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martedì 19 mar
  • Vademecum dei nomignoli di coppia palermitani

    Non ho mai conosciuto coppia immune dal virus del nomignolo. Un modo affettuoso di chiamarsi e riconoscersi, spesso incalzato da un vezzeggiativo predominante. Infatti, in uno slancio di mesta originalità, diventiamo tutte lo stesso animaletto o fruttino e, soprattutto, ognuna appartiene al suo lui come fosse la più intima parte del corpo e dello spirito.

    Una serie di maschere pirandelliane che ci rilegano al medesimo essere in vista di un comune denominatore: l’amore. Perché l’amore li rende teneri – anche se veramente rende teneri uomini e donne indistintamente -. Per ogni piccolina, infatti, c’è sempre un piccolino. Un Giano bifronte che contempla la declinazione del genere, in barba ad alcuni soprannomi che vanno pronunciati così, neutri come mamma li ha fatti.

    Nessuno però sa che i nomignoli andrebbero usati con parsimonia. Con quel piglio di originalità che investe solo la tua metà. Perché è e sarà l’unica.

    Ed è così che tutte si chiamano piccolina (appunto), dolcezza, carina, amorina e cucciola (o cucciolotta), ma anche bambina, pupina, patatina, tesorina, gioiuzza, fringuellina, ciciuzza, trottolina, ciccina, puzzetta.

    I più autoctoni, terroni e veraci, preferiscono vita, sangue, ciatina, cuore, anima. Ma anche “mia”: mia sottolinea il possesso sì, ma anche un viscerale e profondo contrassegno. A ogni mia, corrisponde un mio. Un aggettivo – possessivo infatti – che sta bene con tutto e lo trovi dappertutto. Da solo e in compagnia. Come l’olio – il prezzemolo è modo di dire ormai superato -.

    Ma i più belli sono gli animalisti. Tutte per una volta almeno abbiamo toccato le più alte corde dello zoo con topina, gattina, orsacchiotta, pulcina, tartarughina, passerotta, fochina, scoiattolina, paperina, pulce, tigrotta, farfallina, cerbiattina e leprotta. Ma anche maialina (su usato col diminutivo non vi ha fatto mai incazzare!).

    I floricoltori sono amanti di fiorellino, petalo, rosa, margheritina. Ci sono i golosi con crostatina, cioccolatino, caramellina, merendina, nocciolina, formaggino, biscottina e zuccherino. Ma l’ultima tendenza sono vegani e fruttariani: adorano soprannomi come fragolina, ciliegina e lattughina.

    Ma oddio avessi mai incontrato un uomo – mai uno, dico io – che chiami la sua metà ravazzata, arancina, calzoncino. Quelli sì che sono nomignoli che durano per sempre perché una volta pronunciati sono irripetibili come la donna della vita: va bene, magari arancina non è proprio gentile, ma riusciresti mai a sostituirla con un semplice supplì?

    Palermo
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