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e-mail: dbillitteri@gds.it

Biografia: Daniele Billitteri è nato a Palermo nel 1951. Ha cominciato a lavorare come cronista al giornale L'Ora quando aveva 19 anni. Da oltre vent'anni lavora al Giornale di Sicilia

Ha vissuto sempre a Palermo dividendo il tempo tra il lavoro, la famiglia e la cucina, sua grande passione.

A Natale del 2003 ha narrato le vicende di un Homo panormitanus e ha venduto oltre ventimila copie. L'anno dopo Femina panormitana.

Daniele Billitteri
  • Vi cuntu il Costanzo Sciò

    Ecche vi devo dire? Visto che c’è che ha insistito, vi conto il Costanzo Sciò. Fu bellissimo. Costanzo mi fece prio e fu curioso di sapere come lo avevo fatto la prima volta. Menomale che ero preparato e mi sono inventato una cosa. Infatti non mi ricordo più. Penso sempre all’ultima che potrebbe essere, purtroppamente….l’ultima. La prima è archiviata e l’archivio prese fuoco. Continua »

    Palermo
  • Billi al Costanzo Show

    Comunicazione di servizio. Lunedì sera (verso le dieci e mezzo) sul digitale terrestre c’è il Costanzo Show che c’è sempre e magari non ve ne può fregare di meno. Ma quella sera c’è Billitteri che straparlerà di palermitani, anzi di palermitane. Imperdibile per poi dirgliene di tutti i colori. Quindi mettetevi la sveglia oppure lasciate andare in pub per una sera. Organizzate l’ascolto: al lavoro e alla lotta. (Mio fratello Salvatore lo vedrà pure a Niù Iorc). Il vostro affezionatissimo Vicè.

    Palermo, Rosalio
  • Carissimo fratello Salvatore (n.5)

    Carissimo fratello Salvatore,
    per la Befana hanno tirato il biglietto della Lotteria e qualcuno là fuori si ammuccò cinque milioni di l’euri. Là fuori vuol dire che il biglietto vincente se lo comprò qualche polentone e che qui non abbiamo sentito il ciavuru neanche di un premio di consolazione, di quelli che quando hai comprato le scarpe a Desirè e a Geiar, già non ce n’è più. Cinque milioni, ma ci pensi? Te lo ricordi il proverbio “’un putennu accattari, pattiu” dopo che mi vidi la trasmissione “Ballando ballando” dove la sera della Befana hanno tirato i biglietti vincenti, non mi veniva di andarmi a coricare. Tua sorella Rosi mi chiamava dal letto e mi diceva “Non è che è conto che perché domani non devi andare a lavorare che sei in cassa integrazione, allora vuol dire che ti devi susere alle 10? Vieni curcati”. Ma io niente: proprio sonno non ne avevo. Sono andato nella camera di letto e ci ho detto a Rosi: “Ma tu con cinque milioni di l’euri che cosa ci facissi?” Continua »

    Palermo
  • Da mio fratello Salvatore

    Mio fratello Salvatore mi ha incaricato di farvi gli auguri. Lì negli Usa stanno brindando proprio adesso che qui sono le cinque e noi siamo tutti già discretamente rincoglioniti. Rosi si è addormentata vestita, Geiar ha telefonato e dice che va direttamente a correre alla Favorita mentre Desirè si sciarriò con lo zito che per capodanno è un classico. E io? Io vi auguro tante cose belle. Le più belle. E se non vi succedono pazienza, ci siamo abituati e rideremo anche dei guai. Tanto, più scuro di mezzanotte non può fare e il 2006 durerà esattamente 365 giorni come il 2005. E passerà anche lui. Buon anno da Vicè

    Palermo
  • Carissimo fratello Salvatore (n.4)

    Carissimo fratello Salvatore,
    una letterina breve breve per farti gli auguri di buon anno da parte mia, di Rosetta, di Desirè e di Geiar. Stasera ce ne andiamo tutti al veglione. Se non succede niente. Lo sai com’è no? Io non so che fate voi ma qui l’ultimo dell’anno comincia di prima mattina con Rosetta che ha un muso che sembrano le miniere di re Salamone. E io ci dico: Rosetta, gioia, che ci fu? E lei risponde: niente, niente…. Ma si vede che ha una comitiva di rospi nella pancia che non finiscono mai… Io non insisto perché penso: sicuramente si sciarriò con tua sorella Enza perché lei non viene al veglione e ha fatto la crociera a Barcellona (Pozzo di Gotto) dove c’è il fratello di suo marito Pino. Così penso di andare a fare la barba e scendo. Io vado sempre al Borgo Vecchio che con otto euro se non stai attento si portano pure la testa, altro che barba e capelli. Vado da Franco, mi siedo nell’unica poltrona e mi assuppo tutte le canzoni di Gigi Finizio che si possono concentrare nella mezzora che ci vuole per sistemarmi. Franco mi fa un bello sciampo, poi mi taglia i capelli e mi fa la barba. Vado sempre da lui perché, praticamente è muto e nel suo Salone non ho mai sentito, dico mai, una discussione sul calcio. Ma che dico? Non ho mai sentito una discussione qualsiasi. Eccerto: ha una poltrona sola, chi aspetta aspetta fuori quindi lui può parlare solo col cliente che è sotto. E se io non parlo lui è muto. Perfetto. Continua »

    Palermo
  • Carissimo fratello Salvatore (n.3)

    Carissimo fratello Salvatore,
    queste feste, come al solito, sono state una tragedia. In primis perché non si può camminare. Non dico con la macchina. Io me la sono levata, a proposito. La finanziaria voleva che pagavo la rata ogni mese: io ci ho telefonato e ci ho detto ma quale ogni mese. Io sono in cassa integrazione e i piccioli me li danno un a volta ogni tanto quindi io la rata la pago una volta ogni tanto. Che ci vuole a capirlo? Loro non l’hanno capito e io ci ho detto: lo sapete che vi dico? Tenetevi la macchina e chi si è visto si è visto. Così cammino a piedi anche perché di questa maniera si vedono un sacco di cose che quando sei fermo al semaforo succedono lo stesso e tu non te ne accorgi. E io sono curioso e mi piace sempre vedere le cose che succedono. Continua »

    Palermo
  • Carissimo fratello Salvatore (n.2)

    Carissimo fratello Salvatore,
    io certe cose non le capisco. Stamattina qua non si poteva camminare. Era tutto bloccato. Io no ci potevo credere. Con la miseria delle tredicesime che hanno spartito – mi sono detto – che ci fa tutta questa gente in mezzo alla strada. Cioè, visto che siamo tutti in mezzo a una strada com’è che sono tutti in mezzo alla strada?? Mi sono spiegato? Insomma pensavo che qua le cose non sono mai vere, che uno piange miseria ma ha i piccioli sotto il mattone o ci fotte la pensione alla suocera magari morta da tre anni. Così afferrano qualche cento euri e fanno contenti magari i bambini oppure si comprano qualche paio di mutande. Ma tutti alla via Ruggero VII (ma si scrive così? Oppure Settimo?)? Continua »

    Palermo
  • Little Italy

    Carissimo fratello Salvatore (n.1)

    Carissimo fratello Salvatore,
    non ci sentiamo da quando siete tornati a New York. Qui, caro fratello mio, sembra che siamo sempre a un punto. L’inverno è venuto a strasatto, fino a due giorni prima avevamo le magliettine e ora abbiamo i cappotti. Menze stagioni addio, caro fratello. Oggi all’anno c’è stata la neve a monte Cuccio per due mesi. Capaci che quest’anno di nuovo. Ma quando ti scrivo che siamo sempre a un punto non mi riferisco al tempo che quello uno si commogghia ed è fatta. Dice che Palermo è europea ma certo è che succedono cose che proprio uno dice: ma può essere mai che non ci fidiamo a essere un poco più migliori? Continua »

    Il meglio di, Palermo
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