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giovedì 18 apr
  • La spocchia

    La spocchia

    Palermo non dovrebbe avere le aree blu per i parcheggi, lo suggerisco ai candidati a sindaco, sono inutili. Le aree blu non dovrebbero nemmeno esistere in una città civile, piuttosto dovrebbero essere educati i possessori di qualsiasi specie di mezzi a motore. Poche regole chiare per tutti: la città è di tutti (che a Palermo viene declinata così: se è di tutti è anche mia, e io ci faccio quello che mi pare), se la città è di tutti bisogna averne rispetto (tradotto: il rispetto se lo deve meritare, per cui fino a che non se lo merita io faccio quello che pare a me), se rispetti la città vedrai che la città rispetterà te (questa non la traduco nemmeno, lascio immaginare). Come ho già scritto su Rosalio: è una questione culturale, e l’ignoranza impera. Se poi si somma l’ignoranza al possesso incongruo di muscoli (reali e metaforici) emerge, senza filtri di sorta, l’arroganza in tutte le sue forme e derivazioni.

    Faccio un esempio, argomentato dall’immagine pubblicata.

    Descrivo i vari livelli, per consentire a tutti di comprendere la semplicità del sito: cortile, cancello, marciapiedi, Jaguar, scivolo, camion, flusso di traffico. Il cortile è quello di una scuola materna sita in Via Papireto, la strada che collega la Cattedrale al Tribunale sfiorando l’Accademia di Belle Arti. La scuola materna è un luogo in cui, normalmente, risiedono per un arco di tempo ragionevole molti bambini e le loro educatrici, nonché il personale che gestisce i locali. Dal cortile alla strada c’è il filtro di un cancello in ferro che evidenzia l’ingresso alla scuola materna, anche quando è chiuso. Non è difficile riconoscere un cancello, generalmente, che è molto simile a una porta o a un generico varco. Qualora dovesse accadere qualcosa per cui è necessario accedere con urgenza ai locali della scuola materna, si apre il cancello e il cortile diventa accessibile. Dovrebbe esserlo.

    Capita, però, per farla breve, che vi siano individui che oltre al loro mezzo di trasporto, liberi di farlo, debbano mostrare anche i limiti dell’intelligenza. Tale dono, che il buon Dio fornisce in una certa misura alla nascita poi, nel tempo, ognuno cura o dissipa a suo piacimento. Nel caso su menzionato si possono dare due soluzioni: o il debito è arrivato ai minimi termini, e nulla può più il buon Dio, che vede sprecato l’iniziale investimento; oppure la presunzione d’intelligenza si gonfia a bubbone fino ad evidenziare la spocchia che, nonostante il suono che produce, non è una malattia, no, ma è molto più grave. Ha a che vedere con l’assenza di rispetto della collettività, e fa emergere, come pustole, gesti inconsulti, atteggiamenti altèri, boriosi comportamenti, difficili da rimuovere.

    La Jaguar sulla sinistra non è un mezzo di trasporto ma l’evidenza di un comportamento arrogante: è posteggiata in diagonale sul marciapiedi, ostruendo il passaggio sia dei pedoni – per non dire dei passeggini o dei mezzi per disabili – che dei mezzi che intendano accedere al cortile della scuola materna. Cosa di tutti i giorni su Via Papireto: parcheggiare sui marciapiedi è quasi la normalità, nonostante la carreggiata sia tripla di molte altre strade urbane a Palermo. La normalità per molti palermitani debitori del buon Dio, per vocazione o semplice passaggio nel mondo, consiste nell’ostruire, bloccare, ingombrare, ostacolare, sbarrare il passaggio della collettività da qualsivoglia luogo verso uno immediatamente susseguente. E non ci sono unguenti medicamentosi, purtroppo, per risolvere la questione. Ci vuole tempo. Troppo. Nel frattempo la barbarie invaderà senza sosta, è il caso di dirlo, la città.

    Palermo
  • 6 commenti a “La spocchia”

    1. veramente non è una Jaguar, ma una Mercedes CLS 😉
      a palermo l’uso dell’auto è l’unica cosa che accomuna tutte le classi sociali: trovi in doppia-tripla-quadrupla fila o sui marciapiede sia pandini scassati, o golf gti con stereo a palla, o suv extralarge tedeschi. la cofanaggine al volante è nel dna di tutti i palermitani indipendentemente dal portafogli.
      secondo me non ci vuole tempo, sarà semplicemente impossibile.
      perché il palermitano in erba, studente delle scuole elementari e medie, ha di fronte l’esempio porco dei genitori. e come diventerà mai da grande?
      l’unica soluzione è multe, multe, multe, multe a raffica. ma tra politica e polizia urbana c’è una sorta di pax nei confronti del controllo del traffico.
      sai quando qualcosa cambierà (per un mese)? quando ci scapperà il morto perché un’ambulanza non riesce ad entrare nel varco di una scuola o rimarrà seriamente imbottigliata tra auto in quadrupla fila.

    2. Skaiwoka, chissà quante volte è già successo che qualcuno muore in ambulanza perché il palermitano ha invaso le corsie d’emergenze per esempio. In quel caso ci vorrebbe di prendere le targhe di tutte le auto sulla corsia d’emergenza e processarli TUTTI per omicidio colposo. Il palermitano non lo educhi con le campagne di sensibilizzazione, il palermitano per rispettare le regole deve avere paura. Tante volte ho pensato che ci vorrebbe un regime per almeno 30 anni, con multe e sanzioni in grado di mettere in ginocchio le famiglie. Un esempio? Hai messo l’auto sul marciapiede? Benissimo, 6 mesi di ritiro patente e 10 punti in meno e 1500 euro di multa. Hai invaso la corsia d’emergenza? Benissimo, 1 anno di ritiro patente, 10 punti, sequestro del mezzo e 5000 euro di multa da pagare in unica soluzione entro 7 giorni. Se all’ottavo giorno non hai pagato confisca e messa all’asta dell’automobile. Hai messo l’auto sul parcheggio dei disabili? Revoca perpetua della patente, impossibilità di guidare qualsiasi mezzo dotato di motore per tutta la vita, confisca e messa all’asta del mezzo e 15000 euro di multa da pagare entro e non oltre 7 giorni. All’ottavo giorno, se ancora non hai pagato, ipoteca sulla casa. Di questo c’è bisogno per educare i palermitani.

    3. Io ho visto di peggio: autoblu appartenente alla Procura Generale della Repubblica, parcheggiata domenica mattina davanti l’ingresso del giardino inglese, sul marciapiede. Dissento dall’abolizione delle strisce blu (servono nel centro città se si fornisce insieme un trasporto pubblico locale decente, competitivo sui prezzi,e si lasciano stralli di parcheggio appositi per i residenti), ma qui il pesce fete dalla testa… troppe autoblu, troppi tagliandi per disabili, troppa gente nelle corsie preferenziali. Ma soprattutto, troppi vigili urbani che anche se sollecitati, non intervengono – capisco che agiscono per priorità e direttive (ultimamente, i manifesti elettorali e in generale le pubblicità abusive), ma non si può lasciare tutto il resto in a mano alle due pattuglie con lo street control..

    4. ”Le aree blu non dovrebbero nemmeno esistere in una città civile,, sono ‘fuorilegge’

    5. Hidalgo, le aree blu servono come scoraggiamento a non raggiungere quel dato posto in auto. A Palermo ce ne sono certamente troppe, ma in centro sono necessarie, se no avremmo il doppio dell’invasione di automobili che già c’è…

    6. Se fossimo una città che potrebbe vivere senza le auto personali, talmente funzionanti i servizi di collegamento pubblico esistenti, direi, che non avremmo bisogno di nessuna auto. Se fossimo un paesino, o anche una sede di provincia siciliana, che contasse mettiamo 20.000 anime, continuerei a pensarei che le auto, in macanza di mezzi pubblici efficienti, non servano.
      Se pensassi che in una città di quasi un milione di abitanti (reali), perché sappiamo quanti domiciliati reali ci siano ed hanno residenza per molte convenienze in altre provincie, i servizi siano decentrati per tutti, potrei capire che la città potrebbe funzionare quasi in un concetto di quartiere. Ma siccome la crisi taglia tutto, il decentramento é ovviamente tagliato. I servizi si accentrano, e la città si ingolfa.
      Tutti confluiscono in massa in una stessa parte di città, la parte centrale. Il policentrismo decentrato, seppur decongestinante, costa troppo.
      Saremmo sempre più compattati. Spero almeno per grandi macro-aree di servizi, in relazione al territorio.
      Sulle aree blu, questa é ovviamente solo servizio di cassa. Non esiste nessuna istanza sociale, sulle aree blu. Non serve a scoraggiare, chi? Le persone che hanno necessità di andare a lavorare? Non esiste nessuna istanza ideale o etica. Solo cassa.
      All’aeroporto di Palermo c’é una situazione assolutamente illegale. Non esistono aree a parcheggio gratuito nonostante il codice della strada lo preveda. Qualche magistrato che non ha niente da fare, potrebbe interessarsi dell’argomento?

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