13°C
sabato 20 apr
  • Le nuove Ztl non sono adatte a scoraggiare l’uso dell’auto

    Tram e Ztl sono al centro del dibattito pubblico palermitano degli ultimi giorni. La loro combinazione dovrebbe rendere Palermo meno congestionata ed inquinata, permettendo ai cittadini di fruire del centro della città in modo più gradevole. Inoltre, i proventi delle Ztl servirebbero a finanziare il servizio tramviario.
    Purtroppo, la struttura attuale delle Ztl non permette di raggiungere questi due obiettivi simultaneamente. Le Ztl proposte dalla Giunta comunale non sono adatte a scoraggiare l’uso dell’auto per due ordini di ragioni: la natura “lump-sum” (pagamento forfettario una tantum) del pass e l’elasticità della domanda di trasporto.
    Un pagamento lump-sum non è in grado di generare cambiamenti nel comportamento individuale. Una volta pagato l’obolo di 100 euro per entrare in centro, qual è l’incentivo a usare meno la macchina? Se, per assurdo, tutti i cittadini palermitani acquistassero il pass, il traffico rimarrebbe immutato rispetto alla situazione ante-Ztl.
    Una tariffa pensata per scoraggiare l’utilizzo dell’automobile deve essere proporzionale al numero di accessi alla Ztl, così come succede a Milano, dove si pagano 5 euro ogni volta che si entra all’interno dell’area C. Una tariffa del genere è chiamata in gergo economico “tassa pigouviana”. In quel caso, ci penseremmo bene prima di decidere di prendere l’auto per andare in centro, e ci permetteremmo questo “lusso” più raramente.
    Oltre alla struttura della tassa, l’efficacia di una Ztl dipende in modo cruciale dalla disponibilità di trasporto pubblico. Anche applicando una tariffa proporzionale, se la domanda di trasporto privato è inelastica, ossia se i cittadini non hanno reali alternative all’uso dell’auto, la riduzione del traffico veicolare è limitata. La domanda di trasporto privato a Palermo è inelastica, perché il trasporto pubblico è notoriamente poco affidabile. Le aree a monte di viale Regione Siciliana sono praticamente tagliate fuori dalla città e neanche l’inaugurazione della nuova rete tramviaria è sufficiente ad alleviare il problema, insistendo su una parte della città diversa sia da quelle aree, sia dall’area centrale oggetto delle Ztl.
    Proprio la domanda di trasporto inelastica rende queste Ztl estremamente efficaci nel raggiungere il secondo obiettivo: generare entrate da destinare alla copertura dei costi di gestione del tram. Di fatto, nessuno potrà esimersi dall’acquistare il pass, che agirà come se fosse una imposta vera e propria. Un’imposta peraltro regressiva, essendo fissata a 100 euro per tutti, con conseguenze redistributive di rilievo.
    In definitiva, se le Ztl così istituite non saranno in grado di incidere sul traffico di automobili, esse saranno comunque in grado di generare un elevato gettito, principalmente trasferendo risorse dai poveri ai ricchi.
    Dobbiamo scoraggiarci e abbandonare l’idea di una città meno inquinata e meno caotica? No! La disponibilità di trasporto pubblico influenza l’elasticità della domanda. Un ripensamento e potenziamento delle linee di trasporto pubblico e una struttura tariffaria della Ztl di tipo proporzionale sono le soluzioni a cui l’amministrazione comunale dovrebbe tendere. Un servizio di trasporto pubblico efficiente induce la gente a farne uso, generando maggiori ricavi, diminuendo la dipendenza del trasporto pubblico dagli introiti delle Ztl, che a quel punto possono essere ideate in modo da assolvere al proprio compito principale, quello di farci godere di una Palermo con meno traffico ed inquinamento.

    Palermo
  • 7 commenti a “Le nuove Ztl non sono adatte a scoraggiare l’uso dell’auto”

    1. le giuste osservazioni di questo articolo mancano di realtà: come fa una città senza soldi ad incrementare il trasporto pubblico? un piano di trasporto pubblico basato su investimenti a palermo con rientro economico è solo fantasia. il comune di palermo con i suoi dirigenti all’ultima conferenza sulla mobilità tenutasi alla Zisa lo scorso anno ha solo potuto parlare di mobilità proiettata al 2050 essendo incapace di parlare della mobilità dei nostri giorni. E’ chiaro che il vero problema è la capacità di vedere soluzioni non sperimentate a costo zero: utilizziamo le macchine circolanti esistenti condividendole, non sarebbe impossibile creare un app a questo scopo, oppure per grande centro attrattore di traffico tipo uffici, scuole etc creare la figura del mobiliti menager che ha il compito di migliorare e razionalizzare l’esistente. Quello che nessuno vuole dire è che il progetto del tram è stato approvato per fare un investimento economico di 320 milioni di euro senza però valutare il costo i esercizio dello stesso, così il giorno prima di metterlo in funziono si è inventata questa tassa per cercare di risanare, forse, i debiti futuri di quest’opera altamente dispendiosa e forse inutile.

    2. La sua analisi è corretta ma parte da un presupposto sbagliato. La tassa sulle ZTL non è una tassa che ha lo scopo di invogliare i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici ( quali?) né di migliorare l’aria che respiriamo e neppure di investire i proventi per potenziare il servizio pubblico . Nonostante ciò che ci dicono i nostri amministratori è una tassa che serve per ripianare debiti, in parte causati da loro. Il fatto che un cittadino con un auto elettrica o con il motore euro 6 deve pagarla la dice lunga sugli obiettivi di tale tasse. Chiariamo, un amministrazione ha il diritto di tassare i propri cittadini per ripianare i debiti , però deve avere l’onestà intellettuale di dichiararlo. Quando vedo il sindaco e l’assessore alla mobilità raccontarci la storiella che ci tassano per il nostro bene e per salvaguardare la nostra salute, ci sentiamo presi in giro.

    3. “..Le nuove Ztl non sono adatte a scoraggiare l’uso dell’auto..”.
      Ma evidentemente sono adatte ad incoraggiare l’uso della polemica.
      Ormai sembra proprio un tormentone.
      Sarebbe piu’ corretto forse smetter di polemizzare e, se proprio si e’ contrari, affidarsi a qualche bel ricorso e sperar bene.
      Ed alla fine, se proprio si vuol cambiare, affidarsi a nuovi politici al momento delle elezioni.
      Ma apparentemente un percorso lineare non e’ quello piu’ veloce per unire due punti, almeno a Palermo.

    4. Belfagor, hai colto esattamente il punto! Per come sono concepite, queste Ztl sono delle macchine da soldi, sono efficacissime per quello. Ma non sono per nulla efficaci per raggiungere gli obiettivi che normalmente le Ztl hanno.

      sasa, ben venga il car sharing (quando abilitato ad entrare nella Ztl). E’ un altro modo di aumentare l’elasticità della domanda di trasporto privato! 🙂

    5. Oggi ho preso il tram per la prima volta. Con la mia bimba di sei anni abbiamo deciso di provare quest’ avventura ed è stato bellissimo..tanto che mi è dispiaciuto riprendere la macchina che avevo parcheggiato vicino piazza ziino. Il punto è proprio questo: il parcheggio auto. Credo che con la ripresa delle scuole sarà impossibile ripetere facilmente l’esperienza felice di oggi. Le auto saranno di più e aumenteranno i tempi di attesa di un bus che mi porti in piazza ziino senza auto.
      Peccato.

    6. “Se, per assurdo, tutti i cittadini palermitani acquistassero il pass, il traffico rimarrebbe immutato rispetto alla situazione ante-Ztl.”
      Se non ho capito male, non è proprio cosí. Circa il 34% delle auto attualmente circolanti a Palermo non potranno proprio entrare in ZTL, quindi…
      Altra riflessione: far pagare 100 euro una tantum per il passaggio non sarà la migliore delle soluzioni possibili… Ma ve lo immaginate il Palermitano contento con le 5 euro pigouviane? Io no… Se si fosse adottato quel tipo di soluzione, in questo momento probabilmente si direbbe che non si può paragonare Palermo a Milano, magari che sarebbe meglio una soluzione più economica per chi è “costretto” a usare la macchina per andare in centro…
      A me sembra che i veri problemi siano altri, ben più gravi e limitanti, nel pratico, rispetto al pagare 100 euro. E non ne parla (quasi) nessuno.

    7. Il divieto di entrata in ZTL per le auto più inquinanti rende l’intero provvedimento ancora più regressivo, ossia pro-ricchi e anti-poveri.
      Se, come è plausibile, i proprietari delle auto più inquinanti (e quindi più vecchie) appartengono per la maggior parte alle fasce più povere della popolazione, il provvedimento si accanisce doppiamente contro i poveri. Da un lato con il divieto di entrare in centro per coloro che hanno un’auto vecchia, dall’altro con un pagamento di 100 euro per coloro che hanno un’auto potenzialmente abilitata ad entrare. Ed ovviamente, 100 euro pesano sulle tasche di un operaio molto di più di quanto pesano sulle tasche di un professionista, eppure entrambi pagheranno lo stesso importo.
      Poi che 5 euro siano o non siano la tariffa ottimale per Palermo, e quale sia l’importo tariffario più efficace ed equo nel contesto palermitano, è un argomento di cui si può discutere. Qui premeva sottolineare che la STRUTTURA della tassa (lump-sum, anziché proporzionale) è iniqua ed inefficace.

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram