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venerdì 29 mar
  • I “trioscuri” del Pd, la candidatura della Borsellino e tutti gli altri

    Proviamo un po’ a immaginare la seguente scena. Nel bel mezzo della solita riunione romana per cercare di venire a capo del “caso” Palermo – dove il Pd sembra preda di sentimenti sveviani, alla ricerca di una “coscienza” politica smarrita – il segretario nazionale del partito, Pier Luigi Bersani, a un certo punto sbotta di brutto: «Allora, signori: mi dite che Rita Borsellino a Palermo non la sopporta nessuno: mi dite che non ha alcuna esperienza amministrativa: mi dite soprattutto che non la vuole votare nessuno. Bene, se quanto mi dite risponde al vero non ci sono problemi: facciamo le elezioni primarie, mettiamo un bel candidato, magari uno che possa essere votato dal nostro partito e dal terzo polo e, oplà, tutti i problemi sono risolti. Perché se, come mi dite, nella vostra città la Borsellino non la vuole votare nessuno, beh, noi non dovremmo avere alcuna difficoltà a vincere le primarie e, con la crisi del centrodestra, dovremmo fare eleggere senza problemi il nostro sindaco…».
    Immaginiamo che ad ascoltare questa mezza “filippica” di Bersani siano tre alti dirigenti del Pd di Palermo che, da un mese a questa parte, fanno per davvero la spola tra Palermo e Roma: Antonello Cracolici, capogruppo del partito a Sala d’Ercole, Giuseppe “Beppe” Lumia, parlamentare nazionale e Giuseppe Lupo, segretario del Pd siciliano. Tre a caso, insomma. Se è vero che 2 + 1 fa tre – perché in fondo “loro” tre sono – uno di questi tre dovrebbe essere il candidato a sindaco di Palermo. E – come ha detto Bersani, anzi: pardon, come noi abbiamo immaginato possa aver detto Bersani – se è vero che la «Borsellino, a Palermo, non la vuole votare nessuno», uno dei tre dovrebbe essere il futuro sindaco di Palermo.
    Tutto facile, allora? Non esattamente. Perché forse noi, in questo nostro monologo “beckettiano”, abbiamo “immaginato” male. Perché, fino ad ora, nessuno dei “trioscuri” del Pd di Palermo ha ancora annunciato la propria candidatura. Segno che, forse, nell’immaginario dei palermitani, Rita Borsellino pesa un po’ di più di quanto – “noi”? I “trioscuri”? “Bersani”? – abbiamo-hanno immaginato. Il rischio, insomma, è di arrivare a Pirandello senza passare dal via. Della serie: Cracolici, Lumia, Lupo, tre candidati in cerca d’autore… Vuoi vedere che, alla fine, tra tutti questi politici di professione la spunterà Rita Borsellino, che passa per donna che di politica non ne ‘mastica’? Vuoi vedere che, invece, sarà lei a “masticarsi”, a uno a uno, i “trioscuri” del Pd?
    Ma se nel centrosinistra si “viaggia” tra “flussi di coscienza” e teatro dell’assurdo, nel centrodestra di Palermo siamo all’essenza dell’assenza. Chi sarà il candidato a sindaco di Palermo di questo schieramento politico? Sembra – ma non ne siamo ancora certi al mille per mille – che i big di questo schieramento politico avrebbero, addirittura!, interpellato una Pizia. Il responso – della Pizia? Di Angelino Alfano? Di Gianfranco Micciché? – sarebbe stato alquanto “inturciuniato”.
    «Il candidato del centrodestra a Palermo – sembra stia scritto in questo responso – dovrebbe essere Francesco Scoma per questioni genetico-politiche (suo papà è stato sindaco della città). Ma non può essere esclusa a priori una eventuale candidatura di Carlo Vizzini, che dopo una parentesi (un po’ lunga, per la verità…) nel centrodestra, è ripassato nel centrosinistra (sì “ripassato” perché nella Prima Repubblica è stato segretario nazionale del Psdi). Oggi, pur essendo di nuovo nel centrosinistra, in quanto anche ex centrodestra, potrerre essere un ottimo candidato di centrosinistra in grado di prendere voti dal centrodestra».
    Fine dei candidati per il centrodestra? No. «C’è anche Simona Vicari – si leggerebbe nel responso – anche lei ex centrosinistra (era nel Psdi nella Prima Repubblica), poi tra i primi ad arrivare in Forza Italia, oggi nel Pdl. Ottima candidata anche lei».
    Chi di questi, alla fine, sarà il candidato (o la candidata). E qui torniamo all’essenza dell’assenza. Forti del fatto che nel centrosinistra è ancora tutto da decidere, anche nel centrodestra se la prendono comoda. Per ora la parola d’ordine è: esserci e non esserci. Poi (ma quando?) si vedrà.
    Restano gli altri. Chi? Intanto l’imprenditore Tommaso Dragotto che va come un “treno”. Ufficialmente, non è candidato. Ma gira la città dalla mattina alla sera. Sente, annusa, interroga. I big dei partiti tradizionali lo guardano con sufficienza: «Tanto quando scendiamo in campo noi…». Intanto in campo c’è lui.
    Lo stesso discorso per Fabrizio Ferrandelli (centrosinistra) e Marianna Caronia (indipendente, ma pur sempre legata ai Popolari per l’Italia di domani -Pid). Entrambi in pista. Il primo in attesa delle primarie del centrosinistra che, a nostro avviso, nonostante tutti gli ostacoli – e qui vogliamo azzardare ua previsione – si faranno comunque. La seconda – cioè Marianna – in campo da sola. Nel vuoto lasciato dagli altri fa strada anche lei.
    Chiude Leoluca Orlando. Forse uno dei pochi candidati in grado di entrare nei quartieri popolari della città e di essere ascoltato e, magari, votato. Si candiderà? Non si candiderà? Lì, come minimo, ci vorrebbe la Sibilla Cumana…

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  • 5 commenti a “I “trioscuri” del Pd, la candidatura della Borsellino e tutti gli altri”

    1. i “trioscuri”! Splendida definizione. Sanno benissimo che la Borsellino può vincere. Ma lo farebbe senza Terzo Polo. Ed è quello il loro problema, finire ad amministrare Palermo, ma perdere la relazione col pluri-indagato presidente e compagnia terzo-polista post-cuffariana varia…

    2. L’analisi è molto fine, ma sinceramente non ne posso più di tutta questa sarabanda sul nome.
      Sono molto più interessato al COSA.
      C’è qualcuno che abbia elaborato uno straccio di idea su come avviare a soluzione i problemi veri della città, a partire dal peso che a breve saremo chiamati a sostenere per gli sprechi legati alle società partecipate e ai precari ?

    3. […] ha scritto ieri Giulio Ambrosetti su Rosalio nel post “I trioscuri del Pd, la candidatura della Borsellino e tutti gli […]

    4. C.V.D. l’UDV ha ritirato la candidatura di Ferrandelli. Si fanno sempre le stesse strategie, ormai. Ma quale cambiamento? Si cerca il candidato forte, poi tutti si candidano, per cercare di avere modo con i pugni di voti di ricattare chi viene eletto, e quindi sottogovernare. Mi sembra un copione già talmente logoro, da non avere senso più continuare a parlarne.
      A questo punto spero che gli outsider possano diventare invece lo strumento di disequilibrio in questo copione noto del solito teatrino consumato della politica.
      Se Scoma si candida per il PDL, spero non lo voti nessuno mai, non ha nessuna qualità, di nessun tipo.

    5. IO sono con chi ha il coraggio di cambiare la bella Sicilia. La nostra città potrebbe diventare invidiale in tutto il mondo, invece, passiamo per mafiosi, immondezzari e sporchi. Qualsiasi cosa mangiamo l’mmondezza buttiamo per terra anche se vicino c’è il cassonetto, insomma siamo incivili e ci piace vivere nel lurido.

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