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martedì 19 mar
  • A Palermo tutto è fuori posto

    Immagino l’espressione algida di un’intera famiglia di tedeschi capace di non far trapelare neppure una smorfia di sdegno. Qualche cinese di certo avrà pensato bene di immortalare la scena degna del più grande film tragicomico pensato nella storia dei film tragicomici. Alcuni americani si saranno chiesti perché “lui” sì e un bar no. Nel volto dei musulmani, invece, riesco a scrutare l’invidia di chi ha intenzione di emulare nelle proprie moschee. Il palermitano non se n’è neppure accorto.
    È un giorno come tanti a Palermo. I turisti battono a tappeto la zona del Centro storico, tra Quattro Canti e mercati tipici, fino alla Cattedrale. Qui stranamente, il silenzio tipico di questo luogo sacro è raddoppiato. Sembra quasi di ritrovarsi in un film muto in bianco e nero. Eppure in casi come questo è d’obbligo, perché quando non bastano le parole è meglio tacere. In prossimità dell’altare, una freccia indica la direzione dietro il tabernacolo. A chiare lettere si legge “WC Toilette”. “Gentili” penso subito, gli adepti dell’arcidiocesi hanno pensato di scriverlo in inglese così da poter essere compreso da tutti. Vedo turisti stupiti. Io invece non lo sono affatto.
    Qua a Palermo ogni cosa è fuori posto. In qualunque luogo del mondo un oggetto, una persona, un animale fuori posto desterebbe sospetto, incredulità, miscredenza. Se passeggiando per Parigi all’ombra della Tour Eiffel mi imbattessi in un’ape-calesse con gnuri al seguito, tirerei fuori un singhiozzo di paura e resterei interdetta. Se ordinassi un panino in vacanza alle Maldive, mi mancherebbero le parole se me ne portassero uno imbottito di panelle. Per non parlare del fatto che, mi meraviglierei se vedessi un sacchetto della spazzatura nel cantone svizzero di Lugano. Ma lì, lì nel mondo, ogni cosa è al suo posto.
    Perché ci sorprendiamo tanto della presenza dei servizi igienici accanto al luogo in cui si compie il sacrificio di Gesù nel principale luogo di culto in città? A Palermo tutto è fuori posto: i libri sono alla stregua di un rifiuto, solo che non sono contemplati dalla raccolta differenziata, dunque si ritrovano accatastati nei cassonetti insieme a pattume qualunque in tale via Settembrini, a pochi passi da viale Regione siciliana; dopo il non poco chiacchierato click/flop/crash day, una curiosa e simpatica proposta mette in piede l’idea che a occuparsi del Piano giovani possa essere un ottantaduenne, Vincenzo Culicchia, ex parlamentare e assessore regionale della Dc; e di Biagio Conte ne vogliamo parlare? Pure lui si è sentito fuori luogo – ben donde – e nonostante il tweet sdolcinato del sindaco Orlando che lo esorta a rimanere, ha annunciato comunque di voler lasciare la città non avendo più voglia di combattere contro l’indifferenza quotidiana (ed è stato persino tacciato di egoismo).
    Dunque la cultura è spazzatura. Il Piano giovani è per vecchi. Biagio Conte è accentratore. Sarà mica una bestemmia quindi Dio e toilette insieme?
    Palermo è un ossimoro che intrappola l’anelito e libera il disordine. È in questo caos che sento un eco bisbigliare: «Non andar via resta». Ma a Palermo tutto è fuori posto, anche le parole. Sento lo stesso eco rettificare: «Non resta che andar via». Lo ascolto.

    Ospiti
  • 16 commenti a “A Palermo tutto è fuori posto”

    1. Certo che scrivere un cumulo di luoghi comuni conditi dal più becero disfattismo, concludendo con un tocco di presunta arguzia, non è da tutti.
      “..qua a Palermo ogni cosa e’ fuori posto..”
      Giusto: soprattutto certe collaboratrici editoriali.
      Ma impiegare il tempo ad ascoltar crescere i capelli no, eh?

    2. Federica ha scritto cose assolutamente reali e condivisibili.. Chi vuol vivere di sogni continui pure, chi ha davvero una ‘speranza’ di vita migliore deve solo andar via senza guardarsi indietro.

    3. Mi sembra una osservatrice attenta che riesce a comunicare con una buona dose di arguzia e simpatia,e,capace di un gran finale.110 e Lode.

    4. In quanto ai libri,
      posso testimoniare che innumerevoli volte ho visto libri malamente rovesciati intorno ai cassonetti.Gesto inspiegabile.A nessuno viene in mente che ci sono migliaia di persone che non hanno mai avuto la possibilità di comprare un libro e trarrebbero notevoli vantaggi a farne uso?

    5. Vi invito a rimanere in tema (il tema del post non è la sua autrice). Grazie.

    6. Guarda che a Parigi ci sono gli ape calesse, tant’è che ho pensato “Ma dai! allora siamo à la page pure noi”…

    7. Non perdiamo la speranza, Federicia ti stimo molto. Stimare é robba seria.

    8. Penso che i turisti rimangano più stupiti da quello che non c’è fuori dalla Cattedrale. E’ vero che questo bagno fa sorridere (è da decenni li, spero nessuno pensi che sia stato realizzato adesso) ma, seppur fuori posto, in un certo modo compensa quello che manca in città causa amministrazione comunale, ovvero un’attenzione particolare nei confronti del turista. Ad Assisi per esempio ci sono bagni pubblici puliti e funzionanti (a pagamento) fuori dalle Chiese. Auguriamoci che trovino una sistemazione migliore per il bagno..e smettiamola di pensare che anche chi non ha il bidet sia meglio di noi 🙂

    9. Fuori posto sono certi commenti superflui. Trovo l’analisi di questa ragazza molto sagace e anche divertente. In un mondo abbrutito da cattiveria e ignoranza, facciamoci una risata amara e constatiamo la triste realtà descritta dal post! Aggiungerei inoltre che considerare fuori luogo un cesso vicino all’altare non è opinabile. L’unica cosa che mi spiace è che Biagio Conte voglia abbanonarci! È vero che Palermo ha bisogno di lui! Non posso far altro che sottoscrivere ogni virgola e suggerire al signor David di maciarisilla n’emozione 😄

    10. “Mangiarsi un’emozione”, suppongo mi consiglia lo/la scrivente precedente.
      Interessante, non ci ho mai provato.
      Fino ad ora pensavo che, come dice il poeta, l’emozione non ha voce, ma evidentemente e’ pure qualcosa di edibile: olio, sale, pepe e limone vanno bene? Glielo chiedo perché suppongo lei dev’esser un esperto.
      Grazie, eh.

    11. Pacatamente vorrei dire la mia. Ripeto pacatamente. È solo la mia opinione sul post. Un’opinione negativa basata sui miei gusti che è una critica all’articolo e non alla sig.ra Virga.
      Spero che la premessa sia sufficiente per non offendere l’autrice e tutti i suoi fan.
      Trovo la scrittura poco spontanea e superficiale nelle analisi e nelle considerazioni che trae.
      Trovo tutto lo scritto un banale pretesto che tenta di descrivere qualcosa, che più o meno succede ovunque , spacciandola come un’ esclusiva della nostra città.
      Per cercare di rendere pratico, ciò che intendo dire, mi limito ad esaminare soltanto la parte iniziale:
      1)nei tedeschi viene descritto il più caratteristico “self control” tipico della cultura e del Popolo anglosassone;
      2) nei cinesi vengono grossolanamente identificati quelli che in realtà sono i famosi “turisti fotografi” giapponesi; come tutti sappiamo, il turismo attivo della Cina sta per cominciare soltanto adesso ed è ancora un fenomeno molto timido;
      3) negli americani vengono identificati i turisti alcolizzati quando invece è universalmente riconosciuto che la popolazione dell’Est Europa ed in particolare i russi sono il popolo del mondo, che di gran lunga è più dedito all’alcol;
      4) evito dettagliate considerazioni sull’esempio del turista musulmano, lo reputo superfluo, considerando il rapporto che esiste tra un fedele dell’islam e la propria religione ( probabilmente non sono stato in grado di cogliere le intenzioni simpatiche dell’autrice ) ed inoltre anche il turismo dei paesi arabi in Sicilia e ancora oggi purtroppo un fenomeno pressoché inesistente.

    12. Maldestro tentativo di sminuire un post piacevole ed incisivo.

    13. La ragazza ha detto soltanto la verità in maniera arguta.
      Palermo è da terzo mondo, come lo sono certi cervelli che appartengono agli abitanti e ai difensori a spada tratta.
      Non funziona nulla è l’unica conclusione plausibile.

    14. Aldo mi scusi…ma quale terzo mondo…e’ molto peggio – almeno li’ (nel terzo mondo) sono giustificati

      Sono tornato a palermo per una decina di giorni questa estate dopo molti anni – il livello di degrado e lo stato di abbandono e’ veramente impressionante

      Ma i palermitani lo vedono in che condizioni vivono o andare in giro per una discarica quale la citta’; di palermo e’ diventata e’ ormai cosa normale?

      ma come avete fatto a consegnare il vostro destino nelle mani di cicciobello orlando – un pazzo e nullafacente peggio di cammarata – poveri voi…

    15. A mia sta picciotta mi piaciu come direbbe l’amico inglese di Mr Scimò. Federica, custodisci anche le critiche, chi le dispensa di certo sta qui a leggerti. E leggerti ancora. Come me. Ti seguo sempre con curiosità perché trovo la tua penna argusta e brillante. Continua a essere sempre così “fuori posto” come accusa il signor David (che caduta di stile se lo lasci proprio dire!!). Palermo è una cartolina. Purtroppo assai sbiadita come tu la dipingi. Se esistesse La redenzione per alcuni palermitani e il governo, questo posto un giorno sarà migliore. Altrimenti andate via, voi giovani di belle speranze, come hanno fatto purtroppo e per fortuna i miei figli. CA

    16. Condordo con quello che viene scritto in questo post, se non altro non mi sento l’unico a restare di stucco e indignarmi davanti a certe assurdità che accadono in questa nostra amatodiata città. Credo infatti che una delle piaghe peggiori della nostra società sia l’indifferenza, “attitudine” che va a braccetto con l’incuria e l’indolenza (atteggiamenti universalmente criticati, ahimè, a noi siciliani) per cui scandalizzarsi è un segno di intelligenza e voglia di cambiare le cose. Certo, se a questo sentimento non segue un’azione volta al miglioramento delle cose (anche piccole), è come un cane che si morde la coda.
      Palermo va oltre il concetto del “fuori posto”, Palermo è paradossale. Palermo è la città in cui resti di stucco quando incappi in un’aiuola ben rasa e senza immondizia, laddove ovunque nel mondo si resta di stucco per un’aiuola sporca o mal rasata, ma tant’è.
      Critico soltanto l’atteggiamento disfattista e vittimista della fine delm post, ecco lì non sono d’accordo. Proprio perchè alla critica e allo sdegno deve seguire l’azione, altrimenti si resta su un piano sterile di commiserazione delle cose.

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