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giovedì 25 apr
  • Il triangolo sì: io, la Sicilia, l’estero (quattro quartine per quattro mesi)

    In tasca pochi spicci, valigie di cartone,
    migrante in terza classe, d’Americhe pirata.
    D’addii, d’arrivederci, di caccia oggi è stagione
    di giovani low cost. Biglietto sola andata.

    San Pietro senza chiavi, check – in d’un aeroporto,
    sventola una mano: sul palmo un chiodo, un foro;
    e i figli di una terra, d’ulivi orfano orto,
    rinnega e le corone non di spine, ma d’alloro.

    La foto di famiglia del cellulare è sfondo,
    la nostalgia via Skype, i sogni appesi al muro
    di chi saccheggia casa per un affitto al mondo,
    al sole rinunciando. Sperando in un futuro.

    E crede nel ritorno, e tocca e bacia il fondo,
    retaggio di promesse di un voto a chi è spergiuro.
    E muoia in un quadrato chi ieri è nato tondo.
    Su facebook uno stato: “Arance in chiaroscuro.”

    Ospiti
  • 9 commenti a “Il triangolo sì: io, la Sicilia, l’estero (quattro quartine per quattro mesi)”

    1. mi sto rovesciando

    2. ma che è sta cosa

    3. Spettacolare e commovente! Complimenti all’autore!

    4. Un altro baldo giovane che si diletta a giocare col rimario.
      Dev’essere una nuova moda.

    5. ma fanno a gara chi fa sconcertare di più noi poveri lettori di rosalio? 😀

    6. mii corna dure…

    7. La poesia ha un suo perchè…a me non dispiace.

    8. ah vabbè..io quasi quasi rimpiango le bellissime foto della sorella Giusy, pubblicate su rosalio qualche anno fa…ahah

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