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martedì 19 mar
  • E se Orlando non si ricandidasse a sindaco?

    Anche stavolta non lo ha mica detto in ostrogoto il sindaco che si ricandiderà, allora perché credergli? Se valesse la regola di quattro anni fa, di dire una cosa e poi farne un’altra, Orlando non sarebbe ricandidato. Andrà a finire così?

    A dicembre il sindaco sembrava avviato alla rielezione. L’enorme trenone elettrico bianco che aveva iniziato a circolare con i passeggeri sembrava nascondere agli elettori le grandi cataste di munnizza delle periferie (che non sono mai sparite e sono uno dei segnali di continuità tra Orlando e Cammarata insieme alle politiche “allegre” sull’edilizia e a una gestione delle aziende partecipate molto discutibile). Poi qualcosa è cambiato malgrado il passaggio di Renzi a Palermo interpretato da alcuni (con un pizzico di tifoseria) come un endorsement e la promessa di una pioggia di milioni di euro (davvero si può pensare che il Pd lascerà gestire questi soldi a un non iscritto senza neanche tentare la spallata?). I disagi della riduzione dei bus sono stati evidenti come la criminalità sempre più presente in città e lo scoppolone dello stop alle Ztl è stato forte, una disfatta forse inedita nella carriera politica di Orlando inferto da appena 200 cittadini “termopiliani” (me compreso) che lo hanno costretto a un dietro front pressoché totale (forse proprio in vista delle elezioni).

    Si parla anche di sondaggi non proprio favorevoli a Orlando. Si sa che i sondaggi sono aleatori (soprattutto con campioni limitati) ma sentir dire che potrebbe non andare al ballottaggio fa spalancare la bocca anche a chi ha da subito iniziato a notare che forse non lo sa fare più.

    Il sindaco diciassettenne di Palermo avverte la tentazione di lasciare Palermo per altri lidi? Un pensierino potrebbe averlo fatto, chissà. Ci sono più ipotesi.

    Leoluca Orlando
    La presidenza della Regione, un vecchio pallino di Orlando che ha già perso nettamente con Cuffaro nel 2001. Come guida dell’Anci aveva iniziato a intessere legami con i territori e a fare incursioni (anche recenti) su temi di politica regionale. Ma la Sicilia è grande e i grillini sembrano ineluttabili.

    Leoluca Orlando
    Il Senato attraverso la candidatura alla Regione. Con la riforma Boschi alcuni senatori verrebbero eletti dai consigli regionali. Ma servirebbero voti più ampi di quelli che una eventuale lista dei sindaci sembra potere ottenere.

    Leoluca Orlando
    La Corte Costituzionale. Una nomina a giudice nella nostra opulenta corte, magari proprio da parte di Sergio Mattarella, sarebbe un exit dalla politica certo più prestigioso che un’altra sindacatura controversa e sottotono come l’attuale. Però i giudici sono già 15 (anche se l’avvocato Frigo, che è di nomina parlamentare, terminerà il mandato a ottobre 2017) e il presidente secondo le indiscrezioni non sarebbe molto propenso alla nomina di Orlando.

    Leoluca Orlando
    La nomina in un organismo internazionale. Il destino di Palermo potrebbe essere in qualche modo collegato alle presidenziali americane. Orlando è amico personale della candidata democratica Hillary Clinton e una sua eventuale vittoria potrebbe portarlo su uno scenario internazionale. Più volte il sindaco si è occupato (a mio avviso e non solo impropriamente, dati i problemi acuti di Palermo) di politica estera e se ad esempio si occupasse di immigrazione potrebbe perorare la sua Carta di Palermo (con cui, con rispetto parlando, ha un po’ atturrato).

    Chissà come la prenderebbero i vari consiglieri comunali e di circoscrizione che da tempo si sono avvicinati al sindaco sperando in una rielezione nelle sue liste. E chissà se l’aver posato Roberto Alajmo al Teatro Biondo non sia un primo segno di abbandono da parte del sindaco dell’élite radical chic posizionata a sinistra per un ritorno verso un posizionamento più democristiano. Se nei prossimi mesi mollasse Giusto Catania e i quattro gatti rifondaroli superstiti potrebbe rendere evidente un riposizionamento in tal senso.

    Che cosa ne pensate?

    (foto di Gerald Bruneau)

    Palermo
  • 9 commenti a “E se Orlando non si ricandidasse a sindaco?”

    1. Come al solito articolo scritto solo sulla base di “voci”, di opinioni prettamente personali, di fantomatici sondaggi…insomma il vostro stile!
      Politica mediocre e giornalismo peggio.

    2. Leoluca Orlando e’ colui che attacco’ in modo vigliacco Giovanni Falcone, perche’ ambiva al ruolo di professionista antimafia. Questa e’ la cifra del personaggio. Tutto il resto, i suoi slogan vuoti e la sua incapacita’ amministrativa, e’ secondario

    3. Nino spesso le indiscrezioni lette qui si rivelano corrette. Se tu hai certezze perche’ non le racconti?

    4. Penso che i ricorrenti più che si sentono i 300 odorano più di 3%

    5. Leoluca Orlando è colui il quale in una notte degli anni 90 firmò la nascita di centinaia di cooperative che diedero lavoro a malacarne di tutti i tipi all’interno della macchina comunale, bloccando di fatto concorsi e assunzioni per i 30 anni successivi e uccidendo i sogni di una generazione intera.

    6. io vi ricordo che nelle piu grandi imprese ,all’eta di sessant’anni,tutti devono lasciare,dall ‘ultimo livello all’amministratore delegato.Un motivo ci sara’.

    7. a proposito di Alajmo, uno o due mesi fa ho visto in libreria un bel libro, molto accurato nella grafica, pieno di foto, sicuramente molto costoso, sul percorso arabo-normanno recentemente riconosciuto dall’Unesco. Fra i numerosi autori figurano Alajmo e Buttafuoco. Non ho capito chi siano gli editori, non so se le sigle riportate sono riconducibili o meno a enti pubblici. Mi piacerebbe sapere con certezza se il Comune di Palermo sia o no dietro a questa operazione e, in tal caso, vorrei conoscere l’ammontare della retribuzione degli autori; penso che sarebbe utile per poter valutare le prese di posizione, nei confronti dell’amministrazione, da parte di questi influenti intellettuali.

    8. Importante è una cosa sola, che si tolga fuori dai c……..i

    9. Solamente parare di una sola possibilità di rivedere quest’uomo davanti gli occhi dei palermitani, mi viene il vomito. BASTA o cambio città.

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