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venerdì 29 mar
  • La Giunta approva delibera per il Festino, Orlando nomina

    Città di Palermo

    La Giunta comunale di Palermo ha approvato la delibera di prenotazione della spesa per la realizzazione del 388simo Festino di Santa Rosalia. La delibera stabilisce un tetto massimo di spesa pari a 500 mila euro e prevede che si attivino tutte le procedure affinché una parte del budget sia coperto attraverso un cofinanziamento della Regione Siciliana.

    Il sindaco Leoluca Orlando ha costituito la segreteria e ha nominato il nuovo comandante della Polizia municipale Vincenzo Messina e il nuovo capo di Gabinetto Gabriele Marchese.

    Palermo, Sicilia
  • 15 commenti a “La Giunta approva delibera per il Festino, Orlando nomina”

    1. Quindi il “Colonnello” Di Peri non è più capo della Municipale?
      Questa è una buona notizia! 🙂

    2. Con la crisi che c’e’,la festa ,se desidera,la paghi la Curia !
      Siano destinati i fondi ad aiuti economici sociali e sanitari a bisognosi.

    3. Si, bella notizia, peccato che il “comandante” Messina era il suo vice… ora si che le cose cambieranno, come no!!

    4. E’ difficile digerire che in periodo di recessione si trovi mezzo milione di euro per festeggiare.
      In effetti, sarebbe stato meglio che la Curia si vendesse uno (ne basta uno) dei suoi numerosi appartamenti e con il ricavato finanziasse il festino.
      Ovviamente si dirà: i festini di Orlando portavano a Palermo migliaia di turisti (ehm, cioè no, detta così sembra un riferimento ai festini berlusconiani) e coi turisti arrivano i soldi per i panellari e i cocomerari e l’economia della città riparte, così come l’immagine della città.
      Sarà, ma comunque specie che a fronte dei servizi comunali non erogati si scelga di fare festa con gli spiccioli rimasti.

    5. Vorreste evitare di fare ogni anno lo stesso discorso? E picciuli ‘un ci nn’è, e i puvireddi, e a munnizza cu l’havi a cogghiri, e camurria di qua e camurria di là. Una festa che è l’anima di Palermo, conosciuta in tutto il mondo, non si può non fare. Sarebbe utile non utilizzare lapini e ciancianelle, ma il carro deve arrivare a mare, e Orlando deve salire sul carro. Non ci sono storie e basta. E gli affari li facevano anche gli alberghi, i ristoranti, i negozi e via dicendo, ai tempi delle centinaia di migliaia di presenze. Non sono 500000 euro buttati a mare, sono INVESTITI. E pure se sono buttati a mare, fossero questi che fanno la differenza!

    6. Diamo 1000 euro ciascuno a 500 famiglie.

    7. Si, dice che l’assessorato alla Cultura farà tutto da solo. Hanno smontato le ruote al carro di Kounellis un fabbro ed un veneziano legati al teatro Massimo dei vecchi tempi, i tipi niente a che fare con l’assessorato e pipa. Nessuno che fiati. Gli artisti non si pagano, le maestranze non si pagano che sono tutti studenti dell’Accademia, si dà soltanto a queste persone legate in vario modo a quello che il sindaco lo sa fare nei tempi d’oro, in contanti o pagherò, persone che con la città e la Santa intrattengono lo stesso rapporto che una finanziaria ha con un disgraziato. Bell’inizio!

    8. Ci siamo battuti per riavere Orlando e farla finita con i provincialismi, gli spettacoli da parrocchia affidati a dilettanti e ora, crisi e mancanza di lavoro, spunta fuori che la direzione del Festino lungi dall’essere gestita dagli uffici dell’assessorato, che bugia, sarà gestita come al tempo dei Grandi Eventi da forestieri, da gente che vive e lavora fuori e viene qui a togliere a qualcuno che ancora non era scappato. Ma se davvero esiste la cosiddetta “fuga di cervelli” questi estranei che avete chiamato e pagherete in qualche modo, che portano qui, che quoziente intellettivo hanno per sostituirsi ai nostri che ci lasciano?

    9. criticare è facile. questo Bravii che scrive insinuando non può far parte di quuella parte di esclusi chevorrebberro mangiare sempre dalla stessa lupa? Io sono stata ai cantieri e con i miei occhi ho visto le professionalità che ci lavorano. Dal disegnatore del carro ai veri realizzatori, parliamo di gente che ha lavorato e lavora al teatro massimo. gente che aiutae e insegna ai ragazzi dell’accademia. Gente che vive qui. La tua polemica la trovo inutile, Bravii!, pure faziosa. chi ti ha pagato? lo skipper di zorro(?

    10. Miriam, condivido! Si getta fango su qualcosa che negli anni passati meritava ancora più critiche. Non condivido: tu chissà chi hai conosciuto ai Cantieri. Dici: lavoravano e lavorano per il Teatro Massimo. Lasciando stare gli ex colleghi in pensione ed i licenziati sotto processo del signor RM ti vorrei parlare. Ed è ovvio che parlandone qui è come se ne parlassi a lui indirettamente. Giochiamo possibile che ci rimetterò qualcosa quando quest’uomo tornerà in Teatro, possibile.
      Il disegnatore del carro altri non è che il vecchio direttore degli allestimenti scenici del teatro, un professionista,certo, ma pure quello che ha preso per intero il Reparto Scenografia del teatro e lo ha messo, ipso facto, a dipingere i portoni del teatro quando tutti eravamo a a contratto. Gente trattata e pagata da imbianchino, gente che sapeva recitare a menadito gli ultimi 100 anni di storia dell’arte. Ci vorrebbe e come no, una bella commissione che attestasse, per merito, i veri valori di ognuno dei lavoratori del Tearo. Ci vorrebbe, dall’altro lato, qualcuno che rimettesse le persone al posto dovuto ed in questo non credo che l’attuale dirigenza sia più sensibile che la vecchia.

    11. Attuale dirigenza intendo quella che per noi lavoratori del Teatro sembra certa ed è quasi realtà.

    12. Quella che verrà.

    13. Ci sono i dettagli.
      Una carnevalata ..con elefante addobbato (finto ..almeno quello per fortuna).
      Sara’ un festino Super trash in sommo grado !
      L a virtu’ di Arlecchino ?con le pezze ?

    14. Professore, ma come ha potuto permettere che gente ladra, scusi il malconcio italiano usato, potesse far parte della sua prima avventura come sindaco, la più importante, quella che vedrà il suo viso fiero e marinaio, salire e sovrastare gente che l’ama e che l’amore per lei lo ha due volte firmato, ripeto, come ha potuto permettere che gente che ha tolto alla intera comunità potesse rimettere piede nella più sacra delle manifestazioni di affermazione politica? Nella declamazione vera, testimoniata della voce forte di un sindaco che esclama: Viva Palermo, Viva santa Rosalia? Mi chiamo Giò De Corcelli ed ho lottato contro tutti quei colleghi che in reparto (lavoro in teatro, in scenografia) tanto volevano il nuovo, il nuovo che aveva il volto di uno che penso sarà candidato blindato alle prossime regionali, quello che in tanti definiscono l’ex delfino di Orlando. Professore, io non voglio medaglie. Professore io come lei va dicendo da tempo, voglio che emerga il merito. Dovessi fare mille prove, disegno, pittura, scultura, percezione, chimica e qualt’altro occorrente, le farei. Per ridare eccellenza e dignità ad un teatro in mano a stupidi stranei arrivisti che fanno i razzisti di casta in casa mia. Questo vorrei. Ma come faccio a crederle, come faccio, se il primo atto serio della sua giunta, l’organizzazione del Festino, annulla l’unico atto serio compiuto della giunta cammarata, per mano del sovrintendente cognata cioè l’allontanamento di malfattori che combuttando avevano fatto in modo di incassare assegni familiari anche per propri familiari morti? Professore, chi li ha voluti al Festino in blocco? Che cosa è una sfida a noi che non abbiamo rubato? Professore, abbiamo sbagliato qualcosa, siamo stati onesti? Perché questa gente che con sollievo si era tolta dalle scatole facendoci sperare in un nuovo corso di legalità, inaspettatto peraltro in tempi cammarati,torna ora sotto l’ala dell’altro amico di un tempo, quello che fù sovrintendente capace e amico del teatro. Questa storia del festino manda a carte ottantaquattro, quarantotto è la norma, la fiducia, la speranza che molti di noi avevano, che non vanno in giro a chiedere pizzo su ogni pezzo di qualcosa che è possibile scucire, che stanno semplicemente in silenzio e aspettano qualcuno che possa fare luce, ma luce vera su meriti e competenze. Allontanando soprattutto il maggiordomo già beccato con le mani nella marmellata. Non riassumendolo.
      Lei porta il profumo del mare, Orlando. Ogni volta pare che si arrivi al bivio e finalmente si veda la strada libera anche se in salita. Se di questa storia non sa, beh… indaghi e nel caso punisca chi io ho indicato oppure punisca me. Sarebbe un passo avanti che uno stolto come me compirebbe nell’accertarsi sul punto esatto in cui finisce il vero ed il corrispondente che inizia: l’opportunità; in politica così è chiamata la non verità, il falso. Viva Santa Rosalia, dico io. Viva Palermo dovrebbe dirlo Lei. Pulisca e lo faccia. Lei è il nostro mare.

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