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mercoledì 24 apr
  • Leoluca Orlando

    Orlando prepara il rimpasto, Ferrandelli e Forello lo attaccano

    Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sta lavorando a un rimpasto della Giunta che avrà assessori politici che condividono il suo progetto. L’avvio del secondo mandato ha causato diverse critiche e le società partecipate destano preoccupazione per i servizi erogati e lo stato dei conti. Orlando ha detto che rimarrà sindaco fino al 2022.

    Le opposizioni attaccano.

    Fabrizio Ferrandelli ha dichiarato: «Il sindaco continua nella sua narrazione di una città che non esiste. Non capisco se vive in una dimensione parallela e non si rende conto delle reali condizioni della città che amministra da ben 37 anni o se il suo intento è quello di mistificare la realtà, nascondendosi dietro un dito. I problemi della città sono sotto gli occhi di tutti: dalla raccolta differenziata che stenta a partire al caos rifiuti per le strade, dal traffico in tilt ai cantieri infiniti, dal buco in bilancio alla gestione delle partecipate. In questi giorni – precisa Ferrandelli – ho raccontato la realtà dei fatti, dati alla mano, e oggi non posso accettare che vengano raccontate altre menzogne alla città. C’è un disallineamento dei conti di – 42 milioni di euro e i crediti vantati dalle partecipate non saranno riconosciuti da colui che ha approvato i loro vecchi bilanci, dichiarando oggi che non sono dovuti. Come se lui non fosse lo stesso sindaco di ieri. Narra di miglioramenti rispetto al “prima”. Ma omettendo ricordare che il “prima” è sempre se stesso e la sua passata gestione. A me piace paragonare Palermo al mondo e non ad Orlando ‘80, ’90, 2000. La priorità in questo momento è bloccare la gara dell’8 maggio perché Palermo non può gestire economicamente altre tre linee di Tram e soprattutto non possiamo dare l’ennesimo colpo alla già problematica mobilità cittadina. Vorrei rispondere al sindaco ricordando che non è con la sostituzione degli assessori (ammissione in sé di un fallimento) che si risolvono i problemi, ma con una visione programmatica che allo stato attuale manca del tutto. Le soluzioni ai problemi ci sono, basterebbe solo ascoltare le richieste dei cittadini. Siamo stanchi di leggere di continui scaricabarile che l’uomo solo al comando lancia nei confronti di chi oggi è il nemico, ma che magari fino al giorno prima era al suo fianco. Non scordiamoci gli endorsement che proprio Ciancimino jr durante la campagna elettorale del 2012 fece nei suoi confronti, per non parlare delle affermazioni pesanti venute fuori dopo la desecretazione degli atti del CSM in cui Falcone asseverava che mai gli affari di Ciancimino erano stati così forti in città come con Orlando sindaco. Ed oggi, proprio lui, accusa la borghesia palermitana di essere stata attigua a Ciancimino, semplicemente perché disapprova il delirante progetto del tram in via libertà. Orlando governa Palermo da 37 anni e se la città oggi versa in questo stato non c’è altro responsabile».

    Ugo Forello (MoVimento 5 stelle) ha dichiarato: «“Non è accettabile che il sindaco Orlando rassicuri i palermitani affermando che “la crisi passerà”. Un amministratore, un politico, avrebbe l’obbligo di informare in modo corretto e trasparente i cittadini, ma la verità è che il Comune di Palermo sta attraversando una crisi senza precedenti, frutto di una gestione approssimativa e senza adeguata pianificazione, negli ultimi 6 anni. Le responsabilità dell’amministrazione sul sistema rifiuti sono evidenti, il dato della raccolta differenziata è fra i più bassi d’Italia. La Rap, in particolare, negli ultimi tempi non ha migliorato le proprie perfomance, come sostiene il sindaco: i disservizi rispetto alle attività di spazzamento e nella raccolta porta a porta, infatti, sono evidenti. È per questo motivo che il Comune ha scelto di non concedere un aumento di quasi 6 milioni di euro alla Rap, proprio perché prima è necessario “eliminare gli sprechi e, a costi invariati, migliorare le prestazioni erogate. Sulla gestione del Tram, poi, Orlando ha affermato che “con il Patto per il Sud saremo in grado di garantire anche la gestione ordinaria”. Cosa significa? In altre parole vorrebbe finanziare con dei fondi straordinari, e una tamtum, un costo che l’Amat e il Comune di Palermo, invece, dovrebbero sostenere ogni anno. Noi riteniamo che anche prima di approvare il progetto o il piano esecutivo di un’opera strutturale così importante, come il Tram, il Comune dovrà dichiarare dove andrà a prendere i soldi per gestire il servizio e garantire la copertura delle maggiori spese derivanti dal sistema tram nel bilancio di previsione e in quelli pluriennali. Altrimenti è meglio fermarsi in tempo e non, invece, aumentare la velocità man mano che si avvicina al precipizio. Quello del bilancio consolidato sarà uno dei momenti topici in cui i nodi verranno al pettine, l’esistenza di un disallineamento di oltre 42 milioni di euro ne è la prova. Adesso, però, da una parte l’amministrazione richiede alle partecipate di annullare quasi la metà di tali pretese creditorie, ma dall’altra parte, invece, ha riconosciuto in seno alle assemblee dei soci delle società le stesse poste, quali pretese legittime. Sul percorso culturale della città, la mancanza di un’adeguata pianificazione e di uno studio dei propri fabbisogni, ha elevato il sistema degli affidamenti diretti a regola d’arte. Niente gare e procedure concorsuali. Su un’ultima cosa riteniamo che Orlando abbia, ancora, mentito: sul fatto che possa rimanere fino al 2022, fino al termine della legislatura. No, non ci rimarrà, perché questa città ha bisogno davvero di cambiare strada, ha bisogno di condividere e costruire attraverso un percorso collettivo e partecipato una visione che in questo momento è assolutamente assente o, se è presente, lo è nella mente di una sola persona ormai provata, stanca e incapace di comunicare con la propria gente».

    Palermo
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