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sabato 20 apr

Risultati della ricerca “fare l'amore a palermo”

  • Fare l’amore a Palermo

    Non c’è ragione plausibile che giustifichi il silenzio. Eppure si è taciuto, non se n’è mai parlato, lasciando l’argomento vergine! In realtà, il parlarne rappresenta una breve sosta priva di necessità apparente. Ma poi tra immondizia, degrado, disoccupazione, politica, scandali, io ho voglia di fermarmi un po’ e di fare l’amore in città.
    Possiamo metterci tutti insieme, magari a due a due sarebbe meglio lasciando l’ammucchiata a tempi più maturi, a narrare del sesso in quel di Palermo e a ricordare com’è l’orgasmo che si raggiunge in città.
    Zittiamo sul nascere il lettore pronto a commentare: “Scusa? E tu che ne sai?”.
    Lo so. Fidati. Lo so.
    Ho quella che la dottrina giuridica definisce legittimazione attiva, cioè traslando, non solo ho le carte in regola per poter scrivere sull’argomento essendo pienamente legittimata, ma quando l’ho fatto, ho partecipato attivamente. In caso di contestazione, chiede si ammetta prova per teste sulle circostanze di cui sopra, precedute dall’inciso “vero che”. Continua »

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  • Polizia municipale a Palermo, ora voltiamo pagina

    Palermo città anarchica, Palermo abbandonata a se stessa, città irrimediabilmente precipitata nel degrado. Sporca, caotica, con un tasso di criminalità in spaventoso aumento, in mano all’abusivismo e al clientelismo. Il quadro allarmante che emerge ogni giorno attraverso le segnalazioni sui social stride però profondamente con le dichiarazioni ufficiali di Sindaco e Assessori, come se si parlasse di città completamente diverse. La Palermo del Sindaco Orlando è quella dell’Unesco, del prestigioso riconoscimento che proietta la nostra città in una dimensione internazionale. La città delle inaugurazioni e del conferimento di cittadinanze onorarie. La realtà, documentata puntualmente da centinaia di cittadini attraverso foto e denunce, rivela il vero volto di questa città, bellissima dal punto di vista architettonico e naturale ma profondamente sfregiata e sofferente. Perché noi cittadini non possiamo godere di tanta bellezza? Perché siamo costretti a vivere nel degrado, mortificandoci quando i turisti fotografano le innumerevoli discariche a cielo aperto disseminate per le strade? Continua »

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  • Sesso in automobile a Palermo

    Sesso in automobile a Palermo

    Dove?… Quando?… Come?…
    Palermo è un comune italiano di 655.614 abitanti, capoluogo della Regione Siciliana, quinto comune italiano per popolazione, con un notevole patrimonio artistico ed architettonico che la rende incantevole e preziosa…bla…bla…bla…! Chi la vive sa che Palermo è una città dalle mille risorse e dalle mille magnificenze, che offre bellissime ville storiche, torri d’avvistamento, caratteristiche tonnare, misteriosi graffiti rupestri e maestose ma anche semplici chiese. Ma cosa si nasconde dietro queste meraviglie, dietro queste location incastonate, dietro queste ampie strade illuminate? dietro questi parchi dove si cammina mano nella mano al chiaro di luna, come si vive la notte? Anzi come la vivono gli amanti, gli innamorati in cerca di intimità e tranquillità? In quegli angoli un po’ più bui, nelle stradine periferiche, nei parcheggi custoditi e non cosa si può trovare di veramente interessante?.
    Se potessimo guardare la nostra città da un altra prospettiva…direi io un po’ più curiosa, magari dalla prospettiva di un uomo o di una donna innamorati, ci chiederemmo: «in fin dei conti Paliammu cosa offre a noi coppiette in economy e senza dimora, in cerca d’amore?, a noi single che vorremmo godere di attimi di puro godimento?!».
    Tutti sappiamo che nel momento in cui la voglia sale anche in un vecchio stanzino o addirittura in piedi, per strada si può soddisfare!… Per così dire naturalmente! Ma chi non ha altra scelta che la macchina, a far l’amore, dove va a Palermo? Quali sono quei posti comodi e appartati in cui godere dell’amore e del sesso “in the car”? Continua »

    Il meglio di, Palermo
  • Fate l’amore non fate munnizza

    «Make love, not waste», così Paul Connet ha chiuso domenica a Capannori in Toscana il suo incontro al seminario sui rifiuti organizzato dal Comune.

    Che occuparsi di rifiuti fosse importante ne ero già convinto, ma non avevo ancora riflettuto che in se celasse un forte vento rivoluzionario, l’ho appreso in via definitiva in questa due giorni.

    In realtà è stato come vivere dentro un documentario di Report. Molte scene le immaginavo commentate dalle voci di denuncia dei giornalisti che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere. Era la rubrica delle buone notizie. Continua »

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  • Palermo secondo Wenders, secondo me

    Sabato al festival di Cannes prima mondiale di Palermo Shooting, il film che Wim Wenders ha dedicato alla nostra città. Con piacere condivido le mie impressioni,precisando che i giudizi e le opinioni che seguono sono di parte, poiché sono emotivamente legato a questo progetto, e perché ho una sconfinata stima umana e professionale nei confronti di Wenders.

    Pur conoscendo la storia, non nei dettagli comunque, e pur avendo avuto la fortuna di presenziare a quasi tutte le riprese a Palermo, sono rimasto letteralmente spiazzato dal risultato finale.

    Il film non è solo un film, va molto oltre…e se hai la fortuna di entrare in sintonia diventa una vera e propria esperienza, intensa, reale, profonda. Continua »

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  • Cena in agriturismo

    Io odio la Sicilia (III di IV)

    La Sicilia è quel posto dove tutti sono amici, dove tutti si vantano della propria ospitalità, accoglienza, voglia di stare insieme, competenza sociale, caciaronaggine festosa. I siciliani sono quelli che sanno divertirsi, stare in mezzo alla gente, ridere, bere, mangiare, fare all’amore. Maestro della movida, tecnico di dolce vita, il siciliano è il prototipo di quel tipo umano ricercatissimo e prezioso comunemente acclamato come “uno di compagnia”.
    Discorso tipico del siciliano è il vantarsi della propria prodigalità socievole e alimentare in occasione di banchetti. schiticchi e scampagnate varie. Segue critica di “quelli del nord” che sono taccagni, aridi e musoni. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Sicily in Food

    Sicily in Food, mangiare con gli occhi

    Perché abbiamo creato Sicily in Food? Per passione. Passione per il cibo e per la nostra terra. Da anni ci occupiamo di attività relative al social media marketing (l’altra nostra passione nonché lavoro). Il progetto di Sicily in Food è nato quasi per gioco. Un giorno Andrea è venuto da me con questa idea: «perché non creiamo un portale web in cui mostriamo il cibo più buono e i posti più belli dove mangiare a Palermo?». All’inizio eravamo un po’ scettici sull’eventuale successo di questa idea. Esistevano già altre realtà che facevano più o meno questo (siti internet vetrina, gruppi facebook ecc.). Soprattutto quando si parla di cibo da noi a Palermo capite bene che non è un argomento del tutto nuovo e mai trattato prima. Ma come detto il cibo rappresenta una delle nostre passioni, per cui dopo una breve esitazione iniziale abbiamo deciso di far partire il tutto. Creato il logo e i profili social abbiamo cominciato a far girare le foto di cibo più belle trovate in giro. In poco tempo vedevamo che le persone commentavano i nostri post e ci taggavano nelle loro foto, entusiaste. Anche diversi locali e ristoranti ci hanno notato e subito chiesto di collaborare con noi. Siamo partiti dal nulla e adesso abbiamo più di 15000 seguaci che ogni giorno seguono i nostri stati e commentano le nostre foto. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Vucciria icone

    i nostri cittadini di palermo sono un offesa per l´arte. si dice. tutto il giorno e tutta la notte smontiamo l´arte che disturba e abbiamo ancora tanto da coprire con il nostro cemento e la nostra coca per trasformare la nostra terra piú civile e moderna per i nostri figli e neonati. e pure questo mi fa la nostra cittá piacevole. abbiamo adottato l´lidl, l´ikea, bikesharing, share your wife e poi bondage e gangbang. Continua »

    Palermo
  • Per San Valentino il Teatro Massimo lancia l’iniziativa #amorealmassimo

    «Cari innamorati, fatevi una foto davanti al Teatro Massimo e postatela con l’hashtag ‪#‎amorealmassimo‬. Il 14 febbraio pubblicheremo gli scatti migliori sui nostri social e li faremo scorrere sul video wall del foyer».

    Arcigay Palermo, la storica associazione che mi onoro di presiedere, ha ricevuto un invito dal Teatro Massimo al fine di coinvolgere coppie omosessuali.

    Bene, posto che il nostro obiettivo è una società in cui un invito alle coppie sia rivolto automaticamente a ogni genere di coppia, non posso che rallegrarmi di quest’iniziativa del Teatro Massimo, non nuovo a mostrare in maniera esplicita la propria sensibilità per le cause del movimento LGBTI: basti pensare alla facciata illuminata di rainbow in occasione degli ultimi due Pride o, nel caso dell’ultimo, all’aver messo a disposizione le proprie sale per le iniziative organizzate dal Coordinamento Palermo Pride. Continua »

    Ospiti
  • Unipa, viale delle Scienze come set fotografico con nudità

    Questa ancora non l’avevo vista.
    Prima di andare avanti, però, ci tengo a precisare due cosine due: A, non sono bigotta, repressa, insoddisfatta, e a scanso di equivoci nemmeno troppo cessa quindi levatevi tutti e non ditemi che sono invidiosa. B, non mi sconvolgono gli svilimenti di istituzioni varie e soprattutto non credo che l’Università di Palermo sia un luogo sacro, anzi, che ansia.
    Adesso il succo del discorso.

    Qualcuno che, vorrei avvertirvi, è ancora a piede libero, ha scelto l’Ateneo di Palermo come set fotografico per dare vita ad un elegantissimo e sobrio book che ritrae battone ragazze in pose da battone sexy, immortalate, appunto, tra i disagiati esterni di Unipa. Continua »

    Ospiti
  • Le difficoltà di un palermitano a Sofia

    Al termine dei corsi di studio ogni giovane auspica un futuro dignitoso che passa essenzialmente da un’occupazione lavorativa. Attualmente per moltissimi italiani e ancor più per noi siciliani questa prospettiva di vita resta un’autentica chimera. I più “temerari” non abbandonano la speranza, altri decidono di rifugiarsi all’estero dove le possibilità per realizzarsi sono maggiori.

    A decidere per me, più della personale consapevolezza di un magro futuro, poté la crisi economica della mia famiglia. I miei genitori, titolari di due case famiglia per anziani, alla fine del 2013, toccando con mano la profonda crisi del settore socio-assistenziale e, guardandosi intorno alla ricerca di nuove opportunità, si rendono conto che nulla più sarà come prima.

    Convinti di ciò, decidemmo insieme, di dare una svolta alla nostra vita.

    Avendo viaggiato molto in Europa, qualsiasi luogo andava bene per ricominciare. Fatta una valutazione costi-benefici di vari stati europei per poter aprire una nuova attività, decidemmo per la Bulgaria e in particolare per la sua capitale. Continua »

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  • Deturpazione di luoghi meravigliosi

    Deturpazione di luoghi meravigliosi

    Scrivo per rabbia, per delusione e per l’amore che provo per questa mia Palermo.

    Da quando sono qui in vacanza (circa un mese e mezzo) quasi ogni sera vado a Isola delle Femmine per fotografare i tramonti splendidi che quest’angolo di Palermo offre.
    Spettacoli che lasciano a bocca aperta, spettacoli che la natura regala a chi di questi doni non è degno. Continua »

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  • Polemica per i loghi del “Pride” sulla Cattedrale per il “Festino”

    Polemica per i loghi del “Pride” sulla Cattedrale per il “Festino”

    Scatta la polemica tra la Curia e il Comune il giorno dopo il Festino di Santa Rosalia partendo da un messaggio postato su facebook da don Fabrizio Moscato, segretario dell’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo:

    «Vergogna! Stiamo toccando il fondo! L’ideologia omosessualista proiettata sul nobile portico meridionale della Cattedrale di Palermo in occasione del Festino della Patrona Rosalia! I simboli del gay pride e delle unioni omosessuali accostati ad un neonato… Il carro fatto passate a Porta Felice da un cancello con motivi orgiastici… Ma chi può convincermi che è tutto normale? Ma chi può avere argomenti che difendano un vero e proprio insulto alla nobiltà della fede che la Santuzza ed anche la Cattedrale rappresenta? Chi può dirmi che non si tratti di sudicia provocazione? Questo è il futuro visto con lo sguardo dei bambini? No! Questa è strumentalizzazione dei bambini! Questo è un futuro IMPOSTO ai bambini da minoranze che hanno uno sguardo falso e deviato… L’unica paura è per i più piccoli che ci guardano…».

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    Palermo
  • Zamparini scrive una lettera, io gli rispondo…

    «Vivo, come sapete, in Friuli.
    Ieri ero a Udine e un gruppo di tifosi dell’Udinese mi ha chiesto: cosa succede a Palermo?
    Ho risposto: come a Udine, siamo a 0 punti dopo 2 partite; con una differenza: a Palermo sono “catastrofici” mentre a Udine siete certi che rimedierete».

    Io vivo a Palermo e ti dico non siamo catastrofisti. Conosciamo bene Serie B e Serie C, e nessuno vuole più ritornarci. La differenza tra Udinese e Palermo? A Udine la squadra non viene stravolta ogni anno e ai giovani viene data la possibilità di giocare, mentre a Palermo ogni anno si butta tutto giù e si ricomincia, e se un giovane sbaglia due partite viene ceduto in prestito o regalato a qualche squadra. E poi non vorrei ricordare quando qualche anno fa l’Udinese di Guidolin perse le prime cinque partite (poi arrivò quarta in Serie A). Presidente, cosa avresti fatto tu? Te lo dico io, alla terza l’avresti esonerato. Quindi non fare il falso paziente. Continua »

    Palermo
  • Io sto

    Mentre voi cantate il Centro Storico, le case finto-diroccate (e quelle vere!), la passeggiata a mare e il prato. Mentre voi cantate Palermo, città unica, il Mediterraneo e l’amore/odio di chi lascia e di chi inizia. Mentre voi passate e lasciate un ricordo sotto l’albero Falcone e, a che ci siete, fate una puntatina alla Cremolata, vi lamentate della munnizza, sempre passando (e non è bello pass[i]are fra la munnizza), mentre voi riscoprite i salotti della città, esplorate, domandate, litigate su sto blog/Centro Storico, io sto. A Borgo Nuovo. Che non c’entra niente con lo Zen, non è mica Gomorra. Anzi non ha niente di speciale. Un tempo era famoso per l’hashish. Generazioni di alternativi del Centro sono passati nella piazza del mio quartiere, proprio vicino al capolinea della 702, a cercare “sgamo” per poi ripartire, verso il futuro, mentre i miei operai, i miei vicini, mio padre dormivano (forse non lo sapete, ma il mio quartiere è un quartiere/dormitorio…). In realtà questa storia del dormitorio per me ha sempre avuto una forza moralizzatrice. Mica si può sempre far baccano, “cca s’ava ‘a dormere” che domani “s’ava ‘a travagghiare”. E non solo. Si capisce pure che, la sera, è normale che ti viene sonno, se di giorno sollevi balatoni e che quindi, alla fin fine, l’insonnia è roba da centro-storico-di-ritorno che lo vogliate o no. Continua »

    Palermo
  • “La felicità sostenibile”: appunti e riflessioni

    Venerdì scorso si è svolta a Palermo la presentazione del libro La felicità sostenibile di Maurizio Pallante, promotore del Movimento per la Decrescita felice.

    Penso che ascoltare l’autore sia stata una delle cose più interessanti che mi sia capitata ultimamente,
    perché ho così avuto modo di prendere coscienza seriamente di un meccanismo sbagliato a cui siamo assuefatti fin dalla nascita e dal quale dovremmo “svegliarci” il prima possibile.

    La doverosa premessa è spiegare che decrescita e recessione sono due cose diverse. La stessa differenza che passa fra chi mangia di meno, perché ha deciso volontariamente di condurre una dieta e chi mangia meno…perché non sa come procurarsi il cibo. Continua »

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  • Teresa non s’arrende

    Incontro Teresa nella sua casa dei “Piani”. È una donna di settant’anni. Indossa un vestito blu a fiori, fermato da una cintura bianca, un velo di rossetto sulle labbra, la pelle fresca e chiara. Il suo aspetto è quello di una donna distinta; i colori appropriati, il sorriso le dona dieci anni di meno. Mi accoglie, insieme al marito Tonino, 82 anni ben portati, corpulento, una bella pancia, in camicia celeste e pantaloni lunghi. L’appartamento, al primo piano, è luminoso, ha tre porte che danno sul terrazzo. Al pianterreno una famiglia di palermitani, riunita a mangiare attorno ad un tavolo zeppo di piatti, fa un gran baccano con le posate, il chiacchiericcio e le risate. Prima di entrare in casa mi soffermo sul terrazzo per uno sguardo al panorama. La casa sorge oltre la strada statale, a cinquanta metri dal mare. La striscia dei giardini ai margini della spiaggia è una serie ininterrotta di ville. Quest’anno il mare è stato generoso: ha depositato sulla spiaggia una grande quantità di sabbia per la felicità dei bagnanti. Anche tra gli antichi frutteti, a sud della casa, sorgono ville e villini; ciononostante il verde prevale ancora e la vista di questa grande piana rimane gradevole. Ad est lo sguardo arriva allo stabilimento balneare della Vetrana ed, in fondo, alla punta della Rocca di Cefalù. Sulla striscia di sabbia, lunga un paio di chilometri, dalla Vetrana ai Pilieri, si affollano i bagnanti che bivaccano, giocano a tamburello, si rincorrono, si tuffano, i giovani, e nuotano con vigorose bracciate, a beneficio delle ragazze che a gruppetti chiacchierano in acqua o sulla spiaggia, apparentemente noncuranti.

    Teresa è l’unica componente, rimasta in Sicilia, di una famiglia emigrata in America. Continua »

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