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sabato 20 apr
  • La stagione estiva della Magione

    Qualche giorno fa siamo stati presenti “all’inaugurazione” della stagione estiva della Magione.
    La piazza ormai da un quinquennio buono, ospita le serate della movida palermitana: una disordinata allegria regna tra i gruppetti di ragazzi seduti a cerchio sul prato. Chi ha la chitarra ha un’arma in più per corteggiare le nostre bellissime “femmine”; e la birra “popolare” compie un brevissimo viaggio nel suo ciclo vitale, dalla bottiglia “atturrunata”, allo stomaco dell’avventore, sino al verde prato della storica piazza, passando per un non nobile condotto.
    Così passano le serate estive palermitane, di chi non vuole la solita Mondello e preferisce anche col caldo torrido lasciarsi affascinare da questa magica città.
    Ma a questo fascino non sono rimasti insensibili altri palermitani, che
    notando ed apprezzando anch’essi la bellezza del quartiere che fu culla di Borsellino, (o forse attirati più che dai monumenti e dalla storia, da facili guadagni immobiliari) hanno “riqualificato” questo quartiere, mettendo a nuovo palazzi antichissimi, protagonisti da sempre della storia palermitana.
    Ma tutto questo ha un prezzo: uno dei risultati più evidenti è stato la fuga delle sorelle di Madre Teresa che da almeno un decennio offrivano servizi di recupero sociale; insieme a loro sono andati via gli abitanti storici di questi quartieri, gli inquilini che vivevano in affitto non hanno potuto rinnovare il canone d’affitto che pagavano da metà della loro vita. Il quartiere popolare dove vivevano è oramai un quartiere per ricchi!
    Per questo motivo ogni estate è guerra aperta contro i giovani che affollano la piazza, rei di animare il quartiere e fare girare l’economia dei perseguitati ambulanti.
    Chi ormai abita le terrazze e i balconi che danno sulla piazza, non sopporta che il parco sottostante possa essere teatro di questo divertimento spontaneo; vorrebbe piuttosto godere in maniera esclusiva del verde e del tufo, forse desiderera che solo il suo cane possa correre per quei prati nel giornaliero appuntamento della “pupù”.
    Per fortuna (ancora) nessuna squadra dei vigili urbani (che i meganoidi non a caso chiamavano “forze del male”) potrà fare sloggiare chi è vero fruitore del quartiere: la vera riqualificazione del centro storico passa si dal restauro dei nostri gioielli, ma la vera spinta propulsiva per questa nuova vitalità, l’hanno data i giovani, che quando il sole abbandona il capoluogo, affollano i quartieri popolari.
    Un programma di successo ha preso il nome da un noto mercato storico palermitano, e nell’orario dell’aperitivo anche questo luogo è meta di aggregazione giovanile. Stavolta una caratteristica peculiare del posto è il fatto che le casse della birra sono riciclate ad improvvisati sgabelli. Stesso discorso può essere fatto con la notte per la Vucciria, teatro di danze selvagge (e gratuite) fino all’alba.
    Se c’è una Palermo che si diverte, come al solito c’è una Palermo che si infastidisce: non tutti sono entusiasti di questa vitalità ritrovata. Ed in effetti la ragione non sta tutta da una parte: l’insufficienza di cestini per la “munnizza” e di bagni chimici, stimola l’ingegno dei giovani che sono costretti ad industriarsi per risolvere impellenti necessità…
    Evidentemente ancora l’amministrazione comunale non reputa questo fenomeno giovanile come positivo per la nostra città (e soprattutto per la sua economia!); conviene piuttosto lasciare che le cose accadano, che i ragazzi si organizzino, e che non rompano le scatole più di tanto…

    Ospiti
  • 37 commenti a “La stagione estiva della Magione”

    1. Questo post è uno scherzo, giusto?

    2. fare girare l’economia dei perseguitati ambulanti?!
      Ho sempre avuto l’impressione che gli ambulanti di cui parli per stare lì pagassero il pizzo ecco perché definirli perseguitati mi fa un po’ sorridere.

    3. Neanche una parola sul diritto sacrosanto alla quiete dei residenti.
      Che vergogna, se questo è il pensiero dei giovani palermitani, questa città non cambierà mai.

    4. Invece, io te la sposo Federico. Hai ragione, in questa città di estremisti del non fare, cavoli, non si riesce a trovare un banale compromesso per continuare a far vivere la piazza come luogo di incontro!

    5. Se mi dici dove abiti vengo a farti una pipì sotto casa così diamo una bella “scrollata” all’economia anche nella tua zona….

    6. Si dovrebbe, però scusatemi, un pochino riflettere su cosa è Piazza Magione. Prima che ci mettessero il prato, uno dei posti più degradati della città, con i residui dei bombardamenti di Palermo. Cosa è che ne ha cambiato la vita, il fatto che il prato chiamasse a passare una serata, a distendersi, alla birra! Quindi se adesso la zona si sta ristrutturando, riprendendo, è grazie al fatto che le pratiche dei ragazzi e dei ragazzini (in senso positivo!), ne hanno rivelato la forza e il fascino. Quindi, in una città normale, i ragazzi che animano le nostre strade, dovremmo ringraziarli! E voi vi confondete per il venditore abusivo! Non si può ammazzare la vita di un’intera zona per il venditore abusivo! È fuori da ogni buon senso. E costruisce il senso di lutto, di assenza di vita che alcuni di voi vogliono imporre a questa città. Io mi tiro indietro, non mi associo a questo andazzo e mi va pigghio una birra (da solo) in piazza magione! Eh!

    7. Senza contare il fatto che la stigliola se non è abusiva non ha sapore!

    8. condivido appieno questo bellissimo post. in queste sue espressioni, seppure eccessivamente incontrollate, sta la vitalità e la particolarità di questa città che amo.

    9. ottimo posto dove andare d’estate per prendere una birra tranquillamente… Altro che mondello in spiaggia con i tasci.

    10. Beh tutto bello però non si può derogare al concetto di legalità. Se piazza Magione deve essere così ci preferirei un locale fighetto sul prato. 🙂

    11. A parte che piazza magine non è il risultato di bombardamenti bellici ma di uno sventramento anni 50 finalizzato nel creare una strada da via lincoln a piazza marina(grazie al cielo non l’hanno fatta).Infatti prima il prato era un rione con vie strette.la vera piazza magione si trovava di fronte al ristorante stravizzi..cmq..
      Se non ci fosse stata una ripopolazione degli antichi palazzi del centro con gente meno popolare(passatemi l’espressione)probabilmente non ci sarebbe stata movida:infatti andare di sera nella città storica 18 anni fà sarebbe stato impossibile e pericoloso.
      i locali mi piacciono pure a me..ma io non urino per strada o butto la birra a terra.
      per quanto riguarda gli abusivi..bhe sono abusivi per definizione e quindi vanno perseguiti in termini di legge..oltre che per me sono solo degrado ambulante..spero che i restauri investano pure piazza Garraffello alla vucciria e che la piazza torni alla sua antica eleganza..se quelli che ballano vogliono restare bene..se non gli piace perche preferiscono uno scenario punk post.apocalittico che vadano altrove..se vogliono c’è la sona industriale di brancaccio..ma che non mi tocchino la fontana del garraffo che ha quasi 500 anni

    12. Immagino piazza magione come quella piazza di marrakesh piena di ambulanti del cibo. La famosa piazza karim abdur jabbar.

    13. locale fighetto? ne mancano? non mi sembra…

      invece quanti posti con prato libero in cui sedersi/sdraiarsi esistono a palermo? in questo momento non me ne vengono in mente altri…

      per quanto riguarda il concetto di legalità dovrebbe intervenire lo stato e far sgomberare gli abusivi, magari costruendo dei chioschi gestiti legalmente di vendita di panini e birre… non sarebbe una cattiva cosa. La sporcizia è vero, è colpa di “noi”, ma se esistessero più contenitori la situazione potrebbe migliorare.

    14. di “noi” ragazzi*

    15. ma chi te la tocca la fontana del garraffo! mica le si balla di sopra eh..!

    16. mi scuso se sono stato poco preciso e quindi facilmente frainteso.quello che desidero appunto è che l’amministrazione si faccia carico di allestire in questi luoghi bagni chimici e cestini per la differenziata.non possiamo lasciare al degrado una piazza che ormai è punto di incontro per migliaia di palermitani.far girare l’economia per me vuol dire accorgersi dei tesori di palermo, valorizzarli, magari anche in prospettiva turistica.molti degli ambulanti che vendono in quella piazza, ma non tutti, hanno la licenza per farlo.se quello è una spazio comune, che deve essere fruibile da tutti e non solo dai nuovi eleganti inquilini, che l’amministrazione si adoperi a renderlo un luogo accogliente in cui segni la legalità.è vero cmq che l’arrivo di nuovi cittadini più facoltosi abbia portato i soldi giusti per riqualificare i gioielli di palermo.ma per il bene stesso del nostro centro storico mi auguro che mai i soldi possano impugnare quel clima di spontaneita’ e palermitanità che ha sempre caratterizzato i nostri quartieri “popolari”.

    17. ho scritto col cellulare.mi scuso per la punteggiatura indegna cmq frainteso*fraintendibile; impugnare=inquinare (col t9 🙂 )

    18. I locali fighetti ci sono e convivevano benissimo con la vita di piazza magione anzi avvantaggiandosi del fascino della sua movida! È quindi il fascino della complessita, di questo mix irripetibile (oppure ripetibile, esempio?) fra palermo popolare e nuova cittadinanza che mi sembra straordinario e da recuperare!

      Al solito azzeccagarbugli: per scrivere quello che ho scritto prima, mi sono basato su wikipedia (oltre che sulla mia conoscenza personale e sullo studio dei luoghi della città che porto avanti per lavoro).

    19. Nessuno parla di tutti quei giovani che vanno lì per drogarsi….ma tanto è “normale”. Complimenti.

    20. Non riesco a credere a quello che leggo. Possibile che sia considerato ‘normale’ anzi trendy il comprare generi alimentari da venditori abusivi o il fare diventare una piazza ed un parco pubblico una discarica? Non ricordavo che la situazione di piazza Magione fosse così disastrosa…
      …inoltre tutti i frequentatori di quella piazza (gente che vedi spesso alle iniziative di AddioPizzo oppure alle commemorazioni contro la mafia) non si accorgono di chi c’é dietro a questi poveri perseguitati ambulanti? O dove finiscono i soldi con cui comprano il fumo che li fa sentire tanto ‘alternativi’???

      Fatevi un giro per piazze e giardini in altre città d’Europa (e d’Italia) per vedere come si può essere giovani e vivere un parco senza farlo diventare una cloaca.

    21. secondo me il fenomeno della vita notturna palermitana è un fenomeno che merita la nostra attenzione. Per questo motivo ho scritto questo post, prc rosalio che è il blog di palermo è il luogo giusto per parlare di questa città. Ho cercato con ironia di descrivere ciò che già accade in città la notte. spesso ne vediamo i risultati la mattina in quei campi minati di bottiglie in cui si trasformano le nostre piazze. probabilmente parte della responsabilità di questi scempi è da imputare ai palermitani stessi che non hanno mai saputo apprezzare in fondo la nostra città, è vero.
      in altre città dove la cultura civica è sviluppata le cose vanno decisamente in maniera diversa.
      ma secondo me parte della colpa è pure da imputare alla amministrazione di questa città, che di fatto ignora questo fenomeno giovanile.
      si potrebbe fare tanto con la nostra città. Se i palermitani, i nostri concittadini si accorgessero di ciò che hanno magari comincerebbero a rispettarlo. basterebbe poco: penso che sia nella conoscenza comune il fatto che in un luogo curato, la gente tende a non sporcare. Si dice più semplicemente anche che chi abitualmente sporca non farebbe lo stesso a casa propria. allora la sfida è proprio questa: cerchiamo di concepire Palermo come qualcosa di nostro, che dobbiamo difendere, talvolta anche da una sua “snaturalizzazione”. io che sono uno degli avventori della disordinata movida palermitana so che qualche cestino in più, qualche bagno in più, anche se sembra poco, anche se per qualcuno i palermitani sono incorreggibili, potrebbe decisamente migliorare le cose.
      Quando capiremo che anche il divertimento, che probabilmente nella gerarchia delle cose su cui intervenire in una città così mortificata, non è proprio la prima, ma come dicevo anche in ottica turistica, in un isola come la nostra, non è da sottovalutare, allora magari cercheremo di intervenire affinché questo movimento spontaneo possa sopravvivere nell’ordine e nella legalità.
      Pensiamo al fatto che in un periodo di crisi, non tutti possono permettersi il divertimento. La città per questo offre spazi per divertimento gratuito, divertimento popolare, alla portata di tutti.
      sono un neofita di rosalio, e ne ho pagato le conseguenze: forse il mio post è stato un po criptico, quantomeno nei suoi obbiettivi. ma sono lo stesso contento di aver contribuito ad innescare un dibattito su una questione calda, come calda è questa estate palermitana!

    22. I ragazzi di Palermo (e non solo loro) sono in maggioranza egoisti. Incapaci di pensare con la loro testa e “vittime” della mentalità menefreghista di chi gli ha trasmesso tale vuoto. L’educazione dovrebbe stare al primo posto in un paese civile e subito dopo l’istruzione, anche se per me sono la medesima cosa. Non capiscono che il loro egocentrismo gli ritornerà contro poiché una cosa pubblica è proprietà di tutti, guasta o funzionante che sia. E siccome senza la polis l’uomo non può vivere, il male prodotto da uno, sarà subito da tutti i cittadini. Questa gente si meriterebbe di vivere sotto la legge di Mam, usata per Manderlay di Lars von Trier. Consenzienti ad essere trattati come bestie poiché coscienti di esserlo. Oppure imporre con maggior pressione le leggi della religione affinché la realtà sia a misura di dio. Non sanno sfruttare la loro intelligenza per capire e la sensibilità attraverso la cultura per rispettare ciò che hanno, allora che si trattino come loro meritano.
      L’uomo non è l’animale più intelligente perché ha le mani…

    23. Se non ti accorgi delle cose che hai perché ce le hai sotto i piedi e le vivi ogni giorno non ce la farebbe neanche la migliore amministrazione comunale a fartelo capire. NExso ha ragione quando parla di eredità di mentalità menefreghista. Questo spiega tutto.

    24. Nexso, sottoscrivo parola per parola.
      Ma voglio ancora sperare.

    25. Secondo me, la città potrà risvegliarti, ritornare a essere serena, viva, vivace, ottimista, pulita, regolata e anche ben amministrate, quando voi Nexso e Antonio Lo Nardo, sarete messi in minoranza dalle persone normali, che se ne fregano dei vostri spauracchi e della vostra volontà di trattare i ragazzi palermitani come bestie (purtroppo, non si può fare altrimenti, dite). A Milano, la gente come voi si è dovuta drasticamente ridimensionare (e non sto parlando di destra e sinistra, non mi interessa sapere per chi votate), prendendo atto che accendere la luce, stare insieme è un atto vitale, è un atto positivo!

    26. Ciao Francesco, non ti dar pena,
      siamo già in netta minoranza in questa città.
      E si vede.

    27. @Francesco Mangiapane Prima di scrivere di trattarli come bestie, ho scritto “L’educazione dovrebbe stare al primo posto in un paese civile e subito dopo l’istruzione”
      la scuola e (purtroppo) spesso le famiglie sono incapaci di educare un ragazzo ma quest’ultimo ha sempre l’opportunità di osservare un’alternativa, gente che si comporta in modo differente, altri modelli e principi da seguire. Ma, se ad essi mancherà la voglia di conoscere e ancor peggio, i filtri imposti dalla loro mentalità saranno talmente forti da aver creato in loro una certa realtà assolutamente immodificabile, allora si meriteranno di sottostare alle leggi religiose. Iniziare a credere per fede alle cose più assurde pur di adempiere a certi obblighi, anche i più banali con la scusa che se anche infrangeranno la legge di nascosto, dovranno sentirsi in colpa perché a dio nulla sfugge.
      Il Ramadan ad esempio, deriva dall’usanza di non mangiare di giorno in estate per non avere problemi di digestione dovuti all’eccessivo caldo.
      La conoscenza rende liberi ma se essi la rifiutano, che rimangano simili ad una macchina che sa quello che fa ma non sa il perché.
      PS Non sono un signore anziano di 70 anni ma un ragazzo di 24.

    28. Un ragazzo di 24 che accetta di vivere in uno scenario “di realtà assolutamente immodificabile” che a chi chiede, guarda, metti un cestino e forse ci saranno meno bottiglie per terra, risponde che è inutile, tanto i giovani d’oggi sono incorregibili. Quindi, meglio non metterlo il cestino (soldi sprecati!) e meglio tenerla chiusa la piazza Magione.

      Degno di un ragazzo di 95 anni!

      Insomma, compà, a 24 anni, ci sono ancora un sacco di libri da leggere, muri su cui sbattere e porte da aprire, un sacco di esperienze da fare, un sacco di vita. Non sprecare tutto questo, pensando che tutto sia già deciso a monte e tanto peggio tanto meglio (lamentandosi, però, dal proprio cantuccio)! Sarebbe un vero peccato, perché mi sembri simpatico!

    29. @Francesco Non hai capito il mio messaggio. Puoi mettere tutti i cestini che vuoi ma se a questi ragazzi “siddia” usarli perché dovrebbero alzarsi dalla sedia, continueranno a gettare la carta a terra. La cultura serve a donare sensibilità. Se capisco che è importante farlo, allora volente o meno lo farò perché ho dietro un forte principio. Io (come qualcuno di mia conoscenza) penso che una persona possa cambiare il proprio carattere attraverso l’educazione. Ma (come dice qualcuno altro) è più difficile che si apprenda quando la nostra anima paragonata alla creta, si sia già indurita e quindi si debba abbattere e ricostruire tutto. Non so più come spiegarlo…

    30. Io ho capito, Nexso, dico che questo modo di pensare fa male alla città e la mette in una condizione di chiusura e luttuosità. Perché “se a questi ragazzi siddia”, meglio non metterli i cestini. “Se a questi ragazzi siddia” meglio chiuderla la piazza. “Se a questi ragazzi siddia” meglio trattarli come animali. È sbagliato, tanti sono gli esempio in cui invece, con un po’ di fiducia e responsabilità le cose sono migliorate in questa città. Pensare in questo modo ti mette anche sotto scacco come interlocutore, come persona. Io non vorrei aver a che fare con una persona che prima che io apra bocca mi ha già giudicato ed è anche logico chiedersi da quale pulpito. La conoscenza non è una cosa sola. Non è un qualcosa che si può donare come un pacco postale. È sapersi muovere nella contraddizione, saperla gestire, lasciarsi confutare. Mi pare che tu lo scriva nel tuo blog. Per lasciarti confutare devi mantenere il tuo animo aperto, lasciare che la novità, l’imprevisto ti possa scalfire. E questo implica che tu prenda sul serio il tuo interlocutore e lo tratti da tuo pari e non come bestia soltanto perché non assomiglia alla tua norma, alla tua idea che ti eri fatto di lui!

    31. Io non ho detto di chiudere la piazza né giudico prima che qualcuno apra bocca. Preferisco piuttosto giudicare la persona dalle sue azioni e (quando possibile) provare a capirli dal contesto in cui hanno vissuto ma ciò non toglie che se non vogliono o riescono a mantenere un’andatura ordinata, si debba fare qualcosa per il bene di tutti. Ovviamente se hai visto Manderlay capirai che i neri pur vivendo in certe condizioni, mangiavano, dormivano e si pulivano senza farsi mancare (quindi) il necessario. Quando Auchan mise i cestini per la raccolta differenziata, io ne fui entusiasta ma poi la gente se ne fregò di mettere la carta, plastica e vetro nel posto giusto (e non voglio dirti quello che c’è nelle stazioni della metro). Un bambino ubbidisce ai genitori anche quando non capisce perché si fida e sa che loro lo amano. Questa gente pensa invece che la legge sia un modo per sottometterli e non per autoregolarci. Io sono stato a volte alla Magione, mi piace. Specie di sera è bellissimo ma vedere gente che prima dice di essere contro la mafia e poi si fuma le canne (e parlo anche di studenti universitari) mi spezza il cuore. Vivo fin da sempre in questa contraddizione e non solo non mi ha scalfito ma mi ha persino insegnato a non commettere certi errori.
      Riguardo la conoscenza, il vero problema non è cosa sia ma come la si acquisisce. Se un insegnante non trasmette il proprio amore per la sua disciplina, ha già perso in partenza perché le nozioni apprese non verranno tenute come un pugno chiuso, non resteranno nell’animo e nemmeno (con tale amore) si cercherà di espanderle.
      Come ho detto prima, bisogna cultura, educazione e (aggiungo adesso) maggiore controllo affinché le persone volenti o meno rispettino se stesse e tutta la polis. Spesso e volentieri solo quando prendono una multa poi cambiano. Solo quando ci sbattono la faccia.
      Infine, scrivo nel mio blog o meglio Google Profile, confuto e mi lascio confutare perché la verità va ricercata. Trovarne sempre una più “vera”, mettendo insieme (in questo caso) ciò che è vero nelle tue parole e ciò che è vero nelle mie. Tu dai fiducia alle persone e credi che esse possano cambiare dandogliene l’opportunità attraverso il potenziamento dei servizi. Io invece cerco di mantenimento dell’ordine cercando di educare (anche) tali persone attraverso gli strumenti che ti ho elencato.
      Mi sa che donare fiducia sia giusto e umano (ciò che a volte manca a me) ma se con ciò che già abbiamo, potessimo mantenere l’armonia, perché dovremmo spendere altre risorse con la speranza che la gente si decida a contribuire alla sua continuazione? Dove mancano, che si mettano. Dove ci sono, che si utilizzino per il bene di tutti.

    32. Ok sulla tua posizione di 24enne conservatore e poco fiducioso. Mi limitavo a notare che la ricaduta pratica della tua posizione e delle posizioni di alcuni altri (spero che diventino finalmente minoranza in questa città che si è chiusa in se stessa!) hanno avuto la conseguenza pratica di uccidere la movida in piazza magione e con essa la vita e la reattività di un’intera città. Fatti una passeggiata una sera di queste in quella zona, una volta così frizzante e così piena di cose, oggi deserta. Un deserto, ordinato, tranquillo come la morte 🙂 Con questo chiudo! Ciao!

    33. “Un deserto, ordinato, tranquillo come la morte.”
      Allah, prima della creazione del mondo, stava felice nel nulla più assoluto, contemplando se stesso. Poteva starsene beato a non fare altro ed invece creò il mondo e con esso la vita. Al-Ghazali si chiese perché mai egli si fosse scomodato nel fare tutto ciò e la risposta fu una piccola frase che mi sta accompagnando da anni e che al suo interno c’è celata l’intera vita. La frase è “Il vuoto è il male”.
      Ciao 🙂

    34. Per essere Civili non bisogna essere ISTRUITI. Bisogna Rispettare la terra che calpestiamo in qualsiasi luogo ci troviamo, naturalmente se vi ubriacate e vi drogate vi trasformate in bestie .

    35. Piazza magione, la vucciria, ballarò piacciono più ai turisti che ai palermitani! sono zone franche libere della città, sono proprio queste zone quelle che conservano il fascino della palermo che fu.
      vissute in libertà senza ipocrisie, aperte a tutti e non solo per chi ha i portafogli pieni.

    36. i ragazzi e ragazze che vengono da fuori, la seconda cosa che fanno, dopo essere andati a mare, è passare la giornata nei mercati popolari.
      Solo qui a palermo mantengono le caratteristiche dei veri mercati popolari, perché per fortuna non sono stati ancora ridimensionati o sottoposti a dure norme burocratiche che ne annullerebbero il fascino,non incuria, ATTENZIONE e non sono neanche abusivi, i mercati popolari non sono degrado, sono STORIA.
      E la sera quando aprono le taverne e si balla nelle piazze, in particolare piazza garraffello diventa un posto unico al mondo, carico di mistero, paura ma piena sincerità.
      E peccato se qualche borghese bigotto non può dormire la notte, che si svegli e si accorga di vivere in un luogo meraviglioso perché caratterizzante dell’intera storia della città. Federico II è cresciuto maturando la sua saggezza e la sua apertura a tutte le culture del mondo proprio in mezzo al casino della kalsa e vucciria.

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