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martedì 23 apr

Risultati della ricerca “canzoni su' palermo”

  • Conca d'oro

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: la Conca d’oro

    Aurora era un po’ spaesata in quella nuova casa che odorava di vernice e di cemento fresco. Era tutto nuovo, per lei che aveva cambiato città e casa in un solo momento. Abitualmente non era timida ma di fronte a tante novità si sentiva molto, molto piccola. Nessuno le aveva chiesto se era felice di aver lasciato la scuola e la sua vecchia città. Era un trasferimento inevitabile e lei semplicemente seguiva la sua famiglia e le decisioni degli adulti. Nell’edificio dove era andata a vivere con i suoi genitori tutto era nuovo: le porte e le finestre, le serrande di plastica di un inusuale verde smeraldo, il pavimento a ghirigori con disegni complessi, quasi ottocenteschi, che stridevano con il moderno ascensore rivestito in alluminio. L’ascensore, utilissimo per arrivare al suo quinto piano, era dotato di uno specchio al suo interno ed Aurora riusciva a stento a vedervi riflesso il suo viso quando saliva e scendeva. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Palermo Capitale italiana della Cultura 2018

    Palermo Capitale della Cultura, i palermitani ne sono cittadini??

    Nel 2018 Palermo è la Capitale della Cultura.
    Wow! Bene…evvai!
    Ma aspe’…..Palermo capitale…ehm….ma intendiamo come luogo, non come comunità?
    Quindi tutto viene organizzato qui ed i palermitani guardano lo spettacolo, tutto ‘sto traffico di eventi culturali ma non ne fanno parte attiva?
    Insomma io credo che la popolazione dovrebbe essere partecipe di questa investitura,dovrebbe esternare e valorizzare quel bagaglio, spesso assopito, di cultura.
    È l’occasione giusta per essere protagonisti e valorizzare quell’apporto alla cultura che spesso non sappiamo come divulgare.
    È l’amplificatore giusto che chiunque ha sempre aspettato visto che adesso siamo noi palermitani al centro della cultura italiana.
    Palermo ed i palermitani!
    Abbiamo tanto da dimostrare! Continua »

    Palermo
  • Calcutta a Palermo

    L’esercito dei fan conosceva a memoria tutti i testi delle canzoni: Calcutta, diffusamente considerato la rivelazione del pop italiano indipendente, dice di essersi molto emozionato, martedì 29 marzo in concerto ai Candelai. Dopo l’opening act del cantautore siciliano Federico Doria, il ventiseienne di Latina ha coinvolto il pubblico che non ha lesinato partecipazione. «Io qui mi trasferirei al volo – dice – la gente è fantastica, risponde perfettamente a quella che è la mia idea di live, non un’esecuzione ma una performance». Continua »

    Palermo
  • Piazza Politeama, Palermo, Sicilia, Italia

    Il clima pre-concerto, ogni anno, è questo.

    Per arrivare alle coordinate indicate, partirò da lontano.

    Ero innamorato.
    Lei stava con un altro: bello, spagnolo e più giovane di me.
    Per quanto mi potessi impegnare, ero arrivato dopo.
    Questa storia di arrivare “dopo” ha contraddistinto parte della mia, seppur breve, esistenza.

    Vidi anni fa a Roma una compagnia serba (o slava, non ricordo… Ero entrato in sala a spettacolo iniziato) che portava in scena uno spettacolo in cui si parlava proprio di questo, l’arrivare dopo.
    Moltissime candele in scena. Col senno di poi credo stessero a rappresentare il tempo per come lo intendiamo nella quotidianità, qualcosa che si consuma, che tende inesorabilmente a esaurirsi… In contrasto con l’essere qui ed ora tipico del teatro: dove il presente è solo occasione, possibilità continua… Insomma una pesantezza e uno sturm und drang che la metà bastava.

    Ma sto divagando. Continua »

    Palermo
  • Palermo Jazz Club e il nuovo direttore artistico Giuseppe Milici

    Quando si parla di jazz dal vivo a Palermo non si può fare a meno di pensare ad uno scantinato in via Duca della Verdura dove c’era il Brass Club. Un luogo mitico nei racconti di chi lo ha frequentato. Tra questi c’era anche il nuovo direttore artistico del Jazz Club di Palermo, l’armonicista Giuseppe Milici che dice che il locale di via Quintino Sella «ricorda un po’ quell’altro famoso locale dove si faceva jazz». A Milici è stato affidato il compito di organizzare una stagione di concerti che si affianca a quella già in corso nel club nelle sere di giovedì. Continua »

    Ospiti
  • Jovanotti all’Università di Palermo

    Jovanotti all'Università di Palermo

    Ieri l’Università di Palermo ha ospitato Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, presso l’anfiteatro della Facoltà di Scienze della Formazione, in occasione dei suoi 25 anni di carriera.

    Jovanotti ha incitato i ragazzi a fare la differenza sin dall’inizio del suo discorso. «Capire cosa fare della nostra vita non è difficile. Che ce ne facciamo di queste vite? Pensiamo che qualcuno possa fare qualcosa del nostro futuro?». E proprio come è successo a lui, nessuno può prepararci la strada per un buon futuro. Lorenzo, infatti, si è “gettato nel mondo” senza alcun aiuto, senza stimoli iniziali. Voleva semplicemente uscire dall’ottica del lavoro stabile, che non lo attraeva affatto. Continua »

    Ospiti
  • Quaderno di Palermo 27

    Ci sono dei periodi nei quali per motivi di lavoro devo lasciare Palermo per un’intera giornata o addirittura per alcuni giorni, e la mattina presto mi reco nelle vicinanze della Stazione Centrale e, come uno farebbe in qualsiasi parte del mondo, acquisto il biglietto, salgo su un pullman, mi siedo in un posto davanti e aspetto di lasciarmi portare in ogni angolo di quest’isola magica e maledetta. Di solito si parte con puntualità, di solito l’autista è una persona affabile e paziente, ma soprattutto di solito la radio è sintonizzata su qualche stazione commerciale. Sì, la sua voce imposta e sovrastante ci accompagna per tutto il viaggio con le abituali cretinerie degli speaker, l’immancabile pubblicità e, certo, il tormentone delle canzoni di moda. Ed io, che mi dichiaro soddisfatto col solo guardare dal finestrino accontentandomi di quello che incontrano i miei occhi sempre desiderosi di sentire (il paesaggio della Sicilia è sempre sublime in qualsiasi stagione dell’anno), io per poter sopportare la sfilza interminabile di stupidaggini che sentono le mie orecchie martoriate e rassegnate, io inconsapevolmente delle volte mi metto a giocare con le parole della pubblicità o delle canzoni, e spesso scopro che non c’è nessuna differenza tra quello che cercano di venderci gli imbonitori di turno e l’ennesima banalità dei cantanti sulla bellezza o sull’amore. Continua »

    Ospiti
  • Le canzoni dei candidati

    Meno di una settimana al voto. La prossima settimana, a questa ora, avremo le idee più chiare. Si spera. Nel frattempo ne abbiamo sentito di ogni colore. Dal problem solver a Palermo da liberare dal peccato, le gestioni stralcio, il vaporetto per le borgate marinare, l’aramaico, il siciliano, l’inglese, accuse che volano a destra e a manca, i brogli e le mammine chiamate in causa, gli occhiali da sole gialli, la Gesip e i fondi che non ci sono, gli sportelli per l’Europa, quello che sa fare il sindaco, quell’altro che amunì.
    Fermi tutti. Recuperando un post precedente e una idea lanciata da un commento a quello, abbiamo lavorato per voi. Nell’ambito del programma “conosci il tuo candidato”, abbiamo chiesto agli aspiranti sindaco di elencare i loro dischi preferiti o i loro brani preferiti. Grande è la confusione sotto il cielo di Palermo, ma almeno con la musica ci possiamo orientare. Continua »

    Ospiti
  • Come sta la musica a Palermo?

    Polemica infinita e sempre rinnovata quella che riguarda la salute della situazione musicale palermitana. Le ultime asce brandite le abbiamo avvertite fino a pochi mesi fa, in una querelle tutta fuoco che ha contrapposto musicisti e gestori dei locali nell’arena dei social network. Il fenomeno però è complesso, e mal si presta ad una riduzione manichea, dove una parte soltanto ha tutte le ragioni e l’altra tutti i torti.
    Sarebbe anche più facile scriverne come due poli contrapposti, ma invero la situazione mi sembra più confusionaria che altro.
    Esiste una scena musicale palermitana?
    No, esistono diversi musicisti e molte band che si muovono autonomamente, un po’ alla deriva e non senza faciloneria; esistono locali che spesso non hanno né le caratteristiche strutturali né la mentalità o l’iniziativa di una gestione adeguata; esistono scarse e poco produttive dinamiche editoriali e comunicazionali intorno al mondo dello spettacolo (tra l’altro gestite da nomi sempre quelli, o che fanno riferimento a nomi sempre quelli); e potrei continuare a declinare così tutte le categorie dell’ambito.
    Ecco cosa vedo come unica e generale peculiarità della scena musicale palermitana: l’improvvisazione. Continua »

    Palermo
  • “Nessun dolore”, il rosso e il nero a Palermo

    Sfogliamo a caso: “la felicità è rientrare dentro e vivere, affrontare i giorni, accada quel che accada, accettare il tuo destino con coraggio e gioia”, i romani sono descritti così “gente che giocava a dadi mentre il figlio di Dio spirava sulla croce, che non s’impressiona del crollo degli Imperi né del passaggio dei Lanzichenecchi. Figli di mignotta capaci all’improvviso di sacrifici e grandezze che non ti sai spiegare”. “quando hai una storia e un mondo a cui appartieni, una comunione d’intenti così grande e profonda che niente può scalfirla, quando ti guardi negli occhi e, senza pensare, riconosci accanto a te il fratello, il padre, la figlia, il tuo amore […] non esiste più nessuna paura, non rimane più nessun dolore”.

    Sono solo alcune pagine, scelte assolutamente a caso del bel libro di Domenico Di Tullio, Nessun dolore, pubblicato dalla Rizzoli. Un piccolo caso editoriale giunto alla quarta ristampa. Non è Moccia, parla d’amore e d’amicizia e di sentimenti veri. Parla soprattutto di due amici. Ma invece di essere ambientato al Pincio o all’ombra del Colosseo, la storia si svolge a Casa Pound. Tra quelli che senza troppo senso vengono etichettati neo-fascisti.
    Ne parliamo qui, su Rosalio, perché Domenico Di Tullio, per gli amici semplicemente DDT, doveva venire a presentare questo libro alla Mondadori di Palermo già lo scorso 11 febbraio. Non se ne fece nulla. Problemi di ordine pubblico. Oggi la storia si ripete. Continua »

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  • Quaderno di Palermo 15

    Un sabato sera di un sorprendente o forse consuetudinario bell’autunno siciliano, in questa fine della prima decade del nuovo secolo che apparentemente – e diciamo anche sorprendentemente – prosegue, ancorché smarrito nella sua incertezza e nel suo sgomento.
    Sono al Capo, una sorta di grande villaggio all’interno dell’enorme paesone che in fondo è sempre stato Palermo. E da queste parti del territorio, ogni weekend dell’anno viene scandito dalla musica napoletana che attraverso il karaoke si spande per tutte le piazze e i vicoli e le case di questo quartiere così affascinante e così particolare, così come altri luoghi di questa macchia palermitana fatta da tanti e diversi e contraddittori strati. Il fatto è che nel nostro mondo globale, dove siamo ormai cacciati tutti, il fatto è che ancora mi colpisce il legame che c’è tra questa immemorabile canzone partenopea, nonostante si tratti in gran parte dell’interpretazione della gente del quartiere dei nuovi melodici, e le radici di un popolo e di una cultura ormai in via di estinzione, almeno in apparenza. Continua »

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  • I perché di Palermo

    Spesso, visto il lavoro che svolgo a stretto contatto con la gente, mi rendo conto che ci sono degli atteggiamenti tipici palermitani e non a cui non riesco a dare una valida spiegazione. Per esempio:

    • perché il palermitano cammina spesso con i fari antinebbia accesi? Vi giuro che io in 38 anni nebbia a Palermo non ne ho mai vista;
    • perché il palermitano a cui piacciono le canzoni napoletane è obbligato ad ascoltarle a tutto volume, diffondendo la melodia partenopea in tutto il quartiere? Non si può ascoltare a volume moderato come quando si ascolta Vasco o Ligabue?
    • perché per il palermitano le persone di colore sono tutte “turche”? Marocchini, bengalesi, sudamericani, tunisini… Niente, se è di colore è turco. Ed inoltre a queste persone pur non conoscendole il palermitano da subito del “tu” ed in automatico deve immediatamente far capire al “turco” che l’intelligente e il furbo dei due è l’indigeno siculo;
    • perché a Palermo le arancine non alla carne si chiamano al burro, quando in realtà sono con mozzarella e prosciutto?
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    Ospiti
  • Alessandra Amoroso a Palermo a “Kals’art Winter”

    Alessandra Amoroso al Teatro Dante

    Alessandra Amoroso al Teatro Dante

    Tony Siino e Alessandra Amoroso

    Ieri sono stato al concerto di Alessandra Amoroso nell’ambito di Kal’sart Winter al Teatro Dante all’Auditorium Teatro Dante.

    Ammetto di non essere quello che si definirebbe propriamente un fan, o perlomeno non lo sono tanto quanto quelli che erano in sala (piena) ieri. Di certi fenomeni pop mi interessano le implicazioni comunicative e penso che Amici sia un mix vincente (che piaccia o meno).

    Premetto che non mi curerò troppo di chi scriverà cose tipo «Ma ti vai a vedere la Amoroso???» in preda allo snobismo di facciata e al preconcetto. D’altronde sappiamo che se interrogati gli italiani non ammettono di ascoltare D’Alessio né di votare per Berlusconi (eppure sono rispettivamente campione di vendite ed eletto). 😉 E posso dire senza alcuna remora che Alessandra Amoroso (doppio sei volte disco di platino) è bravissima, ha una gran voce e ha dato tutto nel concerto di ieri. Continua »

    Palermo
  • Gloria Gaynor e Forum Palermo

    Gloria Gaynor al Teatro Politeama

    La regina della disco music a Palermo…e chi l’avrebbe mai detto? Quando mi è arrivato il comunicato stampa ho strabuzzato gli occhi. E qualche giorno dopo Gloria Gaynor era lì, sul palco del Politeama, davanti a una platea gremita che si lasciava trasportare dal ritmo delle sue canzoni e dalla sua voce potente, per il concerto realizzato in occasione dell’apertura della cittadella dello shopping, Forum Palermo. La cantante, dopo la presentazione da parte di Nathalie Caldonazzo, ha aperto il concerto con I am what I am, del 1983, per poi proseguire con Never can say goodbye, fino a brani tratti dal suo ultimo album e alcune cover, da My everything a Killing me softly, a Beautiful. Tutti in piedi con le braccia al cielo, soprattutto verso la fine, quando l’artista che vanta una stella nella Walk of fame ha intonato la canzone che l’ha resa celebre negli anni ’70, I will survive, per concludere con Can’t take my eyes off of you. Continua »

    Palermo
  • Perché Sanremo è Sanremo (anche a Palermo)

    Prologo
    È cominciato tutto con una telefonata, qualche giorno fa. Una di quelle minacciosissime telefonate che iniziano con “Buongiorno. Stiamo conducendo un’indagine….” e poi magari l’indagine è sui consumi dei bagnoschiuma nella popolazione giovanile. Io, che di mestiere un domani potrei far questo, non mi sottraggo mai alle interviste telefoniche e rispondo sempre con vellutata gentilezza: “Cosa? In media quanti litri di bagnoschiuma consumo in un semestre? Beh…mi ci faccia pensare su…”.
    Stavolta la signorina al telefono è particolarmente gentile e il tema è di mio interesse: musica. Dopo aver sondato i miei “gusti” (confesso, si, adoro la musica italiana, si quella alla Ligabue o alla Eros Ramazzotti..) la tizia mi chiede se ho impegni la sera del 28 febbraio. “Impegni? No…(ahimé!) non credo..”. Così scatta l’invito per partecipare alla giuria “palermitana”del Festival di Sanremo. Mi dico: “Perché no, in fondo è divertente” e ringrazio la signorina per non aver chiesto se il bagnoschiuma al mirtillo è meglio di quello alla rosa canina.

    La sera
    Arrivo alla sede RAI di viale Strasburgo puntualissima e un po’ in tiro (non si sa mai che gente circoli negli studi televisivi, no?). Entro e insieme alle guardie giurate altri giurati come me attendono istruzioni. Sul tavolino della sala d’attesa vi è un magazine con la faccia di Baudo in copertina: realizzo che quella che mi attende sarà una lunga serata. Continua »

    Ospiti
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