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venerdì 19 apr
  • Cari Orlando & Co, basta con il “Palermo c’est moi”

    «Flash mob contro la Buona Scuola. Il Comune aderisce».

    Questo il titolo di una nota inviata ieri alla stampa con cui, in estrema sintesi, è stata annunciata la partecipazione del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore Barbara Evola a una manifestazione che si è svolta davanti al Politeama per protestare contro i contenuti del disegno di legge “Buona Scuola” del Governo di Matteo Renzi.

    Prescindendo dall’oggetto della protesta, ancora una volta è stato commesso l’errore di confondere il primo cittadino e la Giunta con il resto del Comune, ovvero con l’intera città.

    Anziché, infatti, parlare espressamente di “amministrazione comunale“, il comunicato ha dato la notizia dell’adesione del “Comune”, di cui fanno parte – istituzionalmente parlando – anche il Consiglio Comunale e ogni Consiglio di Circoscrizione, nonché tutti i vari distaccamenti municipali.

    Ora, è evidente che né i consiglieri comunali né quelli di quartiere abbiano avallato in qualche modo la scelta di Orlando e Evola di andare in piazza con i manifestanti; tantomeno si può dire con sicurezza che tutta Palermo sia d’accordo con i motivi della protesta.

    Eppure non si può non evincere dal rapporto tra titolo e testo del comunicato la consueta arroganza di Orlando & Co. di estendere all’intera città le proprie posizioni politiche e ideologiche (un caso simile avvenne nel luglio dello scorso anno quando il Comune, portando in corteo il gonfalone, partecipò alla marcia pro Palestina e contro Israele).

    Tra l’altro, tra gli assessori più visibili della Giunta c’è Giusto Catania che sui propri profili Facebook ha spesso attaccato il sottosegretario al Miur Davide Faraone, annunciando la propria partecipazione alla manifestazione «nelle vesti di Dirigente scolastico di una scuola della periferia di Palermo».

    Insomma, con tono sommesso, sarebbe ora che l’amministrazione di Leoluca Orlando evitasse di presentarsi all’esterno come soleva fare Luigi XIV («L’État c’est moi») e di utilizzare in maniera politica il Comune, perché la Giunta è solo uno dei suoi elementi e non rappresenta affatto, quindi, l’insieme per sineddoche.

    Palermo
  • 12 commenti a “Cari Orlando & Co, basta con il “Palermo c’est moi””

    1. Il solito Orlando che, magari, si fa condizionare dalle scelte politiche dal comunista Catania. Se fossi nel Pd, altro che candidatura alle Regionali…

    2. Standing ovation per il buon Giannò. La classe non è Orlando.

    3. Beh, bisogna capirlo Orlando. Ogni manifestazione, conferenza, taglio di nastro esercita su di lui una attrazione irresistibile. Secondo qualcuno l’unico modo per fargli prestare vera attenzione al problema-immondizia, che forse per lui è un problemuccio noioso a cui spera che la popolazione finisca con l’abituarsi, sarebbe piazzargli un bel nastro da tagliare di fronte a uno dei tanti cumuli di coloratissima e profumata munnizza.

    4. Condivido anche le virgole di questo pezzo. L’uso personalistico delle istituzioni. Prima la bandiera della Palestina (ho grande rispetto per i palestinesi, ma la questione è molto più complessa), adesso l’adesione allo sciopero. Da cittadino mi sento offeso. Il Comune di Palermo non è di proprietà del sindaco o del soviet che governa la città in questo momento. Per fortuna il 2017 sta arrivando…

    5. Orlando è fondamentalmente un egocentrico, cioè ritiene che tutti in questa città la pensino come lui. Si è scelto degli assessori di basso profilo e poco presenti, perché non devono mai contraddirlo. Quando , un anno fa, fece il rimpasto di giunta, mando via gli unici assessori competenti o che dimostravano una certa indipendenza di pensiero. Il “pensiero unico” orlandiano sta impoverendo culturalmente questa città. L’adesione allo sciopero di oggi è la dimostrazione di come poco Orlando tenga conto del parere dei cittadini.

    6. Orlando non è il massimo e su questo siamo d’accordo, ma è indubbio che qualcosa di buono la sta facendo a differenza delle altre amministrazioni. Del resto , mi ricordo ancora quando il buon Walter Giannò esaltava l operato di Cammarata e della sua giunta.

    7. @Mauro C.

      Lasciando perdere il suo giudizio sull’amministrazione di Orlando (non è l’oggetto di questo post), non certo nego di avere apprezzato la prima amministrazione di Diego Cammarata. Al contempo – ma lei “cita” la mia storia a metà – lei dimentica quanto sia stato critico nei confronti della seconda (e non l’ho avuta non solo con il primo cittadino ma soprattutto con i partiti che lo abbandonarono).

    8. @Walter G. Ok allora se l oggetto di questo post è la “consueta arroganza di Orlando & Co. di estendere all’intera città le proprie posizioni politiche e ideologiche..”
      le rispondo tranquillamente che Orlando ha il diritto in quanto rappresentante democraticamente eletto da una collettività a marciare in difesa della Palestina (che possa piacere o non), al pari del sostegno morale che di volta in volta persino i Governi nazionali offrono per una causa piuttosto che un altra, o secondo lei dovremmo indire un referendum consultivo ogni volta per decidere se il Sindaco deve o non deve partecipare ad un iniziativa? Mi perdoni se glielo dico ma scorrendo in rete i suoi post del passato (da cammarata in poi) non posso fare a meno di notare come ogni volta nei suoi post e commenti c’ era un pretesto di critica per Orlando ed un elogio per Cammarata, ora non c’è nulla di male a criticare questo o quello ma purchè si muovano critiche su fatti e motivazioni reali e non pretestuose.

    9. @Mauro C.

      Orlando ha il diritto di farlo, ci mancherebbe. Ma a suo nome, non utilizzando quello del Comune di Palermo.

      La differenza non è sottile!

      P.s. a) non è colpa mia se Orlando è sindaco dal maggio 2012.

    10. Nuovo comunicato stampa del Comune sullo stesso tema:

      “Ribadiamo la solidarietà al mondo della scuola, che vede minacciate, da questa proposta governativa, la propria libertà di insegnamento e il riconoscimento dei diritti acquisiti in anni di lavoro. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE si è da subito schierata al fianco dei lavoratori della scuola condividendo le profonde ragioni della protesta. La riforma proposta stravolge la scuola disegnata dalla Costituzione, cancellando tutti gli organi collegiali democratici e togliendo agli enti locali la propria funzione di raccordo delle politiche educative”.

      Lo hanno dichiarato il sindaco, Leoluca Orlando, e l’assessore alla Scuola, Barbara Evola.

      P.s. Il maiuscolo è mio. Sarà solo un caso? 🙂

    11. “rappresentante democraticamente eletto da una collettività”….

      MERAVIGLIOSA….con una parte solo dei palermitani che andarono a votare, e le destre in massa che lo hanno votato anche al ballottaggio contro ferrandelli !!!!

      voglio vedere, se non si di mette prima (speriamo) alle prossime elezioni se per caso vuole ricandidarsi….vediamo come sarà la risposta di palermo

    12. L’assessore Evola, si dovrebbe occupare della manutenzione, sicurezza e pulizia delle scuole materne, elementari e medie inferiori, cose che naturalmente non fa. Inoltre le scuole materne comunali, gestite direttamente dal comune, e perciò direttamente da lei, sono un disastro. Eppure il nostro assessore trova il tempo a invitare gli studenti a occupare le loro scuole, i professori a scioperare e a partecipare , insieme al “carissimo” sindaco, alle varie manifestazioni anti governative. Il tutto per la modica cifra di 8.500 euro al mese. Niente male per un insegnante “precaria”.

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