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martedì 19 mar
  • Ciro Lomonte

    Le priorità dei primi 100 giorni da sindaco

    Porto inciso nel cuore lo slogan di questa campagna elettorale – la prima che io abbia mai fatto –, che ritengo fondamentale per le sorti della mia città: «Palermo sia fiera di Palermo»!
    Appare indispensabile far leva su uno scatto di orgoglio dei miei concittadini, resi schiavi di uno Stato Italiano e di un sistema partitocratico che li ha convinti di essere costitutivamente inetti, pigri, amanti dell’illegalità e del sopruso, per governarli meglio. Non erano così prima del 1860 e, per natura, non lo sono neppure adesso. Innanzitutto ringrazio tutti i miei elettori, tutti coloro che hanno creduto nel progetto di Siciliani Liberi e domenica 11 giugno hanno sbarrato con una X la nostra casella. Con quella X hanno deciso di votare come loro sindaco Ciro Lomonte, nonostante una campagna mediatica che spesso ha deciso di sminuire e sottovalutare il nostro MOVIMENTO. Sì, Movimento, perché noi non siamo un partito fazioso. Siamo la casa comune di chi ama la Sicilia profondamente. Siciliani Liberi non serve nessuno, non ha padroni da accontentare, non ha schemi politici pre-imposti, è libero da qualsiasi condizionamento.
    La priorità assoluta è guadagnarsi la fiducia degli impiegati comunali. Sono tantissimi e le loro motivazioni sono più o meno forti. Vorrei incontrarli subito tutti quanti, ovviamente divisi per gruppi, insieme agli assessori che avranno le deleghe corrispondenti ai diversi settori. Vorrei trasmettere loro un approccio nuovo alla gestione amministrativa di Palermo, basato sulla riscoperta della coscienza identitaria degli abitanti della capitale di questa Sicilia tanto straordinaria quanto mortificata.
    Sulla base di queste premesse, vorrei far partire la riforma della macchina amministrativa, in modo che il Comune divenga una istituzione che favorisca la libera iniziativa e si metta davvero al servizio dei palermitani. Quante volte, in passato, iniziative lodevoli sono state ingiustificatamente bocciate dal Comune? Quante volte il Sindaco non è, forse, nemmeno venuto a conoscenza di idee dei cittadini? Un dialogo costante e continuo anima il nostro mandato: non possiamo tradire i nostri elettori.
    Per cominciare, daremo grande importanza a due Assessorati, quello alle Politiche Familiari e quello all’Urbanistica. Da subito si può procedere ad eliminare alcune ostruzioni ad arterie importanti della città per snellire il traffico veicolare. Già, il traffico. Un piaga cittadina citata persino nei film comici, ma che può essere tranquillamente risolta. Il transito delle autovetture non sfugge a regole di controllo: basta volere disciplinare la viabilità giornaliera, prevedendo anche iniziative ad hoc in grado di gestire i flussi più complessi. Oltre agli impiegati e ai dirigenti comunali, vogliamo incontrare al più presto anche i cittadini, nelle circoscrizioni e nei quartieri. Desideriamo ascoltarli e perfezionare con loro i nostri programmi per la “città di città” alla quale intendiamo lavorare. Palermo non è soltanto via Libertà, via Sciuti, viale Strasburgo ecc.: Palermo è composta da innumerevoli quartieri che spesso alzano la voce, ma invano. Occorre ascoltare ogni segnalazione proveniente dai quartieri giudicati “minori” sulla base di una erronea classificazione classista. Palermo deve essere una città omogeneamente intesa, ma eterogenea nella sua bellezza.
    L’attuale Giunta ha già dei progetti per il Festino 2017 di Santa Rosalia. Noi vogliamo indirizzarli alla più ampia partecipazione consapevole da parte dei palermitani. Vorremmo coinvolgere Rodo Santoro e tanti altri esperti per iniziare un percorso radicale di riscoperta e riproposizione di quella che era la festa principale della città. Una rinascita degli antichi fasti del Festino, una “seconda vita” per una festa spesso mortificata e forse anche offesa dalle precedenti amministrazioni comunali. Una festa di tutti i palermitani, davvero.
    I cento giorni saranno quelli estivi, che non tutti i palermitani possono godersi in una località di vacanza. E allora possiamo trasformare Palermo stessa in un luogo di svago, soprattutto per bambini e per giovani. Incontri, spettacoli, mostre: lavorare sull’orgoglio di essere palermitani, raccontando Palermo in un modo nuovo, con dati che rispecchino la storia vera della nostra città.
    Palermo può essere un autentico paradiso terrestre: riscopriamoci amanti della nostra città, valorizziamola con il nostro migliore artigianato e con un’economia circolare che dia molto lavoro. Sarà il miglior biglietto da visita per “chi ci viene a trovare”. Una città laboriosa, con molte opportunità occupazionali, pulita, ordinata, bella: coccoliamola come un figlio fa con la madre nei momenti di tenerezza. Una città europea, “porto di gente” che convive in maniera civile.

    Palermo
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