22°C
venerdì 29 mar
  • E se il prossimo fosse il pane con la milza maritato alla maionese?

    A Palermo la gente ammazza il proprio tempo. Lo ammazza nella misura in cui ascolta l’orrore perpetrarsi lungo la schiena. Un brivido.
    Arancini con uovo sodo.
    Caponata con dado.
    Ma siete impazziti? Chi osa diffondere un verbo che «non è», trafugando ciò che «è»? Si chiama storia. Cultura. Tradizione. Mica roba da poco. Fa parte di noi perché nel sangue non ci scorre sangue, ma olio bollente (e colesterolo).

    E domani? Domani cosa farete? Quale verbo vi arrogherete il diritto di promuovere spacciandolo per nostro?
    Babbaluci con gelato?
    Frutta martorana a forma di scarpe da donna?
    Fichi d’india con cotoletta?
    Pollanche con la nutella?
    Cannolo con peperoni?
    Pane con la milza maritato alla maionese?
    Sfincione con i broccoli?
    Rollò con salsiccia?
    Gelo di mellone con chicchi di mais?
    Carciofi in pastella fritti nella birra?
    Sarde a beccafico con ricotta?
    Anelletti al forno con ragù di polpo?
    Buccellato con amarena?
    Pasta aglio, olio e mascarpone?
    Musso con fragole e salame?
    Quaglia con lo zucchero a velo?
    Macco di fave con zenzero?
    Pasta c’anciova e tonno in scatola?
    Limoncello con pompelmo?
    Capretto con patate e frittata?
    Insalata d’arance con latte?

    Oppure una buona, fritta e unta parmigiana di melanzane con Philadelphia? Quale sarà il prossimo abominio tra i fornelli? Perché arriva, lo temo. Tra un po’ arriva.

    La gente a Palermo non sa che il tempo non va ammazzato, qua ci serve vivo. Per questo, durante i momenti di vita vissuta tra un like e un selfie dinanzi gli alienanti social, magari trascorrere un pomeriggio dalla nonna malaccio non fa. Tra le rughe del tempo c’è la saggezza della nostra cucina, ricca di sapori al palato, di frittura e limone all’odore.

    Se decideste invece di professare il verbo sbagliato… Vi auguro tanto sushi. Come potreste meritare una nonna?

    (foto di Franco Pecchio)

    Palermo, Sicilia
  • 10 commenti a “E se il prossimo fosse il pane con la milza maritato alla maionese?”

    1. Aehm, lo sfincione coi broccoli è buonissimo. Piatto della tradizione di quel di Pussyrockets (Ficarazzi). Ma il senso del post rimane valido…
      Anche se.
      Anche se questa storia della “tradizione”, come ha detto qualcuno più titolato del sottoscritto, ci ha ormai rotto le paxxe.
      Chi stabilisce qual è la tradizione?
      Quanto indietro si deve risalire per stabilire che è “tradizione”?
      Torniamo agli arabi? ai greci? al regno delle due sicilie? ai nostri bisnonni?
      No, perché se torniamo indietro scopriamo che i fichi d’india sono arrivati dal messico, pomodori e melanzane sono arrivate in sicilia dopo la scoperta dell’america, il tradizionale cioccolato di Modica è basato su un ingrediente non endemico e risale all’800 e così via.
      Gli chef e coloro i quali parlano di tradizione e rivisitazione della stessa di solito non si allontanano dalle loro nonne più di tanto.
      La tradizione è una linea dinamica che sta alle spalle dei contemporanei e che generazione dopo generazione va avanzando lentamente nel tempo. Nulla esclude che fra 80 anni non vi sia un piatto “tradizionale” siciliano a base di kebab o che contenga ingredienti come mango, zenzero o lemongrass.

    2. Babbaluci con gelato?
      Frutta martorana a forma di scarpe da donna?
      Fichi d’india con cotoletta?
      Pollanche con la nutella?
      Cannolo con peperoni?
      Pane con la milza maritato alla maionese?
      Sfincione con i broccoli?
      Rollò con salsiccia?
      Gelo di mellone con chicchi di mais?
      Carciofi in pastella fritti nella birra?
      Sarde a beccafico con ricotta?
      Anelletti al forno con ragù di polpo?
      Buccellato con amarena?
      Pasta aglio, olio e mascarpone?
      Musso con fragole e salame?
      Quaglia con lo zucchero a velo?
      Macco di fave con zenzero?
      Pasta c’anciova e tonno in scatola?
      Limoncello con pompelmo?
      Capretto con patate e frittata?
      Insalata d’arance con latte?

    3. Premetto che nel commento precedente mi è partito un copia incolla involontario :)) . Concordo con Isaia…quanto indietro si deve risalire per stabilire che è “tradizione”?
      E poi, degli alimenti citati nel post, quale è sicuramente di origine palermitana? Secondo me, tra gli alimenti dei quali non possiamo sapere con certezza da quale parte della Sicilia provengono, per antichità della ricetta, per diffusione capillare in tutta la Regione, per ingredienti non esclusivamente del territorio di Palermo, possiamo inserire:
      Arancini, Babbaluci, Fichi d’india, Cannolo, Rollò, Carciofi in pastella,Buccellato,
      Pasta aglio e olio, Macco di fave, Limoncello, Capretto con patate, Insalata d’arance.
      Queste pietanze infatti non possono assolutamente inserirsi nella tradizione prettamente palermitana, come può invece sicuramente dirsi per pane con milza e panelle.
      Anzi, molte delle ricette che oggi sono ritenute di nascita palermitana, sono state importate qui da altre città della Sicilia, e a Palermo molte volte riadattate con varianti locali a seconda dei cuochi o della disponibilità degli ingredienti.

    4. trattasi di usucapione di ricette e/o di cibo?

    5. Ma non vi sembra di stare un pizzico esagerando? D’accordo che le tradizioni sono tradizioni, ma dal vostro accanimento è come se avessero sponsorizzato la caponata con feci di mucca e le arancine di interiora di cammello!
      Può darsi che i gusti sono gusti? Io ad esempio conosco una persona, affermata foodblogger, che si ostina a ficcare la menta nelle torte al cioccolato. Io lo trovo stomachevole, ma non per questo penso che sia un attentato alla tradizione dolciaria italiana e siciliana!

    6. Sperando di non cambiare la classica CAPONATA, non quella dello spot della Star, oltre che l’uso del dado, non somiglia affatto alla nostra amata CAPONATA…..

    7. Mondello, estate 2014 ore 14.00
      Lapa del panellaro.
      Ragazzini palermitani con capello a cresta tipo “toilet mop” (o calciatore tascio, se volete).
      “Due panini panelle e cccrocchè e salsa rosa”.

      Io dopo essere sopravvissuto ad un mezzo infarto fulminante, guardo il panellaro, che ricambia lo sguardo con aria avvilita.
      quando i due se ne vanno, mi guarda e mi dice: ormai lo vogliono così, che devo fare?
      E mi mostra le bottiglie di ketchup, maionese, salsa bbq e salsa rosa.
      ma di cosa ci lamentiamo, se siamo i primi che compriamo le arancine col ragú di allodola e ananas?

    8. D’accordo su tutto,meno che sulla martorana .
      Sei sicura che della donna non ci sia da considerare altro?

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram