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giovedì 28 mar
  • Quei debiti fuori bilancio al Comune

    Le elezioni comunali sono ancora lontane (Palermo sarà chiamata al voto nella primavera del prossimo anno), ma altrettanto lontano – forse ancora più lontano – è l’accordo delle forze politiche della città sui possibili candidati a sindaco. Nel centrosinistra la confusione non si dirada. Le ultime novità sembrerebbero due: la rottura tra Fabrizio Ferrandelli e il suo partito (Italia dei Valori, che pare orientata a ricandidare Leoluca Orlando, già sindaco del capoluogo siciliano dal 1985 al 1990 e ancora sindaco dal 1993 al 2000) e un atteggiamento un po’ più conciliante tra il Pd e Rita Borsellino.
    Sembra – ma sono solo indiscrezioni – che nel Pd di Palermo, anche se a malincuore, si cominci a prendere in considerazione una candidatura che, per dirla con Nanni Moretti, direbbe solo “qualcosa di sinistra”: insomma, sembrerebbe che il partito cominci a valutare l’ipotesi di appoggiare Rita Borsellino senza il Terzo polo. Così come sembra che lo stesso terzo polo (un cartello che vede insieme l’Udc, l’Mpa, Fli e l’Api) stia valutando la possibilità di presentare un proprio candidato.
    In ogni caso, non è detto che le elezioni primarie del centrosinistra saltino. I movimenti della sinistra le vogliono a tutti i costi. E le vuole la stessa Borsellino. Non le vogliono, ovviamente, quei partiti della sinistra che stanno cercando di tagliare la strada alla Borsellino. Ed è anche logico: la Borsellino candidata unica del centrosinistra, senza un accordo con il terzo polo, potrebbe anche vincere (specie con il centrodestra in crisi). Mettendo in difficoltà quella parte del Pd che difende non tanto l’accordo con il terzo polo, quanto l’alleanza, alla Regione, con il governo Lombardo (che la Borsellino vede come il fumo negli occhi).
    E nel centrodestra? Qui l’unica novità è rappresentata da Marianna Caronia, che ormai si considera candidata a sindaco a tutti gli effetti. Per chi? Lei milita, o dovrebbe militare, nel Pid, sigla che sta per Popolari per l’Italia di domani. Ma, nel lanciare la propria candidatura, con tanto di manifesti, si è proclamata autonoma. Anche se il legame con il Pid rimane.
    La candidatura – che poi suona come una mezza fuga in avanti della Caronia – ha fatto infuriare i vertici del Pdl. I big di questo partito a Palermo, nonostante la caduta di Berlusconi, nonostante le divisioni interne (si pensi a Gianfranco Miccichè che ha fondato un proprio partito, Forza del Sud), nonostante la delusione dei palermitani verso il sindaco uscente dei berlusconiani, Diego Cammarata, nonostante tutte queste cose, insomma i pidiellini panormiti pensano ancora che tutto ciò che si muove nel centrodestra debba passare prima da loro. Da qui il fuoco di sbarramento contro la Caronia. In lizza, nel Pdl, restano Francesco Scoma e Simona Vicari.
    E mentre i partiti cercano di trovare difficili equilibri interni in vista delle prossime elezioni, il Consiglio comunale ha approvato, con una maggioranza risicata, un assestamento di bilancio che ha suscitato qualche polemica. A dare fuoco alle polveri è Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra storia, il movimento che fa capo a Rita Borsellino.
    «I contenuti di questo assestamento di bilancio – dice Nadia Spallitta – non solo non appaiono condivisibili, ma possono implicare responsabilità per danni all’Erario. Mi riferisco, in particolare, alla previsione di circa sei milioni di euro per debiti fuori bilancio. Soldi che traggono origine da decreti ingiuntivi emessi a favore di opere pie, case di riposo, cooperative e altri soggetti che operano nel sociale».
    La denuncia dell’esponente di Un’Altra storia suscita altri interrogativi. Appena dieci giorni fa, infatti, i titolari delle ultime cinque case famiglia della città ancora aperte che ospitano cinquantaquattro disabili psichici sono scesi in piazza con gli stessi malati. Una manifestazione per chiedere al Comune l’applicazione di una delibera comunale che stanzia 700 mila euro per queste case famiglia. Soldi che sono incredibilmente spariti.
    A quanto si diceva nella giornata della manifestazione di piazza, dei 700 mila euro sembrava avanzassero solo 56 mila euro. I titolari delle case famiglia hanno chiesto di avere almeno questi 56 mila euro. Ma, a quanto si è scoperto, sono spariti pure questi. Ora Nadia Spallitta denuncia che sei milioni di euro, erogati come debiti fuori bilancio, verrebbero utilizzati per altri soggetti che operano nel sociale. Chi sono?
    A quanto dice la capogruppo di Un’Altra storia, sarebbero soggetti che «avrebbero reso prestazioni di fatto, senza copertura contabile, a favore dell’amministrazione comunale. Più precisamente – aggiunge Nadia Spallitta – sembrerebbe che alcuni enti continuino ad erogare servizi, in assenza di bandi e in assenza di convenzioni, di controlli, di monitoraggio. Sostanzialmente il Comune non è in grado di sapere a chi vengono erogati i servizi, quale sia il personale utilizzato, quale sia la qualità dell’attività. Ma a cose fatte, e senza verifiche, paga il conto che cooperative, associazioni ed opere pie presentano». Ed è un conto “salato”: sei milioni di euro.
    Una doppia beffa, a conti fatti, per le cinque case famiglia che, pur convenzionate con il Comune, sono rimaste prive di fondi. La sensazione, piuttosto sgradevole, è che mentre nel bilancio ufficiale si procede con i tagli nel sociale, con i debiti fuori bilancio si pagano invece soggetti, che opererebbero nel sociale, che non sarebbero convenzionati con il Comune.
    «La cosa più grave – sottolinea ancora Nadia Spallitta – è che vengono proposti come debiti fuori bilancio anche provvedimenti che non sono neanche esecutivi, per i quali, quindi, non c’è alcun attuale obbligo di pagamento. Vengono quindi accantonati milioni di euro per prestazioni di fatto, anche in assenza di sentenze di condanna che in qualche modo possano giustificare l’obbligo del pagamento».
    Ogni altro commento è superfluo.

    Ospiti
  • 8 commenti a “Quei debiti fuori bilancio al Comune”

    1. è veramente vomitevole.

    2. La Spallitta che é dentro il Consiglio comunale saprà o avrà modo di sapere chi siamo questi Enti. Li denunci pubblicamente. No?

    3. Per Uma : l’assestamento di bilancio e i provvedimenti di approvazione dei debiti fuori bilancio sono atti pubblici per cui chiunque è in grado di conoscerne i contenuti. Con riferimento alle deliberazioni di approvazione dei debiti fuori bilancio sono centinaia, molte relative al settore sociale, tutte visionabili tra i provvedimenti approvati dal consiglio comunale

    4. forza Nadia!!!

    5. Perfetto, si.ra Spallitta, ne faccia una sintesi politica e logica, di queste approvazioni fuori bilancio. Anche senza commentarle. Le classifichi, a suo senso e modo.
      So bene che tutto é potenzialmente pubblico. Ho anche spesso visionato le delibere consigliari e/ocomunali. E se facessi questo come professione, giornalista o altro, deidicata solamente a questo aspetto, potrei scrivere e dedurre moltissimo, solo da semplici atti, materiali,capenso chi abbai sottoscritto e chi no, chi sia sia astenuto, etc…
      Se facessi questo di mestiere come fa Travaglio, potrei farci più di un libro, come fa Travaglio. Siccome la mia vita é rivolta ad altro, facevo solo osservare, queste strane discrasie.

    6. Corrego su una cosa scritta erroneamente:
      -delibere consiliari e di giunta.
      Errata corrige

    7. Uma, Nadia Spallitta ha presentato decine di denunce tra corte dei conti e procura in questi anni. In questo caso, non mi sembra che ci sia chi denunciare, almeno non dal punto di vista “legale”. Dal punto di vista morale e politico, si, e questo si fa in questo articolo.
      Non è questa una “denuncia pubblica”?

    8. Circonstanziamo le cose. Quali atti, come siano interpretabili, quali cose. Non vaghe idee. Precisazioni, ragionamenti, conducenti ad una lettura di meccanismi. Tulumello.

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