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e-mail: alessiogiuliano@hotmail.com

Biografia: Alessio Giuliano, classe 1977, è laureato in Scienze della Comunicazione ed è un nostalgico di un periodo di cui ne ha vissuto l’appendice, osservandolo dalla culla: gli anni '70. Il suo armadio conserva solo jeans a zampa, il suo hi-fi canta con la voce di Janis Joplin, Robert Plant e compagnia, la sua chioma conserva sempre un fiore. No, forse questo no. Tra i suoi impegni irrinunciabili, il tempo dedicato al gruppo in cui suona il basso (o comunque ci prova), dilettandosi anche a comporre qualche testo. Dopo un’esperienza biennale a Milano, al marketing di H3G, dove il suo ruolo non ben definito faceva pensare ad un web content, la passione per la propria terra lo ha portato a tornare a Palermo dove, in maniera decisamente petulante, è impiegato al contact center della medesima azienda. In perenne attesa di…qualcosa.

Alessio Giuliano
  • Palermo, città più penultima d’Italia

    Anche quest’anno Il Sole 24 ORE ha stilato la classifica delle province italiane sulla base di una serie di caratteristiche o “dimensioni” che, complessivamente, possono essere riassunte con la voce “qualità della vita”. Sul sito del quotidiano economico più importante del paese, trovo la notizia e comincio a scorrere la graduatoria alla ricerca della città di Palermo. Ovviamente, scarto alla velocità del suono le posizioni che vanno dalla top ten alla cinquantesima, visto che l’anno scorso il capoluogo siciliano era 92mo e non mi sembra che negli ultimi 365 giorni ci siano state delle migliorie degne di nota. Scorro una serie di nomi. Isernia…ah, è una provincia? Benedetta (mia) ignoranza. Supero Nuoro…NUORO!!!! non me ne vogliano gli abitanti di quella cittadina, ma il 60° posto…dico, il 60°, mica il decimo, lo avrei ardito per una città della nostra isola, la maggiore del Mediterraneo, culla della civiltà. E invece…nisba. Proseguiamo il viaggio della “speranza”. 70° posto, Sassari. Evviva la Sardegna. 79° posto, in odore dei bassi fondi, troviamo la più alta delle province sicule. Enna. Supero Messina e, dopo il 90°, le “perle” della Sicilia, Ragusa e Siracusa, il nuovo distretto microimprenditoriale della Trinacria. E, finalmente, giungo a “Little Sicily”. Eccole, sono tutte lì, hanno conquistato tutte le posizioni a tre cifre. Nell’ordine (verso il basso) abbiamo Trapani, Agrigento, Palermo e Caltanissetta. Aspe’, faccio un aggiornamento della pagina. No, nessun errore, nessun cambiamento. Palermo, la città più cool d’Italia, ha perso 9 posizioni rispetto all’anno scorso ed è P E N U L T I M A!!!!! Continua »

    Palermo
  • Una notte a Palermo

    È appena finita la festa del terzo compleanno di Rosalio. La location, quest’anno, ci ha portati in quel dell’Albergheria, tra palazzine fatiscenti e restauri in corso. Tra i ragazzi che si apprestano a vivere la loro notte, nel quartiere popolare di Palermo, dove convivono autoctoni e panormo-africani, mi dirigo verso la macchina, posteggiata nei pressi di villa Bonanno. Aspetto pazientemente che un veicolo dell’Amia ripulisca uno dei vicoli e mi apra la strada. Due netturbini, in maniera un po’ maldestra, svolgono il loro utilissimo lavoro. Sembrano sudaticci, nonostante la serata sia caratterizzata dalla tipica temperatura d’inizio dicembre. Immancabile sigaretta tra le labbra, svuotano il cassonetto della spazzatura, liberando un olezzo fastidioso. Raggiungo la questura. Un paio poliziotti, di sentinella, scambiano due parole con un passante. Anche loro si accingono alla loro notte. Continua »

    Palermo
  • Università e universitari

    Dopo diversi anni sono tornato all’università. Nella vita, si sa, non si finisce mai d’imparare. Né di studiare. Ed io, a distanza di ben sei anni dall’ultima volta in cui in ho calcato il “sacro suolo del sapere”, mi ritrovo a barcamenarmi nuovamente tra i meandri dell’Università di Palermo. Viale delle Scienze, in questi anni, si è rifatta leggermente il trucco. Ora il treno metropolitano mi consente di raggiungere l’ingresso della cittadella universitaria senza la snervante attesa del 305. Ed è possibile percorrere il viale usufruendo del servizio navetta, dove la temperatura, nelle ore di punta (cioè sempre), raggiunge livelli di tutto rispetto e lo spazio pro-capite è sufficiente per trasformare l’orecchino della collega che mi sta accanto in un piercing per il mio naso. Sarà per questo che, puntualmente, alla partenza del bus, di fronte Agraria, si sente una voce che grida: “Prossima fermata Auschwitz!”.
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    Palermo
  • Palermo, città della furbizia

    La Sicilia conta alcune centinaia di comuni raccolti nelle nove province che la costituiscono. Molti di questi, al proprio ingresso, si presentano con un cartello che riporta il nome del comune stesso, un messaggio di benvenuto ed un’informazione sulla caratteristica peculiare della cittadina. Ad esempio, all’ingresso di Ribera, nell’agrigentino, è presente un cartello che recita “Benvenuti a Ribera. Città delle arance”. E tutti, infatti, conosciamo le rinomate arance del luogo. A Bivona, medesima provincia, ci tengono a farci sapere che siamo nel “Paese delle pesche”. E l’omonima sagra attira infatti migliaia di turisti ogni mese di agosto. Per andare alla provincia di Palermo, ad esempio, Roccapalumba viene etichettata come “Paese delle stelle”, per via dell’osservatorio astronomico presente nel territorio.
    Nel nostro capoluogo, all’ingresso dei pressi di via Oreto, incontriamo il cartello “Palermo. Città per la pace”, nel chiaro tentativo di riabilitare l’immagine della nostra città in seguito ai fatti di mafia. Bene, io credo che questa nomea non sia ben rappresentativa della cittadinanza palermitana. Io la cambierei. All’ingresso, lato via Oreto, ma anche sul versante di via Belgio e al porto, metterei un bel cartello “Benvenuti a Palermo. Città della furbizia”. Il cittadino palermitano è infatti l’esemplare più furbo della razza umana. Questa furbizia la si può apprezzare pienamente soprattutto quando, questa volpe in posizione eretta, si trova al volante del suo mezzo automobilistico. Continua »

    Palermo
  • Mister X all’aeroporto di Trapani

    Per noi, che viviamo nell’epoca post-11 settembre, prendere un aereo in un qualsiasi aeroporto del mondo occidentale, significa affrontare una serie di controlli estremamente rigidi che garantiscono la nostra incolumità e la sicurezza in volo. Controlli ulteriormente irrigiditi dopo lo sventato attentato su un volo britannico sul quale l’arma letale, piuttosto che un taglierino, era rappresentata da un liquido esplosivo. Da quel momento, vietato portare a bordo acqua, liquidi per le lenti a contatto o schiuma da barba. Volete farvi un cicchettino sull’aeromobile per evitare l’ansia da decollo? It’s impossibile. Volete portare l’olio della vostra terra a vostro fratello che vive a Milano? Dovete rischiare che si rompa mettendolo nel bagaglio da stiva.
    Insomma, un check accurato e meticoloso per evitare spiacevoli sorprese. Con questa consapevolezza, un paio di settimane fa, mi sono recato all’aerostazione Florio di Birgi. A Trapani, per intenderci. L’aeroporto del trapanese, a pochi chilometri da Punta Raisi, è dedicato ad alcuni voli sociali, oltre che all’irlandese Ryanair. Personalmente ritengo una fortuna che ci sia questo scalo, sul quale, evidentemente, la compagnia irlandese ha trovato conveniente istituire voli che collegano la Sicilia a diverse destinazioni sparse per l’Europa, da Dublino a Oslo, da Francoforte a Barcellona. Ed è proprio nella capitale della Catalunya che mi stavo recando. Continua »

    Sicilia
  • Poggioreale

    Qualche settimana fa ho assistito al concerto di Francesco Guccini nella splendida cornice del teatro antico di Taormina. In quella performance, il cantautore emiliano ha eseguito uno dei miei brani preferiti, “Noi non ci saremo”. Non so chi di voi ha avuto la possibilità di ascoltarla. È uno dei primi brani scritti da Guccini nella sua lunghissima carriera e parla di uno scenario apocalittico. “Tra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà”, recita uno dei versi.
    Qualche mese fa, invece, ho visto il luogo di cui parla la canzone. Poggioreale. Sono sicuro che Guccini non ha mai visto questo paese fantasma del trapanese, ma se lo vedesse sarebbe convinto di avere uno strano déjà vu.
    Poggioreale, oggi, è un paese costruito negli anni ’70, dalle scarse pretese.
    Poggioreale, un tempo, era una stupenda cittadina che contava diversi palazzi nobiliari, una piazza che sembrava uscita da una location cinematografica e perfino un anfiteatro. Poggioreale era una chiesa che sormontava una ripida e suggestiva scalinata e, dalla sua posizione, dominava tutto il paese. Poggioreale era un corso largo e luminoso dove si consumavano le passeggiate e la vita sociale degli abitanti del posto.
    Poi ci fu il terremoto che sconvolse il Belice nel 1968 e che travolse migliaia di vite. Continua »

    Sicilia
  • La grande sorella

    Io sono cresciuto dinnanzi lo schermo televisivo. Ho cominciato con Daltanius, Mazinger, Babil Junior, Trider G7. Poi è stata la volta di Holly e Benji. E, passando dai Visitors, sono approdato, negli anni, a Beverly Hills 90210, Bayside School e Baywatch. Insomma, posso dire tranquillamente di avere trascorso una bella fetta della mia infanzia in compagnia della tv. Sarà per questo che vari testi di sociologia la definiscono “la grande sorella”. Una sorella maggiore che, invece della baby sitter, ha cresciuto (e cresce, purtroppo) molti pargoli come me. Creando dei telerimbambiti. A 16 anni facevo confusione su come si chiamasse la mia scuola. Ogni tanto mi assaliva l’amletico dubbio circa il nome dell’istituto ubicato in viale dei Picciotti numero 1. Alessandro Volta o West Beverly High? Ovviamente la spiaggia di Mondello mi sembrava decisamente scadente e noiosa. Nessun salvataggio, nessun colpo di scena. In California ce n’era almeno uno al giorno. Poi, vuoi mettere? A Mondello non c’era la possibilità d’incontrare Pamela Anderson e quattro stangone come lei impegnate nella 400 staffetta dove, piuttosto che il testimone, si passavano uno strano ufo di gomma rosso. Meglio Malibù, decisamente meglio. Ovviamente in estate. Continua »

    Palermo
  • Un pomeriggio in pista

    Sul sito del Comune di Palermo, per chi non avesse avuto modo di visitarlo, vi è una sezione, in fondo alla pagina, che illustra i vari progetti per la mobilità nella nostra città e, quindi, i vari cantieri aperti o in apertura. Ora, tralasciando le ormai mitologiche opere dello “svincolo Perpignano”, del raddoppio del Ponte Corleone e della corsia preferenziale per unicorni, mi sono soffermato sulle piste ciclabili.
    Ne sono previste due.
    La costiera, che va dalla Stazione Centrale all’ingresso del parco della Favorita, e la Lennon-Acquasanta, che unisce le zone omonime, per un costo complessivo di circa 3 milioni di euro. In effetti, in vari punti della città, sono sorti cantieri come fossero funghi e, dopo pochi mesi, la pista ciclabile che costeggia il Foro Italico e la zona portuale è stata completata. E, in una città dove i lavori pubblici hanno dei tempi biblici, il completamento di un’opera in breve tempo, secondo me, è degno di plauso.
    Qualche giorno fa, dopo avere trascorso un paio di settimane nel Regno Unito, con un cielo quasi perennemente grigio ad accompagnare le mie giornate, ho deciso di regalarmi un piacevole pomeriggio in bicicletta. Continua »

    Palermo
  • Il muro di carta

    Qualche tempo fa ho collaborato alla creazione di un cortometraggio. Nato da un’idea di Luciano Accomando, “Il muro di carta” ha portato nuovamente una troupe cinematografica, anche se ridotta ai minimi termini, in quel di Corleone. Ovviamente, considerata la location, la deduzione sul soggetto di quel lavoro viene quasi spontanea. Mafia. Viene quasi spontaneo, appunto, accostare il nome di un paesino siculo, portato agli onori della cronaca dalla saga di Coppola “Il Padrino” e da un gruppo di efferati assassini che ne hanno infangato il nome, con la mafia. Lo stereotipo è talmente solido che le persone che arrivano a Corleone per la prima volta restano quasi deluse nello scoprire che le strade del paese non sono “battute” da uomini a cavallo, con coppola e cappotto “a firriolo”, lupara a tracollo e viso arso dal sole, temuti e rispettati da donne ammantate dallo “scialle” nero che, al loro passaggio, rientrano, sommesse, nelle proprie case attraverso porte-persiane. Forse, e dico forse, si sentono truffate quando decidono di sposarsi nella culla della criminalità organizzata siciliana per respirare le atmosfere del film di Brando e Pacino e scoprono, invece, di essere in un comune paese siculo con i ragazzi che sfrecciano in motorino e le ragazze che, allegre, passeggiano nella splendida villa comunale.
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    Palermo
  • Vasche e pole position

    Spesso mi soffermo a riflettere su quelle che sono le abitudini della gente che mi circonda e le cause che le determinano. Alcune volte riesco a trovarne il nesso, la concatenazione causa-effetto. Altre volte, alcuni meccanismi, alcune dinamiche, sfuggono completamente alla mia logica. Ed in questa “sede” vi parlerò di due abitudini sulle quali mi sono interrogato parecchio. E sulle quali, sono sicuro, molti di voi si spremono le meningi cercando di arrivare ad una qualsiasi motivazione plausibile.
    Partiamo dalla provincia, dal paesello. In paese, nel “mio” ad esempio, ma anche in molti altri, la gente, abitualmente, impegna le proprie ore nella “passiata”. In altre parole, nel corso principale del paese, ogni abitante, uscito di casa il sabato o la domenica sera, per almeno un paio di ore (se non per tutta la serata) percorre l’intero tragitto del corso stesso, accompagnandosi da almeno un amico, rigorosamente sotto braccio, magari con una sigaretta fumante nella mano libera, fermandosi ogni qualvolta incontra nel suddetto corso un conoscente. Continua »

    Palermo
  • Tutto il mondo è paese

    Sono in Inghilterra. Quest’anno, come era mia consuetudine sino a qualche tempo fa, ho rinunciato ad un periodo di meritato riposo ed ho utilizzato le mie ferie per buttarmi a capofitto in…un altro lavoro. Niente sole, mare, case affittate, grandi manovre per mettere “insieme” tante teste e trascorrere sette giorni sette alle Eolie o a Pantelleria. Nossignore. Quest’anno sono tornato in un paese britannico per una vacanza-studio. Ma non è la mia…vacanza-studio. Io la gestisco. O meglio, coordino lo staff che la gestisce e la rende possibile. Una bella responsabilità, ma molto gratificante. E come se questa gratificazione non bastasse, a cavallo di un destriero telematico, mi giunge l’ambasciata di Sir Tony Siino che, dalle lontane lande di Trinacria, mi ha nominato cavaliere della sua tavola rotonda. Ebbene sì, sono il provinciale di Rosalio. E non sapete quanto. C’è chi mi “sfotte” perché, anche negli angoli più sperduti del globo, nella lontana Cuba per intenderci, riesco a scorgere delle somiglianze con il paese che mi ha dato le origini, Prizzi. E se ci sono riuscito nella terra del Líder máximo e del Che, volete che non ci riesca anche nella vicina Inghilterra? Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Mafia-Tour, la proposta!!

    La vita è imprevedibile. L’ho capito nel corso dei miei “venerabili” 31 anni. E Lei, questa accozzaglia di avvenimenti riuniti da un filo più o meno logico, continua a dimostramelo. Ogni giorno. E mi sembra doveroso raccontarvi un’imprevedibile “offerta”, visto che questa ha visto i suoi natali sulla vetrina che Rosalio offre ad autori e ospiti vari.
    Non me ne vogliano gli artisti che si cimentano sul palco de “La sai l’ultima”, ma inizierò il mio racconto allo stesso modo di come si attaccano le più tradizionali barzellette, visto che, quando lessi la mail di cui mi accingo a parlarvi, ero convinto che di barzelletta si trattasse.
    C’era un palermitano, un trapanese, tanti russi….e un blog, Rosalio appunto. Il palermitano, cioè io, letta una pagina del sito ufficiale della compagnia aerea olandese “Transavia”, scoprì che in Olanda consideravano la mafia un’attrazione turistica, utile per incentivare la vendita dei biglietti aerei con destinazione Palermo. Bene, decisi di scrivere un post per Rosalio dal titolo Mafia-Tour. Per chi non rammentasse l’epilogo di quell’iniziativa, ricordo, a onor di cronaca, che, in seguito al post, l’osservatorio per la tutela dell’immagine della Sicilia si lamentò presso l’ambasciata olandese, con il risultato che Transavia rimosse la frase incriminata dal sito, dopo essersi scusata con i siciliani tutti. Continua »

    Ospiti
  • Sei di Palermo se…lavori in un call center

    Sono veramente curioso di sapere quanti dei lettori di Rosalio non hanno mai avuto a che fare con la realtà dei call center. In altre parole, chi non ha mai lavorato, o non ha un amico che lo abbia fatto, all’interno di quella batteria per polli che, con un raffinato inglesismo, viene chiamato “open space”. Uno di quei luoghi esteticamente anonimi ed insulsi, dove regna incontrastato l’inquinamento acustico. Intrepidi caporali guidano le proprie truppe al grido di “Accorciamo i tempi di chiamata!” oppure “Usciamo tutti dal wrap up!!”. Dove il wrap up non è una trincea scavata di fronte le linee nemiche, nella quale valorosi soldati sono appostati, in attesa di assaltare le truppe di cattivi, per liberare la propria Patria dal giogo della tirannia. Nossignore. È, sempre per dirla in maniera raffinata, un piccolo intervallo di tempo utile a “tracciare” la lavorazione della chiamata, sempre più spesso utilizzato per riposare le martoriate orecchie e la provata psiche. Anche per pochi istanti.
    Lì, i meriti, si misurano a colpi di acr, tmc, rec, ret, ddt, wwf e pipipì.
    Lì, dopo che la gente ti pigghia a mali paroli, per colpe non tue, cìà diri puru “Grazie per averci chiamato, le auguro una buona giornata”, mentre pensi “ma va scassicci a m….!!” e ti senti decisamente frustrato.
    Io lavoro in un call center.
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    Ospiti
  • Palermo, città più “romantica” d’Italia

    Ecco lo slogan che invaderà le strade della nostra città nella prossima campagna di promozione che l’amministrazione metterà quanto prima in campo. Splendidi manifesti distinti da un elegante blu, punteggiati da lucenti stelle, che reciteranno “Palermo, città più romantica d’Italia”. L’amministrazione, infatti, ha deciso di coprire Palermo di una nuova veste, in grado di attirare migliaia di turisti accomunanti dalla voglia di riscoprire il romanticismo. Stanchi di Parigi, tradizionale meta degli innamorati dal sapore un po’ demodée, o di Praga, splendida città dell’est europeo, diventata ormai oggetto del turismo di massa, Palermo si impone all’attenzione di giovani (e meno giovani) innamorati d’Europa come la nuova “alcova” in cui scambiarsi effusioni, tra una passeggiata e l’altra al chiar di Luna. E già, miei cari signori. Il chiar di Luna. Il primo problema da risolvere per portare in porto questo ambizioso progetto ha un nome: “inquinamento luminoso”. Come fare a offrire uno scenario mozzafiato, regalando lo splendore del firmamento siciliano ai turisti, impegnati a giurarsi l’eterno amore, con le stelle a fare da uniche testimoni, quando il cielo è in realtà offuscato dalle fastidiose luci cittadine? Semplice.
    Spegniamo la luce!! Continua »

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  • AAA Fermata metro cercasi

    Stamane i miei impegni mi hanno portato alla questura di Palermo, nei pressi del Palazzo Reale e, visto che il traffico a Palermo ha dichiarato guerra alle mie coronarie e che oggi ha ricevuto notevoli “rinforzi” dal suo alleato Pioggia, ho optato per un mezzo pubblico, la metropolitana. Certo, considerando i miei trascorsi in quel di Roma e di Milano, dare l’appellativo di Metropolitana al treno che collega Palermo a Punta Raisi o Trapani, mi sembra offensivo per le metro di queste grandi città. Ma non andiamo per il sottile e, soprattutto, non lamentiamoci. In fondo, alla modica cifra di 1 euro ho la possibilità di giungere sino a piazza Indipendenza con notevole risparmio di bile e, volendo, anche di tempo. Inoltre, non ho neanche il problema del parcheggio. Quindi, per quello che devo fare stamattina, questa soluzione è più che ottima. Giunto a destinazione, ad accogliermi c’è…la pioggia. Prima ancora di arrivare dalla fermata Orleans alla superficie, l’acqua piovana, impaziente di attendermi in cima alle scale mobili, al di fuori della struttura, mi dà il benvenuto appena sceso dal suddetto treno. Avete capito bene. Dentro il tunnel che ospita la fermata “Orleans-Palazzo Reale” PIOVE. Consoliamoci, potrebbe andare peggio. Invece dell’acqua, potrebbero piombare sui viaggiatori in attesa le decine di macchine che sfrecciano sulla strada sovrastante, dinnanzi villa d’Orleans. Speriamo bene…
    Comunque, sceso dal treno, fermo sul binario 2, cerco la famigerata uscita “piazza Indipendenza” della quale avevo sentito parlare, sebbene io non abbia mai notato alcun cartello con la classica “M” rossa ad indicare la fermata nella stessa piazza. Continua »

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  • Mafia-Tour

    Uno dei motivi per visitare la nostra amata Sicilia è che qui, udite udite, ha avuto origine l’affascinante storia della Mafia… No, miei cari, non sono impazzito. Secondo qualcuno, l’argomento è talmente valido da riuscire ad attirare in terra di Trinacria orde di turisti alti, biondi ed in calzoncini corti in pieno inverno, macchina fotografica al collo o comoda fotocamera alla mano, pronti ad immortalare i luoghi in cui hanno mosso i primi passi Vito Corleone e company… Ma cominciamo dal principio.
    Qualche settimana fa, forte del mio formidabile piano ferie, che mi condanna, in pieno agosto, a sorbirmi 8 ore di ufficio al giorno, ma che mi regala, in autunno, la possibilità di fare una capatina a Punta Raisi e “spiccare il volo”, decido di organizzare un viaggio. Da bravo internauta, provo a risparmiare qualche soldino organizzando il tutto su internet. Self-made man, direbbero gli inglesi…grana ‘un ci nn’è, direbbero a ragione i siculi. Dove potrei andare…facile, vediamo quali compagnie low-cost partono dalla Sicilia, le destinazioni estere che offrono e scelgo quella più economica…grana ‘un ci nn’è, ma non vorrei ripetermi. Scartando a priori Londra, che ho già visto, ricordo che su Rosalio, tempo fa, avevo letto di una compagnia che collegava direttamente Palermo ad Amsterdam…Tramvia…no, quello è il sogno di noi palermitani…ah, si, Transavia……guuugolizzo la parola (ah!?) e trovo il sito della compagnia aerea. Continua »

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