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martedì 19 mar
  • Come fa cassa l’Ordine degli Architetti di Palermo

    Trattati come maiali al macello dal nostro Ordine degli Architetti. Presso l’Hotel San Paolo un corso che doveva iniziare alle 14 è iniziato alle 16:30 dopo due ore e mezza di coda che partiva da via Messina Marine sotto il sole cocente per arrivare al piano seminterrato della sala congressi. Totale mancanza di organizzazione. Posti a sedere esauriti e gente costretta a sedersi per terra o sulle scale delle vie di fuga. Mi sono rifiutato di seguire il corso e ho chiesto di uscire prima senza perdere i crediti formativi previsti. Mi è stato detto che visto il caos non si sarebbe firmata l’uscita, tutto questo a dimostrazione che al nostro Ordine conta solo che si partecipi pagando la quota d’iscrizione. Ma se è così che senso ha avuto farci fare una coda per l’ingresso di due ore e mezza? E soprattutto quando la finiranno di organizzare corsi sulla deontologia così inutili? Gli Ordini dovrebbero ribellarsi a questa legge assurda in cui anche chi ha esperienza da vendere è costretto a seguire la lezioncina preparata su PowerPoint da chi neanche sa cosa significa la professione.

    Ricordo l’anno scorso, l’esimio consigliere dell’ordine nazionale architetto Raffaello Frasca (docente universitario amatissimo per il suo fondamentale apporto alla formazione di un architetto) che al corso sulla deontologia si è limitato a leggere il regolamento esistente su pdf on line che noi tutti conosciamo senza neanche commentarlo. Cosa ardua davvero.

    Fin quando l’Ordine sarà gestito da questa gente noi saremo costretti a fare ciò che vogliono. Infelice anche l’idea di scegliere il San Paolo con tutti i lavori in corso che ci sono nella zona. L’unica nota positiva è che l’ordine ha incassato i suoi bei 5 euro a iscritto che moltiplicato per 900 fanno 4500 euro.

    Poi leggi il bilancio dell’Ordine e ti accorgi che l’80% delle entrate serve per gli 8 impiegati e il restante per pagare il mutuo della sede che serve ad ospitarli e ad organizzare eventi e mostre degli amici. Va be. Lasciamoli fare. Lasciamogli il giocattolo. Per fortuna la professione è altra cosa. E gran parte di loro non sanno neanche cosa significhi progettare. L’ordine dovrebbe essere garante nei confronti dei liberi professionisti e invece non contesta mai i bandi anomali che ogni settimana vengono pubblicati dagli enti pubblici e in cui viene richiesta una consegna degli elaborati entro termini anche di 2-3 giorni. Cosa impossibile, per non parlare dell’inaccettabile assegnazione degli incarichi al massimo ribasso di parcella in cui vengono fatti progetti per poche centinaia di euro. Dov’è l’Ordine?

    Ospiti
  • 15 commenti a “Come fa cassa l’Ordine degli Architetti di Palermo”

    1. Giusto un appunto: L’ordine non è garante del professionista, bensì del pubblico.

    2. Il mio Ordine non fa pagare nulla per i corsi, seppure per il 70% questi sono inutili, ma essendo gratuiti un iscritto piange con un occhio.
      Temo però che limitarsi a esprimere il proprio dissenso solo sul web, cosa che sta diventando di moda, non porti a nulla.
      Perchè invece non utilizzare internet per contattare i tuoi colleghi e raccogliere più firme possibili, da consegnare all’Ordine e chiedere di azzerare i pagamenti per i corsi.
      Questi corsi infatti, essendo obbligatori e decisi a tavolino da tutti gli Ordini nazionali, nessuno escluso, per fare cassa, dovrebbero essere gratuiti; l’Ordine può far pagare, come fanno in molti, una somma alle imprese che fanno i seminari, anche perchè queste si fanno pubblicità verso una enorme platea di professionisti.
      Ripeto, esprimere il proprio dissenso sul web è legittimo e a volte importante, ma se non si passa all’azione serve a ben poco; se, nella lettera con tutte le firme raccolte dai tuoi colleghi, si intima di non pagare la tassa di iscrizione all’Ordine fino a quando questo non organizzerà gratuitamente tutti i corsi, penso che qualche risultato potrete ottenerlo. Altrimenti è come parlare al vento.

    3. Sono completamente d’accordo con ciò che ha scritto Francesco. In più voglio aggiungere: Ho sessantasette anni, trentotto anni di iscrizione all’albo e all’INARCASSA, sono in pensione da due anni, ma ancora in attività per cose che devo completare. Quasi tutta la mia attività da libero professionista è stata dedicata ai lavori pubblici. Anch’io per poco sono stato sotto il pico del sole, perché poi mi sono rifugiato all’ombra in attesa di entrare tra gli ultimi, restando in piedi, finché non sono andato via, mandando tutti a quel paese. Ma qualcuno mi può spiegare perché io, e tanti altri come me, dobbiamo essere costretti a fare questi inutili corsi di aggiornamento e per di più quello sulla deo0ntologia professionale? Ma c’è qualcuno che crede che ancora non sappiamo leggere e interpretare le leggi che, haimé, ormai vengono approvate ogni tre mesi, modificando quelle precedenti, che spesso non vengono nemmeno abolite? Tutto ciò mi sembra allucinante, anche perché chi è iscritto a un Ordine Professionale, serio, dovrebbe godere di tutti i diritti che l’iscrizione dà. Anche quello di aggiornamento gratuito. Volete cinque euro al mese? Chiedetele e ve le diamo senza queste pantomime che ci costringete a fare, spesso vergognosamente come quelle dell’altro giorno. Ma siamo in Italia, dove tutto è possibile. Viva l’Italia, Palermo e Santa Rosalia.

    4. oh cucì, ma sì sicuru chi sì architietto???? picchì cu dda facci mi pari u stigghiularu ri corso olivuzza
      rosalio pì coittesia, quannu ci sunnu st’individui chi vonnu scriviri cca prima tu c’hai affari l’indaggine e poi ci lassi scriviri tutt’i fissarie chi vuogghiono

    5. Chiddici ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti e ti ricordo che questa non è una chat. Grazie.

    6. un punto di vista da ignorante: a me sembra che questi ordini siano nati per il tentativo di creare lobby che potessero gestire gli interessi di una categoria professionale (ho usato volontariamente questa frase ambigua perchè mi trovo d’accordo fino a un certo punto con l’esistenza di questi ordini).
      Da quello che scrive l’articolista invece pare che quest’ordine si limiti a fare quanto previsto dalla legge in materia di formazione e poi esista solo per dare da lavorar ai soliti noti…ma come funziona l’adesione ad un ordine? non si può lavorare senza essere iscritti? è a competenza territoriale oppure se lavoro a Palermo posso essere iscritto anche all’ordine di parma?non dovrebbe anche servire come controllo sugli iscritti? non dovrebbe garantire un potenziale clt che sapendo dell’iscrizione del professionista a cui si rivolge ha la garanzia che si tratta di un professionista vero e pure aggiornato?
      grazie per chi risponde

    7. mi scuso rosalio, vastaso fui
      picchì, a verità, iddu nun pari u stigghiularu ri corso olivuzza ma u panellaru ri porta carini, e tutt’u munnu sapi ch’i panellari sunnu cchiù educati e rispettusi r’i stiugghiulari
      e uora chi ci penzu, mi vaiu ammuccari 2 pani chi panelle e n’autru c’a meusa ma schiettu però picchì sugnu a ddieta

    8. Purtroppo tutti i corsi organizzati in questi ultimi due anni hanno avuto gli stessi problemi e creato gli stessi disagi.
      Ma cosa ancora più triste, è la constatazione del livello culturale dei contenuti dei corsi e il livello di preparazione di alcuni “docenti”.

    9. Faccio presente che anche l’Ordine degli ingegneri è obbligato ad organizzare i corsi di formazione, ma lo fa con molta più professionalità, segno questo che è certo possibile coniugare la legge sulla formazione con la pratica organizzazione.

      Da noi l’ordine prepara tantissimi corsi, tutti a numero chiuso, cui ci si iscrive online versando 10Euro. Il costo è necessario per affittare la sala e per la gestione dell’evento. Avere molti seminari a disposizione è fra l’altro utile per evitare di seguire eventi su argomenti che non interessano solo al fine di accumulare punti.

      Visto che l’attuale dirigenza dell’Ordine degli Architetti non è in grado di organizzare un sistema che funzioni, sono sicuro che l’ing. Margiotta e i suoi collaboratori, saranno felici di dargli una mano.

    10. Bisogna essere in grado di valutare come è con chi fare aggiornamento. Personalmente ho seguito alcuni corsi pressi l’ordine di palermo, altri in streaming con inarcassa e l’ordine di Roma. Altri ancora con enti accreditati. Tutti di alta qualità, ma selezionati tra le tante offerte. Bisogna saper valutare e scegliere.

    11. Senza tralasciare l’alta qualità riscontrata con l’ordine di Napoli che in streaming ha promosso La linea del fuoco, in lingua inglese. Anche questo corso che ho scelto è risultato ottimo.

    12. Chiddici non mi sto divertendo. Rimuoverò ulteriori commenti non rispettosi. Saluti.

    13. Il problema non è solo dell’Ordine degli architetti. Francamente considero tutti gli Ordini inutili, per non dire di peggio. Qualche tempo fa l’Ordine degli Psicologi fu coinvolto in un inchiesta che riguardava l’acquisto di un palazzo. Anche l’ordine dei medici non scherza. Visto che gran parte degli iscritti non paga, il nostro presidente ha avuto una “brillante” idea. Invece di far pagare chi non paga, ha aumentato la quota annua a chi paga regolarmente Per la serie” Cornuti e mazziati”.

    14. solidarietà con chiddici…a me fa fottere dalle risate 🙂

    15. Sembrate tutti sconvolti di un fatto che orami si ripete dagli albori del tempo. Gli Ordini, del resto è come la classe politica, si cambiano i posti ma mai lo scopo, il denaro ed i vantaggi presso i pubblici uffici. Dopo diversi decenni di appartenenza a questo Ordine, mi sono allontanato totalmente, tanto non cambierà nulla, e come fanno i politici, si ricordano di te solo per le votazioni, e per la quota di iscrizione, per il resto, non esisti più. Quello del San Paolo, non è il primo, e non sarà l’ultimo caso del genere. Buon pomeriggio, magari per la Pasqua avverrà un miracolo…..la resurrezione degli Ordini Professionali.

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