20°C
giovedì 28 mar
  • Ordinanza per la movida: controlli, sequestri e proteste

    È trascorso il primo weekend con in vigore l’ordinanza sindacale sugli orari e i limiti della musica e della vendita di bibite in contenitori di vetro e alluminio a tutela della vivibilità delle aree residenziali nelle quali ricadono i locali notturni.

    Nei confronti dei contravventori sono scattate le sanzioni previste dall’ordinanza: una multa di 50 euro ed il sequestro per cinque giorni degli impianti di diffusione sonora.

    Alcuni locali in cui si è effettuato il sequestro sono in via Cagliari, in via Teatro di Santa Cecilia e in via Lattarini. Per uno di essi è scattata anche la denuncia e una ulteriore multa di 180 euro per aver occupato abusivamente il suolo pubblico.

    Saranno intensificati i controlli soprattutto nei confronti di quegli esercizi che operano in modo del tutto o quasi del tutto abusivo. L’assessore Marco Di Marco (che aveva fatto discutere affermando «I controlli andrebbero fatti ovunque ma in certe zone non ne possiamo fare perché la polizia municipale ha paura. Servirebbe l’esercito») e il comandante della Polizia municipale sottolineano come «è evidente che in alcune zone della città, dove è maggiore l’affluenza di avventori soprattutto giovani, è necessario intervenire in modo appropriato, ma senza per questo venir meno ai controlli stessi né arretrando di fronte a comportamenti di evidente illegalità». Questa settimana sarà avviata una campagna informativa rivolta soprattutto agli avventori dei locali.

    Da gennaio ad oggi sono stati oltre 20 i locali oggetto di provvedimenti, in diversi quartieri sia nel Centro storico (Ballarò, Albergheria, Vucciria, Capo) che della periferia (San Lorenzo, Politeama, Pallavicino, Mondello, Barcarello).

    La protesta sul web è forte. Pubblichiamo uno dei video polemici più diffusi (di Tony Troja).

    Palermo
  • 56 commenti a “Ordinanza per la movida: controlli, sequestri e proteste”

    1. Cose passate di moda, nelle capitali europee, 40 anni fa, le movide. Qui ce l’atturrano come se tampasiàre nel nulla, e ubriacarsi, fosse segno di distinzione. Sempre in ritardo sulle mode, sempre a scopiazzare, e male. Tra l’altro, oltre all’abusivismo, esercenti improvvisati, alcuni, qualità discutibile. Mi sembrano tentativi di fuga dal nulla, ma verso… il nulla. TASCIUME=movida, tanto per sentirsi “com’erano'” gli altri. Desolante, il limite, che si sappia proporre aggregazione, e fare economia, solo vivendo il nulla, l’economia del nulla.

    2. Gigi,
      se avessi visto il video avresti capito che non si parla della movida.
      In pratica si contesta che questa ordinanza colpisce solo i soliti noti.

    3. Troia, Troia… mi fai morir dal ridere, sei un simpaticone, ma in politica sei un simpatico perdente, non ne indovini mai una

      E tanti saluti a Fernandel. 🙂

    4. Un sindaco capace avrebbe dovuto fare qualcosa di propositivo, non qualcosa di repressivo. Tipo?
      Delegare delle aree della città e dei locali alla vita notturna (di aree semi abbandonate in giro per la città ce n’è molte)
      Campagne informative contro i luoghi che creano problemi
      Se serve l’esercito, usarlo! Del resto è pagato per fare nulla…con tutto il rispetto.

      e poi chiariamoci, noi stessi dovremmo uscire le palle e trovare delle idee e convogliarle verso qualcosa di propositivo. Perchè protestare soltanto non serve a niente..

    5. Non capisco perché’ un esercito,pagato per fare nulla,dovrebbe intervenire in zone dove si assembra gente per non concludere nulla.
      Mi pare una logica allucinante.
      Una Città allo sfascio che non riesce nemmeno a tenere in ordine una aiuola di 10 mq.
      Aiuola utilizzata come pattumiera.
      Mille aiuole pattumiera,fanno una città pattumiera.

    6. Ho seguito il video.
      Metto da parte tutte le ragioni della protesta sull’ordinanza.
      Ma voler far passare come massima espressione della legalità alcune tipologie di esercizi, additando l’abusivismo e in particolare l’evasione dei locali improvvisati in zona Vucciria o Magione, diversi dei quali non sono neanche locali, mi sembra troppo.
      Solo un paio di giorni addietro mi sono soffermata in un locale discreto di una piazza storica e discretamente curata. Prezzi alti e nessuno scontrino.
      Dirò che sono piuttosto schizzinosa e mi sono persino proposta di portarmi dappresso le mie cannucce per i drink perché non mi fido neanche di quelle fornite. Questo per intenderci sulle mie valutazioni dei locali.
      Sicuramente poter acquistare una bibita senza obbligo di permanenza è il minimo, visto che la maggior parte della gente non è interessata a sostare all’interno del locale.
      E se c’è possibilità di risparmio perché non usufruirne, visto la maggior parte dei frequentatori sono giovani e una buona parte squattrinata. Sono ormai anni che passano dal borgo vecchio ad acquistare presso salumerie bibite a costo contenuto. Tanto vale farlo alla Vucciria, alla Magione o in qualunque altro luogo, che si vuole forzatamente demonizzare.

    7. @Perplesso: Se la polizia ha paura a intervenire dove ci sono illeciti gravi (gente del luogo che non può più vivere serenamente, altra gente che viene aggredita e poi si rifugia in vucciria), allora perchè non usare l’esercito? o è meglio tenersi in centro città luoghi protetti dove la criminalità può regnare sovrana?

    8. che schifo…continuate ancora a sponsorizzare VUCCIRIA E MAGIONE …anche voi di rosalio.it con i vostri video “palermo di notte” palermo è anche

    9. Emilio
      Ho solo ripreso quel commento che afferma che l’esercito e’ pagato per non fare nulla.

    10. Da un post all’altro,sta emergendo una realtà’ molto negativa sulla condizione di molti palermitani.

    11. Dite cio’ che volete ma senza questi ” capannoni mangerecci ” improvvisati molti a Palermo farebbero la fame.
      Non mescoliamo i problemi del lavoro con quelli dell’evasione fiscale etc . Forse dovremmo RINGRAZIARE chi ha reso nuovamente fruibili frequentabili questi quartieri e zone ormai degradate di Palermo ( fatte salve le dovute eccezioni per contestuale spaccio che lo stesso Troia denuncia-ma quello c’e’ anche nelle piu’ regolari delle discoteche!e quindi E’ un altro problema).Ditelo sinceramente :fino a trenta anni fa chi poteva permettersi di passeggiare la sera e la notte per la zona del teatro Massimo e Olivella ? Fino a dieci anni fa chi poteva permettersi di girare la notte in via Candelai? e da qualche anno a questa parte chi sta contribuendo a che la Vucciria ,l’apoteosi di Guttuso , non diventi definitivamente una topaia , come l’amministrazione comunale ha permesso indegnamente che diventasse ? ???

    12. Troia Troia… Orlando con quest’ordinanza il sindaco sta dimostrando di saperlo fare e mi sa che non è lui il fallito, ma lo sei proprio tu.
      Guarda che a parte qualche migliaio di ubriaconi, la gente normale su questo tema è con lui.
      Vai a Berlino, a Londra, a New York (a proposito di musica e cultura, altro che Palermo) oppure a Barcellona, o a Madrid (a proposito di posti di sfacinnati), vai ovunque in Europa a suonare amplificato fuori dal locale e vedi che cosa ti succede. 🙂
      Il bello è che chi ti ascolta queste cose le sa. Quindi: di che stai parlando? Sei patetico, anche se quando ti arraggi sei più bello :-).
      Saluti a Fernandel. 🙂

    13. Kersal, nel titolo e nell’articolo c’è scritto, e si parla, di movida, locali notturni, mmriacuna, zone di grande afflusso, abitudini/mode tascie; quello ho commentato. Il video non mi interessa, non mi interessano certi personaggi.

    14. […] suscitando clamore la delibera che il Comune di Palermo ha emanato per regolamentare la “movida” del […]

    15. Ora…. a parte i toni alla Beppe Grillo usati nell’ultima parte del video: ” non osare a farmi saltare una serata perché faccio danno…” e cu si?
      Premesso che ho volutamente scritto quanto sopra visto che sei artefice di video contro Grillo. Te e il tuo amico Massimo.
      Però, a parte questo in effetti torto non ne hai. Soprattutto quando pubblichi la parte in cui l’assessore dice che i vigili hanno paura ad entrare alla vucciria e alla kalsa. Ma non è il loro lavoro questo?!?
      Ah.. allora hanno pure paura a venire a togliere gli ambulanti in corso Olivuzza e a multare altri tipi di abusivi! Ma allora sono tutti giustificati!!! Se hanno paura mischini…..

    16. @GIGI: Movida passata di moda? A Madrid e Barcellona – per citare due esempi – non la pensano affatto così… lì cominciano alle 22 e finiscono alle 7… (Esperienza personale).

    17. Orazio .
      LEgga e ascolti bene : Troia lamenta l’acuta probabilita’ di concorrenza sleale e la mancanza di un quadro generale .
      Il problema non e’ ridotto all’osso semplicisticamente come si vorrebbe interpretare

    18. .. A PAlermo paga sempre il piu’ debole, il piu’ fesso, chi rispetta la legge o chi non e’ protetto..

    19. Gianno’, SE PARLIAMO VERAMENTE DI MOVIDA E USIAMO LE PAROLE IN MODO OPPORTUNO E NON PER SCOPIAZZARE.
      La Movida madrileña fu un movimento sociale ed artistico che partì da Madrid, in puerta del Sol, alla fine della dittatura di Francisco Franco, durante i primi anni della Transizione spagnola e che durò per tutti gli anni ottanta e oltre, toccando molte altre città della Spagna. La Movida faceva riferimento ad ideologie libertarie di sinistra ed ebbe il suo primo centro nella rivista “La Luna”. Esponenti di tale movimento furono, tra gli altri, Joaquín Sabina (musica), Alberto García Alix (fotografia), Pedro Almodóvar (cinema).
      Le notti madrilene erano molto movimentate, non solo per la gran quantità di giovani che finalmente potevano uscire e riempire strade e piazze, ma anche a causa di un interesse culturale inusuale verso la cosiddetta cultura alternativa, le droghe, la cultura underground e la controcultura. L’apparizione di etichette discografiche indipendenti (Dro, TicTac, Tres Cipreses ecc.) permise la creazione di una musica distinta da quella promossa dalle multinazionali del disco.
      Nato a Madrid, il movimento presto si diffuse alle altre realtà spagnole, grazie anche alle spinte di alcuni politici, principalmente socialisti (giunta socialcomunista), tra i quali è bene ricordare l’allora sindaco di Madrid, Enrique Tierno Galván, che aveva profondamente studiato dal punto di vista sociologico la cultura marginale giovanile.[1] L’appoggio politico a questa cultura alternativa pretendeva mostrare che era in atto una svolta nella società spagnola: dall’ingessata società franchista si stava faticosamente passando ad una società aperta alla modernità. Questa immagine di una Spagna nuova voleva essere usata sul piano internazionale per dimostrare l’effettiva fine di una dittatura durata quaranta anni. Tuttavia, nonostante gli sforzi di questo movimento culturale, la quasi totalità delle strutture sociali ed economiche del paese rimanevano quelle dell’antico regime.

    20. Il problema non è la movida! Il problema è, come sempre in Italia, che i politici non sono all’altezza del loro compito. Le ordinanze, così come le leggi a livello regionale o nazionale, sono fatte in maniera approssimativa, distratta, e del tutto incoerente. Non conta nulla il risultato finale, bensì l’impatto mediatico immediato,
      Anche qui: “abbiamo regolato la movida!” Falso.
      Avere imposto degli orari sarebbe stata cosa buona se si fosse poi normato anche il contorno. Ma per fare una legge corretta, soprattutto se tecnica, servono tecnici preparati che il comune non ha.
      Faccio un esempio: i limiti in dB sono assurdi, soprattutto è stupido pensare che il rumore sia una variabile assoluta! Se apro un locale in circonvallazione avrò 60dB anche quando il locale è chiuso!! Allora che faccio? Fermo le macchine? Ecco perchè le leggi sul rumore solitamente fanno riferimento al rumore “aggiunto” e non al livello assoluto.

    21. @Folklorista,
      è nel video che si fa riferimento ad abusivismo, evasione fiscale ecc.
      Anche circa trenta anni addietro qualcuno passeggiava in zona Olivella, c’era in particolare un vecchio locale poi chiamato Cambio Cavalli. Il locale I Candelai è più vecchio di dieci anni e in zona c’erano anche altri locali improvvisati, etnici. Ai primi eventi organizzati anche questi da un’amministrazione Orlando si registrava un buon afflusso.
      Si è più volte modificata la diffusione dei locali, si è assistito a nascita e chiusura di esercizi, con una clientela in movimento, capace di spostarsi, cambiare zone e preferenze e con esercenti non sempre all’altezza.
      C’è sicuramente un maggiore afflusso, una maggiore consuetudine a vivere spazi pubblici, con realtà sociali ed economiche che si intersecano e spostamenti dati anche da variazioni di risorse economiche. La notte la città è talmente popolata e incasinata che non riesco a distinguerla dal giorno.
      E’ certo che in un quartiere in degrado come quello della Vucciria e nella perdita subita dal mercato, anche un afflusso di giovani può riuscire a compensare. Come hai scritto tu la presenza della droga c’è anche altrove, forse ci saranno prezzi più bassi, ma non credo sia la Vucciria la fonte dello spaccio.
      Del resto non mi sembra che ci siano programmi ed interventi per operare in tale difficile realtà sociale del quartiere, né riesco ad individuare un percorso alternativo tenendo presente l’insieme delle cause, rispetto a quanto già è avvenuto e si è verificato.
      Sono problemi che la città ha ereditato e continua produrre.

    22. Folklorista, direi che per lo più Troia lamenta di non potere più suonare tutta la notte strada-strada. 🙂 e condisce il tutto con minacce.
      Ripeto, altrove si suona al chiuso ed in locali insonorizzati, e nel rispetto dei limiti sonori. Mi sembrano altre le banalizzazioni, non la mia.

    23. Scrivo a episodi, in attesa dell’approvazione da parte della policy (dei commenti)…
      Gianno’… Allora,
      – ideologie libertarie, interesse inusuale verso la cosiddetta cultura alternativa…
      – giovani che finalmente potevano uscire e riempire strade e piazze…
      – passaggio ad una società aperta alla modernità…
      Niente di tutto questo a Palermo, dove l’uscita per strada a tampasiàre potrebbe equivalere, al limite, a un’uscita da una società e una pseudo-cultura provinciale e contadina, ma che provinciale ci resta comunque, per passare non verso la modernità ma verso lo scopiazzamento, che come spesso capita, lo scopiazzamento, non solo nell’arte, produce pessimi risultati, non fondandosi su basi e motivazioni logiche, reali, su percorso evolutivo e conoscenza diretti. Lo scopiazzamento infatti, in questo caso, produce maleducazione, inciviltà, gente che gira nel vuoto che tampasia nel nulla; e piscio ovunque, vetri rotti ovunque, rumori assordanti, casino, ABUSIVISMI, non pochi esercenti improvvisati, unica motivazione il denaro (altro che socio-culturale!), insomma tasciume in tutte le sue espressioni, e non sono gli abiti griffati a risolvere il problema dell’inciviltà.
      La movida era un’altra cosa.
      Quando parlavo di mode passate mi riferivo a questo.
      Ma anche a quelle di città che conosco meglio, come Firenze, Londra, Parigi, dove fin da adolescente notavo che la socializzazione era un fatto assolutamente spontaneo, naturale, che 30 anni fa (ma forse pure prima, ma io non l’avevo visto direttamente) era normale routine. Qui invece sembra l’apertura delle stalle (senza offesa per gli animali) proprio per l’assenza di motivazioni intelligenti eventualmente depositate dentro il cervello.
      Forse quella che hai visto a Madrid e Barcellona è normale routine, senza la tasciume palermitana? (io non posso dire di conoscere queste 2 città spagnole).

    24. Non credo che accusare di tasciume un’intera collettività possa considerarsi produttivo, in quanto anche se così fosse non riuscirebbe comunque ad apportare alcuna modifica.
      Né ciò che avviene all’interno di una collettività deve essere per forza inteso come il risultato di forme ideologiche in atto, non si può andare ad applicare ad un sistema complesso semplici “teorie” o semplici “formule matematiche” che ogni produzione ideologica crede di poter assumere.
      Il centro di Palermo è quello che è. Una città dove il degrado è palpabile, perfettamente visibile e in tale ambiente, in tale contesto si invadono le strade e le piazze.
      Ho girato in lungo e in largo anche lì dove non ci sono musica e rumori, soprattutto giovani seduti sui gradini anche a p.zza Politeama, al Massimo, a p.zza Sturzo, seduti in attesa, a guardare, socializzando a piccoli gruppi, spostandosi, hanno invaso la loro città così per com’è. Quella che hanno a disposizione, quella che hanno ereditato.
      Produrranno più munnizza di quanto i servizi siano in grado di rimuovere, faranno talvolta più baccano di quanto è possibile tollerare, ma ci sono. Vanno gestiti, indirizzati, educati? La vita notturna va regolamentata? Cosa occorre tenere presente?

    25. COSA?
      Dovresti fare pace col tuo cervello!
      Si parlava di movida.

    26. Lulu’
      questi fanno i fracassoni e disturbano la gente che vuole dormire.
      Riflettici bene.

    27. Tasciume riferita a un’intera collettività?
      E chi l’ha mai scritto.
      Ho fotografato una situazione precisa, e come una foto, o un dipinto, la visione globale è tasciume.
      Senza sottilizzare sugli elementi, per sapere “cosa sono” presi individualmente.

    28. Il mio locale e’insonorizzato ,ho il limitatore da 2 anni ,il mio fattorino pulisce la strada ogni notte; il dj e’ in regola gli scontrini li facciamo e le tasse ogni mese le paghiamo anche x te impiegato comunale o regionale siamo noi contribuenti che ti diamo lo stipendio volete altro ???? 70 db non vanno bene come non vanno bene 200 db !bastava chiamare i gestori del locali e decidere sull’ordinanza come si fa in ogni città d’Italia! Comunque noi l’ordinanza l’abbiamo rispettata , ma in alcune zone non penso proprio .Berlin Café

    29. E,sui servizi igienici?

    30. Abbiamo 3 bagni più 2 privati !

    31. quindi avete tutte le carte in regola!
      Allora si può’ !

    32. Gigi ,non hai parlato di movida ma dello scopiazzamento locale della movida che produce maleducazione, inciviltà, gente che gira a vuoto e tampasia nel nulla con rumori assordanti, casino ed abusivismo… apertura delle stalle con assenza di motivazioni intelligenti ecc. tutte parole tue che non possono riferirsi ad un piccolo gruppo ma appunto ad un’intera collettività in senso figurato.
      Se è per questo non è necessario neanche chiamarla movida, può essere solo un modo di dire, ma è tutta la vita notturna palermitana che vi gira attorno, sia di fa fracasso sia di chi non lo fa.
      Si può affittare anche un locale all’interno di palazzo storico (c’è chi lo fa) per organizzare serate danzanti, ma i balconi restano tutti spalancati e la musica si sente a distanza nei vicoli e anche loro fanno fracasso e lo fanno fino a tarda notte.

    33. Lulu’
      Cerco di capire,ma non ci riesco.
      Cosa vuoi dire?

    34. Perplesso, ti riprendo un altro pezzo di Gigi in riferimento alla movida “ideologica” che sarebbe stata importata:
      – ideologie libertarie, interesse inusuale verso la cosiddetta cultura alternativa…
      – giovani che finalmente potevano uscire e riempire strade e piazze…
      – passaggio ad una società aperta alla modernità…
      Applichiamo il tutto nella realtà palermitana e vediamo cosa si può intendere, cosa si è realizzato.
      Ma rimaniamo all’interno di una discussione su un’ ordinanza per i locali che per me ha qualche limite
      e che forse andrebbe rivista e i suddetti punti potrebbero comportare una divagazione.

    35. Lulu’
      a Palermo circa il 40% dei giovani si dice sia disoccupato.
      Molto probabilmente sono questi che vanno in giro la notte,
      tanto di giorno non hanno impegni.
      Ma non sono la collettività.Solo una parte.

    36. Non rompetemi i maroni! La notte voglio dormire!

    37. Lulu’ incorregibile, come al solito non hai capito un tubo.
      Ho semplicemente “copiato” qui fatti ormai “storici” (documentati) per sgombrare il campo da un equivoco frutto di ignoranza, per alcuni, e di interesse per altri, che utilizzano un fatto storico e la sua definizione stravolgendone il senso. Cioè: la confusione, il tampasiàre per strada e tra i locali dove sbutriarsi e ubriacarsi la notte a Palermo non c’entrano niente con la movida, nemmeno lontanamente ne contengono le motivazioni sociali e culturali, quello di Palermo è scopiazzamento, di una società addormentata fino a pochi anni fa che crede di avvicinarsi alla modernità scopiazzando, MALE, cioè facendo casino (baldoria, piscio per strada, vetri rotti ovunque, abusivismi amministrativi, disturbo della quiete pubblica di notte, etc. tanto rumore per niente essendoci dietro la motivazione del NULLA), scopiazzando male non solo la vera movida ma anche gli usi di socializzazione che in altre città e capitali europee sono routine consolidata da decenni, dove socializzazione non vuol dire fare casino. Ti facevo notare che nel titolo del post si parla di movida e anche nel contenuto scritto.
      Io parlavo di un “fenomeno sociale” com’è vissuto a Palermo, non parlavo di persone, di individualità; capisci la differenza, o sottigliezza?

    38. AH! cosa c’entra con la movida quanto segue? L’episodio che racconto, penso, si potrebbe adattare a tanti altri luoghi del tampasiàmento notturno cittadino. Circa due anni fa in una zona nella piana dei colli, c’era un pub dentro il giardino di una villa di quelle considerate “monumento”, io dovevo tenere le porte chiuse se volevo asscoltare la mia musica o se volevo riflettere per i fatti miei, pertanto la villa era distante circa trecento metri; frequentata da tischi toschi, truccati e griffati alla moda, ma gridavano come forsennati, vastasi, le sere dov’era in programma il karaoke, dalle grida assordanti si capiva che erano almeno trecento, le voci femminili avevano il sopravvento chissà perché, c’era una canzone che cantavano almeno tre volte durante la serata; “come è bello far l’amore da Trieste in giu’, come è bello far l’amore con chi hai voglia tu” (era quello il loro inno di liberazione?). Nella mia “schif parade” personale quel ritornello era in testa alla classifica come il piu’ ossessivo, di quelli che ti perseguitano, lo sentivo persino nel sonno quando ormai il pub era chiuso da diverse ore. Ditemi che min.hia c’entra con il senso della movida, della modernità, tutto quel casino messo in atto da un pubblico dall’aspetto esteriore tischi toschi ma dentro non meglio del pubblico delle commedie chiamate “le vastasate”?
      Tentativi di modernizzazione scopiazzata, Much Ado About Nothing.

    39. ascoltare; refuso

    40. ho dimenticato di scrivere che “com’è bello far l’amore da Trieste in giu’, com’è bello far l’amore con chi hai voglia tu” era anche la sigla finale.
      P.S. siamo nei guai: corre voce che la pratica del cunnilingus e della fellatio potrebbe provocare il tumore alla gola (non si hanno notizie se questo rischio c’era anche nell’antica Grecia dove la fellatio era in voga).
      Già a tignàre c’è il rischio di contagio da aids… Non circolano, per il momento, notizie sui rischi da masturbazione, a parte i luoghi comuni tramandati…

    41. Gigi, io ho capito come al solito abbastanza bene,
      ma lo scopiazzamento avvenuto non riguarda appunto singoli individui ed una collettività è un insieme parziale di individui e gruppi.
      Pur volendo prendere per buono quanto hai segnalato, non trovo la possibilità di scendere in piazza con il megafono invitando la gente a ritirarsi argomentando che sono dei tasci fuori moda e casinari che non riescono neanche a simulare la vera movida, ormai in scomparsa. O invitando gli esercenti scarsi ad attaccarsi tutti al tram, o invitando tutti i vari stigghiolari, venditori di sfincionelli, grattatelle e altre porcherie, unitamente ai venditori di rose, posteggiatori e vari a dileguarsi tornando negli inferi da dove sono spuntati.
      Non so se ci tirerebbero pietre o pomodori e può anche darsi che ti rispondano che a loro non gliene fotte niente e a Madrid o altrove ti ci devi trasferire tu.

    42. Sono tornato a Parigi da qualche giorno.
      Come mi piacerebbe passeggiare con te sul lungo Senna, ma chère Lulu’ – très charmante – … si tu existes!

    43. Caro Gigi fare da cavia per le curiosità antropologiche di uno pseudo intellettuale annoiato e rimanente in attesa della quindicesima dominazione in Sicilia, non è molto arrapante, sai.
      Ma mi resti ugualmente molto simpatico. Non mento.

    44. Morto sono 🙂

    45. HOH!
      Io faccio l’elogio della tua “follia”, e tu…
      Come le ragazzine scarse a scuola che compongono il tema prendendo parole sparse nel tentativo di farne un collage logico ma che logico non è.
      Hai fatto un minestrone di mie affermazioni sparse in diversi commenti… per ottenere una frase insensata.
      Finora ho ritenuto anche intrigante questa tua “stranezza”, ora mi chiedo se quello che potrebbe essere confuso con un tuo fascino non sarebbe altro che la stulitanza di una persona anziana che capisce “al contrario” (per stulitanza appunto) e tenta di ricamare come puo’ con le parole.
      Ma riesci a pensarlo veramente che io me ne andrei a spasso sul lungo Senna con una bella donna per riprodurre i parametri palermitani? Che qui si scordano, non contano, valgono meno di un centesimo bucato? Danni della ristrettezza (provinciale) causata dall’isola mentale. Palermo non esiste fuori Palermo, mettetevelo in testa.
      Io viaggio, da sempre, vivo diversi ruoli, non avrei tempo per annoiarmi.
      Infine, ho semplicemente illustrato l’unica via di salvezza per la Sicilia, ma non vuol dire essere in attesa di una dominazione, io viaggio lo stesso, vuol dire semplicemente che fuori da quel metodo non c’è salvezza per la Sicilia; è lucidità; perché siamo incapaci, in loco, di gestirci. Io ho parlato di gestione commissariata – per 30 anni almeno, per resettare anche i cervelli non solo la società – per venire a insegnare cose che si ignorano in loco, cioè la civiltà e i parametri di gestione evoluti, ed ignorandoli è impossibile applicarli, per questo tutti i buontemponi politici che si susseguono fanno solo tentativi (non riusciti) e proposte che sono solo bricolage retrograde, da disinformati, inadeguati, incapaci, incompetenti. Come te che ignori logica e buonsenso e non potresti applicarli.

    46. BOH !
      correggo

    47. Mentre tu scrivevi il tuo collage insensato, ieri sera, nello stesso momento, io uscivo dal museo d’Orsay. Poi ce ne siamo andati in un quartiere molto chic, 8° arrondissement, nei pressi dell’arco di trionfo. Ristorante di grande qualità, cucina ricercata, misto tra tipica regionale e internazionale, ambiance haut standing, vini eccellenti i migliori della regione, quale regione? Siciliani ! Il proprietario e tutto il personale. Ne conosco tanti qui a Parigi, con simili caratteristiche, veicolano buona immagine, di qualità, della Sicilia, AL CONTRARIO dei buontemponoi pseudo-politici. Solo in loco facciamo ridere i siddiàti col nostro fare grottesco, milioni di parole vuote, pochi fatti… quaquaraquà… semu i megghiu pero’!

    48. Oh gesù cosa ho scritto che ti ha fatto tanto irritare, ti garantisco che rimango contenta delle tue lodi sulla mia follia e anche del sospetto di una mia prematura stolitanza.
      Non è detto Gigi che io non condivida alcuna delle tue idee, ma posso anche dubitare della fattibilità di una gestione controllata, non credi?
      Non sono argomenti semplici da trattare ma nel modo come tu li dipingi io intravedo un soggetto estroso più o meno apparentemente insolito di cui io non mi permetto di giudicare, ma cerco di interagire anche punzecchiando, con tutti i limiti imposti da un blog.
      Ho scritto che mi sei molto simpatico ed è la verità, hai fantasia, sei anche divertente, anche se non esci fuori dai normali canoni.
      Infine ciò a cui ho fatto riferimento non è affatto il timore di una riproduzione dei “parametri palermitani”,(che sono?).
      Non sono malata di condivisione soprattutto da realizzarsi nell’immediato, la diversità non mi spaventa. Ogni soggetto è un’isola? può darsi.
      Rilassati anzi rilassiamoci è quasi ora di pranzo.
      Baci.

    49. NO.
      Che tu non condivida è un tuo diritto, e nemmeno mi dispiace.
      Non potrei riferirmi a questo.
      Sono le motivazioni che ne trai che sarebbero al limite dell’offesa 😀
      La mia è lucidità, non è noia, sono un (modesto)ex ragazzo di borgata palermitana, ma presuntuoso nelle mie convinzioni come questa: quella che affermo è l’unica soluzione di salvezza, ponderata; se non è fattibile non cambia che è comunque l’unica, allo stato attuale con la gestione indigena prevedo solo ulteriori danni e default.
      Cosa mi ha irritato? Io esprimo poesia nei tuoi confronti, elogio la tua follia, immagino le tue folli divagazioni sul lungo Senna, come se tu fossi una sorta di Suzanne (L. Cohen) e tu mi dici che ti prenderei per cavia (secondo parametri locali, SOLO LOCALI, irriproducibili altrove, perché altrove Palermo non conta un tubo, ma che io ho usato in una specifica situazione locale, quando parlavo di curiosità antropologiche).
      Ti abbraccio.
      (questa non è una chat, lo so, Dottor Rosalio, ma dovevo rispondere per educazione)

    50. Gigi, per uscire fuori dalla chat, tentando di tornare in tema, chi ti dice che le passeggiate sul lungo Senna o nei quartieri e locali chic possano fornire l’unico divertimento possibile e che tu ti sia divertito più di coloro che si sbizzarriscono in una movida locale?
      I problema dell’economia siciliana ed in particolare di quella disastrosa del territorio palermitano, possono anche vagamente essere collegati, se parliamo di esercizi entrando nello specifico settore, ma parlare di vera o scopiazzata movida, di cosa deve fare o non deve fare la gente per divertirsi superando usi e costumi locali va oltre.

    51. si corregge al singolare il seguire al problema collegato.

    52. Minc.hia fusione! 😀
      e chi l’ha scritto? Io no.
      Non ho parlato di divertimento, ancor meno unico.
      La passeggiata (che tu con i tuoi discorsi strambi hai già svuotato di fascino!) non è intesa come divertimento. Il museo d’Orsay nemmeno. Ho parlato di un ristorante siciliano a Parigi, di livello haut standing (come tanti altri locali siciliani a Parigi) semplicemente per dire che fuori dall’isola molti siciliani eccellono, lasciano le chiacchiere inutili nell’isola.
      Comunque, per gusti e interessi personali (che non vuol dire esattamente divertimento) preferisco vedere le opere di Goya e Watteau, tra le altre, o i monumenti sul lungo Senna, piuttosto che sentire puzza di piscio nei vicoli di Palermo o fare slalom per non spunnarmi scarpe e pure i piedi a causa di tutti i pezzi di vetro rotti sulle balate.
      Per fortuna la luce e i colori che vedo a Valdesi non li vedo in nessun posto, e questo, insieme ai miei cani, basta per farmi tornare spesso.

    53. Bene Gigi, hai parlato di gusti personali tentando di estenderli ad una collettività.
      Non sto svilendo la parte culturale, qualche cosa da vedere l’abbiamo anche a Palermo e viaggiare è importantissimo.
      Io (per esempio) qualche anno addietro ho preferito passare un capodanno per strada gironzolando anche in zona Olivella e ballando nei vicoli, rinunziando ad altre proposte e mi sono divertita un sacco.
      Cosa mi può fregare di chi ha fatto qualcos’altro? Nulla.
      Mi si è posto il problema della vera o falsa movida? No.

    54. Ho tentato di estenderli a un’intera collettività?
      Ma dove l’ho scritto?
      Dove l’hai letto?
      Sei totalmente “out” (of mind).
      😀
      Mi diverti.

    55. Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.

    56. Caro Tony, vorrei sapere come dormi con un aspirapolvere in funzione ad un metro dal Tuo orecchio. Ma perchè i fantastici musicisti che siete non trovate un locale appropriato?

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram