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martedì 19 mar
  • Il saluto è dell’angelo

    «Buongiorno!!» dico entrando in portineria nel palazzo dell’agenzia assicurativa, il portiere mi guarda e torna a riguardare lo schermo del suo computer portatile (in portineria…mah). Penso in dialetto: «E chi ci rissi???». Cerco di convincermi in italiano: «Starà facendo qualcosa di importante!!!!».

    «Buongiorno!!» dico entrando all’ufficio postale, sento un mormorio, un paio di voci forse, che rispondono al saluto… Stessa scena nella sala d’attesa dello studio del mio medico curante, qualcuno risponde, qualcuno mi guarda stralunato, qualcuno non saluta ma mi osserva nella mia interezza, la bocca è cucita.

    Ma picchì? Mi chiedo.

    Eppure mia madre mi ha sempre detto «Il saluto è dell’angelo», concetto che non comprendevo ma mi adeguavo nonostante non mi spiegassi il motivo per cui dovessi salutare cristiani che non conoscevo..

    Ma poi il salutare o il rispondere al saluto, a parte la cortesia che manifesta, è bene augurante per sé e per gli altri e anche mia madre, sempre lei, se siamo insieme non perde occasione per ricordarmelo… E invece le scene si ripetono: ti guardano e riabbassano lo sguardo pensando magari in dialetto «Ma cu è?». Oppure ti salutano ma con un mormorio che può solo farti supporre si sia trattato di saluto.

    Pure su facebook ci si saluta: buongiorno, buonasera, buon pomeriggio, buon tutto buttato lì in attesa che questi a volte fantomatici amici, interagendo dimostrino di non essere solo un numero.

    Ma questa è un’altra storia quelli sono “amici”…

    In generale parliamo di sconosciuti e la mia conclusione ha diviso questi in: quelli che si rifiutano di salutare a causa delle costrizioni subite da piccoli; quelli che sono scortesi; quelli che gli siddia pure a campare (sono disturbati dal vivere quotidiano per cui ogni azione li infastidisce) e infine quelli che hanno forse troppi pensieri e l’atto del rispondere al saluto li allontanerebbe dal proprio pensare.

    Io comunque adesso, che ci faccio più caso, mi diverto è quando entro da qualche parte urlo il saluto… Devo dire che con questa tecnica qualche risultato in più lo ottengo, sarà lo stupore… Anche il portiere che all’andata mi aveva solo taliato al ritorno, al buongiorno urlato, mi salutò subito, sarà forse la convinzione che uno mette nel salutare a determinare la risposta?

    Meno male, dico, che esistono i posteggiatori quelli almeno ti salutano sempre!

    Ospiti
  • 7 commenti a “Il saluto è dell’angelo”

    1. Hai perfettamente ragione. Il buongiorno in qualsiasi posto è diventato un miraggio. Anche io come te lo dico ad alta voce oppure lo ripeto due volte…di solito si mortificano un po’…

    2. proprio poco fa, mi sono imbattuta in una situazione del genere e
      pensavo a quanto sia maleducata la gente che non saluta al tuo saluto!!!!!

    3. A virità,ormai un saluta chiù nuddu!Forte la frase sul posteggiatore 😀

    4. solitamente quando non ottengo risposta al saluto, e purtroppo capita, uso un metodo che ottiene almeno attenzione: grugnisco… si si proprio così, grugnisco come un maiale sperando di interpretrare la loro lingua. Provate e vedrete che sorpresa.
      PS: all’inquilino del 4° piano: continuerò a salutare te e la tua famiglia, anche in aramaico se bisogna…. anzi in aramaico no… non è il caso di questi tempi…

    5. Io invece, se dopo aver salutato non ricevo risposta, dico:”Come?” E l’altro normalmente dice:”No, niente! Non ho detto niente!” Ed io: “Mi sembrava che avesse risposto al saluto!. Niente, mi scusi.”

    6. Io sono stato rimproverato da un barista (giustamente, a cui avevo chiesto un caffè senza salutare!!!!!!!

    7. La settimana scorsa sono stata a Parigi e la proprietaria di un negozietto di Montmartre, dopo aver salutato due turiste che erano entrate e uscite senza neppure accennare un sorriso, mi ha detto che è proprio un piacere (ora non so se fosse ironica o meno) dire “buon giorno” e “arrivederci” a gente che non ti guarda neppure quando entra nel tuo negozio.
      “Forse è una questione di cultura”, mi ha detto.
      Io l’ho salutata, ringraziata per la conversazione e sono uscita con un bel regalo tra le mani.

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