, come per magia, tutti i “big” si ritrovano al completo a commentare!
      Saluti felini per tutti, eh!
      Indubbiamente negli ultimi mesi c’è stato un “calo”, chiamiamolo così, nella qualità di alcuni post e ciò può aver spinto alcuni a frequentare di meno il sito.
      Ma bisogna essere onesti (anche intellettualmente): dopo 5,5 anni Rosalio è ancora su piazza e se permettete non è affatto un cattivo risultato, anzi. Dirò di più.
      Molti dei commentatori scrivono da Palermo o dalla Sicilia, come è giusto e fisiologico che sia: come molti di voi sanno o ricorderanno, io no. E sapete una cosa? Quando ho bisogno di avere notizie di prima mano su Palermo io vengo sempre su Rosalio e non solo mi informo rapidamente su quel che accade in città ma “annuso” l’aria che tira. A volte mi viene da ridere perchè sono io, grazie a Rosalio, a fornire notizie o retroscena di prima mano ai residenti!
      Ecco, ben vengano le proposte di miglioramento dell’offerta di Rosalio e questo dibattito (posso aggiungere “stimolante” o mi accusate di luogocomunismo?) è un’ottima occasione per farlo. Senza però dimenticare che Rosalio è una realtà più unica che rara nel panorama internet palermitano (e non solo palermitano).
      E adesso trovate nuovi autori!

    47. Leone questo piccolo post è stato un sacrificio d’amore per la nostra comunità. Sono contento che abbia fatto scattare il giusto orgoglio e rimesso in moto, nel suo piccolo, una discussione positiva per tutti! W Palermo, Santa Rosalia e pure u nostro blog!

    48. Affaccio solo per dire… Forza rosalio..e un abbraccio a tutti voi.

    49. TTè cc’à mancia!!!!
      C’e pure Stefania.
      INCREDIBBOLE
      TONINOOOOOOOOOO ……. qualche bicchiere di vino in piu con Francesco NON farebbe male.
      A proposito io AVANZO una birra da 4 anni ( mii cura)

    50. La squadra di Wikivas ringrazia Msnuelo…e comprende che non ha capito nulla

    51. Vassily. Irritabili quindi, oltre che noiosi.
      Sarà perchè così coinvolti in questo progetto da perdere il senso della realtà.
      E’ la noia di chi, tutto sommato, sta in pace col mondo. E’ pericolosa, può ammazzare la gente.

    52. Per me parlano i numeri Manuelo…E le visite ci sono…bastano quelle

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