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giovedì 28 mar
  • Le avanguardie russe a Palermo

    Sono tornata da un’ora dall’esposizione sulle avanguardie russe all’albergo delle Povere della mia città, Palermo. Un grande onore ospitare una mostra di tale entità nella nostra capitale siciliana. Peccato che “noi del sud” non riusciamo proprio a valorizzare ció che ci viene offerto, e questa mostra ne è un palese esempio. L’ingresso gratuito intanto, che sostituito con un ingresso a pagamento di 2/3 euro, non diminuirebbe l’affluenza ma sicuramente aiuterebbe la provincia a raccogliere fondi riutilizzabili (e poi ci lamentiamo che non ci sono i soldi qua in Sicilia!); entrando nella prima sala mi ritrovo immersa nella Russia dei primi del 900 e mi piange il cuore quando mi accorgo che “Il monumento alla III internazionale” di Vladimir Tatlin, chiamato anche “la torre proletaria”, simbolo del Costruttivismo russo, è collocato in un angolino della sala e per giunta nascosto da un tramezzo che occulta totalmente la sua presenza.

    Le avanguardie russe a Palermo

    Avvicinandomi ai fantastici quadri di Malévich, Kandinskij e di tutti gli esponenti dell’avanguardia russa devo fare un passo indietro perché la tela viene coperta dalla mia ombra, non permettendomi di godere del versante materico di queste meravigliose tele.

    Le avanguardie russe a Palermo

    Entrando nella seconda sala oltre che il cuore iniziano a piangere anche i miei occhi, dato che l’illuminazione consiste in dei fanaletti direzionali posti in alto che
    si dirigono sui quadri creando riflessi di luce sulle opere, che si possono evitare soltanto mettendosi lateralmente rispetto alla tela o facendo una strana torsione del collo (che mi fara’ uscire dalla mostra con crampetti sparsi). Allibita e abbastanza infastidita mi avvicino al custode chiedendo spiegazioni su tutti questi errori di allestimento, e il simpatico signore mi risponde che non sono la prima né saró l’ultima a lamentarmi della scarsa attenzione data all’illuminazione, e per far traboccare la goccia dal vaso mi indica uno Chagall non illuminato da una settimana a causa di un faretto rotto.

    Le avanguardie russe a Palermo

    Non sapendo se ridere o piangere mi incammino verso la terza sala, dove usufruisco, ormai arresa, di splendide opere di “…..?” di chi? Mi ci è voluto un pò per capire che erano di Olga Vladimirovna dato che la targhetta che riportava il nome dell’autore e dell’opera era in plastica trasparente e con l’inchiostro dello stesso colore della parete, e che oltre ad essere assolutamente illegibile, proiettava l’ombra della scritta sulla parete che creava un melange tra le scritte sulla targhetta e quelle proiettate sul muro.

    Le avanguardie russe a Palermo

    Le ultime due sale dedicate alle fotografie sulla Russia dall’inizio del 900 ad oggi le ho viste rapidamente, dato che il mio occhio già stanco non è stato in grado di apprezzare delle foto in bianco e nero con una cornice color bianco panna su un muro portante color bianco acceso. Sono uscita davvero delusa dalla poca attenzione che c’è nella mia terra nei confronti delle esposizioni temporanee, ma sicuramente, adesso so che non mi pentiró mai di essere scappata dalla Sicilia per imparare “il mestiere del museologo”. Spero, forse con un pó di presunzione, di poter tornare lí un giorno, nella mia bella Sicilia, a sistemare le cose.

    Le avanguardie russe a Palermo

    Ospiti
  • 32 commenti a “Le avanguardie russe a Palermo”

    1. Cara Francesca,
      ho molto apprezzato il tuo breve ma intenso racconto della visita alla mostra sulle Avanguardie. Per mia fortuna (o dovrei dire sfortuna?!) lavoro anche io nel campo dei beni culturali, e posso dirti che a Palermo, non sono soltanto le mostre temporanee ad essere afflitte da questo virus di incompetenza e superficialità. Mai fatto un giro nella sala dell’Annunziata a Palazzo Abatellis, o nelle sale (tra l’altro recentemente non visitabili, e non certo per pudore) al piano terreno della Palazzina Cinese?In entrambi casi, autentici capolavori, che tutto il mondo ci invidia, sono occultati o peggio, invisibili, a causa di una illuminazione pessima o di un maldestro allestimento. Scriviamo un libro, ti va? sono certa che Palermo e la Sicilia offrono un campionario molto ampio!
      Ah! per chiudere, mi sa che abbiamo fatto le medie insieme! ciao museologa!

    2. MAI COME STAVOLTA in quest’ennesimo soggiorno palermitano (ormai sono rassegnato: questo cordone non lo taglierò mai 😀 non ci riuscirò, e dovrò continuare fino alla morte i 4-5 viaggi – almeno – l’anno) sono stato convinto che è bella questa terra, che dovrebbe essere uno dei gioielli del mondo, ma è abitata da indegni di viverci. IO COMPRESO, perché per il momento non sono masochista per viverci sempre e per rischiare la pelle per cambiarla.

    3. … ne ho conosciuti, funzionari, tecnici, “esperti”, al tempo di quello che considero l’unico vero assessore della città di Palermo, F. Giambrone (preciso che non è l’uomo che ritengo tra i più simpatici… )… “oggetti e soggetti” buoni per la satira… che purtroppo oltre a far ridere facevano danni.

    4. Ciao Nadia, che piacere risentirti dopo tanto tempo! Intanto sappi che è una fortuna che tu possa aver trovato lavoro a Palermo. Certo che ho visitato Palazzo Abatellis e la Palazzina Cinese, povera Annunziata!!!! Un libro a quattro mani sarebbe un’ottima idea 🙂

      Per Gigi, ti rispondo con una frase tratta da ” Essere siciliano di Ferdinando Scianna. Essere siciliani e andare via dalla Sicilia è stato per secoli quasi un sinonimo. Nell’andarsene si vive quell’esperienza dolorosa dello sradicamento, della nostalgia ingannatrice e la scoperta del fatto che dopo un pò non puoi tornare più. Perchè quando torni non sei più a casa tua, Itaca è scomparsa, sei in un altrove che è quello della tua memoria devastata”.

    5. Quasi tutte le mostra allestite a Palermo presentano questi problemi e ciò che dovrebbe essere una cosa piacevole, diventa una tortura.
      Brava Francesca!

    6. che tristezza pero’! La parte di Scianna che hai citato e’ una delle cose piu’ vere che io abbia mai letto! la usero’ di certo, grazie 🙂

    7. Grazie Manuela! Aimè la nostra bella Sicilia non viene valorizzata come meriterebbe…ma noi siamo il futuro di Palermo e ci dobbiamo impegnare per migliorare le cose! Io spero davvero di poter tornare prima o poi…

    8. Mel, dato che hai gradito il verissimo testo di Scianna, leggilo tutto che è interessantissimo!

      http://www.provincia.palermo.it/provpalermo/allegati/9326/”Essere%20siciliano”%20-%20di%20Ferdinando%20Scianna.pdf

    9. grazie mille Francesca. Dopo aver letto il tuo post ho fatto una ricerca online e ho trovato il testo a cui ti riferisci 😉

    10. ah, mi hai dato anche lo spunto per un post sul mio blog, grazie di nuovo 😉

    11. ma perchè c’è una mostra sulle avanguardie russe a Palermo???

    12. @ Andrea, hai ragione. Qui la metà dei palermitani manco sa cosa vuol dire avanguardia e l’altra è convinta che mosca sia quella che ronza in cucina la sera.
      NON CI MERITIAMO NULLA.

    13. X Stupidocane: è quest’atteggiamento arreso del “NON CI MERITIAMO” che ci fa essere da secoli un popolo pieno di problemi e poco attivo culturalmente. Ci meritiamo tantissimo, semplicemente dovremmo fare di più per ottenerlo!

    14. @Francesca, fallo.
      Io e qualche altro migliaio ci siamo arresi.

    15. Grazie Francesca per il post, critico e competente, in una parola interessante, in due, anche utile!
      Sono completamente d’accordo con te ”ci meritiamo tantissimo e dovremmo fare di piú per ottenerlo”.
      E siamo in tanti che pur essendo siciliani ”di mare aperto”farebbero volentieri frequenti capatine a casa per contribuire a migliorare un po´le cose, ognuno con la sua professionalitá e know how. Forse noi progettisti, designer, artisti, tecnici & co (io sono architetto) sentiamo di piú il problema perché coscienti dell’immenso patrimonio artistico e culturale e del suo potenziale, paragonato ad altri posti dove abbiamo vissuto o stiamo vivendo. Ma va bene cosí..perché prima o poi riusciremo a intervenire, voglio crederci.
      Ragazze, scrivete il libro.

    16. Ho visitato la mostra il giorno dopo l’inaugrazione e mi è piaciuta moltissimo. Le targhette di cui lei lamenta la scarsa leggibilità erano precedute da una ampia presentazione del periodo fatta con molta attenzione e con una cronografia molto attenta ed esaustiva. Ho avuto l’impressione, ma è solo mia, che lei sia entrata ed abbia scartato la proposta di percorso che i curatori hanno indicato, sarà che lei non ha bisogno di questi suggerimenti e quindi ha cominciato dalla fine, beata lei che può permetterselo e che quando ritornerà nella nostra città innoverà i metodi e le tecniche per visitare un museo. La mostra , se lei avesse posto più attenzione, ma è solo una mia impressione, nasce da uno scambio tra due importanti istituzioni di cui l’una, la Regione Siciliana, non può per accordo organizzativo far pagare un biglietto. In questo caso avrebbe dovuto pagare anche il milione e duecento mila visistatori che hanno goduto dei Caravaggio che sono stati prestati al Museo di San Pietroburgo. Sa, io ho avuto solo occhi per le tele, che sono, talmente belle ed importanti, da distrarre dall’allestimento. La prossima volta si goda il momento, talmente unico e raro in una città che ha molti esperti in allestimento e tecniche delle comunicazioni, magari museali, e troppo pochi in grado di organizzare un evento di così tanta importanza. Oppure, quando lei si occuperà dell’organizzazione avremo i pittori che espongo al piano superiore, con ottima illuminazione ma con un percorso pittorico confuso ed inespressivo? Sono sicuro di no ma, mi permetta una “stupida” domanda, che c’entra la museologia con la mostra di questi giorni? Quel luogo, albergo dei poveri prima e delle povere poi, è dedicabile ad eventi culturali non avendo in se le possibilità di divenire museo alla luce delle leggi che governano l’uso dei palazzi storici di Palermo. La aspetto, insieme a tutti i suoi estimatori di questo blog, alla difesa di Palazzo Riso. Con sincera ammirazione Peppuccio

    17. mi viene da dire,
      tanto rumore x nulla!

    18. Cara Francesca, io neanche sapevo della mostra (non pubblicizzata), ma il tuo post mi fa venir voglia di non andarci perchè purtroppo so già che non sopporterei di trovarmi in un edificio stupendo e in mezzo a opere meravigliose, ma circondato da pochi avventori, in un clima di totale disinteresse, ignoranza, sciatteria, improvvisazione generale che caratterizzano questa città e i suoi cittadini, provinciali e “viddani” fino al midollo. PALERMO FAI SCHIFO!

    19. @Andrea
      E non da ora

      @stupidocane
      Io me la merito

    20. Ale ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.

    21. Ho visitato la mostra durante le vacanze di Natale.
      A Palermo la sete di cultura e’ cosi grande che i miei occhi si sono focalizzati solo sulle splendide opere esposte. Ben vengano altre 10,100, 1000 mostre e magari si potranno anche limare le imperfezioni evidenziate.

    22. vi do a caso uno dei tanti Link che parlano di questo evento,in maniera quanto meno dignitosa.
      .
      http://www.civita.it/servizio/news_civita/le_avanguardie_russe_a_palermo_per_l_anno_bilaterale_italia_russia
      .
      Se superaste la pigrizia di fare qualche controllo ,
      cosa facilissima da fare in rete,
      scoprireste che ci sono decine e decine di articoli su questo evento.
      .
      In quanto agli Architetti,sarebbe meglio si occupassero di Edilizia ed Urbanistica,
      piuttosto che di allestimento di mostre,cosa che puo’ fare decorosamente chiunque abbia un minimo di cervello ed attitudine.

    23. ed ecco svelato l’arcano,per chi non ne sapeva …di sapere.
      Kandiskji & CO non sono altro che astrattisti,
      tra i primi ad avere sposato quelle tecniche,
      in Russia.
      .
      http://www.marcosroom.it/Didatticando/Tesina/materie/Arte%20e%20correnti%20del%20Novecento.htm

    24. oggi mi e` toccato recarmi in uno di quegli ambulatori messi a disposizione della nostra sanita’ regionale,e,
      mentre osservavo certe cose,
      pensavo a questo post sull’allestimento della mostra sulle avanguardie russe.
      Se si riuscisse a documentare come si ricevono quotidianamente miriadi di persone bisognose di assistenza,in quegli ambienti,
      con la medesima meticolosita`dimostrata in questo post,
      ed intervenire,
      certamente la qualita` di vita a Palermo avrebbe fatto un grande passo avanti.
      Dunque,
      in primis,cercando come parcheggiare avete modo di osservare cosa giace sui marciapiedi ,sotto i cassonetti,ed al loro intorno.
      Superando uno strettissimo varco sotto l’occhio semispento di qualche parcheggiatore abusivo,
      si giunge ad un ascensore e nell’attesa potete
      riempirvi le narici di quel tipico puzzo di beccume che emana un manto gommoso che certamente da quando e’ stato poggiato nessuno si e’ mai preso cura di lavare,ed essendo situato sotto un portico,manco l’acqua di cielo ci pote` mai arrivare.
      L’ampio scalone porta al I piano dove si ha la stessa sensazione che potete avere uscendo dalla circonvallazione per immettervi in via Belgio.
      Gli stretti corridoi sono stati riconvertiti a sale d’attesa,
      dove una variegata umanita’,donne vecchi e bambini ,
      riescono a scambiarsi reciprocamente i germi delle
      rispettive malattie.Un’aria umida e pesante vi fa subito pensare,ma come fanno gli addetti ai lavori ad operare in simili ambienti?
      Quando chiedete una prestazione,la persona,o meglio le persone che vi stanno di fronte,perche’ in una stanza ce ne sono 1,2,3,e perfino 4,
      la prima cosa che vi dicono e`:
      guardi che minimo minimo passa 1 mese.
      Potrei continuare,ma il resto lo lascio ad altri.
      queste sono LE AVANGUARDIE SANITARIE PALERMITANE.
      Proprio una bella mostra.

    25. XYZ, hai descritto davvero bene la situazione sanitaria della nostra regione. E sarebbe bello potessi continuare invece di lasciare ad altri il resto.
      Io non mi permetto di farlo in quanto la mia specializzazione è in gestione di musei, e non di ambulatori, ma sarebbe giusto che la gente scrivesse quotidianamente testimonianze non solo su ció che va bene, ma anche su ció che non va.
      Il sentimento critico è ció che ci permette di accorgerci dei nostri errori e di migliorarci.
      Un saluto, Francesca.

    26. LA VASTASARIA
      LA città di Palermo è’ composta da ¾ di bellezze naturali ed ¼ di vastasaria.
      Si manifesta quando si alza il vento forte (sempre), vi chiederete come ci si comporta? Non si deve uscire di casa ?
      Consiglio:
      Bisogna tapparsi orecchie, occhi e bocca x non sentire x non
      vedere e non parlare.
      Il rischio è’ che entra dentro la pelle e nel DNA e quindi si tramanda ai figli dilagando in tutto il mondo.
      I palermitani dicono “TUTTO IL MONDO E’ PAESE “ un modo X giustificarsi.
      X fortuna esiste I ¾ di palermitani onesti, istruiti, la parte migliore che gira il mondo dimostrando a tutti che i palermitani sono meravigliosi e si fanno apprezzare.
      ANNA CONTI

    27. LA VUCCIRIA

      Mentre mi laureavo in filosofia…… GUTTUSO pitturava la sua “ VUCCIRIA”.
      Se pitturava una “chiancheria” con appese le teste della “malandrinaria”…… forse sarebbe finita la “soverchieria”.
      Quando GUTTUSO frequentava l’aristocrazia a Palermo aumentava la vastasaria.
      Non voglio più scrivere queste porcherie e chiudo con la mia filosofia.

      Anna CONTI

    28. Che cosa ha in comune una mostra sulle avanguardie
      russe ed il mio “quadro”,uno dei tanti,sulle avanguardie sanitarie siciliane?
      Presto detto.
      Ambedue sono Regione dipendenti.
      Fin’ora ho fatto cenno al primo impatto da Utente,
      ma si fa presto a scoprire una realta` sconvolgente.
      Come mai io ho una e- mail,il mio medico di base ha una e-mail,e gli addetti alla struttura che deve fornire il Servizio sono organizzati come trent’anni fa?
      Io vado per risolvere un caso,dopo essere stato dal Medico di Base,devo portare 1 modulo compilato ed 1 ricetta,e mi sento dire :la ricetta la accettiamo qui,per il modulo deve recarsi in via
      XX,che riceve solo nei giorni dispari dalle 8,30 alle 10,30(e si trova da un’altra parte della Citta`).
      Quindi, altre mezze giornate perse ed altre estenuanti code,solo x depositare un modulo compilatomi dal Medico di Base.
      Modulo che come allegato ad una e-mail verrebbe spedito in 20 secondi in un qualsiasi momento sulle 24 ore,senza vincoli,lacci,lacciuoli,e,
      sopratutto lasciando il campo libero a quelli che non fruiscono di Internet.
      Concludendo,abbiamo strutture sanitarie fatiscenti
      o inesistenti,modelli operativi superati,addetti ormai anziani incapaci di entrare nella mentalita` delle nuove possibilita` di servizio.
      Volendo dare un peso 100 ad una situazione si` descritta,che peso possiamo dare alla qualita` di
      allestimento della mostra sulle avanguardie russe?
      Li`,si legge nei Link,
      c’e` la Regione e ci sono i Fondi Europei.
      Nessuno scrive quanto e` costata quella mostra,
      come si e` proceduto nell’affidarne l’allestimento,in che modo si e` promossa
      l’iniziativa,quali specifiche tecniche venivano richieste nella fase di affidamento,chi ha validato i risultati.
      A vedere certe foto,non e` che si vede poi tanta gente in giro per le sale.Dove e` tutta questa sete di cultura dei palermitani?
      Al prossimo giro,non sarebbe meglio mettere a Concorso l’affidamento dell’allestimento?

    29. Anna,se proprio ci tieni ai numeri,credo che
      dovresti ricollocare le tue frazioni.
      In passato si e` gia` scritto che almeno il 90% della citta` presenta architetture fatiscenti ed
      una sistemazione urbanistica irrazionale
      che tutti i giorni mette a dura prova
      chi deve raggiungere il proprio posto di lavoro.

    30. Vi invito a rimanere in tema. Grazie.

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