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Biografia: Non capirò mai perché nacqui a Torino, io primo e unico genito laureato all'Università del Borgo, cresciuto con il ferreo dogma panormita che la panella è il cibo dei re.
Trentatre primavere alle spalle, chimico quasi perito (appendicite non diagnosticata), mi piace scrivere storielle tragicomiche. Non è forse così la nostra Palermo?

Giuseppe Barcellona
  • Quando il portiere rilancia

    C’è un coro che i tifosi del Palermo lanciano ad ogni rilancio del portiere, si proprio quello che avete pensato, per ovvi motivi non lo scrivo.

    Qualcuno tra voi si è mai chiesto come, una parola del lessico comune panormita, sia diventata una usanza imprescindibile, compagna di viaggio di sabati e domeniche pallonare?

    Correva l’anno del signore mille e novecentonovantaquattro, i presidenti Ferrara e Polizzi su gentile richiesta della tifoseria, stanca di vivacchiare in serie B, avevano costruito una specie di dream team che sulla carta avrebbe dovuto ammazzare il campionato di serie B ed approdare finalmente nella massima serie che mancava da tempo immemorabile.

    I progetti rimasero su carta perché quella formazione si rivelò un autentico cimitero degli elefanti, fatta di giocatori al viale del tramonto scesi in Sicilia giusto per svernare; Taccola, Mareggini, Brambati, Petrachi, Maiellaro, Campilongo, Criniti venivano tutti dalla serie A, ma in A non ci portarono nonostante il prodigarsi di un centrocampista sette polmoni che in quell’inizio di stagione si improvvisò pure goleador, tale Beppe Iachini.

    Si capì fin da subito che qualcosa non andava, nonostante i rosanero avessero espugnato San Siro battendo il pluriblasonato Milan; e qualcosa non andava nemmeno in curva che già allora mostrava i primi segni di cedimento, anzi il crollo qualitativo del tifo palermitano ebbe origine proprio in quegli anni concretizzandosi poi nelle stagioni a venire. Continua »

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  • Pallavicino

    Io in questa città non ci sono nato e se proprio lo volete sapere all’inizio all’inizio vivevo nel rione falde in una grande villetta stile liberty coi tetti affrescati ed una gran confusione nel mese di maggio che il popolo della fiera faceva bordello dalla mattina alla sera.

    Ma i ricordi più vivi, quelli che ancora mi trafiggono l’anima, sono legati a Pallavicino ed alla casa di mia zia dove vedevo il sole sorgere dietro Monte Pellegrino e tramontare nel mezzo di altre due, qualche chilometro più in là verso Sferracavallo.

    Adesso, da lì, credo non si veda più il tramonto d’estate, la lingua verdeggiante che si incuneava verso il mare insinuandosi tra Pizzo Sella e Monte Inserra è chiazzata di cemento ed il sole tramonta tristemente dietro qualche palazzina che sarà a occhio e croce verso Cardillo. Continua »

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  • Palermo a luci rosse

    Basta farsi un giro in macchina a Palermo dopo le nove di sera per rendersi conto di quanto sia significativo il problema della prostituzione.

    Alcune strade sono letteralmente invase da queste signorine che in abiti succinti promettono qualche minuto di piacere a clienti di ogni età; ultimamente sono in aumento i casi in cui una vera e propria organizzazione provvede ad affittare appartamenti siti in anonime palazzine e fissare qui gli scabrosi incontri.

    Proliferano anche i centri massaggi gestiti spesso da cinesi che hanno trovato in Italia una nuova forma di business, spesso sono coadiuvati dalla malavita locale e i recenti fatti di cronaca dimostrano che non è solo la mafia ad impegnarsi in questa redditizia forma d’investimento. Continua »

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  • Il viaggiatore del tempo

    Il veliero spagnolo Santa Maria de la Cruz doveva compiere quella impresa, trasportare il prezioso carico da Ostia a Palermo come ordinato da Papa Paolo V proprio in quei giorni; l’operazione era coperta dal più assoluto riserbo, nessuno doveva sapere che cosa era stato trovato nelle catacombe romane ed infatti soltanto qualcuno sul Santa Maria sapeva di cosa si trattasse.
    Il carico misterioso doveva essere trasportato lontano da Roma centro pulsante della vita cristiana, le cripte segrete della cattedrale panormita erano il luogo ideale per preservare il segreto, magari accanto alle spoglie di Federico II lo “Stupor Mundi” o a quelle di Gualtiero Offamilio fondatore della stessa; a Palermo c’è un sistema di cunicoli sotterranei e dei monaci fidatissimi che avrebbero fatto sparire il crocifisso; si perché durante gli scavi al cimitero sotterraneo sotto la vecchia Basilica di San Pietro, è stato rinvenuto questo oggetto sacro.
    Per qualche tempo l’hanno custodito a Roma ma le fantasie popolari che viaggiavano sulla bocca dei curiosi hanno imposto quella drastica decisione, in questo modo i lavori di costruzione della nuova Basilica non avrebbero trovato ostacoli visto che un velo di paura mista a superstizione aleggiava su quella storia. Continua »

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  • Una triste storia

    Palermo, via Archimede, sono le 18:40 di martedì 7 luglio 2009.
    Due ragazzine di circa 10 anni, di cui una più grande dell’altra, attirano l’attenzione dei pochi accaldati passanti con le loro urla, apparentemente immotivate.
    «Papà, papà, papà» continuano ad urlare guardando in alto apparentemente verso il nulla; davvero uno strano comportamento, chiunque passa si gira a guardarle, dove sarà questo misterioso padre?
    Solo pochi minuti ed un’eco né lontano né vicino solca l’aria approfittando di un momento in cui non transitavano vetture.
    «Giovannella, Giovannella, ca sugnu». Ed all’improvviso un fazzoletto bianco spunta da una finestra sita all’ultimo piano del carcere Ucciardone. Continua »

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  • Pokermania

    Gioco a poker online ormai da anni, è una grande passione e anche se di rado frequento anche le poker-room cittadine.
    Non mi era mai successo pur avendo vinto numerosi tornei,quello che mi è successo la sera del 2 luglio del 2009, quando come mio solito mi sono iscritto ad un torneo che prevedeva la partecipazione di 500 giocatori,fino ad esaurimento posti.
    Gente di tutte le nazionalità nel mio tavolo, il numero 23 che a quanto pare ha portato fortuna, dato l’esito finale.
    La mia caratteristica è giocare molto coperto, ecco perché sono uno specialista dei tornei affollati, mi faccio valere a lungo termine e come sempre all’inizio sono guardingo e cerco di capire in che razza di tavolo sono finito.
    Un afghano, un cinese e tre finlandesi colpiscono la mia attenzione, questi ultimi sembrano un tutt’uno, vanno all-in senza grandi punteggi ed uno in particolare lo prendo di mira.
    È chiaro che non sa giocare e appena si sbilancia con un all-in prima del river vedo la sua giocata. Continua »

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  • Una storia topo-class

    Si può uccidere per mestiere? Certo che si può, è la mia professione da ormai 14 anni. Non lascio scampo al nemico, quando mi chiamano io corro, uccido e mi pagano pure.
    Ritengo di essere il miglior disinfestatore su piazza, ma ultimamente ho più di qualche dubbio sulla mia attività. Tutto cominciò quel giorno che fui chiamato in un condominio…
    Topi nel pozzo luce, nel vano ascensore e persino nella ex casa portiere ormai ridotto ad una topaia dalla non curanza dei condomini ma ormai dall’occupazione abusiva di una colonia di topi: fu qui che incontrai Giacomino per la prima volta, un ratto speciale credo che abbia incontrato anche lui la fata turchina che un giorno gli diede un dono speciale.
    Stava lì in mezzo nel pavimento a guardarmi,vidi subito che non era un topo come gli altri pensai tra me e me “A QUESTO TOPO GLI MANCA LA PAROLA”; manco il tempo di formulare il mio pensiero che sentii distinte le sue parole: “LI VUOI FARE I SOLDI?”. Continua »

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  • Anche questa è Palermo

    Dopo varie esperienze lavorative, carnezziere, fornaio, salumiere, muratore, addetto ai servizi funebri, arrivai ad un punto della vita in cui per l’ennesima volta dovetti cambiare mestiere.
    In quella maledetta pompa funebre, nessuno chiamava più, non so perché, se per sfortuna loro o per fortuna degli eventuali clienti che campavano invece di morire; una volta mi disse il titolare: “Il problema del nostro mestiere è che la gente non muore più, una volta morivano di fame, morivano ammalati, morivano ammazzati, oggi non muoiono manco se ci spari la gente”.
    Capii il senso triste di quelle parole e mi andai a cercare un altro lavoro, ma che potevo fare? Mi presi di coraggio e incominciai a fare lavori di pulizia, insomma tutto quello che capitava, vetrine, scale uffici eccetera e devo dire che le cose si misero subito bene, forse perché più umile è un lavoro più facile è lavorare. Continua »

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  • In amore non si…bara!!

    Fu così, un po’ per bisogno un po’ sfida, che quella volta accettai l’invito a lavorare un solo giorno per una impresa funebre. Avevo lasciato tempo prima il bigliettino da visita a un tale casciamortaro, che il mutuo e le bollette varie, non ultime quelle calcistiche della domenica, mi assillavano.
    “Se ti chiamo ti diamo 50 euro a timpulata” e qui dovetti chiedere spiegazioni ulteriori, “insomma più timpulate dò e più guadagno?” meno male che non arrivai ad esprimere la mia domanda; un lampo nel cervello e capii, 50 euro a servizio e amici come prima.
    Meglio che niente pensai, sia pur poche 50 euro mi servivano, magari arrivavo a fare tre funerali al mese e via condominio e bollette varie.
    Certo non pensavo che alle tre del mattino mentre stavo “lavorando” con mia moglie, mi arrivasse quella chiamata: “Aviemu un funerale fatti trovare ai quattro canti tra mezz’ora che dobbiamo andare a prendere il morto all’ospedale”.
    Certo va da sé pensai, se quello è morto mica può venire lui, ma il problema non era questo, era mia moglie. Continua »

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