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martedì 19 mar
  • Metropolitana di Milano

    Le bufale sulla Mal smascherate dalla Metropolitana di Milano

    Nonostante gli oltre tre mesi di ritardo accumulati a causa dell’emergenza pandemica, il prossimo mese di aprile entrerà in esercizio la prima tratta della linea 4 di Milano, interamente automatizzata, che collegherà la città meneghina all’aeroporto di Linate.
    È invece eclatante, oltre che impietoso, il confronto con le scelte riguardanti la mobilità nella città di Palermo che, come sappiamo, ha preferito puntare tutto sul tram, nonostante l’esistenza di un progetto del tutto analogo a quanto si è fatto e continua a farsi, come abbiamo visto, a Milano: quello della Mal (Metropolitana Automatica Leggera).
    Le motivazioni per cui si è fatta questa scelta convergono su alcuni argomenti suggestivi: i maggiori costi della Mal, la situazione del sottosuolo palermitano, ma soprattutto la maggiore invasività dei cantieri della metropolitana rispetto a quelli del tram.
    Sui costi della Mal abbiamo già riferito su queste colonne: basta, in questa sede, rammentare che l’analisi costi-benefici del sistema ha dato esiti più che positivi, al punto da prevedere il ricorso a capitali privati per la sua costruzione. Per quanto concerne il sottosuolo, fa sempre un po’ sorridere sentire parlare di possenti falde freatiche o, addirittura, di fiumi sotterranei a proposito della nostra città, dove la “talpa” Marisol ha scavato una galleria di 9,4 m di diametro lunga 2,3 km in meno di un anno (proprio sotto viale delle Alpi, ma nessuno se ne è accorto).
    Ma la vera e propria fake news che ci è toccato spesso di ascoltare, è quella che riguarda l’invasività del cantiere di una Mal. I tecnici che hanno lavorato a Milano, durante uno dei tanti appuntamenti on line nel quale si parla, questa volta seriamente, di opere del genere, hanno mostrato con estrema chiarezza come le gallerie della linea 4 di Milano siano state scavate con “talpe” di dimensioni molto ridotte, a profondità dell’ordine di 20-30 metri dalla superficie. Lungo il tracciato, nessuna strada è stata chiusa per i lavori, se non in corrispondenza delle stazioni, dove sono stati scavati dei pozzi rettangolari della lunghezza di circa 60 m e larghezza dell’ordine dei 20. Dimensioni molto ridotte, rese possibili da un sistema che richiede treni piuttosto corti (solo 51 m) e, conseguentemente, stazioni dall’ingombro modesto.
    Non solo: le gallerie della M4 hanno, al massimo, un diametro interno di 8,15 metri, ma solo laddove si sceglie di realizzarle talmente larghe da poter ospitare una banchina di fermata. In tal modo non è necessario allargare le stesse all’interno di ogni stazione. In alternativa, si arriva addirittura a dimensioni interne di soli 5,50 metri, con grandi risparmi nelle operazioni di scavo,ma con l’unico svantaggio di dover realizzare le stazioni dall’ingombro maggiore in superficie: una scelta preferita nelle tratte esterne ai centri storici, dove sono disponibili aree più ampie.
    Una metodologia di scavo prevista, paro paro, dal progetto della Mal, che non ha nulla a che vedere con quanto è stato fatto a Palermo con l’Anello ferroviario e con alcune tratte del Passante, dove le strutture sono state realizzate dalla superficie con cantieri che hanno interessato le strade collocate al di sopra dell’intera estesa della linea. Cosa che avviene invece regolarmente nel caso della realizzazione di una linea tranviaria: come i palermitani sanno benissimo, per averlo sperimentato nel decennio 2005-2015, non c’è verso di posare i binari tranviari all’interno di una sede stradale senza demolirla per una profondità di oltre un metro, interessando in tal modo tutti i sottoservizi presenti, da spostare e ricostruire. E questo occorre farlo lungo tutte le strade interessate dal tracciato.
    Per fare un esempio, basti pensare alla via Roma, dove il progetto della Mal non prevede neanche un centimetro cubo di scavo; e che invece verrebbe completamente stravolta, e per un tempo non breve, dalla linea tranviaria che vi si prevede. Stessa cosa in via Libertà dove, al massimo, i lavori della Mal interesserebbero aree molto ridotte in corrispondenza delle stazioni: si consideri che la stazione Archimede della Mal occuperebbe uno spazio pressoché dimezzato rispetto al cantiere della fermata Libertà sull’anello ferroviario, con i suoi oltre 120 metri di lunghezza.
    Insomma, la bufala della maggiore invasività del sistema metropolitano rispetto a quello tranviario è servita. Non sappiamo perché, invece di esprimere ai cittadini con la massima franchezza il proprio punto di vista, politici ed “opinion leader” ad un tanto al mese preferiscano propalare panzane così grossolane, con puro sprezzo del ridicolo. Finendo peraltro col denigrare un sistema di trasporto che, per la nostra città, non avrebbe soltanto il pregio di essere più che sostenibile in fase di costruzione.

    Per ulteriori approfondimenti.

    (in collaborazione con Palermo in Progress)

    Palermo
  • 7 commenti a “Le bufale sulla Mal smascherate dalla Metropolitana di Milano”

    1. finalmente un articolo chiaro. si dimostra che la realizzazione di una linea metropolitana è preferibile per gli utenti rispetto alla realizzazione di una linea tramviaria, però non spiega che i costi di costruzione di una metropolitana sono 10 (dieci) volte superiori a quelli di una linea tramviaria. Ora resta l’altra domanda: se si hanno disponibili 300 (trecento) milioni di € è conveniente realizzare 3 (tre) Km di metropolitana o 30 (trenta) km di tram? qualcuno pensa che, ragionevolmente, realizzando 3 (tre) km di metropolitana riusciremmo a migliorare significativamente il traffico a Palermo oppure è conveniente con la stessa somma fare 30 (trenta) km di trasporti non inquinanti?

    2. In realtà la scelta del tram è più corretta rispetto a quella di una metropolitana, in genere perché, pur risultando economicamente conveniente, può risultare sovradimensionata per una città pur grande come Palermo. Un tram costa da 1/4 a 1/3 della metropolitana se fatto bene ed ha una capacità di quasi la metà dei passeggeri. Però si costruisce in tempi molto più rapidi, serve un territorio più vasto (invece di 1 Km se ne costruiscono 3 o 4) e più capillarmente (le fermate sono più numerose e comode).
      Ma una cosa che il tram fa gratis è il riordino del traffico. E’ dimostrato dall’esperienza che il tram ha veramente un impatto positivo sulla riduzione del traffico, a beneficio di tutti, automobilisti compresi.

    3. Rinaldo Mazzoni non è cosi. Per Palermo ci sono studi molto approfonditi e seri a supporto della fattibilità di una metropolitana. Oltre che allo studio trasportistico della MAL anche quello del progetto Agensud dei primi anni ’90, che stimano entrambi flussi di 13.000 pax/h per direzione, vale a dire 3 volte superiori alla massima portata di una linea tranviaria. Per non parlare dello studio Metropalermo etc. Può trovare tutto nella pagina http://www.siciliainprogress.com alla pagina “Palermo metropolitana” : https://www.siciliainprogress.com/blog/categories/palermo-metropolitana

    4. io non ho alcun dubbio sulla fattibilità di una MAL a Palermo e spero che prima o poi si faccia. Il problema è solo di disponibilità economica. La stima di costo iniziale per una rete Tramviaria è di 10 M€/Km mentre quella di una metropolitana è 100 M€/Km. La comunità europea ha finanziato circa 300 M€ per una rete Tramviaria, invece non finanzia più le MAL. Di conseguenza i palermitani possono scegliere tra una rete Tranviaria di una trentina di Km, attivando di conseguenza alcune centinaia di posti di lavoro per 3/5 anni, oppure niente. Io scelgo i Tram e spero che voi non scegliate per non avere niente.

    5. Roberto Di Maria, non ho alcun dubbio che esistano studi seri in merito. Però quello che ho scritto è oggettivo e non sto a ripeterlo. Il tram non costa così poco come dice il Sig. Cutaia, ma è comunque la scelta migliore, sicuramente prioritaria rispetto ad una linea di metropolitana. Andrebbe intanto avviato il completamento della rete, in seguito la metro se verrà attuata una vera politica di riduzione del traffico.
      Del resto in Svizzera, dove la popolazione è più informata e formata, ma anche in Francia e comunque in tutti i paesi “progrediti” europei si opta principalmente per il tram. Direi che solo Copenaghen ha optato per un sistema di metro.

    6. Scrivo da Milano.
      No, non è esattamente come scritto nell’articolo, a Milano ci sono 2 (una è ancora in costruzione) metropolitane automatiche, e rappresentano un buco infinito nel bilancio del Comune. I cantieri sono tutt’altro che poco invasivi e paragonare un metro di scavo per la posa dei binari tranviari a quello che comporta in termini di disagio (e costi) le opere di scavo di una metropolitana non ha nessun senso.
      E’ come paragonare il peso di un gatto con quello di un elefante.

    7. Sig. Franco, nessuno ha asserito che i cantieri di una metropolitana non comportino disagio, tutt’altro. L’articolo fa un confronto con l’invasività dei cantieri per le linee tranviarie, ben nota a Palermo, ma a lei certamente no, dato che a Milano di linee tranviarie non se ne costruiscono da parecchio. Il signor Cutaia ha fornito dati non corretti sui costi, che peraltro abbiamo visto lievitare in pochi mesi proprio a Palermo (ricordate cosa è successo in CC l’ultimo dell’anno?). Ma soprattutto ha scritto una cosa non vera: che la Comunità europea non finanzia più la MAL. Una cosa che ho già smentito anni fa (basta andare a vedere chi finanzia la metro di Catania), propalata ad arte dai soliti tifosi interessati e politicamente orientati.

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